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4 marzo 2012

Regione PRovincia

il amico nuovo

Grgoire: il professore monaco


di bibliotecario. Grgoire era un monaco atipico, fra monastero e sedi universitarie: fin dal 1975 svolgeva la sua attivit nelluniversit italiana con pieno riconoscimento della sua intelligenza di storico del medioevo a Pisa (1975-1987), a Pavia nella sede di Cremona (1987-1994) e a Urbino a scienze politiche (1993-2005). Alle sue esequie di marted 28 febbraio nella Comunit di San Silvestro a Fabriano giunto un messaggio dei suoi familiari da Bruxelles (le sorelle Claudine e Francine, e il fratello, lo scienziato Ghislain), nel quale fra laltro si ricorda: Adolescente, di giorno in giorno, sei stato sempre attratto dalla figura di Cristo. Sei stato anche sedotto dalla liturgia gregoriana e dalla pace che porta. Accanto al monaco che da giovane era stato attratto anche dalla comunit di Solesmes, che aveva studiato con Benedetto Calati a Roma, va posto il docente e il ricercatore di ben 650 pubblicazioni di area agiografica, storia della chiesa e della spiritualit, liturgie occidentali e orientali, diritto monastico medioevale. Fra le opere pi recenti segnalo: La vocazione sacerdotale. I Canonici Regolari nel Medioevo (Studium 1982), La civilt dei monasteri (Jaca Book 1998), Il monaco e la Bibbia (Abbazia San Benedetto di Seregno 2008) dove indica il suo cammino spirituale, di cosa ha bisogno il monaco insieme alla fede e alla vocazione: la familiarit con la Sacra Scrittura. Accanto al religioso ed al ricercatore, al benedettino che vive la dimensione dellideale, dellutopia e della profezia, allo studioso dedito allinsegnamento e alla ricerca, vorrei porre la dimensione del cittadino e della cittadinanza acquisita nei venti anni di vita a Urbino, la politicit della sua cultura nutrita accanto agli studenti ed ai docenti, lidentit urbinate che viene dalla tradizione della citt ideale e dalla citt campus inventata da Carlo Bo. Questa sua nuova personalit nasce fin dal primo invito a partecipare al seminario dedicato allundicesimo vescovo urbinate, il Beato Mainardo, nel nono Centenario della morte, il 20 ottobre 1988, per iniziativa di don Italo Mancini (QuattroVenti 1990). Grgoire affascinato da questo personaggio episcopale che vive la riforma dellXI secolo legato al Priore di Fonte Avellana Pier Damiani. In seguito Mancini, direttore dellIstituto Superiore

LADDIO A UN GRANDE STUDIOSO DELLA CIVILT DEI MONASTERI

er anni e anni abbiamo incontrato in Urbino, nei tempi dellattivit didattica universitaria, un monacoprofessore, un belga dedito agli studi della civilt dei monasteri, un monaco dei santi della vita eremitica. Rginald Grgoire era un monaco benedettino dellabbazia di Clervaux in Lussemburgo, nato nel 1935 a Bruxelles da antica famiglia bourgeoise. Nel 1957 veniva inviato a Roma per la sua nuova vita spirituale, gli studi teologici, lattivit di ricerca e la docenza nel Pontificio Ateneo S. Anselmo. il servizio presso la S. Sede e alcuni anni nella Segreteria di Stato in Vaticano durante il pontificato di Paolo VI. Dal 1983 viveva nell Eremo di San Silvestro di Fabriano con la mansione a Parola fa nuove tutte le cose. E uno dei quattro punti di orientamento del Congresso, ma anche una salda pietra angolare sulla quale costruire un nuovo progetto di azione teso a Rigenerare Comunit per ricostruire il Paese. LAssociazione Cristiana Lavoratori Italiani (ACLn non potrebbe proporsi un programma migliore, in questi tempi in cui ardua e confusa la lettura del presente. Se s tempo di crisi a maggior ragione tempo di ricostruzione, di rieducazione in vista di formazione per generare comunit. E inseguire le farfalle? No. Non questa la realt della situazione n delle intenzioni riformatrici: le Acli (le abbiamo incontrate e conosciute fin da dagli anni pieni di vita e di speranza del secondo dopoguerra, nei paesini dell entroterra come nei quartieri delle nostre citt) sono state e sono

di Scienze Religiose, lo chiama ad insegnare Storia della liturgia nellanno 1989/90, dove rimarr a lungo come docente e animatore di tanti seminari. Quellistituto svolgeva un ruolo dinamico nelluniversit grazie alla rigorosa attivit didattica, alla pluralit degli incontri di studio e diniziative editoriali. Mancini animava una speciale agor di intellettuali (Luigi Sartori, Settimio Cipriani, Giannino Piana, Paolo De Benedetti. Aldo Natale Terrin, Giampiero Bof, Andr Joss, Kaled Fouad Allam), stimolava inoltre la vita culturale della citt perch i professori si ritrovavano in piazza, nel cuore della cittadella universitaria unica per il suo corpo docente, i collegi, il suo magnifico rettore di grande prestigio, sostenitore di un nuovo umanesimo. Grgoire viveva questo contesto stimolante e impegnativo, aperto, inedito per la sua natura di monaco, di non conformista, di persona dotata di spirito critico, ilare e ingenua. Vorrei ancora sottolineare questo aspetto urbinate di cittadinanza e di partecipazione che Grgoire ha pienamente vissuto. Vi ha fatto conoscere il suo lavoro certosino e la spiritualit dei monaci benedettini, vi ha sviluppato la sua rigorosa dedizione formativa. E entrato nella storia della citt. Gastone Mosci
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Acli provinciali a congresso


veramente artefici di democrazia partecipativa e di buona economia. Assodato labbandono di ogni trionfalismo e autocelebrazione, si nota subito la valenza molto concreta dell esame della situazione oggettiva nella traccia dello schema degli orientamenti congressuali per questo biennio: si parte infatti dalla volont di auto riformismo, senza nascondere errori o carenze precedenti, per camminare da cattolici che non subiscono ma partecipano attivamente al cambiamento e scelgono di operare per una economia civile muovendosi nellassociativismo che permette un migliore discernimento di ci che si vive e di ci che dovrebbe essere vissuto. Diritti, privilegi, lotta di classe ... niente di tutto questo ma si parler di fraternit e sobriet, di lavoro dignitoso come chiave di democrazia e di sviluppo, di welfare promozionale investimento del futuro, di dar spazio a istituzioni giuste per la realizzazione e difesa del bene comune e naturalmente si dovr discutere del rinnovamento delle ACLI di fronte alla sfida della mondialit. E di buon respiro questa sensazione (solo sensazione?) di credere che si pu ricominciare a ricostruire, a fidarsi del bene, del buono e del giusto che, contrapposti alla protesta provocatrice violenta, con lamaro in bocca per un diluvio di politica e malcostu-

DOMENICA 18 MARZO AL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PELINGO

me disgustosi, sono segni di voglia di nuovo, di gente che a testa alta e pugni in tasca gi soggetto di un mutamento. Ne ha parlato poco tempo fa con noi anche Andrea Olivero, presidente nazionale ACLI, in una nostra intervista: sono i giovani, le donne, gli immigrati e, soprattutto, le famiglie questa gente. Maurizio Tomassini, Presidente provinciale ACLI, il lArcivescovo di Urbino mons. Tani apriranno il Congresso; saranno presenti anche la vice presidente nazionale Paola Vacchina e altre personalit del settore. Pubblicheremo per tempo il programma dettagliato. Guido Minardi
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