Professional Documents
Culture Documents
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Ci sar un contagio.
di John Mauldin | 10 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 10
In questo numero: Sarkozy: problema risolto, o ... la Germania a Sarkozy: non ancora finita Il prossimo passo dell'ISDA Non ci sono vincitori nella partita sul debito greco, solo lezioni A proposito, chiudete i vostri confini La prossima tragedia greca Orlando, Stoccolma, Parigi e sentirsi ancora giovane ... (11 dicembre 2009) il primo ministro Greco, George Papandreou, ha detto Venerd a Bruxelles ai giornalisti che il presidente della Bce Jean-Claude Trichet e il primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker non vedono "alcuna possibilit" per un default della Grecia, ha riferito Bloomberg News. Papandreou ha anche detto che non vi alcuna possibilit che la Grecia possa lasciare la zona dell'euro, sempre secondo la nota riportata. ... (29 gennaio 2010) - Non vi alcun piano di salvataggio e nessun "piano B" per l'economia greca, perch non vi alcun rischio di default rispetto al suo debito, cos ha detto Venerd, il commissario europeo degli affari monetari, Joaquin Almunia. ... (16 settembre 2010) - "La ristrutturazione non ci sar. Ci sarebbero delle ampie implicazioni per la zona euro se la Grecia dovesse ristrutturare il proprio debito. Le persone non riescono a vedere i costi, sia per la Grecia che per la zona euro nel caso di una ristrutturazione: il costo per i suoi cittadini, il costo per l'accesso ai mercati. Se la Grecia ristruttura, perch mai la gente dovrebbe investire nelle altre economie periferiche? Si tratterebbe di una fondamentale rottura verso l'unione dell'euro zona". - George Papaconstantinou, ex ministro delle Finanze greco ... (9 marzo 2012) - ISDA EMEA DC ha detto un evento per la ristrutturazione del credito si verificato nei confronti della Grecia ... (Questa settimana) - Prendete a vostra scelta tra le decine di citazioni dei vari leader europei: "Un default greco non ha alcun reale impatto sul resto della zona euro. Non ci sono altri paesi a rischio.. Oppure: "L'effetto domino' dato dal contagio dalla Grecia non pi minaccia per il resto dell'Europa, secondo Marco Buti, direttore generale per gli affari economici della Commissione europea. Inoltre, il Portogallo e l'Irlanda hanno detto che si trovano 'in una situazione molto migliore', mentre la credibilit della Spagna e dell'Italia 'aumentata'". I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non la Grecia, ma chi sar il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste. Questa settimana esaminiamo ancora l'Europa, e proviamo a muoverci attraverso le implicazioni sempre pi affascinanti delle notizie che sono riportate nei titoli di oggi.
Oltre il 90% (con alcuni report che dicono fino a 95,7%) degli obbligazionisti greci hanno offerto i loro titoli per lo swap. I rimanenti titolari delle obbligazioni saranno costretti dal governo greco ad accettare l'offerta a seguito della clausola di azione collettiva, o della CAC. Ma che ci sia stato il 90% + di tasso di partecipazione dei possessori di obbligazioni, che sono disposti a prendersi la loro quantit questo sembra essere particolarmente sospettoso, come Art Cashin ha scritto questa mattina: "Alcuni trader esperti (ma molto cinici) pensano che la forte partecipazione potrebbe essere stata strutturata. Ipotizzano che per raggiungere l'accordo e costringere alcune banche ad accettare, su istruzioni del governo potrebbero aver pagato un premio ai partecipanti un po' 'riluttanti'. Questo al fine di far uscire tutti allo scoperto ed avere un maggior numero di offerte da parte dei compratori. Nessuna prova solo congetture" La Grecia stessa in caduta libera. I "benefici" dati dal piano di austerit non sono ancora diventati evidenti, in quanto l'economia greca ha visto il suo tasso di crescita del -0,2% nel
2008, -3,3% nel 2009, -3,4% nel 2010, -6,9% nel 2011, e ...? Il 4 trimestre dello scorso anno ha visto un calo del PIL del 7,5%. Ci vedete un trend qui? L'economia greca caduta di quasi un quinto in meno di cinque anni. La disoccupazione salita al 20% e al 50% tra i giovani, molti dei quali stanno ora lasciando il paese. Il risentimento tra i greci cresciuto a causa della medicina dell'austerity imposta da parte dei creditori internazionali, che ha ulteriormente aggravato il dolore. I giornali greci sono pieni di storie dove accusano la Germania per i loro problemi. Al di la di qualsiasi punto di vista, ci sar presto un calo del 20% del Pil che potr essere classificato come una depressione. Non c' nulla all'orizzonte che possa suggerire che la situazione cambier molto velocemente. Il rapporto del debito pubblico-PIL del paese attualmente al 160% del prodotto interno lordo nominale, DOPO la ristrutturazione del debito. Se la Grecia potr trovare qualcuno che gli possa prestare ancora pi soldi, questo non far altro che peggiorare la situazione. L'attuale accordo con l'UE non migliorer l'economia, ma richieder ancora pi tagli salariali, tagli alla spesa pubblica, e maggiori tasse e aumenter la disoccupazione. Il problema che se la Grecia lascia l'euro, questi problemi non scompaiono, prendono solo una forma diversa. C' ancora una grande quantit di dolore economico che la Grecia deve sopportare come conseguenza delle decisioni prese in passato. triste, ma non c' altra scelta, a meno che il resto d'Europa o del mondo, attraverso il Fondo Monetario Internazionale, dia semplicemente alla Grecia tutto il denaro che desiderano. Ma dopo, come si fa a smettere? I cittadini della California hanno scelto di lasciar fallire una serie di citt, con dei forti tagli sulla polizia e sui vigili del fuoco, sulla sanit e su altri servizi. L'Europa ha avuto tutto il piacere di poter salvare la Grecia in quanto era gestibile, ed chiaramente pronta ora nel dire: "Basta!" E' tutto molto triste, ma questa la conseguenza del troppo debito e della troppa leva. E ogni nazione soggetta a tali conseguenze, se non mantiene in ordine in casa propria, la politica fiscale ed economica. Ogni nazione.
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - la societ partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
che una nazione in default. La risposta corretta : dipende. I credit default swap sono contratti tra due parti private. Il vero contratto originale il documento del governo. Mentre la maggior parte dei contratti effettuati dall'ISDA sono l'arbitro finale del default, ma ci sono molti che non lo facevano. Alcuni esperti hanno detto ai loro clienti che c'era un problema con la scelta di un gruppo industriale autonomo interessato ad essere il giudice finale, ed erano molto precisi nei loro contratti su quanto si considera un vero e proprio default. (Grazie a Janet Tavakoli, che ha trascorso un'ora di una sua notte per spiegarmi pazientemente gli arcani e i dettagli sui credit default swap. Lei ha scritto un libro - e non solo uno ma tre - sugli swap.) Non ci vuole una rilevante conoscenza finanziaria nel capire che se non si riceve indietro il proprio denaro, questo semplicemente un qualche tipo di default. Se l'ISDA non avesse confermato il default della Grecia, loro avrebbero cessato di far si che avessero un valore tutti i futuri contratti che sono stati scritti. Sar interessante vedere come saranno strutturati i contratti in futuro. In secondo luogo, il numero che continua ad essere consegnato alla stampa che ci sono solo $3 miliardi di credit default swap sul debito greco. Questa vero soltanto a met. La realt che c' un netto di $3,2 miliardi di CDS sul debito greco. L'importo totale LORDO degli swap sottoscritti stimato in circa $60-70 miliardi (Dan Greenhaus, Chief Global Strategist, BTIG). Questo dato dai circa 4.323 contratti che si conoscono. In termini di esposizione netta, si presume che la perdita sia probabilmente meno rispetto ai $3,2 miliardi, a meno che il debito greco arrivi ad un valore pari a zero assoluto. Ma questo non racconta tutta la storia. Per esempio, solo una bad bank austriaca di propriet dello Stato, KA Finanz, si beccata 1 miliardo di euro ($1,31 miliardi dollari) di buco nel suo bilancio, dalla ristrutturazione debito greco. Tale perdita, che sar a carico dei contribuenti austriaci, di qualcun altro che invece ci guadagner. Il numero netto non significa niente per loro - perdono tutto, pi di un terzo della perdita totale prevista. Ogni banca e hedge fund, societ di assicurazione e fondo pensione hanno una propria situazione. Siete pronti a scommettere che le grandi banche non vorranno vincere anche in questo trade? La mia scommessa che ci saranno pi di $30 miliardi di perdite, e forse qualcuno far circa $27 miliardi di dollari di guadagno. Sar la controparte che ha i CDS che sar in grado di pagare? Saranno tutti i contribuenti che saranno cos accomodanti come l'Austria? C' qualcuno che pensa che i contribuenti salveranno un hedge fund che non pu pagare il suo debito, se vende la protezione e accetta il default? Vorrei che fossero "solo" di $3 miliardi le perdite che vengono ripartite tra quelli che hanno subito delle ampie perdite. Sarebbe banale nel grande schema delle cose. Sar davvero la Grecia a mettere sotto stress il sistema, come stato stressato nel 2008? La risposta , probabilmente no, dal momento che i contribuenti europei hanno trovato 100 miliardi per coprire il debito e la BCE ha stampato pi di 1 trilione, e ha rimandato una crisi del debito nell'immediato futuro. Ma la domanda che dobbiamo porci e che arriva da questi pochi paragrafi, quanti pi paesi dovranno ristrutturare il loro debito?
Non ci sono vincitori sulla partita del debito greco, solo lezioni
Poche ore fa, mentre stavo finendo questa lettera, mi sono imbattuto in questo blog di
Michael Casey del Wall Street Journal, intitolato "Non ci sono vincitori sulla partita del debito greco, solo lezioni." E' molto attuale, quindi diamo uno sguardo ai suoi commenti di apertura: "I Tecnocrati di Atene, Berlino e Washington, Venerd non hanno avuto dubbi a congratularsi a vicenda per la progettazione di uno swap del taglio di pi di 100 miliardi di euro sulla montagna del debito della Grecia. "Ma non prendiamoci in giro: i due anni di storia passati dietro questa ristrutturazione del debito sono un brutto affare per la politica, con grandi perdite di tempo e qui non ci sono vincitori, e i perdenti stanno aumentando e con una ramificazione di vasta portata. "Ci sono, tuttavia, delle lezioni da trarre da questi eventi. La cosa pi importante che il nostro sistema finanziario ancora intrappolato dal dilemma delle banche too-big-to-Fail (troppo grandi per fallire). Sono passati quattro anni da quando c' stata la crisi dei mutui statunitensi. I lobbisti del settore finanziario che sostengono che adesso non il momento di concentrarsi sulle disfunzioni del sistema, dovrebbero ricevere una lettura completa sulla storia della Grecia. "I funzionari gracchiano sul fatto che ci sarebbe voluta una conversione pi alta del previsto 83% sulle vecchie obbligazioni della Grecia pretendendo una giustificazione per l'attivazione delle clausole di azione collettiva che costringeranno i restanti detentori dei titoli allo scambio. Ma senza quella spada di Damocle appesa su di loro, e senza la pressione dei governi e delle banche centrali nazionali esercita sulle banche e sui fondi pensione da Grecia, Germania e Francia, avrebbero accettato di buon grado un taglio di oltre il 73%? "Come ha detto di recente il CEO di Commerzbank, Martin Blessing, questo accordo stato 'volontario come una confessione durante l'inquisizione spagnola.' "A dire il vero, la Grecia pu giustamente sostenere che non aveva altra scelta che usare la coercizione. Con qualsiasi cifra al di sotto del 95% di partecipazione l'Unione Europea non avrebbe approvato l'ultimo piano di salvataggio da 130 miliardi di euro, lasciando il paese solo nel pagare i suoi conti, con una spinta ancora pi dannosa verso un default disordinato".
flusso di 'stranieri' attraverso la Grecia verso il resto dell'UE. "Ieri, il ministro degli affari interni austriaco, la signora Johanna Miki-Leitner, in poche parole ha aperto un fronte, piuttosto razzista quando ha dichiarato: 'Dobbiamo fare pressione, il pi rapidamente possibile, sulla politica reale della Grecia in materia di autorit di asilo. Questo confine aperto come la porta di una stalla.' "E' l ... sotto gli occhi di tutti: l'insoddisfazione del nord Europa e il disprezzo per il Sud e per gli 'stranieri' in generale, e non solo per la Grecia che gli austriaci e tedeschi temono che ci sia una porta d'ingresso per gli "stranieri" verso l'Europa, lo temono anche per l'Italia; l'Italia stata una porta attraverso la quale i nordafricani, in fuga dal caos della Tunisia, e dal maggiore caos della Libia e dell'Egitto, sono arrivati in numero incredibilmente alto verso le coste europee. Gli 'stranieri' hanno ottenuto l'accesso in Europa attraverso l'Italia e attraverso la Grecia, ma per il momento pi facile per un politico austriaco prendersela con la Grecia piuttosto che con l'Italia, e cos la Grecia ha questo onere. "Il ministro tedesco della Giustizia, il signor Hans-Peter Friedrich, piuttosto sinistramente ha detto ieri, 'La questione rimane, cosa succede quando un paese non in grado di porre in sicurezza le sue frontiere, come la Grecia fa in questo momento. E' possibile ripristinare il controllo dei confini? Ci tengo a precisare che questa ancora parte della nostra discussione.' "Il che fa sorgere allora questa domanda: la Germania si assume la responsabilit di proteggere i confini della Grecia? Vogliamo percorrere ora questa strada, lo vogliamo fare"
risultato effettivo sar pi vicino (anzi potrebbe superare) alle previsioni pi pessimistiche". E la relazione sul Portogallo non molto migliore. Questa ci viene fornita da Lew Rockwell (3 febbraio 2012): "Le cose si stanno svelando molto rapidamente anche in Portogallo. Adesso si parla di un taglio per gli investitori privati sul debito portoghese. "Di seguito viene riportato un pezzo da un recente articolo del Telegraph "Un rapporto dell'Istituto di Kiel per l'economia mondiale ha detto che il Portogallo dovrebbe avere un avanzo primario di bilancio di oltre il 11pc del PIL per evitare che la dinamica del debito vada fuori controllo, che potrebbe avvenire anche in uno scenario positivo con crescita annuale del 2pc. "Il debito del Portogallo insostenibile. Questa l'unica conclusione possibile, ha detto David Bencek, il co-autore, avvertendo che nessun paese pu ottenere un avanzo primario di bilancio al di sopra 5pc per un lungo periodo. 'Non so' cosa far esplodere la situazione , ma le persone stanno per iniziare a guardarla da vicino e a rendersi conto che il Portogallo nella stessa situazione della Grecia di un anno fa." "Purtroppo, tale articolo ha ragione. Il Portogallo sta marciando esattamente lungo la stessa strada della Grecia. Il rendimento dei titoli portoghesi a 5 anni ora salito al record di un 19,8 per cento. Un anno fa, il rendimento su quelle obbligazioni era solo a circa il 6 per cento. Questa la stessa cosa che successa alla Grecia. Un anno fa, il rendimento dei titoli greci a 5 anni era circa il 12 per cento. Ora il rendimento su questi titoli superiore al 50 per cento". Il mondo sta affrontando una crisi del debito diversa da un qualsiasi cosa mai visto prima, e l'Europa proprio al centro di questa crisi. L'Italia pu uscire dal suo collasso, ma avr bisogno di aiuto da parte della BCE, sotto forma di debito emesso ai dei tassi correnti pi bassi del mercato. Ma se vengono dati all'Italia, non si dovrebbe fare lo stesso per la Spagna e il Portogallo? E mentre le loro economie sono nettamente peggiori, il loro rapporto debito pubblico-PIL non cos male. E non fatemi neanche iniziare con la Francia, che probabilmente diventer una crisi di proporzioni bibliche entro la met del decennio. Vorrei far notare che la Francia non la Grecia. In realt troppo grande per essere salvata. La Francia far la differenza quando si entrer nel suo problema. E la probabile elezione di Hollande non far nulla per attenuare le eventuali preoccupazioni. (Nota: Questo non mi impedir di godermi qualche settimana a Parigi, n eliminer una speranza per una vacanza nei prossimi anni nella Valle della Loira). Ci sono solo due modi in cui i paesi europei possono tenere i loro deficit sotto controllo e cominciare a far diminuire il loro rapporto debito-PIL. Possono far crescere pi velocemente il PIL rispetto al debito, o ridurre il loro debito. Come pu la Spagna, con il 20% di disoccupazione e un disavanzo previsto del 6%, crescere abbastanza? Certamente non nei prossimi anni. Il Portogallo ha gli stessi problemi. L'austerit di cui avranno presto bisogno render la crescita ancor meno probabile, ma prendendo in prestito pi soldi significa tassi d'interesse sempre pi alti, a meno che la BCE sia pronta a stampare o l'Europa disposta a tassare i paesi del nord Europa per salvare quelli
meridionali. Provate a vendere questo in una campagna elettorale. A causa della disponibilit attuale dei leader europei ad attingere dai loro contribuenti e della Banca centrale europea a stampare denaro, la crisi stata scongiurata, almeno per il momento. Per questo, gli Stati Uniti e il mondo possono esserle grati. La probabilit di una recessione quest'anno negli Stati Uniti in calo, in quanto una crisi nella UE avrebbe potuto essere il grilletto che avrebbe spinto l'economia in una lenta recessione. Ma non facciamo errori. La crisi del debito sovrano non finita. Non in Europa, non in Giappone, e non negli Stati Uniti. E' in un periodo di tregua. E non propinatemi quel vecchio detto "Il mercato ci sta dicendo che la crisi finita." Il mercato sa molto meno di quanto molti esperti credono. Che cosa sapeva il mercato a met 2007? Non molto, anche se i segnali di allarme erano chiari, almeno per alcuni di noi. Purtroppo il focus della crisi ora passa ad altri paesi europei. L'aritmetica economica dei paesi periferici, non molto migliore di quella della Grecia di pochi anni fa. Le dichiarazioni e le garanzie da parte dei leader europei sono pi o meno quelle di qualche anno fa. Il totale del debito europeo al 443%, ben al di sopra del debito degli Stati Uniti che ammonta al 350%. Le banche europee hanno una leva di oltre 30 a 1, almeno il doppio di quella delle banche americane che sono gi abbastanza provate. E' il tempo del Endgame. Ci sar il contagio. E' gi arrivato sul territorio.
John Mauldin John@FrontLineThoughts.com Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilit in merito allesattezza, completezza e attualit dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilit per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attivit di investimento n nei confronti di persone residenti in Italia n di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento n raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. N Horo Capital srl n John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dellattivit, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dalluso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalit, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento pertanto di esclusiva competenza del Cliente che pu decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate , infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione pu essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facolt di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl pu occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In
nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sar tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sar perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674