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omenica D

La
DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011/Numero 315

cultura

Linfinito gioco delle ombre


ANTONIO GNOLI e AMBRA SOMASCHINI

spettacoli

di

Repubblica

Canta Napoli a New York e Tel Aviv


CARLO MORETTI e JOHN TURTURRO

Jonathan Franzen

Le ambizioni
Lui pensa ai soldi, lei al botox Un tranquillo matrimonio di paura
Il racconto inedito dellautore de Le correzioni

JONATHAN FRANZEN
a bellissima sorella minore di Antonia, Betsy, sapeva di non potersi aspettare neppure un briciolo di tatto o sensibilit da parte di Jim, suo marito dopo tutto laveva chiesta in moglie dicendo Se vuoi che ti sposi lo far, e lei, dopo tutto, aveva accettato la proposta quindi onestamente non poteva sentirsi offesa nel momento in cui lui prese a farle cenno dellopportunit di ricorrere a qualche ritocco estetico. Far cenno per Jim era osservare, mentre Betsy si truccava davanti allo specchio della camera da letto, Non buffo che il naso e le orecchie continuino a crescere quando il resto del corpo si blocca?. Oppure, mentre festeggiavano loro due soli il ventesimo anniversario di matrimonio in una bisteccheria di Midtown dove tutti i camerieri lo conoscevano, annunciare di punto in bianco che se

una volta si faceva dei problemi morali riguardo alla chirurgia plastica ora lidea mi sta proprio conquistando. O, a cena fuori a mangiare aragoste con il suo partner di arbitraggio in borsa, Phil Hagstrom, e la giovane seconda moglie di lui, Jessica, sporgersi al di l del tavolo e poggiare il pollice che odorava di burro tra le sopracciglia di Betsy per poi dire, tendendo la pelle, con un largo sorriso didattico, Non aggrottare la fronte, piccola. Betsy andava fiera delle sue doti fisiche naturali, fiera che fossero naturali a quarantatr anni riusciva ancora a dimostrarne trentasei o trentasette ma la eccitava, in qualche modo oscenamente, immaginare di mietere i frutti dellaumento di volumi, di capitalizzare i vantaggi innati, incrementare il suo gi imponente portafoglio estetico, potendo imputare tutta la responsabilit della trafila a Jim e alle richieste indelicate di Jim invece che alla propria vanit. (segue nelle pagine successive)

le tendenze

Borsello & hi-tech, ritorno al futuro


LAURA ASNAGHI e IRENE MARIA SCALISE

i sapori

In principio fu il mais, poi venne lOgm


CORRADO BARBERIS e LICIA GRANELLO

lincontro

Riccardo Muti, Il mio cuore allegro


LEONETTA BENTIVOGLIO

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ILLUSTRAZIONE DI GIPI

36 LA DOMENICA DI REPUBBLICA

DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011

la copertina
Franzen inedito

JONATHAN FRANZEN
(segue dalla copertina)

uasi ogni anno il giorno delle elezioni Betsy faceva in modo di scordare di andare a votare, oppure solo dopo aver dato la cena ai figli e aver riempito di acqua bollente e schiuma profumata la vasca da bagno realizzata su misura in travertino con profondit extra si ricordava che i seggi erano ancora aperti e lo sarebbero rimasti per unaltra ora. Invece di rivestirsi, trascinarsi nella pioggia o nel nevischio e partecipare alla democrazia americana, si immergeva nella vasca e assaporava il piacere impuro di non aver votato contro la propria coscienza (che era stata democratica fin dallinfanzia a Cleveland) mentre Jim era andato e aveva premuto tutte le levette repubblicane disponibili sulla macchina per il voto, azionando poi brutalmente la leva grande quasi a enfatizzare lodio sempre pi profondo per i democratici progressisti, cos che lunico voto conteggiato del nucleo familiare andasse senza problemi a candidati che volevano sgravi fiscali per le famiglie ad alto reddito perch potessero spendere pi soldi in articoli di lusso come la vasca da bagno di Betsy, fatta installare da Jim a suon di trentamila dollari sganciati sottobanco alla cooperativa per lautorizzazione e in cui, come Betsy ammetteva disinvoltamente a se stessa, era piacevolissimo sprofondare in una umida e fredda serata di novembre.

Betsy e Jim, un matrimonio come tanti, benessere senza aspirazioni, ricchezza senza soddisfazioni, scosse senza crepe. Il tempo che passa, le rughe che aumentano, la depressione che incombe, ciascun coniuge che diventa depositario del segreto dellinadeguatezza e della mancata ambizione dellaltro. In un racconto
mai pubblicato in Italia uno dei pi grandi scrittori americani descrive come abbiamo dimenticato la cura per lamore

Bisturi e Prozac le correzioni per coppie felici


Gli altri avevano sempre sovrastimato lambizione di Betsy e Jim. Allinizio i genitori di lei avevano immaginato che in segreto fosse addolorata per essersi sposata con rito civile, una cerimonia frettolosa e scialba, cos diversa dal matrimonio in California, sulla spiaggia, di Antonia, la sorella. I genitori di Jim, a loro volta, avevano immaginato che il figlio si fosse infuriato quando Betsy, messo lanello al dito, aveva smesso di lasciar intendere di voler diventare cattolica per lui. Sebbene Jim fosse schietto riguardo alla sua mancanza di interesse per qualunque cosa che non fosse far soldi e Betsy poco meno schietta sulle motivazioni che lavevano spinta a sposarlo, nessuno aveva voluto credere loro. Jim aveva diligentemente speso una somma di pessimo gusto per la luna di miele a Parigi, e l, per due giorni, Betsy si impegn strenuamente a seguire il programma turistico romantico da sposini, ma lei era incinta di cinque mesi, Jim pativa chiaramente limpossibilit di accedere ogni ora ai mercati e la loro guida riccamente illustrata per yuppie danarosi agli autentici piaceri parigini per yuppie danarosi era come una guida dellinferno. Lei non si era mai sentita pi brutta e raramente aveva provato una pi intensa antipatia per unaltra persona. La loro terza mattina in Francia, arrivati a met del Pont Neuf sotto il cielo bianco di canicola Jim prese a strapazzarla urlandole brutalmente negli occhi: Che cosa cazzo vuoi fare? Non mi hai detto una sola cazzo di cosa che vuoi fare! e Betsy gli url in risposta: Non voglio fare un cazzo di niente! Odio questa citt e i piedi mi fanno male da morire e voglio andare a casa!. Al che Jim, a voce pi bassa e aggrottando la fronte come sconcertato da qualche strana coincidenza, disse: Ma quello che voglio fare io. E allimprovviso tutti e due ridevano, si tastavano le braccia e le spalle e poco manc che fosse il momento pi romantico della vita di Betsy, l, cotti dal sole e sudati nel bel mezzo di Pont Neuf, circondati dallatroce bagliore della Senna, tutti e due daccordo a gettare la spugna e a smettere di fingere. Andarono dritti al McDonalds pi vicino e poi tornarono nella loro stanza dalbergo extralusso per yuppie danarosi per una serie di giochi erotici da far rizzare i capelli inframmezzati da languide ore di tv in lingua inglese (Betsy) e di telefonate super tecniche allufficio di New York (Jim). Fare assieme i turisti terribili si rivel cos sconcio e stuzzicante. La resa congiunta alla noia, il rigetto dellambizione divenne il loro piccolo eccitante segreto. Alcuni, decise Betsy, semplicemente non erano bravi a vivere come altri: bravi per la cultura e lavventura, bravi ad essere autentici e interessanti. Io sono una persona di questo genere, pens sollevata, non dellaltro. Seduta agli Champs-Elyses mangiando un Bic Mac daddio prima di tornare a casa con tre giorni di anticipo, prov uno slancio di gratitudine per Jim tanto forte da sembrare amore. E forse, pens, era amore. Forse lamore che dura non era altro che quello. Infischiarsene se tuo marito apostrofa in inglese i camerieri francesi chiedendo qualcosa dal sapore pi americano. Infischiarsene se tua moglie non ha la pazienza di fare la fila alla torre Eiffel. Compatire tuo marito perch la sua coscienza di cattolico lo aveva obbligato a sposare la prima ragazza che aveva messo casualmente incinta. Compatire tua moglie perch ha un approccio troppo femminile alla matematica e ai soldi per condividere il tuo interesse a seguire fino al quarto decimale i tassi di cambio franco/dollaro offerti da varie banche e agenzie parigine, contrapponendo il tasso migliore a quello ben pi favorevole che un amico bancario di New York ti aveva fatto ottenere prima di partire, calcolando quante centinaia di franchi in pi avevi avuto in cambio dei tuoi dollari rispetto a tutti questi yuppie americani che sapevano il francese e amavano il formaggio atteggiandosi a competenti e superiori. Ciascun coniuge depositario del segreto dellinadeguatezza e della mancata ambizione dellaltro. Come due pessimi golfisti che a vicenda si incoraggiano a risparmiare colpi, migliorare il lie della palla, ottenere tanti mulligan, tante seconde opportunit. Ciascuno grato allaltro per la gran tolleranza: poteva essere amore? Apparentemente s. Una dopo laltra le coppie che inizialmente sembravano pi felici di Betsy e Jim, pi comunicative e espansive, presero a separarsi e divorziare e le mogli i cui matrimoni erano rimasti intatti confidavano a Betsy che la loro vita sessuale, ahim, non lo era pi, mentre Betsy, tra tutte la vecchia pigra Betsy, continuava a godere a intermittenza di rapporti dinamici con il suo compagno. Mentre altri genitori newyorchesi si organizzavano e si prostravano per far entrare i loro figli in speciali incubatrici di geni, Betsy e Jim si accontentavano per i loro, Lisa e Jake, di scuole meno esclusive, lasciavano che guardassero la tv e avessero libero accesso alle bibite, e non erano mica Betsy e Jim poi a ricorrere agli psicologi infantili e alle terapie familiari. O no? Il paragone con la sorella di Betsy era particolarmente gratificante. Antonia aveva sposato un dirigente della Silicon Valley con la faccia da coniglio che deliziava i genitori di Betsy raccontando di serate in compagnia di Bill Clinton e George Soros, e che, assieme ad Antonia aveva tirato su tre figli terribilmente interessanti. Uno aveva la testa rasata e una treccina di trenta centimetri e i suoi cortometraggi digitali erano stati in mostra al Sundance e a Toronto; laltro aveva lasciato il liceo per leggere classici a Oxford su invito speciale. La figlia una volta aveva incollato assieme ottomila lattine di soda a formare una cella dentro la quale aveva inscenato uno sciopero della fame di tre giorni sul prato davanti alla Palo Alto High School, per protestare contro la strage di tartarughe marine ad opera degli imballaggi a sei anelli delle confezioni di lattine. Quando la madre le telefonava per aggiornarla su queste imprese, Betsy portava il cordless sulla terrazza allultimo piano, quella che spaziava sui cumuli smeraldini di Central Park, e rifletteva su quanto i suoi figli fossero piacevolmente normali e su come il marito di Antonia somigliasse a un coniglio spellato confronto a Jim. Jim, torreggiante, con la testa grande, era il suo protettore, il suo pitbull in completo gessato, il suo alano con i gemelli da polso. Nelle rare occasioni nuziali o funebri in cui tutta la famiglia era costretta a ritrovarsi, i suoi parenti di Cleveland fuggivano allapparire di Jim. (Ci mancava questa rogna). Solo Antonia era tanto temeraria da sfidarlo. Se li si lasciava soli per pi di qualche minuto esplodevano in risse verbali sulla politica, villane e tristi. Bugie no stop sulla Fox Sono antiamericani! Bugie no stop Jane fonda e il suo. Ignobile! Corrotto! Incompetente! Ti pugnalano alle spalle e fu sullonda di uno di questi litigi che Antonia prese da parte Betsy e le chiese con una smorfia: Come hai fatto a sposare quello stronzo? Che cosa avevi in testa?. Betsy non aveva risposto, limitandosi a seppellire in silenzio la parola stronzo nel suo cuore, lasciandola imputridire finch sua madre non inizi a telefonarle raccontandole episodi della infelice vita domestica di Antonia a Palo Alto e, in seguito, dellesistenza da eremita che Antonia conduceva a Manhattan, dove si era trasferita per stare pi vicino ai figli. Abita a tre chilometri da te, diceva la loro madre, incredibile che tu neppure parli con lei. Betsy, seduta sulla sua terrazza, guardando al di l del parco, rispose allegra In realt sono meno di tre chilometri. Vedo casa sua da qui. Poi usc e spese migliaia di dollari in gonne e vestiti aderenti, del genere che Jim amava vederle indosso. Un giorno dinverno, non molto tempo prima che Jim iniziasse a menzionare la chirurgia cosmetica, Betsy ricevette una telefonata dalla figlia di Antonia, che viveva a Brooklyn. La figlia e la sua compagna davano una festa lultima sera di Hanukkah e speravano che Betsy e Jim andassero. Era uno strano invito, data la famosa antipatia di Jim per le festivit ebraiche e la famosa antipatia di Antonia per Jim Betsy sospettava che la figlia, invitandoli, volesse irritare Antonia ma non cera pericolo che Jim acconsentisse a partecipare. Almeno cos pensava. Quella sera, tornato a casa dal lavoro, lui scoppi a ridere e disse: Una festa di Hanukkah versione lesbica? Senti senti. Meglio non dirlo a Hagstrom, senn vorr venire con noi a curiosare. La festa si teneva in una brownstone di Park Slo-

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LAUTORE
Nato nel 1959 e cresciuto in Missouri, Jonathan Franzen ha esordito nel 1988 con La ventisettesima citt (Einaudi 2002) ed stato consacrato dalla critica nel 2002 con Le correzioni (Einaudi 2002). considerato uno dei grandi scrittori americani del Ventunesimo secolo. Pubblica racconti sul New Yorker e su Harpers

pe. Jim magari era andato con intenti maliziosi e offensivi ma nella casa in mattoni rossi lui e Betsy trovarono una trentina di ragazze e ragazzi con il viso pulito, posati, dallaria sveglia, che bevevano vino, mangiavano cibo mediorientale e discutevano di argomenti che a Betsy erano, lo avvert subito, nelle ossa, totalmente ignoti. Persino Jim, che normalmente non si faceva intimidire da nulla, esit nellingresso finch la nipote di Betsy, una ragazza dai capelli corti, eccitata dal ruolo di padrona di casa, giunse in loro soccorso e li traghett in acque tranquille, adatte a parenti pi anziani invisibili. L trovarono ciotole di hummus e baba ghanoush. E anche Antonia, sola su un divano. Antonia era ingrassata dallultima volta che Betsy laveva vista, due anni prima. Sembrava una strega con i capelli mezzi grigi e stopposi e aveva laria torpida e assente, come fosse sotto farmaci, quando li salut. Ciao fascista, disse. Ciao moglie del fascista. Rivolta a Betsy aggiunse: Mi sembra di ricordare che tu ed io

un tempo eravamo sorelle. Era prima che mi sposassi, disse Betsy. Giusto. Antonia si volt verso Jim. ancora arrabbiata con me perch penso che tu sia uno stronzo. Beh, anche tu sei una stronza, rispose Jim affabile. Ecco. Vedi? Siamo sulla stessa linea. Antonia si mangiava un po le parole. Non ha senso, giusto?. Betsy and in cerca del bagno e controll il trucco. Usc e si mise a chiacchierare con una ragazza che poteva avere una trentina danni e sembrava sbalordita dalle risposte di Betsy alle sue domande cortesi su come impiegasse le giornate. Ma non una noia?, esclam la giovane. Betsy si defil in un angolo e si mise a osservare le altre ragazze briose che parlavano dei sindacati in Venezuela e del successo della Soft Skull Press e della fine della scena bhangra a South London e le veniva da piangere. Alle feste pi normali cerano sempre uomini che la guardavano e sentirsi cos invisibile era sconfortante. Scol un bicchiere di vino e se ne vers un altro abbondante. Lisa, sua figlia, aveva iniziato il college a settembre. Jake, suo figlio, quindici anni appena compiuti, era monosillabico e riservato. Sentiva la mancanza di entrambi e pativa la perdita di due dei suoi passatempi preferiti: far tardi con Jake a guardare le repliche su Nickelodeon e seguire religiosamente ogni partita di hockey su prato, ogni gara di nuoto e incontro di tennis di Lisa, accoccolata tra le altre mamme sentendosi parte di qualcosa. Varie volte in ottobre e in novembre Jim le aveva detto di prendere del Prozac, santo cielo, era stanco dei suoi musi. Fin il secondo bicchiere di vino e torn al divano dove ora suo marito e sua sorella erano seduti fianco a fianco e litigavano come sempre, ma con uno spirito diverso. Da quando in qua, si chiese Betsy, fascista unespressione affettuosa? Era come se, nel tempo, grazie alle loro sfuriate, Antonia e Jim avessero guadagnato unintimit e una confidenza che Betsy non aveva con nessuno dei due. Quanto gli hai scucito poi a quel fallito?, chiese

Jim. Cinque milioni? Otto milioni?. C un limite alla tua indelicatezza?. Spero che tu non abbia toccato le sue patetiche stock options. Dovresti venire da me una volta e valutare laccordo, disse Antonia. Ti lascer solo con un metro e una calcolatrice e lestratto conto. Pensa che bello. Potrai pensare solo ai soldi tutto il pomeriggio. Soldi e rabbia. Voglio andare a casa, disse Betsy. Jim alz gli occhi su di lei come sorpreso che fosse ancora alla festa. Restiamo per il gioco della candela, disse. Siediti, rilassati. Fu il gioco della candela a portare Betsy, qualche giorno dopo, da uno psichiatra di Park Avenue di nome Frank Clasper. Molte sue amiche e vicine di casa le avevano dipinto il Dr. Clasper come facile da raggirare, un distributore automatico umano caricato con gli psicofarmaci pi in voga, e quando infine ebbe accesso al suo sancta santorum, dopo aver ascoltato la sua white noise machinee aver letto sulla maternit di Britney Spears pi di quanto le interessasse sapere, scopr con irritazione che Clasper si aspettava che lei parlasse di s, che non bastava dirgli che era un po depressa. Il medico portava occhiali con la montatura in corno, da collegiale, e aveva il modo di fare di chi passato direttamente da unadolescenza precoce alla tarda mezza et, poteva avere quarantanni portati malissimo o sessantacinque portati benissimo. Le chiese cosa intendesse per un po depressa. Betsy menzion tristezza, scarsa energia, insonnia, perdita dellappetito. Poi si interruppe e rivolse a Clasper uno sguardo incerto, sperando di aver detto abbastanza. Ma Clasper voleva sapere cosa di preciso lavesse spinta a chiamarlo e ben presto si ritrov a raccontargli tutto di Antonia, e della feste del gioco della candela. Conosceva il gioco della candela? Me lo descriva. Era una tradizione della sua infanzia. Lei laveva del tutto dimenticato, ma Antonia doveva aver continuato a farlo con i suoi figli quando erano piccoli.

Lultima sera di Hanukkah, quando le candele della menorah si stavano consumando, ogni membro della famiglia diceva quale candela secondo lui si sarebbe spenta per ultima e tutti si riunivano attorno alla menorah e facevano il tifo per la prescelta. Ho sempre odiato quel gioco, disse Betsy. Va avanti allinfinito. Perch la fiamma pu ridursi incredibilmente, diventare fievole, fievole, fievole, e ardere pi a lungo di tutte. E poi, se la tua candela si spegne, devi comunque restare seduta mentre gli altri tifano per le loro. Ed cos stupido. Sono solo candele. Cos in ogni caso, venerd, non so perch mi ha irritato tanto, ma io ho scelto a caso una candela e mia sorella ne ha scelto unaltra e poi toccava a Jim scegliere. E lui ha scelto la candela di mia sorella. Clasper scriveva su un blocco note con una penna che agiva senza fare il minimo rumore. Non lo capisco, disse Betsy. Poteva prendere unaltra candela. La mia ad esempio. Avrebbe potuto scegliere la mia. O una terza candela. E stare l seduta per mezzora con tutti quei giovani interessanti tanto pi intelligenti di me, con mia sorella e mio marito che tifavano per la loro candela anche se si odiano, in teoria non si sopportano. In teoria. Ho dovuto restare seduta pi a lungo di tutti, a guardare tutte le altre candele spegnersi, una cosa cos deprimente. Una dopo laltra. Che cosa le hanno ricordato? Non so. La gente che muore? S. Che altro? Scosse la testa e abbass gli occhi. Allimprovviso ebbe la sensazione di aver parlato troppo. Le hanno ricordato la fine dei matrimoni?, disse Clasper. Comunque... , disse lei. Si sentita tradita da suo marito. Mi ha detto lei di parlare. E ha scelto di parlare di questo. Di sua sorella e delle candele. Perch? Perch dovevo dire qualcosa prima che lei mi facesse una ricetta. (segue nelle pagine successive)

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la copertina
Franzen inedito

(segue dalle pagine precedenti) uole una ricetta? Gliela faccio, il Dr. Clasper prese un ricettario e le lanci una lunga occhiata severa. Mia sorella vinceva sempre, disse Betsy, distogliendo lo sguardo. Quando eravamo piccole. Non so come faceva ma, tutte le sante volte, sceglieva la candela giusta. E per loro questo era Tutto. Giuro su dio, adoravano vederla vincere contro di me. Anche se lei era quella intelligente e io morivo di imbarazzo, e presumibilmente ne facevano una questione di giustizia. S, disse Clasper. Ma meglio interrompere ora. Pos la penna. Ha intenzione di tornare da me?. Dovera lingiustizia? Potrei riceverla alle dieci venerd. Mi dica solo una cosa. Dovera lingiustizia? Poi vado. Davvero dobbiamo interrompere, disse Clasper. Possiamo riparlarne venerd se vuole. Quella cosa sola, ripet ostinata Betsy. Le era venuto in mente che se Clasper aveva quarantanni portati male probabilmente non avrebbe avuto interesse per una quarantatreenne, ma se aveva sessantacinque anni portati bene era facilmente influenzabile. Chin la testa e attese di verificare che valore avessero per lui le sue grazie. Esiste il pregiudizio, disse lui infine, che il bellaspetto sia questione di fortuna. Un dono di nascita. Mentre lintelligenza la sviluppi e la conquisti con fatica. Betsy sedeva immobile, respirando appena, emozionata. Cos per certe persone la ragazza bella simbolo di ingiustizia sociale. Di immeritato privilegio. A volte la ragazza stessa a sentirsi cos. Ma ora davvero dobbiamo interrompere. cos interessante parlare con lei, mormor Betsy. Signora Hanlon. Ora deve alzarsi e andare via. Vuol tornare venerd?. Gli rispose di s. Una volta fuori di nuovo per, e circondata da immobili straordinariamente costosi, dal mogano e dagli ascensori della vita di Park Avenue, ci ripens. Immagin di parlare di Jim con Clasper e di capire cose su Jim alle sue spalle e di lasciare Jim solo nella sua mancanza di ambizione, e il cuore le si gonfi di compassione per lui. Sar anche stato sgarbato con lei alla festa di Hanukkah, laveva ferita, ma non sapeva essere diverso. Era questo che lei amava in lui, era questo il loro accordo: non voler essere diversi. Nella situazione opposta se Jim allimprovviso avesse avuto la pretesa di capirla e si fosse messo fare discorsi approfonditi con uno psichiatra arrivando a comprendere cose importanti sulla propria personalit lei si sarebbe sentita abbandonata e tradita al punto da non poter sopravvivere. Le allusioni iniziarono sei settimane dopo, il giorno di San Valentino. Quella mattina, prima di andare al lavoro Jim sollev gli occhi dal giornale e disse: Vuoi sentirne una bella? Il primo ministro italiano si appena fatto un altro lifting. a capo di uno dei grandi paesi industrializzati e ha le palle di farsi un lifting. Ma ci pensi?. Interessante, rispose Betsy. La sera tardi, prima di dormire, dopo il sesso, le chiese se secondo lei il seno di Jessica Hagstrom era naturale. Beh in parte naturale, rispose Betsy con una risatina e in parte no. La domenica dopo, prima ancora che lei si alzasse dal letto le port un reggiseno e le consigli di indossarlo non appena alzata invece di aspettare dopo colazione e lasciare che la gravit agisse per unora e pi. Okay, disse Betsy. Port con s il reggiseno nel suo spogliatoio e chiuse la porta. Un altro psichiatra, meno interessante di Clasper, le aveva dato delle pillole e ora ne prendeva una tutte le mattine. Le pillole avevano un forte odore sulfureo, di inferno, e la mandavano un po su di giri. Decise di prenderne due, per raddoppiare i giri. Aveva rifiutato unilateralmente di entrare in terapia con Clasper, aveva rinunciato per amore a quellopportunit di essere diversa, e ora avrebbe dovuto ascoltare i consigli di Jim su come migliorarsi? Ingoiando la seconda pillola, oppose la mascella allambizione. Quella notte, mentre parlavano di un possibile viaggio alle Bahamas, Jim sugger che forse, invece, potevano prendersi una vacanza chirurgica. Un ritocchino per lui e per lei, disse. Tu e io. Dai, scherzo. Ci penser su, disse Betsy.

Io ero rassegnata al fatto che sei uno stronzo, ma tu non ti sei rassegnato al fatto che non ho pi venticinque anni. Hai violato il nostro accordo
E ci pens su. Pi che un pensiero: diede per scontato che si sarebbe fatta ritoccare lei per prima, presto, perch era la via pi semplice per fare quello che facevan tutti, e poi avrebbe addossato la responsabilit a Jim, senza sentirsi in colpa e godendosi il risultato. Ma prima Jim doveva smetterla di rompere il loro accordo. Basta con le allusioni quotidiane. Era un punto preso da parte di Betsy, un comportamento assurdo, negarsi qualcosa che entrambi volevano, ma sapeva come si sentiva: lui doveva smettere di toccarla e tirarle la pelle con lintento di migliorarla. Per tutto aprile e maggio le allusioni continuarono e Betsy, oltre alle pillole che puzzavano dinferno inizi a prendere un cocktail di tranquillanti e sonniferi che le dava quella zoccola del suo psichiatra. Ne assaporava gli effetti e apprezzava ancor di pi la spensieratezza della resa, la pigrizia: gi la pillola e via! Era la sua personale forma di ribellione farmacologica. I giorni assolati di maggio le sembravano nuvolosi, finivano in poche ore. Le arrivavano zaffate di spinello dallala dellappartamento riservata a Jake, talvolta anche di mattina, ma pazienza. Spesso ritrovandosi di fronte allo specchio non ricordava da quanto tempo era l. Per lansia che le dava vedere la sua pelle diversa, allimprovviso molle come cera, non cera niente di meglio che un altro calmante. E poi Jim smise di fare allusioni. Cos. Di botto, come aveva iniziato. Ora che il decadimento di Betsy era certificabile lui perse interesse a migliorarla. Una settimana intera pass senza un solo accenno. Betsy ridusse le pillole e i giorni ripresero luce e infine una mattina, dopo essersi guardata allo specchio si sent incoraggiata a stringersi a Jim e, con la bocca sullorecchio, sussurrargli: Sai quella vacanza chirurgica. Scherzavo, rispose lui. Non per te. Ma io pensavo. Jim si volt dallaltra parte e allungando la mano le diede una pacca sul sedere. Non preoccuparti. Stai bene cos. Betsy port i figli a Easthampton per due mesi. Tra una visita e laltra di Jim nel suo letto il fine settimana mangiava molta insalata, si ricopriva di crema solare, faceva strenuamente esercizio fisico ogni giorno con Lisa, corrompeva Jake con la birra per fargli guardare la tv con lei e osservava con crescente interesse i volumi aumentati che facevano mostra di s ad ogni cocktail, su ogni spiaggia e in ogni ristorante. I volti scolpiti e rigidi. Quelli abbronzati e belli. Nel fresco climatizzato dellalloggio in acciaio e vetro preso in affitto, con cuoca e giardiniere a tempo pieno, si sentiva come un faraone bambino infinitamente viziato, come la sorella di Re Tut o qualcosa del genere, in attesa di essere rinchiusa nella Valle dei Re. Di ascendere alla seducente immortalit, di essere laccata, dorata e sorridente allesterno e chirurgicamente sterile allinterno, per poi, satura di ricchezza, completare lopera trasformandosi in legno di cipresso e metallo prezioso e restando bella per sempre: questo sarebbe stato lultimo atto di deliziosa pigrizia della bimba faraone. Sopra la cassettiera di Jim tra il contenuto delle sue tasche il ferma soldi, le chiavi della BMW e un tee da golf portafortuna una domenica mattina Betsy not una clip di metallo con sopra il logo del Metropolitan Museum. Sei stato al Met? gli chiese quando emerse dalla doccia. S, rispose asciugandosi. Come mai? Mi interessa larte, voglio imparare. Betsy aggrott la fronte. Vuoi dire come investimento?. S, forse. Ma anche cos, in generale. E che cosa vuoi imparare sullarte?. Le varie scuole, gli stili. Impressionismo. Cubismo. Quelle cose l. Cose che dovrei imparare anchio?. Jim alz le spalle. Non mi starei a preoccupare. Lui torn in citt e lei fu presa da un nuovo timore, un presentimento che si acu quando torn e trov dei peli bianchi di cane, una bella quantit, sulla guida persiana davanti alla camera da letto padronale. Chi che ha un cane bianco?, chiese. Non so, rispose Jim. Un sacco di gente. S ma chi che stato nellappartamento ultimamente e ha un cane bianco?. Sono rimasto in ufficio tutte le sere fino alle dieci o alle undici. Jim continu a lavorare fino a tardi per tutto settembre, eccetto nei weekend quando, stranamente, rimaneva a casa e vagava da una stanza allaltra, passando il tempo con Jake, guardando la televisione e chiedendo a Betsy ripetutamente che programmi avesse. Se lei rispondeva che non ne aveva, annuiva e spariva. Se lei ne aveva, le chiedeva dove andava e a che ora sarebbe tornata. Un sabato Betsy and a pranzo a Carnegie Hill con Jessica Hagstrom che, per qualche motivo, aveva voluto vederla da sola. Betsy incontrava spesso Jessica in compagnia, ma non avevano mai avuto una conversazione privata vera e propria e si chiedeva se il matrimonio di Phil e Jessica non fosse per caso in crisi. Quello che Jessica aveva da dirle, per, senza preamboli, non appena ebbero in mano il bicchiere di prosecco, era che Betsy doveva badare pi a se stessa. Il timore che ultimamente era sempre latente in lei venne improvvisamente in superficie. Come scusa?. Jessica sfreg lo stelo del bicchiere tra i palmi delle mani meravigliosamente giovani. Pensavo solo che qualcuno dovesse dirtelo, rispose senza guardare Betsy, Che magari potresti stare un po pi attenta. Betsy incass senza batter ciglio il commento che pensava riferito al suo aspetto fisico; la prese da uomo, come si suol dire. Okay, disse. Anche se vorrei dire in mia difesa che ho riflettuto molto sulla cosa. In realt visto che stiamo parlando con molta franchezza forse tu sai darmi delle risposte a certe domande che mi faccio su questa esperienza. Esperienza?. Stavo pensando di farmi qualche ritocco. Oh mio dio. unidea di Jim?. Beh, inizialmente s ma ora pi una mia

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IL LIBRO
Il nuovo libro di Jonathan Franzen, Libert, uscir per Einaudi il 15 marzo la storia di un matrimonio americano contemporaneo, lo stesso tema affrontato nel racconto inedito che pubblichiamo in esclusiva in queste pagine

idea. Ma proprio quello che sto dicendo! Mi sono un po lasciata andare la primavera scorsa, disse Betsy, ma ora ho ripreso a fare attivit fisica, e sto pi attenta a mangiare sano e. Quello che sto dicendo, la interruppe Jessica, che dovresti fare attenzione a quanto ami Jim. Betsy sgran gli occhi. Jessica scosse energicamente la testa come a smentire le sue stesse parole. Non so come dirlo diversamente. Mi preoccupa credo il fatto che tu non stia attenta come noialtre. Noialtre? Come tutte. Come le altre donne. Ma sai, mi rendo conto che forse non che probabilmente non dovrei. Vuoi dire, esclam Betsy alzando la voce, tutte quelle che rubano i mariti? Intendi loro? Che non sono attenta come loro?. Scuotendo la testa Jessica apr la borsa. Scivol sul bordo della sedia e deposit due banconote da venti sul tavolo. Mi spiace davvero, disse. Mi sono appena ricordata che devo essere da unaltra parte tra dieci minuti. Jessica. stato un grosso, grosso errore. Aspetta! Mi spiace disse Jessica alzandosi. Pensavo di doverti mettere in guardia perch ti ho sempre considerato una persona carina. Tutte quelle che erano state amiche di Christine mi trattavano male. Tu invece non sembravi farci caso, come se io non fossi lultima arrivata e pensavo che tu fossi pi gentile delle altre. Ecco perch volevo fare qualcosa per te, tentare di metterti in guardia. In guardia per cosa?. Ma Jessica non cera pi. Betsy bevve il suo prosecco e fin quello di Jessica. Mentre scendeva per Madison Avenue sotto leffetto del vino le ombre lunghe gi a met giornata, limprovvisa realt dellautunno, la disorientarono. Nella luce bassa che sdoppiava la visione vide come agli occhi delle amiche lei potesse sembrare narcisista e insopportabi-

le, per via di Jim, vide che le amiche le sembravano unite tra loro pi di quanto lei si sentisse vicina a qualcuna in particolare e che non se ne era mai fatta un problema perch non aveva mai avuto bisogno di loro, per via di Jim. Aveva gli occhi fissi sul marciapiede, ancora in lotta contro la luce mutata, quando pass accanto a un Jack Russell davanti al Corner Bookshop. Aveva il guinzaglio allacciato a un parchimetro e guardava fisso una persona allinterno della libreria. La persona somigliava molto a Betsy quando aveva venticinque anni. La persona teneva sottobraccio il marito di Betsy, che teneva in mano un libro aperto. Dava la schiena alla vetrina ma le spalle larghe, la dimensione della testa erano inconfondibili. Non leggeva narrativa ma era nel reparto narrativa. La persona aggrappata a lui aveva le dita sotto la sua ascella. Betsy sput sul cane. Il cane ebbe un fremito. E Betsy sput ancora. Il cane gir la testa per vedere la saliva che aveva sulla schiena e sul collo e prese a dimenarsi. Betsy inorridita di s, corse via sul marciapiede, spintonando le persone, inciampando, sul punto di cadere. Quando Jim torn a casa, unora dopo, Betsy era seduta nel grande salone di rappresentanza, quello che usavano per ricevere. Stava seduta come un faraone sul trono, eretta, le braccia abbandonate lungo i fianchi. Rest immobile quando Jim le si avvicin. Disse: Ti ho appena visto in libreria. Subito lui prese ad annuire con un sorriso nervoso come se lei gli stesse facendo una sfuriata invece di stare seduta in perfetto silenzio. Era una scena interessante. Okay, disse lui. Mi hai beccato. E poi, rabbioso: Sei stata tu a sputare al cane? Qualche sociopatico schifoso ha sputato sul cane. Sei stata tu?. Restare seduta perfettamente composta, fare la bella statuina. La voce le frull via da dentro come un uccello che emerge da un sepolcro. Significa che ci lasciamo?. Non lo so. Jim misurava la stanza a passi pesanti quasi a contrastare limmobilit di lei. Ma ora che la cosa venuta fuori, ho intenzione di passare qual-

che notte e qualche fine settimana altrove. Un altro uccello frull fuori dal sepolcro: Non ti preoccupare di tornare. Cosa? Non fare la stupida, disse Jim. Forse ti do qualcosa in meno oggi rispetto a quello che ti davo un anno fa? Eh? Cos su due piedi non saprei dire cosa ti pu mancare. Quindi calmati. Suonava strano quel suo invito, dato che Betsy non ricordava di essere mai stata pi calma di cos. Se stasera te ne vai, disse, non voglio vederti mai pi. Jim rise come rideva dei democratici. Usc a grandi passi dalla stanza, si chiuse rumorosamente la porta di casa alle spalle e quando, un giorno dopo, ancora non era rientrato, Betsy mand Jake da un amico e prese un taxi fino allaltro capo del parco, dove Antonia la strinse tra le braccia e le diede dei kleenex e cibo cinese e la fece pensare agli avvocati. Andar via da casa? disse Jim tre sere dopo, quando finalmente riemerse. La stai facendo troppo, troppo grossa. Betsy era sveglia sdraiata al buio quando lui entr in camera da letto. Senza alzare la testa n allungare la mano in cerca di un interruttore inizi a urlare i misfatti di Jim. Lui and a chiudere la porta del corridoio, caso mai Jake fosse ancora in piedi. Okay, okay mi dichiaro colpevole, disse. Vorr dire che tu ora puoi tradire me, e poi siamo pari. Al che Betsy si alzo a sedere e accese la luce, per esser certa che lui vedesse il suo sguardo incredulo. Quanto meno prendilo in considerazione, disse Jim. Prima che le cose ci sfuggano di mano. Sfuggire di mano? Sfuggire di mano? Tu ti scopi una bambina e vai per musei, in libreria. Puoi andare anche tu per musei. Nessuno te lo impedisce. Ma tu odi i musei. Sono un po noiosi, s, ammise Jim. Ma una volta che inizi a sapere un minimo di storia, dei Medici e che so io, lo sono meno. Se tu fossi venuto da me e mi avessi detto Facciamo assieme un corso al museo, impariamo

ILLUSTRAZIONE DI GIPI

Non fare la stupida. Forse oggi ti do qualcosa in meno rispetto a ci che ti davo un anno fa? Non saprei dire cosa ti manca. Quindi calmati

qualcosa sullarte assieme. Jim fece un gesto di esasperazione. Ma no. Invece Vai a rifarti le tette, Vai a tirarti la faccia. Da quando in qua a te piacciono i musei?. Non ho bisogno di ritocchi io! Sono ancora in splendida forma!. Giusto. Per la tua et. Lo so. solo che in questa fase sono interessato ai giovani. A stare con i giovani e scoprire come vedono le cose. I tuoi figli sono giovani. Tuo figlio in fondo al corridoio una persona giovane. Quello che sto cercando di dirti che non bisogna fare di questa cosa un problema cos enorme. La supereremo, tu fai quello che hai bisogno di fare, io faccio quello che ho bisogno di fare e possiamo ancora invecchiare assieme. Peccato che, a quanto sembra, io sia gi vecchia. Bets. Ci sono milioni di uomini che vorrebbero avere una relazione con te. Credimi. Oppure puoi iscriverti a un corso al museo. Puoi fare quello che vuoi. Pensavo che fondamentalmente fosse il nostro accordo. Essere un po tolleranti. Betsy sgran gli occhi. Lui le rivolse un gran sorriso. Giusto?. S rispose pacata lei. Era il nostro accordo. Io ero disposta a rassegnarmi al fatto che tu sia unincredibile stronzo. Ma tu non sei stato disposto a rassegnarti al fatto che non ho pi venticinque anni. Sei stato tu a rompere laccordo, e ora devi andartene. Oddio. Mi sembra di sentire tua sorella. Non sono io lambiziosa, disse Betsy. Ah s?. Pensi che ti avrei sposato se Non c motivo perch tu abbia questo atteggiamento nazista. Potresti solo rilassarti, come abbiamo sempre fatto. Voglio che tu te ne vada. E dove vado?. Vai a vivere con la tua giovincella. Non esattamente una buona idea. Allora vattene in albergo. Senti, vado nelle stanze degli ospiti. Nemmeno mi vedrai. Puoi restare una notte e fare le valigie. Ma poi via. Piccola io scherzavo sui ritocchi. Te lho sempre detto no? Era per scherzo. Mi fai schifo. Jim arretr ondeggiando. Meglio che tu ti calmi, disse. Prenditi un po di tempo e calmati. Il giorno dopo Jim affitt una garonniere al Mondrian, ma ci volle quasi un mese, oltre a una telefonata molto dura da parte dellavvocato di Betsy perch lasciasse la stanza degli ospiti in cui si era accampato, riempisse qualche valigia e andasse via sul serio. Poco tempo dopo lui e la proprietaria del cane smisero di frequentarsi, a detta di Jake, che rifer anche come nella cucina della garonniere non ci fosse nulla da mangiare, neppure noccioline e olive per il martini, e che Jim aveva preso ad utilizzare un servizio di incontri on line. Betsy doveva sforzarsi di non pensare a lui con una sconosciuta. Non cera cosa che la avvilisse di pi che sentirsi tenuta a compatirlo per la sua goffaggine e cafoneria. Quando la donna delle pulizie le disse che qualcuno passava di nuovo la notte nella stanza degli ospiti, Betsy non perse tempo a dire al suo avvocato di dire allavvocato di Jim di dire a Jim di stare alla larga. Jim la chiam sul cellulare il pomeriggio stesso. Disse che gli mancava casa sua e che non vedeva cosa ci fosse di male nel sistemarsi l per la notte se arrivava molto tardi e andava via molto presto. Betsy gli attacc il telefono. Lui richiam e disse che anche se divorziavano non vedeva il motivo per cui non potessero continuare a vivere nella stessa casa, invecchiare insieme e prendersi cura luno dellaltra. Betsy spense il cellulare. Quella sera, non riuscendo a dormire, vagando per lappartamento not la luce accesa nella stanza degli ospiti, dietro la porta chiusa. Rimase l a fissare la porta, raffigurandosi luomo rimpicciolito dallaltra parte. Di tutti i tradimenti di Jim, la debolezza nel suo tornare strisciando da lei era quella che le faceva pi male. Betsy aveva sempre mentito a se stessa sul fatto di essersi accontentata di una vita in tono minore. La verit era che lei aveva idealizzato Jim. Solo ora, che non lo provava pi, comprese limmenso piacere che le aveva dato il rendersi stupida, cap che straordinaria fortuna avesse avuto Jim a trovare una moglie cos candidamente indulgente come lei e quanto dolorosa fosse quindi anche la perdita che lui aveva subito. Se andava via era uno stronzo e se tornava era una mammoletta. Lambizione di lei li aveva distrutti. Quindi toccava a Betsy andar via. Traduzione di Emilia Benghi ( 2011 Jonathan Franzen/Agenzia Luigi Bernab Associates Srl)
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CULTURA*

Dal mito della caverna di Platone fino agli abbagli della Modernit, che conquistando la luce elettrica si era illusa di aver vinto per sempre il mondo degli spettri e degli incubi. In una mostra

che a breve si aprir a Modena, ecco rappresentata in oggetti, disegni e forme, la storia della compagna pi antica che lessere umano abbia mai avuto

Fonte dogni paura, ma anche di arte, gioco e spettacolo

Ombra
La sottile linea scura tra noi e il corpo dellanima
ANTONIO GNOLI

La nostra

ra i tanti significati che lombra riveste ce n uno che li sovrasta tutti: la metamorfosi dal visibile allinvisibile. Oliver Sacks ne Lisola dei senza colore ci racconta gli effetti di una malattia misteriosa che affligge una popolazione della Micronesia, ne ottenebra lintelligenza, rendendo progressivamente ciechi o monocromi i suoi abitanti. Possiamo immaginare questisola come una terra di mezzo, sovrastata da ombre, alla stregua della Terra di Mordor nel Signore degli anelli in cui le tenebre hanno la meglio sulla luce; o Gotham City dove la vita si svolge allinsegna delloscurit. Lo sappiamo, le ombre appartengono alla nostra esperienza e alla nostra mente, alla nostra storia e alle nostre paure. Ci sono secoli pi bui di altri; capolavori come il Don Giovanni che dellombra si nutrono; ci sono quadri di Caravaggio, di Turner, di De Chirico che dellombra hanno fatto la sostanza pi intima. Lombra misura il tempo della meridiana. Ma pu darci la misura ben pi allarmante del no-

stro declino. Per le sue caratteristiche sfuggenti pi prossima alla notte che al giorno, alla morte che alla vita, alla vecchiaia che alla giovinezza, alla malinconia che alla gioia. Ma essa, al tempo stesso, pu diventare fonte di ristoro. Nel suo elogio, Borges la paragona alla propria cieca vecchiaia: unombra mite che non fa male e somiglia alleterno, egli dice. Duemilacinquecento anni prima, Platone il primo e convinto ombrofobo coglie negli effetti dellombra lillusione che essa possa conformarsi al vero. Da cosa gli deriva tanta acredine? Platone ragiona in termini sottrattivi: lombra, per le sue caratteristiche, pregiudica il pi eletto tra gli organi: la vista. un allontanamento o una mancanza di luce. O meglio, della luce ne d una fioca rappresentazione. Per quelle statue di cui i prigionieri della caverna colgono le sagome, come proiettate da un sole esterno richiamano per singolare analogia quanto la tecnica realizzer col cinema alla fine dellOttocento. Il cinema figlio della lanterna magica e della fotografia: della meraviglia e della realt; dellombra e del vero. come se Platone lasciasse il posto a una nuova forma di

conoscenza (e di divertimento) nata da un diverso modo di percepire limmagine. Nel cinema trionfano lombra della sala e le dissolvenze dello schermo. la prima grande industria dellimmateriale. Non a caso Joseph Roth, ne LAnticristo, definisce Hollywood il paese delle ombre. Lombra cinematografica sviluppa significati puntualmente inquietanti. Quella minacciosa del mostro di Dusseldorf o adunca e ingobbita di Nosferatu, ci avvertono di un disagio prossimo al terrore: nulla di buono si annuncia. Torna sotto una forma diversa la condanna dellombra: le si attribuisce il presagio di una morte prossima. Nel regno delle ombre sono in agguato i vampiri, lontanissimi antenati di figure che lantichit aveva confinato nellAde. Dal regno dei morti racconta il mito di Euridice Orfeo tenta di strappare lombra dellamata. Ma girando lo sguardo verso lei, la condanna allinvisibile. Col tempo lombra diventer una presenza familiare, una convivenza necessaria con il corpo e gli oggetti. Lilluminazione elettrica segno eloquente di un progresso scientifico placher quel senso di turbamento che le ombre (soprattutto nottur-

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Teatro, cinema e pubblicit linvisibile non si nasconde


AMBRA SOMASCHINI

agomainquieta, seconda natura. Fuggevole, illusoria e mutevole, il lato oscuro di noi. Lombra ci accompagna e ci divide, attrae e spaventa, dissolve lio dal suo centro e lo ricompone come in uno specchio dalla consistenza volatile e nera. Le trame dombra sono state cucite insieme dallantichit al Novecento, ora raccontate da una mostra e un catalogo al Museo della Figurina di Modena (curati da Roberto Alessandrini e Paola Basile, 4 marzo-7 luglio). Un mosaico di filosofia, teatro, cinema e pubblicit in una sequenza che porta dal mito della caverna di Platone fino al moderno che dissolve il soggetto e mette in crisi la centralit delluomo nelluniverso. La figlia del vasaio di Corinto, in Plinio il Vecchio, traccia sul muro il disegno del suo amore partito per un viaggio seguendo il segno di unombra proiettata da una lampada a olio. Il padre ne fa un modello dargilla, scolpisce il suo pensiero. Le ombre platoniche sono sulla soglia che separa la luce dalle tenebre e le prime lanterne magiche sono le radici del cinema. Le ombre cinesi sono le antenate dei cartoni animati e le macchine per la silhouette costruiscono un universo mobile che si anima dietro i teli degli spettacoli popolari e diventa teatro. Il Settecento alle ombre si appassiona: le cineserie suscitano curiosit e il carattere delle persone si legge nelle sagome, mentre nellOttocento stampe e bolli chiudilettera svelano le forme dellinvisibile e le figurine semoventi rappresentano il lato oscuro del reale. Quello che Jung definir la prima raffigurazione archetipa incontrata lungo il cammino della via interiore che porta a galla la coscienza e il nostro s. Lombra diventa la seconda natura degli esseri, unappendice che si vende e si confeziona, come quella cucita da Wendy per Peter Pan. Si separa dal corpo e ne riproduce la sagoma fatta come un sacco vuoto. Siamo nella modernit e le ombre diventano cinema con lespressionismo tedesco e il noir americano e finiscono sui Notgeld, i biglietti-denaro di emergenza usati in Germania per fronteggiare la crisi economica. E conquistano vita autonoma nelle fiabe e nei romanzi. Scrive Oscar Wilde: Ci che gli uomini definiscono lombra del corpo non lombra del corpo ma il corpo dellanima. Mettiti sulla sponda del mare con la schiena rivolta alla luna e taglia via lombra dai tuoi piedi che il corpo della tua anima, e d alla tua anima di abbandonarti, e questa lo far.
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LE IMMAGINI Figurine e silhouette, pubblicit


di diete e cioccolate, bolli chiudilettera. Materiale che verr presentato dal 4 marzo al Museo della Figurina di Modena

ne) avevano scatenato. Non si pu fare a meno della propria ombra. Come non si pu fare a meno del denaro. Ne sa qualcosa Peter Schlemihl protagonista del racconto di von Chamisso che la vende al diavolo in cambio di una borsa piena doro. Se lombra barattabile vuol dire che possiede le stesse caratteristiche della merce: ha un valore di scambio. E daltro canto, la stessa merce con i suoi geroglifici custodisce unombra enigmatica che la allontana dal valore duso per esaltarne il segreto che custodisce. Le ombre circolano indisturbate. Si tratta di dar loro una patente di innocua rispettabilit. Per un verso le leggi dellottica ne spiegano il fenomeno: le osservazioni attorno alle eclissi attenuano lo sgomento che gli antichi provavano davanti alloscuramento del sole. Dallaltro, la pubblicit a suggerire in che modo lombra allude al vero senza esserlo. Appartenendo alla categoria del somigliante, lombra pu essere e non essere. Equivoca come unimmagine pubblicitaria, si concretizza nelle figurine e nei manifesti che reclamizzano grazie alla tecnica delle ombre cinesi cioccolata e formaggi. Un mondo di bambini nelle fog-

ge di adulti in miniatura dispiegano con le loro manine ricomposte ombre di animali. Per invogliare al consumo, la merce quanto gi accade negli expo universali deve suscitare meraviglia e sogno. distante la tersa e drammatica consapevolezza che Joseph Conrad esprime con La linea dombra. Nel romanzo si scorge il passaggio dallet giovane alladulta. E si tratta pur sempre di una linea invisibile e inafferrabile come unombra che inghiotte i nostri sogni, le nostre illusioni, nella bonaccia di un mare immobile. La stessa evoluzione che conduce alla conquista della luce elettrica, la stessa idea di progresso che spinge la ragione a cercare regole e chiarezza, la stessa convinzione che le passioni debbano essere messe a tacere per quel tanto di ombroso e di torbido che esse rivelano, mostrano a quale smania di pulizia si lascia andare il Moderno. Ma la battaglia per distogliere il mondo dagli spettri, dagli incubi, dalle follie non affatto vinta. Occorrono pensatori forti e sospettosi per richiamare lombra alle sue complicazioni notturne, alle sue profondit ancestrali. La psicoanalisi riflette sugli incante-

NOTEGELD
Qui sopra le ombre che sostituivano il denaro in Germania e in Austria nel 1920

simi interiori, su ci che linconscio continua a smarrire della propria identit. Prima Freud con il lavoro sul perturbante e poi Jung con larchetipo dellombra scompaginano il quadro rassicurante di un individuo felice e conciliato. Lombra estende nuovamente il proprio potere destabilizzante. Assume forme e toni che non ci aspettavamo. Torna sotto forma di simulacro (televisivo) e di

segreto (politico). Quel tratto machiavellico dellagire nellombra perch il potere ama il nascondimento sembra scontrarsi con le nostre coscienze. E se da noi oggi vigesse lombra di un governo, vorremmo che tutto tornasse alla luce del sole, senza ambiguit n resistenze, con la giusta trasparenza che si richiede a chi pretende di guidare il paese fuori dalle ombre.
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SPETTACOLI

In principio furono Frank Sinatra, Dean Martin e Presley Da allora il filo rosso che lega molti artisti stranieri alla citt di Murolo e Carosone non si mai spezzato

Ora tocca alla cantante israeliana, che domani presenta il suo disco intitolato Noapolis, immergersi in quella lingua e in quelle sonorit. Mentre il regista di Passione racconta perch i vicoli di questa metropoli sono una fonte inesauribile di ispirazione

Songe Napule
Da Elvis a Turturro e Noa leterno fascino del Golfo
CARLO MORETTI
l bello delle canzoni amava dire Renato Carosone che quando funzionano hanno una vita indipendente dal loro autore, dai dischi, dagli interpreti. Una volta scritte, appartengono a tutti. Una frase che lisraeliana Noa, mezzo secolo dopo, sottoscrive e completa con parole quasi identiche: Io sono quelle canzoni, cantandole divento quelle storie e i sentimenti che le hanno fatte nascere. Israeliana dalla voce mediterranea, interprete della colonna sonora da Oscar de La vita bella di Benigni, Noa lultimo filo rosso che lega Napoli al mondo. Lultima artista conquistata dal nobile repertorio delle canzoni napoletane che hanno fatto scuola. Lultima in ordine di tempo a farsi stregare. Dopo Boris Vian, per esempio, che tradusse proprio il capolavoro di Carosone Tu vuo fa lamericano, alla fine degli anni Cinquanta, ironizzando sullinvasione della canzone italiana in Francia e sui francesi che imitavano i napoletani. Dopo il rapper francese Akhenathon, per il quale negli anni Novanta la stessa canzone di Carosone servita a ironizzare su quanti in Francia imitava-

no il rap di Harlem. E prima ancora, la grande melodia ha affascinato le voci della lirica ma anche artisti pop e rock: Elvis Presley rese appetibile O sole mio per il mercato americano cantando Its Now Or Never, Dean Martin riprese in napoletano Dicitencello vuiee Guaglione, Frank Sinatra O marenariello e Luna rossa, interpretata decenni pi tardi anche da Caetano Veloso. Tutti segnali di una vitalit che il tempo non riesce ad arrestare. E questo filo rosso che unisce Napoli al mondo passa ora anche per Tel Aviv: due porti di mare, di dolorose partenze e di agognati ritorni, di struggenti malinconie ma anche due citt ricche di ironia e vitalit. Noa viene da l, e le due citt le considera facce di una stessa medaglia. L ritorna sempre, conosce alla perfezione quel filo e lo riannoda continuamente. Ha dedicato gli ultimi anni a far viaggiare tra le due sponde del Mediterraneo le canzoni della tradizione napoletana: Torna a Surriento, I te vurria vas e Santa Lucia luntana sono cos dapprima diventate melodie cantate in ebraico in un album intitolato, appunto, Napoli-Tel Aviv e ora, per il viaggio di ritorno verso casa, lalbum in napoletano che esce domani e che si intitola Noapolis. Un disco che Noa ha fortissimamente voluto con-

tro ogni remora che in principio la tratteneva. Mi dicevo: ma cosa sto facendo? Come mi permetto? Io sono israeliana, americana, yemenita, come posso entrare nello spirito di quelle canzoni se accetto di cantarle nel dialetto in cui sono nate? Volevo rispettare la tradizione senza fare errori, sapevo che cerano stati interpreti poco apprezzati perch avevano tradito lo spirito di quelle canzoni, rendendole pi popolari, cantandole in un mix di dialetto e italiano. Ma ho lavorato tanto a lungo che oggi questi brani sono diventati parte di me. Sul perch poi Napoli e Tel Aviv siano cos intimamente unite, Noa ha le idee chiare: Sento che esiste una forte relazione tra la tradizione napoletana e la tradizione ebraica: c una somiglianza tra i due popoli, hanno sofferto le conseguenze della guerra, hanno patito conquiste, epidemie, povert e come conseguenza di questa vita hanno dovuto lasciare spesso le loro case, viaggiare in cerca di fortuna intorno al mondo. Oggi trovi ebrei ovunque, proprio co-

Ormai io sono quelle canzoni,

divento quelle storie e i sentimenti da cui sono nate

me trovi napoletani dappertutto. Dalla sofferenza possono sgorgare frutti pieni di sapori e colori: Certo, c la cultura che nasce dalla sofferenza, c la malinconia ma anche il sense of humor: io credo che chiunque abbia sofferto nella vita ne produca tanto per poter resistere alle avversit. I suoi modelli sono stati soprattutto Roberto Murolo e Gilda Mignonette, la cantante degli anni Trenta, ma impossibile per lei dire quale sia, tra tante canzoni tradizionali, la sua preferita: La verit che canto solo canzoni che amo, altrimenti proprio non ci riesco. Per questo nellalbum non c O sole mio: non riesce ad emozionarmi, e non so perch. Napoli, dove Noa canter il 3 marzo per presentare lalbum, sta attraversando un momento molto difficile: Mi sembra che i napoletani si stiano arrendendo rispetto a quanto accade, e inve-

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Tammurriata nera a New York


JOHN TURTURRO
l mio primo incontro con la musica napoletana avvenne che ero ancora un ragazzo, a casa, in famiglia, ascoltando alcuni dischi della grande tradizione. Da adulto, quando iniziai a lavorare alladattamento del capolavoro di Eduardo de Filippo, Questi fantasmi, conobbi meglio Napoli e mi innamorai subito di Tammurriata nera, una canzone meravigliosa, con una storia ancora oggi di grande attualit. Pi in l decisi di inserire nella colonna sonora di Romance and Cigarettes il brano Do You Love Me Like I Kiss You, versione inglese di Scapricciatiello. Il film fu un successo, e dallItalia i produttori Alessandra Acciai e Carlo Macchitella mi contattarono proponendomi un progetto che poi sarebbe diventato, negli anni, Passione. Fu in quelloccasione che conobbi il critico e sceneggiatore Federico Vacalebre. Fu lui a farmi ascoltare migliaia di canzoni. E fu cos che venni letteralmente e definitivamente travolto dalla musica napoletana. James Senese stato invece uno dei primi artisti che ho incontrato per la preparazione del film: la sua storia e la sua musica mi sembravano un giusto punto di partenza per unopera che non voleva essere semplicemente una cartolina di Napoli e della sua musica, ma uno sguardo di uno straniero su una citt complessa e ricca di contaminazioni culturali. Come Noa, anchio sono sempre stato affascinato dagli incontri tra le culture. E Napoli, a modo suo, mi ricorda molto la New York degli anni Settanta in cui sono cresciuto: un luogo in cui i popoli si sono incontrati, si sono scontrati e hanno dato vita a unidentit assolutamente unica. Napoli una citt di forti contraddizioni, una citt splendida, conquistata da popoli diversi, massacrata e ricostruita, una citt con ferite aperte ma che sa ancora cantare e raccontarsi attraverso la sua musica e i suoi artisti. Fare una scelta delle canzoni e degli interpreti di Passione ovviamente non stato facile: c un repertorio di canzoni troppo ampio e tantissimi artisti strepitosi, una sovrabbondanza di talenti. Quindi, quello che ho fatto nel mio film stato cercare un equilibrio senza eccedere da un lato o da un altro, tentando di offrire allo spettatore unora e mezza di intrattenimento passando dalla rabbia allamore, dallo scherzo alla pura passione. Per chi non conosce la musica napoletana, Passione come una grande introduzione, una finestra che si apre su un paesaggio dallorizzonte sconfinato. Chi ha visto il film negli Stati Uniti ha ritrovato alcune canzoni e alcune melodie che gi conosceva, e allo stesso tempo rimasto colpito dai nuovi arrangiamenti, dalla mescolanza con la musica araba e dal talento sorprendente degli interpreti. E per chi gi conosce la tradizione partenopea Passione allo stesso tempo una celebrazione del passato e un punto di vista nuovo sullidentit napoletana. Ho avuto la fortuna di incontrare nuovi talenti della scena musicale che hanno saputo confrontarsi con quelle che sono considerate delle vere icone. Da loro ho capito che la musica napoletana viva e pu ancora raccontare molto di s, con uno sguardo consapevole alla propria storia passata e con uno slancio energico e passionale verso il futuro.

LE CANZONI

1. O sole mio
di Elvis Presley contenuta nellalbum Its Now Or Never 2. Funicul, funicul di Connie Francis 3. Guaglione di Dean Martin 4. Dicitencello vuie di Dean Martin nel disco Dino 5. Torna a Surriento di Demis Roussos contenuto in Serenade 6. Ciribiribin di Frank Sinatra 7. Luna rossa interpretata da Caetano Veloso 8. Torna a Surriento di Elvis Presley in Surrender 9. Tu vuo fa lamericano nel film La baia di Napoli con Sophia Loren e Clark Gable 10. Tu vuo fa lamericano di Boris Vian 11. Lamericano nella versione di Akhenaton 12. O marenariello di Frank Sinatra nel disco I Have But One Heart 13. Luna rossa di Caetano Veloso

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LE IMMAGINI
Qui sopra, una cartolina del 1890: il golfo di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo A sinistra, John Turturro a Napoli in occasione dellinaugurazione della festa di Piedigrotta e, sotto, la cantante israeliana Noa

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ce dovrebbero uscire per le strade, manifestare, arrabbiarsi per quanto accade alla loro citt. E lottare. Per questo sono felice di contribuire con un disco a mostrare a tutti la grandezza della cultura napoletana. Dietro la spazzatura io vedo la bellezza, e voglio mostrarla ai napoletani e al mondo. Uno specchio di fronte ai vostri occhi per potervi far vedere quanto siete belli. Non bisogna permettere a nessuno di portarsi via la nostra bellezza.
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le tendenze
Utili & dilettevoli

Non c solo il ritorno del borsello anni Settanta. Tracolle, cartelle, zaini e perfino shoppers sbarcano nel mondo maschile come accessori tanto indispensabili quanto trendy

In pelle, tela o plastica hanno un unico obbiettivo: sollevare luomo contemporaneo dal peso dellhi-tech

IRENE MARIA SCALISE

U
DARK SENZA ET
Tracolla in pelle e canavas in total black di Peuterey bags collection. interamente prodotta in Italia ed adatta per il giorno e la sera. Piacer agli uomini di ogni et

Menbag
in
Se lui gioca con la borsa
INFORMALE
Tracolla in canavas e pelle di Louis Vuitton Per un look informale con sandali, giacca aperta e shirt in cotone giallo dopo aver vagato in cerca di asilo nelle piccole tasche di giubbotti e pantaloni, hanno richiesto una collocazione stabile. Messe cos le cose, con circa un chilogrammo di tecnologia da trascinarsi tra un appuntamento di lavoro e laltro, le soluzioni demergenza sono risultate decisamente insufficienti. Ed tramontato il ricorso ad alternative improvvisate come la borsa della fidanzata (gi notoriamente congestionata) o la sacca dello sport. Luomo ha cominciato cos ad autogestire il proprio bagaglio quotidiano sdoganando, ufficialmente, la specie borsa per lui. In pelle, in tela, in cuoio, colorata o neutra ha conquistato anche i pi scettici. Secondo la British Chiropractic Association la vendita delle borse maschili, nellultimo anno, cresciuta del ventuno per cento. A fare da apripista, in realt, sono stati quelli che gli americani definiscono pomposamente celebrity. Infiniti blog e siti internet, dedicati a questa upper class trasversale che comprende attori, cantanti e calciatori, hanno immortalato il fenomeno. David Beckam, Jude Law e Tom Cruise sono stati fotografati con almeno una macho bagtra le mani. Ed stato il boom. Niente a che spartire con quelle borse in stile metrosexual che, negli anni passati, avevano trionfato in passerella. Corredata di mille tasche e contenitori, la nuova icona protegge con la giusta cura le tecnologie pi avanzate. Piace soprattutto ai manager di ultima generazione che viaggiano con il loro piccolo mondo business tra le mani. Si lavora ovunque e dovunque e avere lufficio a tracolla diventa dobbligo. E anche i motociclisti esultano: finalmente risolta lannosa questione di dove collocare i propri beni sulle due ruote. Ma attenzione a non esagerare, avvertono gli esperti. Sempre lassociazione britannica dei chiropratici ha stimato che il peso medio delle borse supera i sei chilogrammi visto che, a quanto pare, un uomo su cinque porta sempre con s il laptop o il tablet, uno su tre ha almeno un libro e pi del cinquanta per cento almeno un cellulare. Con laggiunta, ovvia, di chiavi, occhiali, guanti e sciarpa. Tanto vale organizzarsi con modelli ben strutturati in grado di soddisfare tutte le esigenze. E gli stilisti hanno dato il meglio unendo estetica a funzionalit.
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omini con le borse. Quello che sino a qualche tempo fa sembrava impensabile oggi normale. La borsa maschile del 2011 pi che ambigua pratica. Pi che glamour utile. Una rivoluzione imposta anche dallaumento del peso delle tecnologie. Gi negli anni Settanta un illustre predecessore, il borsello, aveva clamorosamente spalancato una porta sulluniverso della borsa al maschile. Poi la questione era stata archiviata per motivi di gusto: il borsello fa tristezza, era il comune pensiero. Nessuno, allora, avrebbe supposto il grande ritorno del borsello. E non solo. Via libera anche a cartelle, sacche, bauletti. Il tutto soprattutto per una giustificazione high tech: iPad, computer, iPhone e tablet, ormai diventati unappendice inseparabile del maschio,

CAPIENZA TECNOLOGICA
Messenger porta pc con patta frontale realizzata con due pellami diversi di Piquadro Ha anche un porta badge esterno, un porta bottiglie estraibile e una bustina interna

CHIC
Per Canali la borsa ideale in morbido vitello nero Adatta al look pi elegante anche molto funzionale

CASUAL
Alla giacca sportiva in tessuto tecnico con dettagli in pelle Armani abbina la shopping bag in vitello nero con doppi manici

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EFFETTO VINTAGE
Tracolla canavas water resistant cento per cento cotone organico e pelle griffata Timberland Ha una fodera interna in cotone I dettagli sono in metallo anticato

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Il creativo Giacomo Guidi

A misura di iPad
LAURA ASNAGHI
chi lo ama e chi lo odia. Sul borsello, la borsa per maschi lanciata negli anni Settanta, il pubblico si divide tra favorevoli e contrari. Non ci sono mezze misure. Piace oppure no. E tra i grandi sostenitori c la griffe Piero Guidi che da trentotto anni, in pratica da quando nata lazienda, lo propone e lo commercializza nel mondo intero. A Giacomo Guidi, il creativo della maison, figlio di Piero e Nadia, i fondatori del marchio, abbiamo chiesto da cosa nasce questa passione per il borsello. La vostra azienda , da sempre, pro-borsello. Cosa vi lega a questo accessorio? Noi lo consideriamo un vero feticcio che non pu mancare nel guardaroba maschile. come la borsa per le donne, solo che il borsello deve avere caratteristiche precise. E quali sono? Il nostro pezzo forte ha i puntali in metallo e la targhetta che pu essere personalizzata con il proprio nome. E in pi le dimensioni non possono superare quelle di un iPad, perch altrimenti si sconfina in altri tipi di borse da uomo. Quando pensa a un uomo con il borsello a chi pensa? Penso a un grande drammaturgo come Samuel Beckett. Un intellettuale, capace di portare questo accessorio con molta naturalezza. Lapproccio al borsello deve essere giusto e corretto, altrimenti meglio lasciare perdere. Negli anni Settanta, il borsello aveva un suo cot mondano e cera chi se lo portava anche in discoteca. Oggi ancora cos? No, oggi prevale pi un uso pratico, quotidiano, perch gli uomini, come le donne, vanno in giro con parte del loro ufficio addosso. LiPad, per esempio, ci segue ovunque e occorre avere un contenitore comodo e poco ingombrante. Esigenze che il borsello soddisfa pienamente. Ma il borsello a chi destinato? Il nostro cliente tipo un giovane che viaggia molto per lavoro e ha bisogno del suo borsello per superare rapidamente i controlli allaeroporto e correre da un appuntamento allaltro con tutto quel che serve, senza avere borsoni al seguito. A cosa pu essere paragonato? Secondo me il nuovo zainetto dei giovani, pratico, elegante e di grande utilit. Sta bene sia con i completi classici che con un bel paio di jeans. E il borsello passepartout deve essere in pelle nera o blu, oppure in nylon superleggero. Cosa risponde a chi considera il borsello la massima espressione della cafoneria? Innanzitutto di non usarlo: il borsello richiede una allure particolare per essere indossato bene. E chi ha dei pregiudizi meglio che lasci perdere. Il borsello una scelta che va fatta con convinzione. Se uno si sente ridicolo, usi altre borse. E quali sono le alternative per un uomo? Sono parecchie ma molto differenziate tra loro. Faccio un esempio: il modello shopping bag, non da tutti, perch un genere modaiolo. E chi lo adotta sa che viene etichettato cos. Altre borse maschili? Visto che nelle citt il traffico proibitivo e la gente tende a muoversi in moto o in bici, la tracolla da messenger va moltissimo. Mentre per avvocati, medici, ricercatori, il modello pi ricercato resta la classica cartella professionale.

DINAMICO
Borsa in nappa antique in originale blu Prada Ricorda i sacchi degli sportivi: perfetta per luomo dinamico che vuole portare con s ogni cosa dal computer alla felpa

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SPORTIVO
Borsa maxi monocolore in lino delav. Ha dettagli in vitello lucido e si pu abbinare a un look sportivo e informale Proposta da Trussardi

UOMINI DORDINE
Cartella a due scomparti in canavas cerato e pelle con manici in cuoio a contrasto di La Martina Per riporre le cose con ordine e non creare confusione

WEEKEND
Il borsone Tods realizzato in morbida vacchetta con impunture a vista. Ideale per le giornate con molti impegni: pu trasformarsi in mini valigia per il weekend

CENTAURO
Borsello nero multitasche chiuse da zip in cotone spalmato con tracolla a nastro di Piero Guidi. Perfetto anche per la moto perch lascia le mani libere per guidare

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i sapori
Antichi

Attraversando i secoli ha nutrito e nutre buona parte dellumanit Da noi, arrivando dai Balcani, si guadagn il nomignolo di grano dei turchi. Oggi, essendo quasi azzerate le qualit autoctone e assediato com dagli Ogm, la scelta migliore cade
sul biologico. Per arrivare sulle nostre tavole sotto forma di polenta, biscotti, zuppe e insalate

Farina
lingrediente base della polenta: colore giallo (grazie alla zeaxantina) Fine ed elegante la variet biancoperla, trevigiana

Sciroppo
Negli States il corn syrup sostituisce lo zucchero nei cibi gelatinosi, perch non cristallizza. Si usa anche per i gelati

Olio
Estratto dal germe, lanima nobile del chicco, ha sapore delicato ma un punto di fumo basso: inadatto alla frittura

Amido
Conosciuto come Maizena va scaldato sopra i 70 gradi per addensare creme e vellutate. Con la farina, rende gli impasti fragranti

Conservato
I chicchi voluminosi distinguono la graminacea zea mays dal frumento Bolliti e inscatolati, si aggiungono alle insalate

LA RICETTA

Sigrid Verbert unapprezzata scrittrice e fotografa di cibo Nel blog Cavoletto di Bruxelles, racconta le sue esperienze di cuoca curiosa, abile nel miscelare ricette della memoria e nuove tendenze gastronomiche

Zuppa di mais e paprika


Ingredienti per 4 persone

2 panocchie litro di latte 1 scalogno 1 1 cucchiaino di paprika affumicata in polvere 1 cucchiaio di farina di riso 1 cucchiaio di burro

Lessare le pannocchie. Tritare la cipolla sbucciata e cuocerla nel burro senza che prenda colore Aggiungere le panocchie bollite e sgranate, la paprika e la farina di riso, mescolando.Versare il latte e cuocere a fuoco basso per 20 Frullare e passare al setaccio, prima di servire caldo

Mais
LICIA GRANELLO
ranone, frumentone, formentazzo, grano dIndia, granoturco, meliga. Cento nomi diversi battezzano il cereale scoperto nelle campagne di Cuba dagli uomini di Cristoforo Colombo pochi giorni dopo aver messo piede per la prima volta sul continente americano. Nutre una buona parte dellumanit da cos tanto tempo, il maz (nella dizione latino-americana), da meritare lemozionante nome di radice greca che lo identifica nel glossario scientifico: Zea maya, da zao, vita, e mayze, pane. Pi di cinquemila anni di pratica agricola dedicata non ne hanno scalfito limportanza. Alimento imprescindibile nella storia culinaria della civilt

Groucho Marx Mentre succhiava le ossa di pollo e le pannocchie di mais lo hanno sentito in un raggio di chilometri Molti, pensando a unincursione aerea, hanno schermato le finestre

da LE LETTERE DI GROUCHO MARX

Il pane della vita


atzeca, si confermato secolo dopo secolo egualmente povero e necessario alla sopravvivenza di uomini e animali in tutti i Paesi che nel tempo Sedicesimo secolo, per quanto riguarda lEuropa hanno preso a coltivarlo. Compresa lItalia, dove arrivando dalle regioni balcaniche si verosimilmente guadagnato il nomignolo di grano dei turchi. Clima favorevole, rese importanti, facilit di produzione: le regioni del Po e la fascia centrale sono state a lungo la nostra culla del mais. Peccato che per incrementare la quantit abbiamo dimenticato la qualit, quasi azzerando le variet autoctone, meno redditizie ma pi robuste e valide, in favore degli ibridi. Un aumento di produzione che oggi ci consente di esser autonomi all85 per cento. Ma il vero guaio riguarda il dilagare delle produzioni ogm, se vero che il fabbisogno mondiale di mais viene coperto per la met dagli Stati Uniti, dove gli organismi geneticamente modificati imperano (quasi) indisturbati. Da una parte allaltra del pianeta, la guerra di numeri e ricerche vede contrapposti i giganti degli Ogm Monsanto in primis e i ricercatori indipendenti. Tra le ultime analisi della Commission Franaise du Gnie Biomolculaire (Non possibile concludere che il mais ogm Mon 863 sia un prodotto sicuro) e le rassicurazioni dellindustria, qualche settimana fa la Cina ha respinto al mittente una spedizione di mais contaminato da Ogm (Mon 89034) non approvato dal ministero dellAgricoltura, in arrivo dagli Usa, malgrado il paese asiatico sia in deficit di produzione. Una decisione che rallegra Greenpeace e la Coldiretti, uniti nella convinzione che il principio di precauzione debba prevalere sugli interessi economici. Per questo, mai come nel caso dei chicchi doro da trasformare in polenta, biscotti o insalate, la scelta del biologico riesce particolarmente felice. A maggior ragione quando il mais arriva sulle tavole dei bambini e su quelle dei celiaci, dove lassenza di glutine requisito fondamentale. Se farina e maizena abitano qualche angolo della vostra dispensa, impastatele con un po dacqua, un cucchiaio di extravergine, poco lievito e un pizzico di sale. Poi tirate la sfoglia, tagliatela a listarelle, rifinite con una spennellata dolio, grani di fleur de sel e piazzate la teglia per dieci minuti in forno caldissimo. Sistemata la prima met dellhappy hour, vi rester solo da scegliere una buona bottiglia.
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itinerari
Mondov (Cn)
DOVE DORMIRE
LO STUDI DI PIAZZA Via delle Scuole 2 Tel. 0174-330887 Camera doppia da 80 euro

Marano (Vi)
DOVE DORMIRE
PARCO DEGLI ANGELI Via Schio 77, localit Malo Tel. 0445-602511 Camera doppia da 100 euro

Arezzo
DOVE DORMIRE
RELAIS LA TORRE Localit Chiassa Superiore Tel. 0575-040067 Camera doppia da 70 euro

DOVE MANGIARE
IL BALUARDO Piazza dArmi 2 Tel. 0174-330244 Chiuso luned a pranzo e mart. men da 40 euro

DOVE MANGIARE
DUE MORI (con camere) Via Rigobello 39 Localit S. Vito di Leguzzano Tel. 0445-511611 Chiuso luned, men 30 euro

DOVE MANGIARE
LA TORRE DI GNICCHE Piaggia di San Martino 8 Tel. 0575-352035 Chiuso mercoled, men da 25 euro

DOVE COMPRARE
ERBA MATTA Piazza Maggiore 6 Tel. 0174-42583

DOVE COMPRARE
CONFRATERNITA CEREALI Via IV Novembre 98 Tel. 0445-621677

DOVE COMPRARE
FORNO PANE E SALUTE Corso Italia 11 Tel. 0575-20657

Dalla pellagra alla biodiversit


CORRADO BARBERIS
utto cominci da Udine, da quel libretto Polenta di qualit in Friuli edito nel 1987 dalla locale Camera di Commercio e divenuto poi bibbia della Confraternita della Polenta Friulana e del suo Gran Priore Silvano Bertozzi. Quel libretto partiva infatti dalla constatazione che le variet autoctone di mais erano ormai confinate su una manciata di ettari, soppiantate comerano dagli ibridi americani cui era riuscito di innalzare il rendimento unitario dai 16,5 quintali del 1940 a oltre settanta. Enorme successo economico, con una riserva, per. I settanta quintali erano concepiti in funzione dei maiali da allevare, non dei cristiani da nutrire e soprattutto da deliziare, perch rilevava il libretto protestatario la selezione per la produttivit punta sullaccumulo di amido, il quale non favorisce gli aspetti che rendono gradevole la polenta. Sconvolti dal benessere del secondo dopoguerra, i friulani avevano con gioia mutato abitudini alimentari. Da generazioni erano stati, per cos dire, martiri del mais, dal cui esclusivo ricorso avevano contratto la pellagra, la terribile malattia che, disseccando lepidermide, provocava demenza e morte. Gli ibridi erano arrivati in un momento in cui si era fin troppo lieti di dimenticare il cibo ancestrale. Nel 1987 era per gi cominciata la revisione critica. Una minoranza illuminata si domandava perch rinunciare a un prodotto simbolo della civilt regionale. Cambiava il pubblico, da contadino a intellettuale, secondo quelleterno avantindietro storico che Clemente Biondi, nel poemetto Giornata villereccia, aveva gi cantato nel 1773: cibo fu sol di rozza gente umle / ma poi nelle citt meglio condita / ammessa fu tra il popolo civile / e giunse alfin le delicate brame / a stuzzicar di cavalieri e dame. Furono cavalieri e dame a suscitare nel 1987 il movimento pro-polenta? Certo, sotto il profilo culturale che nobilita le minoranze audaci. Al Friuli rispondeva la Fiera bresciana di Castegnato, Franciacorta in Bianco, con largo spazio fatto negli stand alle vecchie variet da cristiani Marano e Belgrano. In Garfagnana si rivendicavano i pregi delle pannocchie dalle otto file, tendenti ora al giallo, ora allarancione. Dovunque la biodiversit diventava il nuovo credo alimentare. Si tornava ad ammirare le tradizioni, purch antiche, come quella del cucchiaio forato (sculir col buso) servito ai braccianti insieme a una ciotola di polenta e latte, perch non esaurissero il liquido prima dellimpasto. Come racconta Ulderico Bernardi nelle Reverenti memorie del signor Pan e della Illustrissima signora Polenta. Gli umori cambiavano e va dato atto allIstat di averli prontamente captati. LAnnuario Inea distingue con giusto puntiglio e qualche probabile sottostima le 7,2 migliaia di tonnellate di granoturco nostrano e le 10.357,2 di mais ibrido prodotte nel 2008, a prezzi alquanto superiori, di circa un quarto, a favore delle vecchie variet. Ai cristiani va dunque nemmeno uno per ogni mille ai maiali. Poco, ma pur sempre qualcosa nel nome della tipicit.

7
sono le variet botaniche del mais

1894
lanno in cui nascono i corn flakes

90
le calorie per 100 grammi di mais in scatola

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Paste d melia
Farina di mais ottofile macinata a pietra, burro, zucchero e uova nei biscotti di meliga (mais) della tradizione cuneese

Pannocchia
Due ricette semplici: arrosto, sulla brace, o bollita, spennellata di burro fuso, aromatizzata con pepe e sale

Pop corn
Chicchi soffiati o scoppiati, nella preparazione casalinga, salati e resi appetitosi con il burro, per lo snack da cinema

Corn flakes
I fiocchi che arricchiscono il latte vengono prodotti impastando, spianando e tostando la farina di mais, acqua, zucchero e malto

Tortilla
Il pane messicano (arepa in Sud America): una cialda di masa harina, farina di mais, cotta sulla piastra, da farcire a piacere

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lincontro
Classici

Riccardo Muti

Il 3 febbraio scorso sviene e cade dal podio. Il mondo della musica trema il mio cuore che invece di essere un allegro maestoso diventa un allegro capriccioso, scherza il maestro, ma ora sto benissimo. Ed pronto a tornare al lavoro con la Chicago Symphony e a Roma con lamato Verdi simbolo dellUnit dItalia. A luglio compir settantanni, ma non li sento, continuo il mio viaggio entusiasmante come in un sogno
a cui assistiamo, un dibattito del genere sarebbe impensabile. Piace a Muti, citando il messaggio implicito in Nabucco, evocare il proprio amore patrio. Non ha mai temuto di dichiararlo, anche a fine anni Sessanta, quando essere patriottici voleva dire farsi additare come individui sospetti di ideologie politiche che non mi sono mai appartenute. Ho sentito sempre come una benedizione lessere nato nella terra di Dante, Leonardo, Raffaello e Caravaggio, piena di bellezze naturali e di splendore artistico, e ricordo che quando, nel 71, cominciai a dirigere a Salisburgo, nel passare la frontiera tra Italia e Austria soffrivo molto nel vedere le bandiere italiane piccole e stracciate dal vento, mentre le austriache, lunghe e larghe, sventolavano con gioia. Oggi cittadino del mondo, Muti guarda allItalia come a un paese unito da una storia millenaria, dalla lingua e da un sentimento che nonostante tutto batte forte, al di l degli aspetti pi superficiali e squallidi della nazione attuale. E insiste sul declino che ha investito i nostri teatri: In Italia ci sono tanti bravi musicisti che vogliono competere col mondo e bisogna metterli in condizione di farlo. Non potr mai accadere se non si sovvenzionano le istituzioni musicali. Se larte viene penalizzata il paese crolla, divorato dalla bruttura di manifestazioni televisive che per le nuove generazioni stanno purtroppo diventando il pane quotidiano. Capitali musicali come Roma, Napoli, Milano, Firenze, Venezia, Bologna e Palermo sono in gravi difficolt, e questo un delitto che non ci sar perdonato, non solo dalle nostre generazioni future, ma dal mondo intero. Pochi giorni fa, dagli Stati Uniti, giunta la notizia che Muti ha vinto due Grammy, gli Oscar della musica, col Requiem di Verdi inciso con i complessi di Chicago: uno per il migliore album classico dellanno, laltro per il migliore disco sinfonico-corale. E lui avverte che bisogna riflettere su riconoscimenti tanto prestigiosi dati s a Verdi e a un direttore dorchestra italiano, ma anche a un coro e a unorchestra americani. Triste constatare quanto sia scemato linteresse internazionale nei confronti dellapporto dellItalia sul versante musicale. In prossimit di un compleanno tondo (compie settantanni in luglio, ma non li sento addosso per niente), Muti ha pubblicato unautobiografia, Prima la musica, poi le parole (Rizzoli), molto voluta dai miei figli, che mi stimolavano a dare testimonianza dei miei incontri, delle mie esperienze, del mio entusiasmante itinerario nella musica vissuta sempre un po come in un sogno. il ritratto appagante e privo di presunzione di un uomo nato in una normale famiglia del Sud che tramite lo studio, la disciplina e una serie di bravissimi insegnanti, sia al liceo classico che ai conservatori di Bari, Napoli e Milano, si ritrovato giovanissimo alla guida del Maggio musicale fiorentino, per poi dirigere la Scala lungo quasi un ventennio e raggiungere i podi delle massime istituzioni musicali europee e americane, incluso quello del concerto di Capodanno a Vienna, che ho diretto quattro volte. C un Muti malinconico, severo e fosco. E ce n un altro irruente, estroverso e pieno di genuino senso dellumorismo. questo Muti pi solare a emergere da un libro colmo di aneddoti e di umanit, e aperto da un travolgente amarcord sui tempi dellinfanzia e della scuola a Molfetta in Puglia: Per sono nato a Napoli: cos volle mia madre, napoletana, per tutti e cinque i suoi figli maschi. Se un giorno girerete il mondo, ci diceva, quando vi chiederanno dove siete nati e risponderete Napoli vi rispetteranno, mentre con Molfetta perdereste tempo a spiegare dove sta. Napoli radicata in lui anche musicalmente, come dimostra il bel progetto sulla scuola settecentesca partenopea che dirige da cinque anni a Salisburgo, e che ha valorizzato su una ribalta internazionale una dimensione rilevantissima per tutto il teatro musicale europeo e innanzitutto per Mozart. uno dei risultati ai quali oggi tiene di pi, insieme ai Viaggi dellamicizia del Ravenna festival presieduto da sua moglie Cristina, fervida organizzatrice di questi appuntamenti in forma di concerti nelle citt pi difficili e ferite, da Sarajevo a Gerusalemme e alla New York post-11 settembre, quando diressi Va pensiero nel silenzio sinistro di Ground Zero. Luoghi in cui ho avuto davvero la sensazione che la musica fosse un profondo tessuto connettivo per tutti gli esseri umani, un atto damore capace di stabilire un autentico legame spirituale tra la gente.
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LEONETTA BENTIVOGLIO

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a un cuore ricco di musica, Riccardo Muti. Ma anche un cuore bizzarro, che pu sorprendere per stranezze ritmiche, e invece dessere un Allegro Maestoso diventa un Allegro Capriccioso, dice al telefono da Chicago il direttore dorchestra. Sembra di ottimo umore, ben disposto e loquace. Pronto a volare presto sulla rotta dellItalia. Eppure di recente il suo grande pubblico ha tremato: il 3 febbraio, durante una prova a Chicago, Muti perde i sensi, e la caduta dal podio gli provoca lesioni al volto. Ricovero, apprensione, fratture plurime alla faccia e inserimento di un pace-maker. Tutti i media internazionali ne parlano: Muti un campione della musica tra i pi acclamati e ammirati del pianeta. In realt sto benissimo, e il mio cuore in condizioni che il bollettino medico dellUniversit di Chicago ha definito superbe, dice tranquillo. Per soggetto a brachicardie: a causare lo svenimento stato un improvviso ritmo troppo basso, e ora il pacemaker ha risolto il problema. Non ha alcun ricordo del malore e non si spaventato, passando direttamente dal movimento lento della Quinta Sinfonia di Sciostakovich alla visione di un gruppo di infermiere intorno al mio letto dospedale. Erano invece atterriti gli orchestrali che mi hanno visto crollare a terra con un tonfo repentino e sordo, e lo spettacolo deve aver tolto il fiato a Domenico, il pi giovane dei suoi tre figli, presente in sala. I musicisti con cui stava provando sono quelli della Chicago Symphony, orchestra che il maestro giudica meravigliosa, segnalandola come la prima degli Stati Uniti e una delle tre migliori al mondo (sottintendendo, si suppone, che le altre siano la Filarmonica di Vienna, con cui collabora intensamente da quarantanni, e i Berliner Philharmoniker). Con la compagine americana, della quale music director, ha unintesa cos speciale da sentire Chicago come una seconda casa, e linizio del suo

FOTO SILVIA LELLI

incarico, nel settembre scorso, venne festeggiato con un concertone da rock star, che accolse nel Millennium Park venticinquemila spettatori plaudenti. Labbraccio tra la fascinosa metropoli di Obama e il pi mediterraneo tra i grandi musicisti odierni si rinnovato nella situazione demergenza, come ci riferisce: Qui, nel Northwestern Memorial Hospital di Chicago, mi hanno curato in modo straordinario, ed profonda la mia gratitudine verso medici come il cardiologo Bradley Knight e il chirurgo maxillofacciale Alexis Olsson, che ha sistemato le fratture del mento e degli zigomi dallinterno non intaccando il mio viso rimasto uguale a prima, senza cicatrici. E quasi si commuove raccontando che i musicisti dellorchestra hanno appena voluto fare due concerti in ospedale per ringraziare dottori e infermieri della maniera attenta e generosa in cui si sono presi cura di me. Tra poco sar a Roma per dirigere al Teatro dellOpera, dal 12 al 24 marzo (e il 17, in sala, ci sar anche il presidente della Repubblica), uno dei capolavori dellamato Verdi, Nabucco, vessillo ideale dellUnit dItalia soprattutto grazie al coro del Va pensiero, intonato dagli ebrei banditi dalla propria terra e possente nellesprimere luniversalit del sentimento patrio. Questo Nabucco per Muti irrinunciabile non solo per la felicit di ogni nuovo approccio a unopera magnifica, ma per limpegno preso con il teatro della capitale, con cui ho un rapporto privilegiato in Italia. Nelle ultime stagioni vi ho diretto Otello, Ifigenia in Aulide e Mose et Pharaon con esiti di alta qualit. Lorchestra e il coro mostrano di aver intrapreso un cammino costruttivo, e gi stiamo facendo nuovi progetti per il futuro. Regia e scenografia sono di Jean-Paul Scarpitta, i costumi li firma Maurizio Millenotti, il protagonista Leo Nucci e lallestimento sar poetico e semplice, come richiede unopera che quasi un grande oratorio messo sulla scena. In passato, oltre ad averlo inciso per la Emi nel 77 (disco memorabile, con la Philharmonia di Londra), ha affrontato pi volte questo titolo verdiano, a partire da unedizione anni Settanta realizzata con Luca Ronconi per il Maggio musicale fiorentino, che giocava sul duplice elemento biblico e risorgimentale, e terminava con Nabucco abbigliato secondo la classica iconografia del sabaudo Vittorio Emanuele II. Sovrapposizione interpretativa innocente, se paragonata ai sovvertimenti delle regie odierne. Ma allepoca protest il loggione, al grido di un Ronconi in Ar-

no! lanciato con spiccata inflessione toscana. Fu sempre Nabucco, nell86, la sua prima opera come direttore musicale della Scala, con la regia di Roberto De Simone: trionfale apertura di un viaggio conclusosi quasi ventanni dopo in modo burrascoso, come un temporale che arriva in fretta. Ci che mi resta la memoria di un periodo bellissimo in cui la mia vita si veramente saldata con la Scala. Con quel Nabuccoruppe una tradizione scaligera instaurata niente meno che da Toscanini, che proibiva il bis di qualsiasi brano di unopera. Ma era cos calda e persistente la richiesta del pubblico che decisi di ripetere il Va pensiero. E la mattina dopo, sui giornali, intervennero sul tema i massimi personaggi dellindustria, della finanza, della cultura e della politica: giusto o sbagliato eseguire il bis? Pareva un affare di Stato, in unItalia dove lamore per il melodramma pulsava ancora spinto fino alle forme smaccate del tifo. Oggi, nella deriva culturale

Se larte viene penalizzata il paese crolla, divorato

dalla bruttura di manifestazioni televisive che per i ragazzi stanno diventando pane quotidiano

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