Il FORUM Rifiuti Campania è sorto per impulso dell’Assessore regionale
all’Ambiente Walter Ganapini; ma nei suoi sei mesi di vita è stato interamente costruito con le nostre forze, senza che l’Assessore abbia fatto niente per sostenerlo o condizionarlo, fino al punto di negarci la sua presenza anche quando lo invitavamo (in sei mesi ha partecipato, su nostro invito, a una sola assemblea plenaria e a una sola seduta di una commissione). Più che temere un possibile condizionamento dell’Assessore, molti di noi ne hanno lamentato la sistematica assenza dalle nostre riunioni. Può darsi che questa sua scelta abbia reso più difficile il nostro lavoro; nondimeno oggi è, con tutta evidenza, la prova che l’Assessore è una cosa e il FORUM un’altra. In questi mesi, e con molta fatica e impegno di molti suoi membri, il FORUM si è andato strutturando in commissioni tematiche e ora anche in riunioni provinciali. Se avranno un seguito, presto potremo disporre di un numero maggiore di commissioni: si è già parlato di una commissione giuridica per assistere o promuovere impugnazioni di leggi e ordinanze che contrastano con i principi e le regole di un ordinamento democratico; di una commissione che riesca a mobilitare e coordinare le competenze mediche e sanitarie in campo, già oggi numerose; di un coinvolgimento nelle nostre iniziative di artisti e letterati da un lato, di competenze accademiche disponibili ad affiancare il nostro lavoro, dall’altro. Tutto ciò sarà reso possibile se riusciremo ad allargare la compagine sociale (cioè il numero e la tipologia delle organizzazioni che aderiscono al FORUM), perché oggi siamo troppo pochi per seguire tutti i problemi di cui vorremmo occuparci; e perché il nostro lavoro si basa sul volontariato, fornito in misura pressoché esclusiva dalla componente delle associazioni ambientaliste e dei comitati. Ma le ragioni per promuovere l’articolazione provinciale del FORUM, oggi, e articolazioni territoriali anche più ridotte, domani, sono soprattutto altre: soltanto avvicinando sempre più il FORUM alle realtà e ai problemi dei territori noi riusciremo veramente a coinvolgere in un processo di partecipazione alla elaborazione, alla proposta e alla gestione di soluzioni sostenibili le componenti della società che lo possono e lo vogliono fare. Per questo la convocazione dei FORUM provinciali ha fatto parte del nostro programma fin dall’inizio del nostro lavoro e la abbiamo già preannunciata diverse volte – a cominciare, lo ricordo a tutti, dal FORUM della Provincia d Caserta, dove pensavamo che le forze, soprattutto quelle del volontariato, fossero mature per garantirne il successo. La pubblicazione delle Linee Programmatiche e la proposta dell’Assessore Ganapini di aprire la consultazione su questo documento - che dovrà essere sottoposto all’approvazione o a muna modifica da parte del Consiglio Regionale all’inizio dell’anno prossimo - ci ha offerto l’occasione di convocare nel giro di meno di 20 giorni, tutti e cinque in FORUM provinciali. Se non avessimo colto questa occasione, per fare la stessa cosa ci avremmo messo dei mesi e forse, in alcune Province, non ci saremmo arrivati mai. Non c’è nulla, in queste convocazioni, che contrasti con quanto l’assemblea generale del FORUM aveva già deliberato. Per due volte, in quella assemblea, era stata sollevata la questione di quando e come il FORUM sarebbe stato coinvolto nella discussione della revisione del Piano Pansa, previsto dal DL 90. Per due volte, senza che nessuno sollevasse obiezioni, era stato risposto che ciò sarebbe avvenuto nel lasso di tempo intercorrente tra l’approvazione del Piano da parte della Giunta regionale e la sua approvazione, con eventuali modifiche, da parte del Consiglio. Mai, prima della pubblicazione della bozza delle Linee Programmatiche, era stato contestato il fatto che il ruolo del FORUM fosse un ruolo consultivo. E’ scritto in quasi tutti i verbali delle nostre assemblee e nella presentazione del FORUM che compare sul suo sito web che abbiamo di recente apprestato, senza che nessuno l’abbia finora contestata. Non è un dato immutabile; niente vieta che si decida – e si proponga – di avere anche un ruolo nella elaborazione delle future decisioni. Ma a due condizioni: primo, di tenere realisticamente conto del contesto in cui ci muoviamo; una regione occupata, anche militarmente, da una emanazione del governo centrale e un Giunta regionale che ha approvato in tutti i suoi risvolti questa condizione; secondo: una struttura del FORUM in grado di fornire non solo pareri e proposte condivise in ordine sparso, ma con una capacità autonoma di elaborazione, in grado di non arenarsi di fronte ai contrasti e di portare a conclusioni condivise (non necessariamente da tutti) la discussione al suo interno. In ogni caso, l’eventuale scelta di non partecipare alle assemblee provinciali convocate dal FORUM congiuntamente con gli Assessori delle diverse Province (che fanno anch’essi parte del FORUM) per discutere le Linee programmatiche, avrebbe relegato irrevocabilmente il FORUM in un ruolo minoritario e insignificante: avremmo avuto da un lato delle assemblee più o meno ordinate, ma sempre affollate, che discutono animatamente: non certo solo delle Linee programmatiche, ma di tutto l’arco delle questioni coinvolte dal ciclo dei rifiuti, come chi ha assistito a queste riunioni può testimoniare, e come lo stesso ordine del giorno da me proposto per queste riunioni, invita a fare. Dall’altro, un gruppo sempre più isolato di persone che si guardano l’ombelico, discutendo se uscire o restare nel FORUM, e se le Linee programmatiche sono legittime oppure no. Sono questi infatti i temi che coloro che contestano la convocazione dei FORUM provinciali e un documento dell’Assise di Palazzo Marigliano hanno cercato di imporre nell’assemblea della Provincia di Benevento: a un pubblico che prima ancora di non capire di che cosa stessero parlando, voleva, vuole e continuerà a voler parlare dei propri problemi e dei danni che l’attuale gestione dei rifiuti impone loro. E’ a tutti chiaro che obiezioni di tipo “procedurale” come queste sono nate dopo, e sono state suscitate, dal disappunto – che molti membri del FORUM hanno vissuto come un vero e proprio “tradimento” – suscitato dal contenuto delle Linee programmatiche e non dal modo in cui sono state proposte. A nessuno – credo – è piaciuta la conferma dei quattro inceneritori previsti dal DL 90, ancorché attenuata dalla constatazione che due di essi non hanno alcuna ragion d’essere (uno perché in mano alla camorra ancor prima di nascere, l’altro perché impossibilitato a venir alimentato con rifiuti campani). Ne vengono comunque riproposti altri tre (uno dei quali per lo smaltimento delle ecoballe), affiancati a un possibile utilizzo in co-combustione in cementifici del CDR prodotto. Ma il FORUM, e qualsiasi sua componente, come è ovvio, non sono affatto tenuti a condividere una posizione del genere e sono liberi di esprimere la loro piena opposizione all’intero documento o a una qualsiasi delle sue parti. L’importante è che non ci si limiti a registrare le posizioni critiche dei suoi membri (per farlo non è necessario un organismo come il FORUM), ma che si lavori alla costruzione di una alternativa che coinvolga tutte o la maggior parte delle sue componenti. E’ quello che si è tentato faticosamente di fare nel corso dei mesi passati nelle discussioni un po’ disordinate dell’assemblea generale (non sono tali solo quelle dei FORUM provinciali) e in quelle, più orientate, in seno alle nostre quattro commissioni tematiche. In parte ci eravamo riusciti; per lo meno a delineare un percorso che offrisse un’alternativa a brevissimo termine allo scempio della continua apertura di nuove discariche, presidiate dall’esercito per difenderle da comunità che non le vogliono e che sono costrette a subirle con la forza. Naturalmente la nostra non era una prospettiva compiutamente definita (e sarebbe impensabile riuscire a formularla in soli sei mesi nell’ambito di una compagine così eterogenea come il FORUM, sorto per di più dal nulla e senza alcun modello a cui fare riferimento diretto); ma sufficiente, tuttavia, a farci giudicare mature le condizioni per presentare questa prospettiva in una conferenza stampa internazionale. Ricordo che questa prospettiva riguardava la riattivazione immediata degli impianti di TMB (che in Campania si chiamano CDR) come alternativa alle discariche, lasciando per ora impregiudicata (perché non ancora discussa, e non perché fosse stata fatta una scelta a favore dell’una o dell’altra alternativa) la prospettiva di un potenziamento degli impianti per accrescere progressivamente la quota di recupero di materia, fino a rendere marginale la frazione recuperabile solo con l’incenerimento (uno sbocco, quest’ultimo, a cui, come si può accertare visitando il sito del TMB di Vedelago, anche questo impianto ha fatto e continua a fare ricorso, senza farne scandalo, seppur in percentuali decrescenti). Ricordo anche che a favore di questo orientamento si erano a suo tempo pronunciati non solo i rappresentanti di tutti i comitati e delle associazioni ambientaliste (comprese quelle che a livello nazionale sostengono l’incenerimento), ma anche una parte consistente delle rappresentanze imprenditoriali e diversi sindaci (alcuni dei quali sono passati o stanno passando alle vie di fatto, con progetti di impianti TMB). Le riunioni dei FORUM provinciali, e poi quelle del FORUM regionale che, con l’aiuto delle commissioni, avrebbe dovuto proporre una sintesi delle discussioni avviate, erano e sono la sede ideale per mettere alla prova, approfondire ed eventualmente completare una prospettiva del genere, facendo del FORUM uno strumento di apertura verso una parte sempre più ampia della popolazione (pensiamo solo all’occasione straordinaria offerta dalla mobilitazione degli studenti e degli insegnanti per presentare questa prospettiva nelle scuole e nelle Università). L’adozione da parte del FORUM di questo terreno di discussione permette peraltro di valutare in maniera aperta e laica quali parti delle Linee programmatiche vadano considerate inaccettabili, e in che misura esse possono invece aprire un varco (rispetto al quadro normativo e fattuale attuale) a una prospettiva che vada nella direzione da noi delineata. Ci si sarebbe allora accorti – l’ho già scritto una volta; ed è, ovviamente, un’opinione personale - che gran parte del percorso che le Linee programmatiche delineano nell’immediato coincide, al di là della loro genericità e di una indubbia sciatteria nella compilazione, con ciò che il FORUM si era impegnato a promuovere; che il bilancio di massa che presentano, al di là della contestata validità dei numeri riportati, non giustifica assolutamente la capacità di incenerimento proposta; e offre al contrario non pochi elementi per contestare la costruzione e l’attivazione degli inceneritori già cofinanziati dalla Regione, sulla base stessa delle sue incongruenze. Ma questa è un’analisi che può fare solo chi accetta di confrontarsi con il documento; un confronto che peraltro costituisce, in questa fase, la ragion d’essere specifica del FORUM. Che poi continuerà a lavorare, a contrastare le scelte che giudica negative, e a contrapporre le soluzioni e i percorsi che avrà saputo delineare attraverso il dibattito interno, anche dopo che le Linee programmatiche saranno passate in Consiglio: più o meno profondamente emendate; o anche inalterate o completamente cambiate. Quest’ultima è una eventualità su cui non c’è da farsi molte illusioni; non c’era da farsele prima; non c’è da farsele ora, sia che il FORUM sopravviva e si rafforzi, sia che le spinte centrifughe che si stanno manifestando in questi giorni ne provochino la dissoluzione. Nessuno di noi – credo – si è mai illuso che i problemi si risolvessero nell’ambito e nei tempi della discussione o del rigetto delle Linee programmatiche. Ma una cosa mi preme dire: non mi ero sbagliato, di fronte alle prime reazioni, di carattere soprattutto emotivo, che molti membri delle commissioni Comunicazione e Gestione hanno avuto nei confronti delle Linee programmatiche, a ritenere che la reazione di rigetto avvertita nei confronti del documento e di chi lo aveva preparato e approvato si era inconsapevolmente ritorta non contro chi quel documento evava prodotto, ma contro il FORUM: cioè contro uno strumento che tutti noi abbiamo per mesi cercato di far vivere, dedicandovi tutte o quasi le nostre energie. Lo dimostra con chiarezza l’accanimento con cui attualmente alcuni suoi membri si adoperano per trasformare il FORUM in una cosa che non è e non può essere – cioè in una mera rappresentanza delle posizioni di alcuni comitati – senza curarsi della confusione in cui comunicazioni fasulle e interventi fuori tema e fuori contesto gettano la maggior parte dei nostri interlocutori; e mostrando oltretutto una grande insensibilità per i modi e forme in cui un organismo come il FORUM deve rapportarsi con i propri membri e con tutte le categorie, le organizzazioni e le comunità che deve ancora raggiungere e coinvolgere. Nella speranza che si possa al più presto riprendere il lavoro in un clima meno teso, auguro a tutti buon lavoro,