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TRIFIR & PARTNERS AVVOCATI

HIGHLIGHTS 2011
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Comitato Editoriale: Marina Tona e Stefano Beretta, Francesco Autelitano, Andrea Beretta, Teresa Cofano, Luca DArco, Mario Gatti, Bonaventura Minutolo, Claudio Ponari, Veronica Rigoni, Tommaso Targa, Giovanna Vaglio Realizzazione a cura di Emanuela Zocchi

SOMMARIO
EDITORIALE
DIRITTO DEL LAVORO
NOVIT LEGISLATIVE
GIURISPRUDENZA
DIRITTO CIVILE, COMMERCIALE
NOVIT LEGISLATIVE
GIURISPRUDENZA
DIRITTO ASSICURATIVO
NORMATIVA
GIURISPRUDENZA
PARTNERS
ASSOCIATI
STAFF
RASSEGNA STAMPA
CONTATTI
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EDITORIALE
E come ormai tradizione, gli Highlights accompagnano il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Ci lasciamo alle spalle un anno difficile per tutti, con una pesante crisi economica che ha colpito indistintamente tutte le realt produttive e tutte le categorie e, purtroppo, le prospettive per il 2012 sono tuttaltro che rosee. Vedremo se, come tutti speriamo, la recente manovra del Governo riuscir a avviare un volano positivo che consenta di allontanare le nubi minacciose che si profilano allorizzonte. E gli Highlights questanno non potevano che aprirsi proprio con una rapida panoramica delle pi rilevanti novit in materia di lavoro e della recentissima Manovra di Natale che verr pi approfonditamente sviluppata nelle prossime newsletter. Meritano poi di essere ricordati, in particolare, gli interventi volti a una ridefinizione delle relazioni sindacali attuati con lAccordo Interconfederale del 28 giugno 2011 e lart. 8 del D.Lgs. 13 agosto 2011, n. 138; la riforma dellapprendistato ad opera del D.Lgs. 14 settembre 2011 n. 167 e le modifiche introdotte dalla L. 12 novembre 2011 (cd. legge di stabilit) al part-time, apprendistato ed inserimento al fine di promuovere il ricorso a tali forme contrattuali e la proroga di ammortizzatori sociali e detassazione. Anche la rapida panoramica sulla giurisprudenza di merito e di legittimit dellanno appena passato conferma, in qualche modo, la criticit del 2011. Molte sono, infatti, le pronunce relative a temi particolarmente problematici quali licenziamenti collettivi e cassa integrazione. Nella Sezione Giurisprudenza viene dato ampio spazio alle pi rilevanti sentenze di cui abbiamo dato conto nelle newsletter relative ai diversi aspetti del rapporto di lavoro e, in questo contesto, non poteva mancare il richiamo alla recente sentenza della Corte Costituzionale, da tempo attesa, che ha dichiarato non fondate le questioni di legittimit costituzionale sollevate sullart. 32, commi 5, 6 e 7 del Collegato Lavoro. Anche la Sezione di Diritto Civile, Commerciale, Societario ed Assicurativo si apre con una veloce ricognizione dei principali interventi legislativi in materia. Tra questi richiamiamo allattenzione per quanto riguarda le Societ per azioni la Direttiva 2011/35/Ue che detta nuove norme in materia di fusioni e la modifica della disciplina in materia di conferimenti. In materia Assicurativa si segnala lintroduzione di tre nuovi commi allart. 193 del codice della strada per rendere pi incisivo il controllo sulla copertura assicurativa dei veicoli circolanti e gli importanti regolamenti ISVAP volti a garantire la tutela degli assicurati e la solvibilit delle imprese.

La sezione Giurisprudenza che, seguendo lo schema della Newsletter stata distinta tra Diritto Civile/Commerciale e Assicurativo, con il richiamo delle pronunce pi significative completa la panoramica sullattivit legislativa e giurisprudenziale dellanno. La Rassegna Stampa, le Pubblicazioni e gli Eventi chiudono gli Highlights. Da tutti noi i migliori auguri per un felice 2012 ! Comitato Editoriale: Marina Tona e Stefano Beretta, Francesco Autelitano, Andrea Beretta, Teresa Cofano, Luca DArco, Mario Gatti, Bonaventura Minutolo, Claudio Ponari, Veronica Rigoni, Tommaso Targa, Giovanna Vaglio

DIRITTO
DEL LAVORO

NOVIT LEGISLATIVE
A cura di Luca DArco
Lanno 2011 stato caratterizzato da ripetuti interventi da parte del Legislatore e delle parti collettive nel tentativo di rilanciare le relazioni sindacali, il mercato del lavoro ed arginare la crisi che sta pesantemente condizionando il nostro paese. Abbiamo dato notizia nella newsletter di luglio dellAccordo Interconfederale siglato il 28 giugno 2011 nel quale le Parti Sociali (tra le quali anche la CGIL) hanno espressamente dichiarato di concordare sulla necessit di operare un riassetto strutturale e duraturo delle relazioni sindacali, e di volersi muovere nella direzione di costruire un sistema di relazioni sindacali e contrattuali regolato e quindi in grado di dare certezze non solo riguardo ai soggetti, ai livelli, ai tempi e ai contenuti della contrattazione collettiva ma anche sullaffidabilit ed il rispetto delle regole stabilite. Tale accordo ha introdotto quale requisito di legittimazione alla negoziazione di contratti nazionali di categoria, il raggiungimento di un dato di rappresentativit superiore al 5% del totale dei lavoratori della categoria cui si applica il CCNL e soprattutto lefficacia dei contratti aziendali, sia per la parte normativa che per quella economica, per tutto il personale in forza e vincolino tutti i sindacati firmatari dellaccordo interconfederale 28 giugno 2011 operanti in azienda, se approvati dalla maggioranza dei componenti della RSU. Quando invece venga firmato dalle RSA che rappresentino la maggioranza (calcolata sul parametro del numero di deleghe raccolte), perch abbia efficacia erga omnes il contratto aziendale dovr essere sottoposto al vaglio dei lavoratori, mediante referendum. Con lart. 8 del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, (c.d. Legge di Stabilizzazione Finanziaria della quale abbiamo dato risalto nella newsletter di Agosto), oltre a recepire il principio dellefficacia erga omnes gi contenuto nellAccordo, il Legislatore ha anche previsto la possibilit per la contrattazione, a qualunque livello, di regolare le materie (genericamente) elencate al secondo comma e ci, non solo per diretta delega del legislatore ma anche in deroga alla contrattazione nazionale ed alla legge, fermo restando il (solo) vincolo del rispetto delle norme costituzionali e sovranazionali. Nel solco della devoluzione alla contrattazione collettiva si inserisce anche il Testo Unico sul (nuovo) apprendistato (il D.Lgs. n. 167 del 14 settembre 2011 del quale abbiamo dato notizia nella newsletter di ottobre) che attribuisce in via esclusiva alla contrattazione collettiva la regolamentazione dellapprendistato, seppur nel rispetto dei principi stabiliti dal testo Unico (quali ad esempio la forma scritta, il divieto di retribuzione a cottimo, la possibilit di inquadrare il lavoratore sino a 2 livelli inferiori rispetto alla categoria spettante, ovvero in alternativa di stabilire la retribuzione in misura graduale rispetto allanzianit di servizio; alla presenza di un tutore/referente

aziendale, il divieto di recedere dal contratto durante il periodo di formazione in assenza di giusta causa o giustificato motivo; la trasformazione a tempo indeterminato ove al termine del periodo di formazione non venga esercitata la facolt di recesso (con preavviso). La Legge di Stabilit (la Legge n. 183 del 12 novembre 2011, della quale abbiamo dato notizia nella newsletter di novembre) ha poi introdotto alcune importanti modifiche nellambito del rapporto di lavoro a tempo parziale (tra le quali la possibilit di concordare direttamente con il lavoratore eventuali clausole flessibili o elastiche) e tentato di incentivare il nuovo apprendistato (con sgravi contributivi), il contratto di inserimento (ampliandone le possibilit di utilizzo), nonch ha prorogato le misure di sostegno gi in essere per quanto attiene agli ammortizzatori sociali e la detassazione delle somme corrisposte a titolo di produttivit, miglioramento del servizio ed incentivo. Da segnalare, anche per il forte risalto mediatico da ultimo lapprovazione al Senato della c.d. Manovra di Natale (altres denominato decreto Salva Italia) la quale, tra laltro, contiene un importante e radicale intervento sul vigente sistema pensionistico. Riservandoci maggiori approfondimenti nelle prossime newsletter (soprattutto per quanto attiene a quella che viene definita fase due e che potrebbe interessare anche la disciplina sui licenziamenti), in questa sede evidenziamo, come dal 1 gennaio 2012, diverr obbligatorio per tutti i lavoratori il metodo di calcolo contributivo pro rata. Ricordiamo che il sistema contributivo era stato introdotto nel 1995 con la legge Dini e permette di ottenere una pensione proporzionale ai contributi versati durante lintera vita lavorativa. La nuova disciplina va dunque ad impattare su coloro che sino ad oggi beneficiavano del c.d. sistema retributivo per il quale la pensione viene determinata in base alla retribuzione che viene percepita negli ultimi anni prima del pensionamento. Particolarmente significativo labbandono sempre a far tempo dal 1 gennaio 2012 delle pensioni di anzianit (e del sistema delle quote). Prima della Manovra di Natale era prevista la possibilit di ottenere la pensione (di anzianit), godendo o di 40 anni di contributi e in questo caso si poteva andare in pensione a qualsiasi et, oppure avendo un minimo di anni di contributi, sommati a un minimo di anni di et anagrafica. Gi con lultima manovra del governo Berlusconi, la cosiddetta quota 97 era stata anticipata di un anno, al 1 gennaio 2012. Fino alla fine dellanno, invece, era e resta in vigore quota 96 (60 anni di et + 36 anni di contributi oppure 61 anni di et + 35 anni di contributi). La pensione anticipata sostituisce il vecchio trattamento di anzianit con 40 anni di contributi. In base al comma 10 dell'articolo 24 del Decreto 201/2011, indipendentemente dall'et anagrafica, occorrono 42 anni e un mese per gli uomini a decorrere dal 1 gennaio 2012; 41 anni e un mese per le donne, sempre a decorrere dal 1 gennaio 2012. Per gli uomini e le donne scatter un nuovo aumento di un mese nel 2013 e nel 2014. Segnaliamo che quando un lavoratore o una lavoratrice accedono al pensionamento con meno di 62 anni, la pensione anticipata viene ridotta del 2% per ogni anno di anticipo rispetto a 62. Questa riduzione scatta sulla quota di pensione relativa alle anzianit contributive maturate prima del 1 gennaio 2012.

La Manovra di Natale ha altres introdotto novit per il pensionamento delle donne. Infatti, con decorrenza dal 1 gennaio 2012 let minima per andare in pensione, salir dai 60 di oggi ai 62 anni (63 anni e 6 mesi per le lavoratrici autonome), per arrivare a 66 anni nel 2018, con scatti di altri due anni nel 2014 e di un altro uno nel 2016. Eccezionalmente, per coloro che entro la data del 31 dicembre 2012 avrebbero maturato il diritto alla pensione (60 anni di et e 20 anni di contributi per le donne, oppure attraverso il sistema delle quote per uomini e donne), sar consentito andare in pensione anticipatamente alla data di vecchiaia, allet minima dei 64 anni. Per gli uomini, dal 1 gennaio 2012, let pensionabile aumenta da 65 a 66 anni. Tale innalzamento tuttavia non determina di fatto alcuna (ulteriore) penalizzazione per i lavoratori posto che la Manovra ha abolito le finestre mobili, che costringevano i lavoratori ad attendere dai 13 ai 19 mesi per godere effettivamente della prima mensilit della pensione, dopo il maturamento del diritto. Con la nuova riforma la pensione pu essere percepita immediatamente dal momento in cui il diritto viene maturato.

GIURISPRUDENZA
A cura di Claudio Ponari, Tommaso Targa e Veronica Rigoni
Il 2011, come a tutti ben noto, stato un anno molto difficile per leconomia del nostro Paese; non deve quindi sorprendere che si siano registrate molte pronunce, tanto della giurisprudenza di merito che di legittimit, su tematiche dolorose come la Cassa Integrazione ed i licenziamenti, che costituiscono certamente una conseguenza della delicata situazione economica che stiamo vivendo.

Diritto Sindacale
In tema di diritto di sciopero, con riferimento al caso in cui un accordo collettivo contenga una disposizione che obblighi il dipendente a svolgere, oltre la sua prestazione contrattuale gi determinata, la prestazione di un collega assente, remunerandolo con una quota di retribuzione inferiore alla maggiorazione per lavoro straordinario, la Corte di Cassazione ha affermato che lastensione collettiva da tale prestazione non attiene al legittimo esercizio del diritto di sciopero, ma costituisce parziale inadempimento degli obblighi contrattuali, e che, pertanto, non solo sono legittime le sanzioni disciplinari irrogate dal datore ai dipendenti che hanno rifiutato la prestazione aggiuntiva loro richiesta, ma che tale comportamento datoriale non pu ritenersi in alcun modo integrare gli estremi della condotta antisindacale (Corte di Cassazione, 12 gennaio 2011, n. 548). Pronunciandosi sul discusso tema dei limiti allesercizio del diritto di sciopero, la giurisprudenza di merito ha ritenuto illegittima, tanto sul piano civile che su quello penale, lagitazione attuata dai lavoratori mediante il blocco in uscita delle merci dello stabilimento, in quanto forma di protesta che non riconducibile n allesercizio del diritto di sciopero, n al picchettaggio lecito, risolvendosi nel costringimento lesivo dei diritti di propriet ed iniziativa economica dellimprenditore (Tribunale di Ariano Irpino, 28 ottobre 2011). La Corte di Cassazione, invece, nel definire i confini dello sciopero, ha ribadito il principio per cui, per essere legittima, lastensione collettiva deve risolversi nella mancata esecuzione della prestazione in una certa unit di tempo, mentre resta fuori dalla tutela dellart. 40 Cost. ed perseguibile sul piano disciplinare il rifiuto di rendere la prestazione che non sia raccordato ad ununit di tempo, ma ad uno o pi compiti che il lavoratore chiamato a svolgere (cd. sciopero delle mansioni), senza che rilevi la circostanza che ad indire la mobilitazione sia stata unorganizzazione dei lavoratori (Corte di Cassazione, 14 giugno 2011, n. 12978). A proposito di comportamenti potenzialmente idonei a costituire condotta antisindacale, la Suprema Corte ha chiarito che laffidamento delle mansioni svolte dai lavoratori in sciopero al personale rimasto in servizio configura un comportamento antisindacale in tutti i casi in cui ci

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avviene in violazione di una norma di legge o di contratto collettivo, e che, in particolare, ove la sostituzione avvenga con lavoratori di qualifica superiore, ladibizione a mansioni inferiori deve essere del tutto eccezionale e dettata da specifiche ed obiettive esigenze aziendali (Corte di Cassazione, 19 luglio 2011, n. 15782).

Lavoro parasubordinato
In materia di contratto a progetto, la giurisprudenza ormai consolidata nel ritenere che l'art. 69, comma 1, della legge Biagi non contiene una presunzione semplice di subordinazione, ma impone una vera e propria riqualificazione ex lege del rapporto. Due recenti pronunce, pur richiamando tale orientamento, ritengono per ammissibile la prova, a carico del committente, della sussistenza di un rapporto di lavoro autonomo ex art. 2222 cod. civ., privo dei caratteri della collaborazione coordinata e continuativa (Corte dAppello di Brescia, 22 febbraio 2011; Tribunale diTrapani, 22 luglio 2010).

Rapporto di lavoro
Durante lanno appena trascorso la Suprema Corte, tornando nuovamente sul delicato tema delle ragioni giustificatrici dellapposizione del termine al contratto di lavoro, ha sottolineato che, in caso di assunzione a termine di lavoratori per ragioni di carattere sostitutivo, nelle situazioni aziendali complesse, in cui la sostituzione non riferita ad una singola persona, ma ad una funzione produttiva specifica, occasionalmente scoperta, lapposizione del termine deve considerarsi legittima se lenunciazione dellesigenza di sostituire lavoratori assenti - da sola insufficiente ad assolvere lonere di specificare le ragioni stesse - risulti integrata dallindicazione di elementi ulteriori (quali lambito territoriale di riferimento, il luogo della prestazione lavorativa, le mansioni dei lavoratori da sostituire, il diritto degli stessi alla conservazione del posto) che consentano di determinare il numero dei lavoratori da sostituire, ancorch non identificati nominativamente, ferma restando, in ogni caso, la verificabilit della sussistenza oggettiva del presupposto di legittimit (Corte di Cassazione, 24 maggio 2011, n. 11358). Sempre in tema di contratti a termine, va, senza dubbio, segnalata limportantissima pronuncia della Corte Costituzionale che ha dichiarato non fondate le questioni di legittimit costituzionale dellart. 32, commi 5, 6 e 7 del Collegato Lavoro (L. 183/2010), sollevate, con riferimento agli artt. 3, 4, 11, 24, 101, 102, 111 e 117, I comma, della Costituzione, dalla Corte di Cassazione e dal Tribunale di Trani; resta, pertanto, in vigore il principio per cui, nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il risarcimento del lavoratore illegittimamente estromesso alla scadenza del termine devessere ragguagliato ad unindennit omnicomprensiva da liquidare tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilit dellultima retribuzione globale di fatto (Corte Costituzionale, 11 novembre 2011, n. 303).

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Per quanto riguarda i rapporti di lavoro part-time, la Corte di Cassazione si espressa nel senso che, quando la prestazione si sviluppa lungo lorario normale di lavoro, il part-time si tramuta in contratto a tempo pieno, senza che alcun rilievo possa essere attribuito alla circostanza che il lavoratore abbia la facolt di rifiutare le ore di lavoro aggiuntive; a far scattare la conversione del contratto , infatti, sufficiente che dalla busta paga emerga, con continuit, la concreta effettuazione delle prestazioni richieste oltre lorario part-time, ravvisandosi in ci una modifica dei contenuti del contratto (Corte di Cassazione, 30 maggio 2011, n. 11905). Deve segnalarsi, poi, una recente pronuncia del Tribunale di Milano su un tema giurisprudenziale classico, quello della determinazione dei requisiti essenziali caratterizzanti la figura del dirigente; il Giudice ha ritenuto che debba essere oramai abbandonata la risalente nozione restrittiva, tendente a qualificare dirigente solo colui il quale si pone, nellorganizzazione dellimpresa, quale alter ego dellimprenditore, dovendosi riconoscere tale qualifica, nel contesto dellimpresa moderna, caratterizzata da una pluralit di figure dirigenziali distribuite tra lalto e il basso management, non solo a coloro che partecipano alle scelte strategiche dellazienda, ma anche a coloro che hanno la funzione di attuare tali scelte, predisponendone gli strumenti operativi (Tribunale di Milano, 8 giugno 2011). Si evidenzia, inoltre, in materia di responsabilit del datore di lavoro nella verifica del permesso di soggiorno del dipendente, la pronuncia con cui la Suprema Corte ha affermato che il datore che, in buona fede, assume un lavoratore extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno, responsabile penalmente, essendo suo dovere verificare sempre la regolarit del documento, e non potendo invocare a sua discolpa la buona fede in caso di inesattezza o di insussistenza delle affermazioni del cittadino extracomunitario (Corte di Cassazione, 31 agosto 2011, n. 32934). A proposito dei limiti di utilizzabilit di strumenti di controllo sul posto di lavoro, si segnala che, secondo la Corte di Cassazione, non si pu invocare la violazione dellart. 4 dello Statuto dei lavoratori, che vieta il controllo a distanza dei prestatori dopera, qualora le registrazioni provengano dallimpianto installato non dal datore di lavoro, ma da un terzo, come, ad esempio, da unaltra azienda; in tali casi , pertanto, legittimo il licenziamento fondato sulle evidenze offerte da tali registrazioni audiovisive (Corte di Cassazione, 28 gennaio 2011, n. 2117). In materia di mutamento di mansioni, la Corte ha precisato che le limitazioni dello ius variandi non operano nel caso in cui il mutamento di mansioni o il trasferimento siano stati disposti a richiesta dello stesso lavoratore, ossia in base ad unesclusiva scelta dello stesso, pervenuto a tale unilaterale decisione senza alcuna sollecitazione, neppure indiretta, del datore di lavoro, che labbia invece subita (Corte di Cassazione, 8 agosto 2011, n. 17095). Intervenendo sulla tuttaltro che pacifica questione della natura dellindennit per ferie e riposi settimanali non goduti, la giurisprudenza di legittimit si espressa nel senso che lindennit sostitutiva ha natura risarcitoria e non retributiva, perch essa sempre correlata ad un

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inadempimento contrattuale del datore, per cui, qualora ladempimento in forma specifica divenga impossibile, lazienda tenuta al risarcimento del danno, che comprende la retribuzione dovuta per il lavoro prestato nei giorni destinati alle ferie o al riposo, oltre alla riparazione di eventuali ulteriori danni subiti dal lavoratore per il mancato ristoro delle sue energie psicofisiche; ne consegue che lindennit soggiace alla prescrizione ordinaria decennale, e non a quella quinquennale (Corte di Cassazione, 11 maggio 2011, n. 10341). La giurisprudenza di legittimit tornata, altres, a pronunciarsi sul delicato tema della sicurezza sul lavoro, ribadendo limportanza delladeguata formazione dei dipendenti. In particolare, la Corte ha precisato che, per stabilire la responsabilit del datore in relazione allinfortunio del dipendente, necessario considerare se limpresa abbia sottoposto o meno il personale ad unadeguata formazione sul funzionamento dei macchinari utilizzati per la produzione, posto che, diversamente facendo, lazienda finisce per avallare anche le prassi pericolose degli operai in caso di malfunzionamento degli strumenti, ed il datore di lavoro deve ritenersi responsabile dellinfortunio, per aver concorso causalmente nella condotta imprudente del lavoratore (Corte di Cassazione, 6 settembre 2011, n. 33149). Sempre a proposito di sicurezza sul luogo di lavoro, ma nel senso, invece, di unattenuazione della responsabilit aziendale, si segnala la pronuncia con cui la Suprema Corte ha ritenuto che il datore di lavoro, che ha nominato un professionista ed ha predisposto misure antinfortunistiche, non deve rispondere della malattia professionale o dellinfortunio del lavoratore, dovuto alla leggerezza delle visite mediche in azienda, dal momento che la responsabilit datoriale presuppone pur sempre la presenza di una condotta concretamente colposa, ferma restando lesclusiva responsabilit dei soggetti contitolari della posizione di garanzia (quali il medico competente), allorch la mancata attuazione degli obblighi di vigilanza sia addebitabile unicamente agli stessi (Corte di Cassazione, 20 settembre 2011, n. 34373). altres da segnalare, in tema di mobbing, una recente sentenza del Tribunale di Novara, che ha affermato che non costituiscono mobbing i conflitti con superiori e colleghi sul luogo di lavoro, poich il mobbing sussiste soltanto in presenza di condotte vessatorie, reiterate, durature, individuali e/ o collettive, protratte per almeno un semestre e finalizzate ad annichilire la personalit del lavoratore, e non va, quindi, confuso con i fisiologici contrasti con i superiori ed i colleghi, tenuto conto che in ogni luogo di lavoro esistono normalmente dinamiche organizzative e conflitti interpersonali (Tribunale di Novara, 24 gennaio 2011). In questo senso si pronunciata anche la Corte dAppello di Genova, secondo cui una conflittualit, anche accesa, in ambiente lavorativo non costituisce mobbing (Corte dAppello di Genova, 16 dicembre 2010). Per quanto riguarda il tema del risarcimento del danno non patrimoniale, va menzionata la sentenza con cui la Suprema Corte ha affermato che, a titolo di danno esistenziale, vanno risarciti tutti gli sconvolgimenti della vita subiti in seguito allincidente e, qualora le tabelle non prendano in considerazione alcuni aspetti del danno, il giudice deve personalizzare il ristoro, tenendo conto di tutti gli effettivi cambiamenti di vita subiti dalla vittima (Corte di Cassazione, 30 giugno 2011, n.

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14402); con detta pronuncia la Corte torna, infatti, ad ampliare lambito del danno risarcibile, superando il precedente orientamento pi restrittivo. In materia di legittima cessione di ramo dazienda, si segnala invece una recente sentenza del Tribunale di Milano, con cui il giudice, preso atto che il gruppo dei lavoratori ceduti era da tempo precostituito rispetto allepoca della cessione, e che aveva un proprio obiettivo e una propria missione specifica, ha ritenuto soddisfatti i requisiti indicati dallart. 2112 c.c., precisando che la pi significativa conferma dellautonomia funzionale del ramo ceduto si pu rinvenire nella circostanza che lattivit dallo stesso svolta abbia costituito, contestualmente al trasferimento, oggetto di contratto di appalto tra le medesime parti della cessione (Tribunale di Milano, 16 settembre 2011). Per quanto riguarda le regole da rispettare in materia di procedimento disciplinare, merita di essere segnalata la rigorosa presa di posizione assunta dal Tribunale di Roma, secondo cui illegittimo il licenziamento intimato al lavoratore che, pur avendone fatto richiesta, non venga sentito oralmente a sua difesa, anche qualora lazienda abbia provveduto a convocarlo numerose volte, nei luoghi e negli orari a lui pi comodi, senza mai ricevere un suo riscontro, a meno che il datore di lavoro non sia in grado di negare linsussistenza della malattia del dipendente (Tribunale di Roma, 10 marzo 2011). In argomento, stato anche precisato dalla Corte di Cassazione che nessuna fonte normativa prevede che laudizione del lavoratore debba avere luogo nellorario e nella sede di lavoro, n contemplato un diritto del lavoratore di essere sentito con modalit che siano strettamente connesse al tempo e al luogo della prestazione lavorativa (Corte di Cassazione, 20 settembre 2011, n. 19156). Con riferimento al licenziamento disciplinare, si segnala la sentenza con cui la Suprema Corte ha ritenuto legittima la sanzione espulsiva inflitta al dipendente trasferito subito dopo che erano emerse le prime condotte rilevanti sul piano disciplinare, dovendosi escludere che il trasferimento prima, e il licenziamento poi, costituiscano due misure sanzionatorie che colpiscono la stessa condotta, con conseguente violazione del principio del ne bis in idem; lassegnazione ad altra sede e a mansioni diverse, infatti, se non prevista dal CCNL come sanzione, non costituisce misura afflittiva, ma cautelare, che il datore pu adottare per fare chiarezza nellambiente di lavoro (Corte di Cassazione, 6 luglio 2011, n. 14875). Tornando, poi, a pronunciarsi su un tema oggetto di contrasto nellambito della giurisprudenza di legittimit, la Corte di Cassazione si espressa nel senso che, nei confronti dei lavoratori ai quali si applica la tutela reale, possibile lirrogazione di un secondo licenziamento, purch fondato su ragioni diverse dal primo recesso, rivelatosi illegittimo; il licenziamento illegittimo irrogato nellarea della stabilit reale, infatti, costituisce soltanto uninterruzione di fatto del rapporto di lavoro e non incide sulla continuit, consentendo lirrogazione di un secondo licenziamento, per giusta causa o giustificato motivo, che sia fondato su una nuova e diversa ragione rispetto al provvedimento precedente (Corte di Cassazione, 20 gennaio 2011, n. 1244).

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Meritano un cenno, inoltre, le oscillazioni della giurisprudenza di legittimit in materia di licenziamento per giusta causa. Da un lato, infatti, la Suprema Corte ha affermato che sproporzionata la sanzione del licenziamento per giusta causa in caso di piccolo furto commesso da un dipendente, ritenendo che la massima sanzione disciplinare risulti giustificata solo in presenza di notevole adempimento degli obblighi contrattuali (Corte di Cassazione, 29 agosto 2011, n. 17739); dallaltro, ha ritenuto legittimo il licenziamento del dipendente per un solo ed esiguo furto, in virt del fatto che ci che rileva non lentit del danno, ma la fiducia lesa, non potendo la proporzionalit della sanzione essere valutata solo sulla base delle conseguenze economiche prodotte al datore di lavoro dalla condotta contestata (Corte di Cassazione, 2 novembre 2011, n. 22692). In materia, invece, di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, merita di essere menzionata la sentenza della Suprema Corte, con cui si stabilito che la diminuzione del fatturato pu giustificare sotto laspetto oggettivo il licenziamento di un dipendente, semprech non sia possibile ricollocare lo stesso allinterno dellazienda per lo svolgimento di mansioni adeguate al suo livello, non potendo il giudice sindacare la scelta datoriale sotto il profilo dellopportunit economica, ed essendo impossibile distinguere, ai fini della legittimit del licenziamento, tra carattere provvisorio o definitivo della diminuzione di fatturato (Corte di Cassazione, 22 febbraio 2011, n. 4276). Sempre in tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, si evidenzia, altres, che la Corte di Cassazione si espressa nel senso che in caso di licenziamento per soppressione del posto di lavoro, il datore deve provare limpossibilit di impiegare il lavoratore con altre mansioni, anche inferiori a quelle previste per la sua qualifica, corrispondenti alla sua esperienza professionale (Corte di Cassazione, 1 luglio 2011, n. 14517). Inoltre, la Corte ha precisato che, affinch il licenziamento per giustificato motivo oggettivo sia legittimo, sufficiente che lazienda proceda a una ristrutturazione organizzativa per ridurre i costi di gestione, non essendo necessario che le mansioni del licenziato siano totalmente soppresse, ben potendo il datore suddividerle diversamente tra gli altri dipendenti per migliorare il rapporto tra costi e ricavi (Corte di Cassazione, 21 novembre 2011, n. 24502). Per quanto riguarda i licenziamenti collettivi, si segnala la posizione particolarmente rigida assunta dalla Corte di Cassazione sulla delicata questione dellidentificazione dei criteri di scelta dei lavoratori da collocare in mobilit e, in particolare, di quelli individuati dagli accordi stipulati ai sensi dell'art. 5 della legge 23 luglio 1991, n. 223; la Corte, richiamando la pregressa giurisprudenza risalente alla nota pronuncia della Corte Costituzionale del 30/06/1994, n. 268, ha ritenuto che tali criteri debbano essere basati tutti ed integralmente su elementi oggettivi e verificabili, senza poter implicare in alcun modo valutazioni di carattere discrezionale, neanche sotto forma di possibile deroga all'applicazione di criteri in s oggettivi, come accade, ad esempio, in quei casi in cui il criterio di scelta oggettivo, riferito al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di anzianit entro un dato periodo, integrato dalla frase "fatte salve le competenze professionali

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necessarie alla gestione delle aziende, da queste discrezionalmente identificate, integrazione che non si appalesa, pertanto, come legittima (Corte di Cassazione, 9 giugno 2011, n. 12544).

Cassa Integ razioni Guadagni Straordinaria


In materia di CIGS, andato consolidandosi lorientamento secondo cui, anche dopo lentrata in vigore del d.P.R. 10 giugno 2000 n. 218, incombe sul datore di lavoro lobbligo previsto dal combinato disposto dell'art. 5 della legge n. 164 del 1975 e dell'art. 1, comma 7, della legge n. 223 del 1991 di comunicare alle rappresentanze sindacali aziendali i criteri di individuazione dei lavoratori da sospendere e le modalit di rotazione, sin dallavvio della procedura (Corte di Cassazione, 5 ottobre 2011, n. 20391; Corte di Cassazione, 26 settembre 2011, n. 19618; Corte di Cassazione, 31 maggio 2011, n. 12056; Corte di Cassazione, 18 febbraio 2011, n. 4053; Corte di Cassazione, 1 febbraio 2011, n. 2357).La Cassazione ha anche escluso che il vizio formale della comunicazione di avvio possa essere sanato da un successivo accordo sindacale sui criteri di scelta e di rotazione (Corte di Cassazione, 23 settembre 2011, n. 19235). Con riferimento agli oneri probatori in giudizio, la Suprema Corte ha evidenziato che incombe sul lavoratore la prova del mancato rispetto dei principi generali di correttezza e buona fede, della discriminatoriet della sospensione e del fatto che lapplicazione di criteri di scelta diversi avrebbe comportato la sospensione di un altro dipendente (Corte di Cassazione, 4 ottobre 2011, n. 20267). Numerose pronunce riguardano laspetto del risarcimento del danno. Poich il credito del dipendente fondato su un inadempimento contrattuale (Corte di Cassazione, 26 settembre 2011, n. 19618), esso si prescrive in dieci anni, non in cinque anni come le differenze retributive (Corte di Cassazione, 13 dicembre 2010, n. 25139). Daltro canto, pur richiamando i principi generali di cui agli artt. 1218 e ss. cod. civ., la Cassazione ha escluso che linerzia del dipendente nel chiedere la rotazione possa dimostrare una volont abdicativa, dovendo ogni rinuncia essere espressa o ricavarsi da condotte univoche; n pu ritenersi che la non immediata proposizione dell'azione risarcitoria integri una concausa del danno e, quindi, giustifichi una riduzione del risarcimento ex art. 1227 c.c. (Corte di Cassazione, 21 settembre 2011, n. 19235). Infine, secondo un precedente del Tribunale di Milano, quando l'attivit lavorativa del dipendente sia gi sospesa per malattia, il sopraggiunto intervento della CIGO riguardante la totalit dei dipendenti del reparto, dell'ufficio o della squadra comporta il subingresso della cassa integrazione rispetto all'INPS come ente erogatore delle relative prestazioni (Tribunale di Milano, 9 dicembre 2010, n. 5136). Tale sentenza si pone in contrasto con il prevalente orientamento della giurisprudenza secondo cui, in costanza di malattia, il dipendente non pu essere sospeso.

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Patto di non concorrenza


Come abbiamo evidenziato negli Highlights 2010, si va consolidando un orientamento secondo cui nullo il patto di non concorrenza che prevede un corrispettivo erogato in costanza di rapporto, in misura fissa mensile; in tal caso, la non prevedibile durata del rapporto di lavoro rende aleatorio ed eventuale un elemento fondamentale del patto e, cio, il prezzo dovuto al lavoratore per la sua obbligazione (Tribunale di Ascoli Piceno, 22 ottobre 2010; conformi: Tribunale di Milano, 28 settembre 2010; Tribunale di Milano, 11 settembre 2004; Tribunale di Milano, 18 giugno 2001). A ci si aggiunga la nullit del patto il cui corrispettivo, seppur stabilito in misura fissa, sia quantificato nummo uno, indicando una somma simbolica ( 100,00 una tantum), manifestamente iniqua e sproporzionata in rapporto al sacrificio richiesto al lavoratore (Tribunale diTeramo, 30 marzo 2011 n. 209).

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DIRITTO

CIVILE, COMMERCIALE

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NOVIT LEGISLATIVE
A cura di Francesco Autelitano e Mario Gatti Intermediari Finanziari e Societ per la Cartolarizzazione dei crediti
Il 13 maggio 2011 entrato in vigore il Provvedimento della Banca d'Italia del 29 aprile 2011 recante "Disposizioni in materia di obblighi informativi e statistici delle societ veicolo coinvolte in operazioni di cartolarizzazione" (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 110 del 13.5.2011 - serie generale). In particolare il Provvedimento (in attuazione del D.Lgs. 141/2010) modifica l'art. 3, comma 3, della Legge 30 aprile 1999, n. 130. In ragione di ci, viene meno l'obbligo di iscrizione all'Elenco Generale ex art. 106 TUB delle societ per la cartolarizzazione dei crediti, nonch di tutti gli obblighi informativi e segnaletici discendenti da tale iscrizione. Ai sensi dell'art. 11 del Provvedimento le societ di cartolarizzazione gi iscritte all'Elenco Generale ex art. 106 TUB, sono state cancellate dallo stesso e iscritte d'ufficio nell'Elenco delle societ veicolo, previsto all'art. 4 del citato Provvedimento, sempre tenuto dalla Banca d'Italia (con il conseguente obbligo per le stesse di curare i relativi adempimenti previsti per legge - di cui ai titoli II e III del medesimo Provvedimento). Non sono infine coinvolte nella nuova disciplina: le societ cessionarie per la garanzia di obbligazioni bancarie garantite di cui all'art. 7-bis della legge 30/4/1999, n.130 (cd. societ di covered bond); le altre societ di cartolarizzazione disciplinate da leggi speciali (quali, ad esempio, le societ di cartolarizzazione dei beni pubblici previste dal D.L. 25 settembre 2001, n. 351 convertito dalla legge 23/11/2001, n. 410).

Societ per azioni: nuove norme europee in materia di fusione


(Direttiva 2011/35/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio) La normativa - pubblicata nella G.U. delle Comunit Europee 29 aprile 2011, n. L 110 - prevede importanti novit in tema di fusioni semplificate o per incorporazione e si applica alle fusioni tra societ per azioni con sede principale o stabile organizzazione nel territorio comunitario. L'intervento operato dal nuovo testo volto a centrare due obiettivi: assicurare agli azionisti delle societ partecipanti alla fusione un'informazione adeguata e quanto pi obiettiva possibile; garantire un'appropriata tutela dei loro diritti. In tema di trasparenza, pubblicit ed adeguata informativa, il nostro codice civile prevede l'obbligo di deposito del progetto di fusione presso il Registro delle imprese per l'iscrizione (art. 2501-ter, commi 3 e 4 c.c.) e l'obbligo di deposito presso la sede sociale, del progetto di fusione, delle

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relazioni degli amministratori e degli esperti, delle situazioni patrimoniali e degli ultimi tre bilanci delle societ partecipanti (art. 2501-septies c.c.). La nuova direttiva non modifica la procedura preesistente, che continuer a prevedere la redazione del progetto e dei relativi documenti accompagnatori (situazioni patrimoniali straordinarie, relazioni degli amministratori e relazioni degli esperti), la deliberazione assembleare, le eventuali opposizioni. La Direttiva conferma tuttavia l'impor tanza che l'Unione connette alla realizzazione di un'informativa quanto pi adeguata, trasparente e obiettiva a tutti i soggetti interessati in materia di fusione di societ per azioni. Il progetto ed i relativi allegati vengono pubblicati sul sito web delle societ; ciascun azionista pu ottenere gratuitamente una copia dei documenti riguardanti la fusione, salvo la possibilit di scaricare e stampare i documenti dal sito. La pubblicazione dei documenti sul sito della societ permane per un periodo continuativo avente inizio non pi tardi di un mese prima del giorno fissato per l'assemblea generale in cui sar stabilito il progetto di fusione. La pubblicazione on line sostituisce anche il deposito dei documenti presso la sede sociale. Il periodo minimo di mantenimento dei documenti a disposizione degli interessati stabilito in un mese (salva la facolt degli Stati membri di regolamentare la sicurezza del download). infine previsto che i singoli stati membri possano disporre eventuali limitazioni per garantire la sicurezza del sito, nonch la facolt di imporre eventuali sanzioni per l'impossibilit di accedere ai documenti.

Nuove Misure in tema di assemblee societarie annuali


Con decreto-legge 25 marzo 2011, n. 26, convertito nella legge 23 maggio 2011, n. 73 (GU n. 120 del 25-5-2011) sono state introdotte nuove Misure urgenti per garantire l'ordinato svolgimento delle assemblee societarie annuali. In particolare, l'art. 1 ha disposto che consentito alle societ, alle quali si applica l'articolo 154- ter del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58) convocare l'assemblea annuale (artt. 2364, secondo comma, e 2364-bis, secondo comma c.c.), nel termine di centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio, anche qualora tale possibilit non sia prevista dallo statuto della societ. La norma prevede inoltre all'art 2 che consentito alle societ, alle quali si applica l'articolo 154ter (che alla data di entrata in vigore del presente decreto abbiano gi pubblicato l'avviso di convocazione dell'assemblea annuale), di convocare l'assemblea, in prima o unica convocazione, a nuova data, nel rispetto dei termini e delle modalit di cui all'articolo 125-bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. Qualora l'assemblea sia stata convocata anche per la nomina dei componenti degli organi societari, le liste eventualmente gi depositate presso l'emittente sono considerate valide anche in relazione alla nuova convocazione.

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Societ per azioni: nuove regole su conferimenti


Nel caso di conferimento di valori mobiliari ovvero di strumenti del mercato monetario non richiesta la relazione di cui all'articolo 2343, primo comma, se il valore ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo pari o inferiore al prezzo medio ponderato al quale sono stati negoziati su uno o pi mercati regolamentati nei sei mesi precedenti il conferimento. Fuori dai casi in cui applicabile il primo comma, non altres richiesta la relazione di cui all'articolo 2343, primo comma, qualora il valore attribuito, ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo, ai beni in natura o crediti conferiti sia pari o inferiore: a) al fair value iscritto nel bilancio dell'esercizio precedente quello nel quale effettuato il conferimento, a condizione che il bilancio sia sottoposto a revisione legale e la relazione del revisore non esprima rilievi in ordine alla valutazione dei beni oggetto del conferimento b) al valore risultante da una valutazione riferita ad una data precedente di non oltre sei mesi il conferimento e conforme ai principi e criteri generalmente riconosciuti per la valutazione dei beni oggetto del conferimento, a condizione che essa provenga da un esperto indipendente da chi effettua il conferimento, dalla societ e dai soci che esercitano individualmente o congiuntamente il controllo sul soggetto conferente o sulla societ medesima, dotato di adeguata e comprovata professionalit. questa la principale modifica al codice civile introdotta dal Decreto Legislativo 29 novembre 2010, n. 224, entrato in vigore dal 8.01.2011 (il provvedimento contiene le disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. n. 142/2008, con il quale era stata recepita la direttiva 2006/68/CE).

Societ di comodo: le novit imposte dalla legge finanziaria 2011


La manovra di cui alla Legge finanziaria 2011 comporta diverse novit in campo fiscale, in particolare, in tema di lotta all'evasione, prevede una rimodulazione dei criteri per stabilire l'esistenza delle c.d. societ di comodo. Possono rientrare in tale ambito tutte le societ commerciali, sia di persone che di capitali, ad esclusione, fra gli altri, dei seguenti casi particolari: imprenditori individuali e lavoratori autonomi, societ semplici e cooperative, societ che sono al primo anno di attivit, societ quotate o che hanno un numero di soci non inferiore ai 50, esercitano pubblici servizi di trasporto, sono partecipate da enti pubblici nella misura di almeno il 20 per cento del capitale. Una volta stabilito che la societ rientra fra le societ di comodo, occorre verificare se le stesse sono effettivamente operative (o soltanto fittizie). Le societ "non operative" devono procedere alla (ri)determinazione del reddito presunto, al fine di non incorrere negli accertamenti dei competenti Istituti Ispettivi.

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GIURISPRUDENZA
A cura di Francesco Autelitano, Andrea Beretta e Giovanna Vaglio

DECISIONI DELLA CORTE DI CASSAZIONE


A Z I O N E I N D I V I D U A L E D E L S O C I O N E I C O N F RO N T I D E G L I AMMINISTRATORI - NOZIONE DI DANNO DIRETTO
Lazione individuale del socio nei confronti degli amministratori, ai sensi dellart. 2395 cod.civ., richiede la realizzazione di un danno diretto alla sfera giuridico-patrimoniale del singolo socio, imputabile ad un comportamento doloso o colposo degli amministratori. Ne consegue che tale azione esclusa per quelle condotte che abbiano impedito il conseguimento di utili, danneggiato il patrimonio della societ e reso impossibile la liquidazione delle quote sociali, in quanto si tratta di comportamenti dolosi o colposi che colpiscono in via diretta esclusivamente la societ e solo indirettamente il socio. (Cassazione, 22 novembre 2011, n. 6558)

VENDITA DI QUOTE SOCIALI - DETERMINAZIONE DEL PREZZO


Ai fini della compravendita di quote sociali, la mera indicazione del valore oggettivo di tali quote contenuta in una scrittura privata non pu valere come pattuizione del prezzo, la cui determinazione subordinata alla regolamentazione dei rapporti di dare-avere fra i soci. Tale scrittura avr, pertanto, il valore di una mera trattativa e non di un contratto preliminare di compravendita. (Cassazione, 23 novembre 2011, n. 24724)

DOMANDA TARDIVA DI AMMISSIONE AL PASSIVO DI CREDITI DI AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA


Nel caso dei crediti tributari che vengono insinuati tardivamente al passivo non pu condividersi l'assunto secondo cui non pu ritenersi colpevole il comportamento dell'Amministrazione Finanziaria e del concessionario che si attengano ai termini stabiliti dalla legge per le procedure di accertamento e di emissione dei ruoli e delle cartelle. Deve infatti ritenersi che l'Amministrazione finanziaria, come tutti gli altri creditori, debba rispettare il termine annuale di cui allart. 101, legge fall. per la presentazione delle istanze tardive di insinuazione, senza che i diversi e pi lunghi termini previsti per la formazione dei ruoli e la emissione delle cartelle possano costituire una esimente di carattere generale dal rispetto del termine in esame. Ai fini della presentazione della istanza di insinuazione al passivo , peraltro, sufficiente l'esistenza del ruolo, che costituisce titolo valido attestante il credito, senza dovere attendere la formazione e la notifica della cartella esattoriale;

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l'Ufficio finanziario pu, dunque, presentare istanza di ammissione al passivo - sia pure con documentazione incompleta e con riserva di produzione dei documenti (art. 96 legge fall.). , quindi, in relazione ai tempi strettamente necessari per lo svolgimento della predetta attivit che deve valutarsi la scusabilit del ritardo - il cui onere probatorio grava sull'Amministrazione - in caso presentazione ultra annuale dell'istanza rispetto alla data di esecutivit dello stato passivo. (Cassazione, 13 ottobre 2011, n. 21189)

COMODATO: DURATA E RECESSO DEL PROPRIETARIO


Nel contratto di comodato, il termine finale pu, a norma dell'art. 1810 cod. civ., risultare dall'uso cui la cosa devessere destinata, in quanto tale uso abbia in s connaturata una durata predeterminata nel tempo; in mancanza di tale destinazione, invece, l'uso del bene viene a qualificarsi a tempo indeterminato, sicch il comodato deve intendersi a titolo precario e, perci, revocabile ad nutum da parte del proprietario. (Cassazione, Sez. Un., 9 febbraio 2011, n. 3168)

OMOLOGAZIONE DEL CONCORDATO PREVENTIVO - POTERI DEL GIUDICE


In tema di omologazione del concordato preventivo, sebbene, nel regime conseguente all'entrata in vigore del D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, al giudice sia precluso il giudizio sulla convenienza economica della proposta, non per questo gli affidata una mera funzione di controllo della regolarit formale della procedura, dovendo, invece, egli intervenire, anche d'ufficio ed in difetto di opposizione ex art. 180 legge fall., sollevando le eccezioni di merito, quale quella di nullit, ex art. 1421 cod. civ.; in particolare, se vero che l'apprezzamento della realizzabilit della proposta, come mera prognosi di adempimento, compete ai soli creditori, ove sussista, invece, un vero e proprio vizio genetico della causa, accertabile in via preventiva in ragione della totale ed evidente inadeguatezza del piano, non rilevata nella relazione del professionista attestatore, il giudice deve procedere ad un controllo di legittimit sostanziale, trattandosi di vizio non sanabile dal consenso dei creditori e cos svolgendo il predetto giudice una funzione di tutela dell'interesse pubblico, evitando forme di abuso del diritto nella utilizzazione impropria della procedura. (Nella specie, la sentenza impugnata, confermata dalla S.C., aveva ritenuto che l'omessa considerazione, nella proposta di concordato, di un ingente credito privilegiato, di radice causale anteriore alla detta proposta, operasse come causa di impossibilit dell'oggetto, cos alterando l'ipotesi prospettata di soddisfacimento delle obbligazioni sociali, su cui confidava il consenso del ceto creditorio, dovendosi perci rigettare la domanda di omologazione). (Cassazione, 15 settembre 2011, n. 18864)

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DECISIONI DI MERITO
AFFITTO DI RAMO DI AZIENDA - RILASCIO EX ART. 700 COD. PROC. CIV.
In tema di affitto di ramo dazienda ammissibile il ricorso allo strumento atipico e durgenza di cui allart. 700 cod. proc. civ. nel caso in cui laffittuario ometta di gestire lazienda e di pagare i canoni contrattualmente previsti. Il rimedio del rilascio dellazienda ex art. 700 c.p.c. , infatti, ammissibile, non operando in questo caso lo sfratto per morosit, ed apparendo maggiormente funzionale ad assicurare che lazienda concessa in affitto riprenda la sua piena operativit rispetto ad un provvedimento di sequestro giudiziario che, tendenzialmente, emesso in unottica conservativa del bene. (Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, 9 agosto 2011)

SOCIET DI CAPITALI - DIRITTO DEL SOCIO DI CONSULTARE I LIBRI SOCIALI E I DOCUMENTI RELATIVI ALLA AMMINISTRAZIONE
In generale, il diritto del socio di consultare i libri sociali non conosce limiti e pu aver luogo anche con l'ausilio di un consulente di fiducia. Tuttavia, la buona fede impone di bilanciare i tempi e le modalit di esercizio di tale diritto con gli interessi della societ. In particolare, il contemperamento del diritto del socio di estrarre copia dei documenti relativi alla amministrazione della societ con il diritto della societ alla riservatezza, pu essere ottenuto consentendo l'estrazione di copia non degli interi libri sociali bens dei soli estratti consultati. (Tribunale di Verona, 29 agosto 2011)

ISTANZA DI AMMISSIONE AL PASSIVO DI CREDITO DERIVANTE DA CONTO CORRENTE - PRODUZIONE DOCUMENTI


Ai fini dellammissione al passivo di un credito derivante da conto corrente, necessario che la banca produca la copia integrale della scheda del conto, che rappresenta tutte le movimentazioni del conto a fare data dalla genesi del rapporto e sino alla sua estinzione, tenuto conto che in un rapporto in cui le operazioni sono regolate in conto corrente il saldo finale il frutto di tutte le movimentazioni in dare e in avere verificatesi a partire dallapertura del conto stesso. (Tribunale di Napoli, 12 luglio 2011)

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA ED AZIONE REVOCATORIA


La mediazione cd. obbligatoria, prevista dallart. 5, comma I, D.Lgs. 28/2010, costituisce una condizione per l'esercizio dell'azione giudiziaria, altrimenti libero, con la conseguenza che l'elenco di materie, contenuto nella norma, in relazione alle quali il previo esperimento del procedimento di mediazione condizione di procedibilit, deve essere interpretato in senso restrittivo. Ne deriva che lazione revocatoria ex art. 2901 c.c., anche se giustificata da un contratto bancario che ricade sotto il fascio applicativo dellart. 5, I cit., non deve essere preceduta dallobbligo preliminare della mediazione. (Tribunale di Pavia, 27 ottobre 2011)

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DIRITTO

ASSICURATIVO

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NORMATIVA
Nel corso del 2011 sono stati emessi dallISVAP importanti regolamenti:

il Regolamento n. 36 del 31 gennaio 2011 che introduce innovazioni in materia di investimenti e di attivi a copertura delle riserve tecniche delle imprese di assicurazione; il Regolamento n. 37 del 15 marzo 2011 concernente lattuazione delle disposizioni in materia di verifica di solvibilit corretta; il Regolamento n. 38 del 3 giugno 2011, concernente la costituzione e lamministrazione delle gestioni separate delle imprese che esercitano lassicurazione sulla vita, il quale introduce significative misure finalizzate ad elevare la tutela degli assicurati; il Regolamento n. 39 del 9 giugno 2011 che detta principi in materia di politiche di remunerazione delle imprese di assicurazione nellottica di una sana e prudente gestione dei rischi.

Si segnalano, inoltre, i seguenti provvedimenti dellorgano di vigilanza:

Il Provvedimento n. 2880 del 25 febbraio 2011 che ha introdotto modifiche allart. 54 del regolamento Isvap n. 35 del 26 maggio 2010 concernente la disciplina degli obblighi di informazione e della pubblicit dei prodotti assicurativi; Il Provvedimento n. 2394 del 27 settembre 2011 che ha introdotto modifiche ed integrazioni: 1) al Regolamento Isvap n. 28 del 17 febbraio 2009 concernente lattuazione delle disposizioni in materia di criteri di valutazione degli elementi dellattivo non destinati a permanere durevolmente nel patrimonio dellimpresa; 2) al Regolamento Isvap n. 37 del 15 marzo 2011 concernente lattuazione delle disposizioni in materia di verifica di solvibilit corretta; Il Provvedimento n. 2938 del 31 ottobre 2011 che ha introdotto modifiche ed integrazioni al regolamento n. 6 del 20 ottobre 2006 concernente la procedura di applicazione delle sanzioni disciplinari nei confronti degli intermediari assicurativi e dei periti assicurativi e le norme di funzionamento del collegio di garanzia.

La legge di Stabilit 2012 ha, inoltre, introdotto tre nuovi commi allart. 193 del Codice della Strada, prevedendo: 4-ter. Laccertamento della mancanza di copertura assicurativa obbligatoria del veicolo pu essere effettuato anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle imprese assicuratrici con quelli provenienti dai dispositivi o apparecchiature di cui alle lettere e), f) e g) del comma 1-bis

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dellarticolo 201, omologati ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico e gestiti direttamente dagli organi di polizia stradale di cui allarticolo 12, comma 1. 4-quater. Qualora, in base alle risultanze del raffronto dei dati di cui al comma 4-ter, risulti che al momento del rilevamento un veicolo munito di targa di immatricolazione fosse sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria, lorgano di polizia procedente invita il proprietario o altro soggetto obbligato in solido a produrre il certificato di assicurazione obbligatoria, ai sensi e per gli effetti dellarticolo 180, comma 8. 4-quinquies. La documentazione fotografica prodotta dai dispositivi o apparecchiature di cui al comma 4-ter, costituisce atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dellarticolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada.

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GIURISPRUDENZA
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano
LIQUIDAZIONE DEL DANNO NON PATRIMONIALE
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12408 del 7 giugno 2011 e con la successiva sentenza n. 14402 del 30 giugno 2011, ha affermato che le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano sono le pi idonee ad assicurare l'equit nel risarcimento del danno da sinistri stradali e devono, conseguentemente, essere assunte come parametro di riferimento da parte dei giudici di merito.

DANNO NON PATRIMONIALE E FAMIGLIA DI FATTO


In materia di responsabilit civile, la Corte di legittimit ha affermato che va riconosciuto il diritto al risarcimento del danno conseguente alle lesioni o alla morte di una persona in favore del convivente more uxorio di questa, pur richiedendo che venga fornita, con qualsiasi mezzo, la prova dell'esistenza e della durata di una comunanza di vita e di affetti e di una vicendevole assistenza morale e materiale, cio di una relazione di convivenza avente le stesse caratteristiche di quelle dal legislatore ritenute proprie del vincolo coniugale (nella specie, la Corte ha confermato la decisione dei giudici del merito che avevano ripartito l'importo liquidato per la morte di una persona tra tutti gli aventi diritto, atteso che la vittima, oltre alla ex moglie e ai figli derivanti dal matrimonio, aveva costituito anche un nuovo nucleo famigliare; contrariamente a quanto sostenuto dai ricorrenti, infatti, la Corte territoriale aveva adeguato la somma da liquidare al caso concreto, non in modo automatico, bens in proporzione alle sofferenze effettivamente patite da tutti i soggetti coinvolti). (Cassazione, 7 giugno 2011, n. 12778)

PARIT DI TRATTAMENTO - DETERMINAZIONE DEL PREMIO ASSICURATIVO


L'art. 5, n. 2, della direttiva del Consiglio 13 dicembre 2004, 2004/113/CE, che introduce una deroga al principio di parit di trattamento tra uomini e donne nella determinazione di premi e prestazioni a fini assicurativi, invalido con effetto alla data del 21 dicembre 2012. (Corte di Giustizia CE Grande sezione, 1 marzo 2011, n. 236)

CONDOTTA ANTICONCORRENZIALE E DIRITTO DEI CONSUMATORI AL RISARCIMENTO DEL DANNO


Lo scambio sistematico di informazioni tra compagnie assicurative, che comprende dati sensibili e che comporta un aumento illecito dei premi, costituisce intesa orizzontale in violazione delle norme sulla concorrenza che consente ai consumatori di agire giudizialmente per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Qualora l'Autorit garante della concorrenza e del mercato (AGCM) abbia accertato che l'intesa orizzontale illecita si sia tradotta in un danno economico rilevante per i

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consumatori, questi, per ottenere il risarcimento dei danni, hanno il diritto di avvalersi della presunzione che il premio sia indebitamente aumentato proprio in conseguenza della condotta anticoncorrenziale tenuta dalla Compagnia. L'assicuratore sempre ammesso a fornire la prova contraria alla citata presunzione di responsabilit, dimostrando cio l'interruzione del nesso causale tra la partecipazione al comportamento anticoncorrenziale illecito e l'aumento delle tariffe, ma per fare ci non pu richiamare circostanze che sono gi state oggetto di accertamento, nel procedimento sanzionatorio, da parte dell'AGCM, n sono ammissibili prove generiche, riferite alla situazione generale del mercato assicurativo; infatti, la prova dell'insussistenza del nesso causale deve riguardare situazioni specifiche, attinenti alla singola impresa assicuratrice, al singolo assicurato, alla singola polizza, tali da dimostrare che l'aumento del premio sia riferibile a circostanze concrete e non, invece, all'intesa illecita posta in essere dalle compagnie. (Cassazione, 10 maggio 2011, n. 10211)

CONTRATTO DI APPALTO
Nel contratto di appalto, il totale affidamento dei lavori all'appaltatore e, quindi, la consegna del bene a quest'ultimo determinano - quando appunto il committente ne perda la materiale disponibilit - la cessazione della sua qualit di custode. Con riferimento alla responsabilit del committente per danni causati a terzi dall'appaltatore, l'autonomia dell'appaltatore il quale esplica la sua attivit nell'esecuzione dell'opera assunta con propria organizzazione apprestandone i mezzi, nonch curandone le modalit ed obbligandosi verso il committente a prestargli il risultato della sua opera, comporta che, di regola, lappaltatore deve ritenersi unico responsabile dei danni derivati a terzi dall'esecuzione dell'opera. Una corresponsabilit del committente pu configurarsi in caso di specifica violazione di regole di cautela nascenti ex art. 2043 cod.civ., ovvero in caso di riferibilit dell'evento al committente stesso per culpa in eligendo per essere stata affidata l'opera ad un'impresa assolutamente inidonea ovvero quando lappaltatore, in base a patti contrattuali, sia stato un semplice esecutore degli ordini del committente ed abbia agito quale nudus minister attuandone specifiche direttive. (Cassazione, 5 dicembre 2011, n. 26002)

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TRA LE NOSTRE SENTENZE


RISOLUZIONE DI DIRITTO DEL CONTRATTO DI AGENZIA
(Tribunale di Milano, 20 agosto 2011, n. 10654) Lagente Alfa conveniva in giudizio la Compagnia Zeta deducendo la violazione, da parte di questultima, dellart. 2 bis Ana 2003, in base al quale nel caso di recesso o di esclusione o di uscita o di perdita della qualifica di delegato, per qualsiasi ragione, di uno o pi soggetti di cui allart. 2 V comma, il rapporto di agenzia in corso con la societ non cesser automaticamente e si instaurer una procedura finalizzata a favorire il mantenimento del rapporto e a consentire alle parti di trovare, entro il termine di 90 giorni dallevento, unintesa sul nominativo del soggetto eventualmente subentrante. Durante tale periodo lagenzia continuer ad essere gestita dalla societ agente. Lattrice affermava che tale procedura non sarebbe stata rispettata, nel caso di specie, dalla preponente, in occasione del mutamento della compagine sociale della societ agente, e, pertanto, chiedeva, oltre alla liquidazione delle indennit di risoluzione del rapporto ex artt.- 25-33 Ana, lindennit sostitutiva del preavviso, nonch la somma aggiuntiva ed il risarcimento dei danni ex art. 2 bis dellaccordo collettivo. Dopo una lunga istruttoria orale e lespletamento di una CTU contabile, il Tribunale di Milano ha dichiarato il diritto della societ agente alle indennit ex artt- 25 -33 ANA (peraltro riconosciute dalla Compagnia), ma ha negato ogni altra pretesa indennitaria e risarcitoria ex art. 2 bis ANA, affermando : alla luce delle disposizioni dellaccordo nazionale agenti deve ritenersi che il recesso, lesclusione o la perdita della qualifica di delegato non costituiscono motivo di automatica risoluzione del contratto di agenzia: in questo caso onere delle parti instaurare una procedura diretta a trovare lintesa sul nominativo del soggetto eventualmente subentrante. Soltanto nel caso in cui entro il termine di 90 giorni dallevento le parti non dovessero trovare un accordo, il rapporto di agenzia verr a cessare. La ratio della disposizione pertanto quella di consentire alle parti di trovare un intesa sul nominativo del soggetto delegato, in modo tale che possa ottenere anche la fiducia della societ di assicurazioni. Il Giudice ha fondato la propria conclusione sulla circostanza che, nel caso di specie, in base ai documenti prodotti e alle dichiarazioni dei testi, risultava che la societ agente avesse operato la trasformazione della compagine sociale ben prima di attivare la procedura dintesa prevista dalla contrattazione collettiva, sicch la compagnia assicuratrice si era trovata di fronte ad una modifica alla quale non aveva in alcun modo potuto partecipare. Le ipotesi riorganizzative e la predisposizione di divisione del portafoglio avviate poi dalle parti e allegate dallattrice al fine di dimostrare ladesione della Compagnia alla modifica della compagine sociale - ha, inoltre, precisato il Tribunale - sono irrilevanti, perch rappresentano meri atti preliminari che non esprimono il benestare della preponente. (Causa curata da Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano)

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Salvatore Trir - Fondatore T&P

33

PARTNERS
Salvatore Trir Paola Siniramed Stefano Beretta

Giacinto Favalli

Bonaventura Minutolo

Vittorio Provera

Stefano Trir

Anna Maria Corna

Giorgio Molteni

Marina Olgiati

Marina Tona

Mario Cammarata

Luca Peron

Francesco Autelitano

Antonio Cazzella

Damiana Lesce

Mariapaola Rovetta Arici

Valentina Ruzzenenti

Luca DArco

Orazio Marano

Paolo Zucchinali

Angelo Di Gioia

Filippo Salvo

Tommaso Targa

Tiziano Feriani

Paola Balletti

34

ASSOCIATI
Simonetta Amadei Andrea Beretta Francesco Chiarelli

Teresa Cofano

Francesco Cristiano

Valeria De Lucia

Marta Filadoro

Barbara Fumai

Mario Gatti

Giuseppe Gemelli

Paola Lonigro

Sara Lovecchio

Diego Meucci

Anna Minutolo

Jacopo Moretti

Claudio Ponari

Alessandro Sampaolesi

Luigia Scalfaro

Giampaolo Tagliagambe

Francesco Torniamenti

Carlo Uccella

Giovanna Vaglio

Raffaella Imondi Praticante

Francesca Retus Praticante

Veronica Rigoni Praticante

35

STAFF
Giuseppe Milazzotto Responsabile Amministrativo Titta De Maio Responsabile Segreteria Generale Rina Agrillo Carmen De Maio Responsabile Servizi Generali Dianora Baretto

Martina Venuti Responsabile Biblioteca Barbara Burza


Vera Colavitti

Igor Butnaru Stella Curino Alessandra Giacalone Sarah Massarotto Elisabetta Picaro Patrizia Silva Luciana Trezzani

Emanuela Carnevale Caterina Darii Vera Iannelli Danny Nowbut Marzia Sassi Teresa Tartaglia Roberta Uboldi

Michela Donati Stefano Lard Elisa Penna Linda Scarantino Franca Traini Elena Vegetti

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RASSEGNA STAMPA
HR On Line - AIDP: N20 Dicembre 2011 Il telelavoro: nuove opportunit di essibilit nel mercato del lavoro di Mario Cammarata DirittoBancario.it: 22/12/11 twitter @DirittoBancario Organismo di vigilanza e collegio sindacale. Le nuove disposizioni introdotte dalla legge di stabilit 2012 di Francesco Autelitano Corriere del Mezzogiorno - Economia: 28/11/11 Politica anti-crisi e rilancio delle imprese Newsletter - AIDP: N19 Novembre 2011 Rappresentanza sindacale e validit dei contratti alla luce dellaccordo interconfederale di Giacinto Favalli DirittoBancario.it: 18/11/11 twitter @DirittoBancario Pignoramento di immobile alienato a terzi: il Giudice autorizza lesecuzione se lalienazione simulata di Francesco Autelitano HR On Line - AIDP: N19 Novembre 2011 Dalla crisi al rilancio dellimpresa A cura di Francesco Autelitano, Giacinto Favalli, Giorgio Molteni, Claudio Ponari, Vittorio Provera e Carlo Uccella Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 04/11/11 Newsletter Diritto24 N19: 07/11/11 twitter @Diritto24 Lavvocato del Giorno Intervista a Giacinto Favalli DirittoBancario.it: 26/10/11 twitter @DirittoBancario Segnalazione degli sconnamenti (past due). Le regole in vigore dal 1 gennaio 2012 di Francesco Autelitano Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 13/10/11 twitter @Diritto24 Il Caso Fiat di Pomigliano. I nuovi accordi sindacali di primo e secondo livello di Giacinto Favalli HR On Line - AIDP: N17 Ottobre 2011 Licenziamento per superamento del periodo di comporto periodo di aspettativa di Vittorio Provera e Marta Filadoro Corriere della Sera: 05/10/11 Modello Pomigliano per tutti i contratti nelle fabbriche del Lingotto Intervista a Salvatore Trir

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Il Sole 24 Ore: 04/10/11 Scelta che complica le intese.Il parere dei Giuristi del Lavoro Intervista a Giacinto Favalli Il Mondo: 23/09/11 Articolo 8, strada stretta tra eccezioni e dubbi Intervista a Stefano Trir Newsletter - AIDP: N18 Settembre 2011 Il distacco del lavoratore straniero in Italia di Giacinto Favalli Il Sole 24 Ore: 06/09/11 unapertura, non va data una valenza ideologica Intervista a Giacinto Favalli DirittoBancario.it: 08/09/11 twitter @DirittoBancario Modica unilaterale del tasso: il Tribunale blocca la banca di Francesco Autelitano Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 06/09/11 twitter @Diritto24 Lavori usuranti: laccesso anticipato al pensionamento di Vittorio Provera FinanzaEDiritto.it: 07/09/11 - 19/09/11 twitter @editricelefonti Larticolo 8 cancella lo Statuto dei Lavoratori? A che serve il sindacato oggi? Intervista a Stefano Trir JOBtalk - JOB24 - Il Sole 24 Ore: 01/09/11 twitter @24job Tutela delle lavoratrici, licenziamento causa matrimonio e pubblicazioni intempestive: sentenza in Cassazione di Stefano Beretta iContratti: 8-9/2011 I derivati conclusi dagli operatori qualificati: interesse del cliente e contratto unitario di cooperazione Commento di Francesco Autelitano Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 29/07/11 twitter @Diritto24 Il punto sul diritto alle ferie e il recente orientamento della Corte di Cassazione di Vittorio Provera HR On Line - AIDP: N14 Luglio 2011 Newsletter - AIDP: N17 Luglio 2011 Laccordo interconfederale del 28 giugno 2011 ed i suoi antecedenti del 2009: un passo in avanti verso la ne del diritto sindacale transitorio di Giacinto Favalli Trir & Partners Avvocati

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Corriere della Sera - Corriere Economia: 04/07/11 Lavoro - Arbitro in campo, ma schia ancora poco Intervista a Salvatore Trir HR On Line - AIDP: N13 Luglio 2011 Certicati di malattia: prime indicazioni operative per la trasmissione telematica di Mario Cammarata e Paola Balletti Direzione del Personale - AIDP: N2 Giugno 2011 RSU e RSA: rappresentanza, rappresentativit limite e prospettive di Giacinto Favalli Newsletter 7:24 - Il Sole 24 Ore: 09/06/11 Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 07/06/11 twitter @Diritto24 La remunerazione di amministratori e top managers nelle societ quotate di Vittorio Provera Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 03/06/11 twitter @Diritto24 Trir & Partners Avvocati: "La mediazione e il suo impatto nelle dinamiche aziendali" HR On Line - AIDP: N12 Giugno 2011 La remunerazione di amministratori e top managers nelle societ quotate di Vittorio Provera Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 31/05/11 twitter @Diritto24 Tassazione agevolata al 10% della retribuzione premiale collegata agli incrementi di produttivit di Vittorio Provera Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 30/05/11 twitter @Diritto24 Nuova sede Trir & Partners Avvocati a Roma HR On Line - AIDP: N10 Maggio 2011 Licenziamento - soppressione del posto di lavoro A cura di Giacinto Favalli, Marina Tona e Paolo Zucchinali Newsletter - AIDP: N15 Maggio 2011 Haute Couture e Direzione del Personale di Salvatore Trir Assoggettarsi alla stabilit. Pillole di saggezza di Stefano Trir il Giornale: 27/05/11 Trir & Partners inaugura la nuova sede di Roma Dossier Milano - il Giornale: Maggio 2011 Se il conitto blocca lo sviluppo Intervista a Salvatore Trir

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Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 04/05/11 twitter @Diritto24 Siglato il rinnovo del CCNL commercio di Luca DArco Newsletter - AIDP: N14 Aprile 2011 Decreto Milleproroghe e Lavoro Occasionale Accessorio di Giacinto Favalli Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 29/04/11 twitter @Diritto24 Salvatore Trir, fondatore Trir & Partners Avvocati Il Foro padano: N1 2011 - pag. 3 Nota a Cass. 7369/2009, Lefcacia delle sentenze di accertamento e delle sentenze costitutive prima del giudicato: una questione sistematicamente ancora aperta (tra art. 182 c.p.c. e art. 337, secondo comma, c.p.c.) di Carlo Uccella ItaliaOggi: 11/04/11 Social Network: Italia al ralenti ItaliaOggi: 28/03/11 Gli Studi parlano in 140 caratteri Corriere Economia - Corriere della Sera: 14/03/11 Imprese mondiali, leggi territoriali. La protezione per i manager si riduce. di Salvatore Trir HR On Line - AIDP: N6 Marzo 2011 Tra il pensare e il dire meglio pensare! A cura di Angelo Di Gioia e Paolo Zucchinali Newsletter - AIDP: N13 Marzo 2011 La mattanza dei manager di Salvatore Trir Newsletter Lex24 & Guida al Diritto - Il Sole 24 Ore: 07/03/11 Rassegna in tema di lavoro e assicurazioni A cura di Trir & Partners Avvocati Giustizia - il Giornale: Febbraio 2011 Quale modello per le relazioni industriali future? Intervista a Salvatore Trir Gazzetta di Parma: 22/02/11 Contratti, lUe come riferimento BLOG JOBtalk - JOB24 - Il Sole 24 Ore: 21/02/11 twitter @24job Quando il mal dAfrica fa male al lavoro di Stefano Beretta e Antonio Cazzella

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Newsletter 7:24 - Il Sole 24 Ore: 15/02/11 Avvocati24 - Il Sole 24 Ore: 03/02/11 Professioni & Imprese24 - Il Sole 24 Ore: 03/02/11 Il conitto tra il diritto alla privacy e diritto alla difesa in sede disciplinare di Vittorio Provera HR On Line - AIDP: N4 Febbraio 2011 Non costituisce discriminazione il limite di et posto per lassunzione di un dipendente (solo in alcuni casi specici) di Giacinto Favalli e Luca DArco Newsletter - AIDP: N12 Febbraio 2011 Alle signore si cede sempre il passoanche in uscita! di Stefano Beretta e Marina Olgiati il Giornale: 13/02/11 Giustizia. Parlano i professionisti del Diritto BLOG JOBtalk - JOB24 - Il Sole 24 Ore: 01/02/11 twitter @24job Il primo tentativo di scollegare il collegato lavoro di Stefano Beretta BLOG JOBtalk - JOB24 - Il Sole 24 Ore: 27/01/11 twitter @24job Lart.2 del collegato lavoro e le prime deviazioni di percorso di Anna Maria Corna GiocoNews.it: 26/01/11 Scatti anzianit, il Tribunale di Aosta: Corrette le modalit di calcolo del Casin di Saint Vincent Osservatorio di Gazzetta Forense - Il Denaro: 26/01/11 Licenziamento: i termini di impugnazione di Alessandro Sampaolesi Corriere della Sera: 14/01/11 Licenziato: quando faccio ricorso? Contratto a termine illegittimo: che fare? di Giacinto Favalli

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BIBLIO

TECA T&P

Pubblicazioni
Codice del Lavoro Pocket 2011
Giacinto Favalli, Andrea Stanchi, Luca DArco

CODICE DEL LAVORO POCKET 2011 CELT OTTOBRE 2011

Codice di Diritto del Lavoro 2011


Giacinto Favalli, Luca DArco, Studio T&P

43

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Eventi Convegni Seminari 2011

44

2011 E T&P D VA SE NUO ROMA


G Piazza ius zin pe Maz ep

i, 27

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CONTATTI
Milano
20122 Milano Via San Barnaba, 32 Tel.: + 39 02 55 00 11 Fax.: + 39 02 54 60 391; + 39 02 55 185 052; + 39 02 55 013 295

Roma
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Genova
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