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Francesco Angioni

Ruolo dell'ermeneutica e della metafisica nella Massoneria


Il pensiero sapienziale teleologico massonico e la sua tensione ontologica alla Verit

Inizio chiarendo il significato della parola ermeneutica. Questa la metodologia della interpretazione, del chiarire, dello spiegare. Nasce in ambito religioso per definire la corretta interpretazione dei testi sacri e poi, nellet del Rinascimento italiano, si sposta allanalisi dei testi tout court, in qualsiasi ambito. Dicendo corretta interpretazione dei testi sacri, evidentemente mi riferisco a due modalit interpretative: la prima linterpretazione linguistica atta a riconoscere la validit dorigine di un testo, dunque lesatta attribuzione ad un autore o ad una corrente di pensiero e di cultura. Laltra modalit, specifica per i testi sacri, linterpretazione fideistica o, in senso pi generale, spiritualistico-religiosa (interna alla teologia) del contenuto del testo. Non questa sommaria distinzione da confondere con quella tra forma e sostanza; infatti, linterpretazione del testo in quanto tale, nella sua forma linguistica, non rivolta alla pura espressione formale, essa al contrario si volge alla forma per riconoscerne la sostanza nascosta nella forma. Ad esempio, se un termine ha un certo significato in un ambito ben definito, quel termine ci svela, essendo stato usato in quella frazione di testo, non solo che appartiene ad un determinato periodo storico e ad un preciso ambito culturale, ma anche svela il vero significato dellintero frammento di testo. In italiano, ad esempio, usiamo il termine Illuminismo per una specifica corrente di pensiero dai forti connotati culturali e politici, mentre il termine tedesco Aufklarung, che potrebbe essere tradotto sempre con Illuminismo, allanalisi ermeneutica svela un diverso significato che, purgato di connotati ideologico-politici, ha valenze pi letterarie e culturali; pi opportunamente da tradurre con "rischiaramento". Il primo ci dice che illumina le genti verso un cambiamento sociale, il secondo che rischiara le menti verso la comprensione della realt. Quindi, ben evidente che con lermeneutica si parte dalla forma, come figliastra, per giungere alla sostanza, come genitrice indiretta. Laltro livello o dimensione dellinterpretazione ricerca i sensi nascosti che determinano una fede, in altri termini, si interpreta dando dei significati dordine spirituale che non necessariamente collidono con il significato semantico della parola stessa o della frazione di testo in cui essa contenuta. La prima modalit appartiene pi allambito della filosofia mentre la seconda a quello dellesegesi. C una concezione che in un certo periodo si andata affermando riguardo alla filosofia come scienza dal rigore ineccepibile, ovvero della filosofia come modalit del pensare umano in grado di rappresentare la realt. Ai Massoni queste concezioni lasciano alquanto distratti e disattenti. Infatti, non sono queste le condizioni che possono essere definite come necessarie per il percorso massonico delevazione umana e spirituale. Tutto ci che tenta di porre un termine allo sviluppo del pensiero e dellelevazione spirituale umana appare autolimitante, sembrano un colpo di freno allo sviluppo della Gnosi umana. Per questo le ideologie al Massone non possono che apparire una castrazione del pensiero, dellevoluzione progressiva del pensare e del sentire dellUomo. Un Massone dovrebbe partecipare alla nostra societ universale, per superare le limitazioni del pensare, per dare spazi e dimensioni altri da quelli che il mondo profano riesce ad elaborare e che poi traumaticamente costretto periodicamente a negare e reinventare.

Lo scopo della Massoneria quello di fornire uno sviluppo senza traumi, senza una presunzione gnoseologica che dallontologia profana verrebbe limitata. Ci implica il riconoscimento che la Verit un concetto trascendente e non immanente, ma su questo ritorner. Il pensiero umano, pensiero simbolico, filosofico, teologico e scientifico, con Tommaso, Galilei, Descart e altri sommi, si posto lobiettivo di essere garante della rappresentazione fedele della realt e, sicuramente, sugli aspetti fenomenici ne ha svolto il compito con esemplare maestria. Tale visione pone quindi il pensiero filosofico come specchio in cui la realt, la Natura si rispecchia o almeno, come Kant meditava, ne riconosce le strutture di base. Oggi, lidea che questo indirizzo sia definibile come metafisico, e su ci non si pu essere che daccordo ignorando il senso negativo che tanti filosofi odierni tendono a dare del termine metafisica, ci deve indurre a riscoprire i sensi nascosti del pensiero metafisico, in termini moderni e con analisi ermeneutica. Quando Heidegger riduce il pensiero metafisico alla contemplazione della verit oggettiva o tuttal pi allosservarla, e quindi a riscoprirne le norme che nella realt sono insite, egli rifiuta la realt come insieme sistemico di cui luomo elemento partecipativo e lo estranea dalla realt, pi precisamente dalla Natura, configurando quella scissione che gi la religione positiva aveva posto, estendendo tale scissione a tutto lessere cosmico, uomo, natura e aspetti sovradimensionali dello stesso e della stessa natura. Il Massone, superato lapprendistato, come Compagno incomincia a sviluppare unosservazione ermeneutica della Natura nei termini della scoperta dei suoi significati misterici, quelli nascosti nellintimo della Natura, quelli che non vengono svelati neppure dallindividuazione delle leggi fenomeniche che controllano gli accadimenti, sempre fenomenici, della stessa Natura. La Natura, in una visuale esoterica, da scoprire non nei suoi accadimenti appariscenti, epifenomenici, che di ci la scienza con i suoi attuali sofisticatissimi metodi e strumenti meglio in grado di fare, ma con una visione altra, nella sua sostanzialit metastorica e metafisica. Il pensiero materialistico, positivistico, scientista ci descrive la Natura nel suo apparire, nei suoi aspetti discorsivi, ma nulla pu dire sulla sua sostanzialit, su ci che il senso del sacro e della spiritualit umana possono dire ed intuire. La Massoneria, proprio perch non metodo gnoseologico, si oppone alla ipostatizzazione di una via prestabilita; essa non la via e neppure una via essa supera il concetto di via, quindi di metodo e di metodologia, e si pone come tensione ontologica alla Verit". Lepistemologia filosofica ci ha insegnato che ogni legge scientifica tale nella misura in cui pu dimostrare la sua fallacia e quindi superare se stessa con un modello interpretativo maggiormente esplicativo. Ci che non dimostrabile come errato, parziale, limitato al contingente storico non scienza ma fede, cristallizzazione del sapere e della conoscenza scambiata come Verit. La concezione della Massoneria come "metodo di vita" riassumibile al concetto della Massoneria come "ortoprassi" [1]. C nelle due concezioni, cio le proiezioni della Massoneria come metodologia o come ortoprassi, apparentemente diverse, la stessa unidimensionalit che Marcuse, tanti anni fa, denunciava nellimmagine delluomo unidimensionale. A sua volta, la concezione della Massoneria come ortoprassi, segue il filone della filosofia laica, del pensiero che nega la dimensione metafisica; infatti, l'ortoprassi, corretto modo di agire, limita tanto il pensiero che lazione massonica ad un essere per fare (comportarsi) e necessariamente rischia di confluire nella corrente di pensiero del pragmatismo anglosassone. Peggio ancora, in definitiva, nel considerare la Massoneria come metodo. Quando si sentono tali affermazioni, anche da parte dei massimi livelli organizzativi dellaMassoneria [2] , si evidenzia la carente elaborazione del pensiero massonico, ladeguamento a logiche del passato, a filosofie del pensiero che la stessa filosofia oggi ha superato, a imperdonabile carenza elaborativa del pensiero personale e massonico.

Il pragmatismo anglosassone, con i suoi epigoni linglese John Dewey e laustriaco Ludwig Wittgenstein, mira a considerare luomo non come osservatore ed esploratore della sostanzialit della realt, ma come produttore e imprenditore di conoscenza che trasforma la realt. Non c bisogno di grandi meditazioni filosofiche per capire ci, evidente che, fin dai suoi primordi, lumanit si posta pragmaticamente in questi termini, ma non solo. questo non solo che rende carente e svela la soffocante autosufficienza del pensiero pragmatico, il suo porsi in un vicolo cieco al quale, giunti alla fine, si osserva impotenti la nebbiosa imperscrutabilit della fine del cammino. Se la realt da considerare solo nella sua accezione di causa produttiva, che trasforma la realt, che ne del pensiero non produttivo quello che la realt non vuol trasformare ma cogliere le sue intime essenze? Per, questo cogliere le essenze che infastidisce il pragmatico, perch le essenze non sono di per s produttive, non modificano la realt ma la definiscono in unaltra dimensione che esce dal controllo dellUomo. Il pragmatico, dicendo che osservare la realt vuol dire osservare per trasformare, non dice nulla di errato, cos come non si erra dicendo di considerare la Massoneria come ortoprassi, dicendo di osservare la realt per definire un corretto comportamento. Ma sono visioni parziali e unidimensionali, una materialistica e laltra comportamentista. Manca laltra parte, quella fondante, quella del discorso che dellosservare per scoprire le norme regolative dellessere umano nella sua dimensione spirituale. In termini semplici, pragmatismo ed ortoprassi sono due modalit del pensiero amorale, che nega ogni dimensione spirituale allUomo e alla Natura. Scindere le conseguenze morali [3] dallagire comporta necessariamente i guasti di un produrre concettualistico giunto alla sua autogiustificazione, cos come un comportamento corretto senza definire i principi morali a cui riferirsi affermazione general-generica che non distingue la Massoneria da una qualunque altra forma di approccio spirituale; anzi, questo ne escluso per la riduzione ai soli comportamenti senza considerare lessenza del sussistere umano. Lessere umano quando incominci a mescolare due diversi metalli per produrne un terzo, ad esempio il bronzo, non si spiegava la modificazione in terza molecola di altre due mescolate tra loro, non ne aveva le conoscenze scientifiche. E su questa parziale conoscenza per svilupp un sistema di rituali, di miti, di elaborazioni metafisiche che per lui davano un senso alla Natura nel suo insieme, ponendosi sul piano della sapienza, anche nel verso di farlo sentire componente vitale della Natura. Poi, viene lo scienziato, che spiega la fusione molecolare dei metalli e distrugge il pensiero metafisico. Ora sappiamo del potenziale conoscitivo della materia, ma abbiamo perduto tutto del potenziale sapienziale della Natura, del Cosmo, del Creato, comunque lo si metta. Le religioni vorrebbero superare questa frattura e dare un spiegazione in termini fideisti e finalisti del creato, ma cos facendo, riportando tutto ad un ente creatore. non spiegano lessenza della Natura; dicono chi la guida e la giustifica, ma senza rispondere alle domande: come e perch? Infatti, quel come e perch nella mente divina, imperscrutabile alluomo. Oggi alcuni avventurosi teologi sono disposti a credere che il Creato sia un Atto divino e che le leggi della Natura siano effetti e non conseguenze dellAtto divino, per cui queste leggi non sono direttamente controllate e gestite dal pensiero divino. In tal modo si pone allinterno della Natura una capacit di autorganizzazione ed autoregolamentazione scissa dal divino. Pur se affascinante in s, questa spiegazione della sussistenza intrinseca della Natura e dei suoi accadimenti non d risposta al perch dellatto creativo, se non nei termini, neoplatonici, di una esigenza autosussistente della creazione rispetto al divino. In tutto ci impossibile, per il pensiero umano, pervenire ad una Verit in s esplicativa dei massimi sistemi posti dal pensiero teologico. Dunque, anche in questo si evidenzia la limitatezza di certi grandi del pensiero massonico, come Lessing e Goethe, che ripongono la Verit ultima nel pensiero divino, come indicibile ed inconoscibile, troppo compresi in una visione apofasica del divino stesso. Il pensiero massonico non pu porsi in questo spazio autocensorio, anzi deve avere il coraggio di andare oltre, altrimenti non si distinguerebbe n dal pensiero scientifico n da quello religioso e, ci pi importante, non si definirebbe come pensiero altro, pensiero sapienziale teleologico.

La Massoneria se altro, ha come necessit epistemologica ed ermeneutica quella di coniugare il discorso sulla materia e quello sulla sovramateria, ovvero il pensiero sulla struttura materica e sulla sovrastruttura spirituale, sul sensibile e sul extrasensibile. Sempre riguardo allortoprassi, questa non aiuta a definire la Massoneria come pensiero soprasensibile, non fa riconoscere una sua visione dermeneutica esoterica. Lesoterismo non trova lo spazio di giustificazione di s nella concezione dell'ortoprassi, che concezione di comportamenti umani, pur considerandoli nella loro apparenza extra-storica ed extra-culturale. Se intendiamo lesoterismo come strumento essenziale del pensiero massonico necessario scandagliarne i suoi peculiari significati non in termini puramente di perfezionamento spirituale, che non lo distinguerebbe da altre pratiche spirituali, ma specialmente in termini massonici. Lesoterismo in quanto strumento massonico, dal pensiero massonico deve trarre il proprio significato e non pu configurarsi in se stesso, ovvero limitare il suo sviluppo all'interno di un esoterismo avulso da una casualit esplicativa e da un percorso ben coordinato e indirizzato, altrimenti una qualunque persona fortemente interessata allo esoterismo potrebbe benissimo cercare il proprio sviluppo spirituale nellesoterismo in s e non avrebbe la necessit di entrare nella Massoneria. Addirittura, potrebbe cercare una propria speciale forma diniziazione dentro la via esoterica, ignorando liniziaticit massonica. Questo proprio il termine ultimo di un pensiero herderiano che in definitiva toglie alla Massoneria ogni carattere di esclusivit, riducendola a mera forma umanitaria, alla pari di un qualunque umanesimo modernista. Il Massone, sensibilmente determinato considera lesistenza come progetto, alla stregua di un Heidegger, e vuol condividere questo progetto con altri sotto il riparo della loggia. In questa Loggia il Massone non trova la spiegazione di come stanno le cose, di come lesistere si spiega. La sua concezione di Verit diversa da quella giuridica, civile e religiosa e pure scientifica. La filosofia moderna tende a depennare la Verit, intesa come descrizione oggettiva, dai propri discorsi. difficile contestare chi afferma che la razionalit di un discorso se ridotta alla sua presentazione decorosa accettabile dai pi. Per, ci non vuol dire che la felicit umana risieda nellessere tutti daccordo, nella comune ricerca di una felicit data dallaccordo, come sembra di sentire nelle parole di un Herder. Ugualmente, sento la necessit di superare certe posizioni del XVIII secolo e di quelli successivi, ove la Verit lo specchio della Natura e che la conoscenza dei dati di fatto e delle norme che li regolano sia la via alla Verit. I Massoni settecenteschi cercavano ci, trovandosi come Lessing, ad essere costretti a negare ogni validit allesoterismo come strumento di conoscenza. Questo perch allepoca, non differentemente da oggi, quello era un esoterismo che dallesterno veniva inglobato nel pensare massonico, senza saperlo integrare, senza saperlo ripensare nei soli termini massonici, facende del pesnsiero massonico un confuso ed incoerente agglomerato dei pi disparati esoterismi, con la tiepida ed inconcludente giustificazione che ogni forma di esoterismo umano definibile come " Tradizione". Solo Goethe prov a coniugare massoneria, spiritualit ed esoterismo extramassonico usando plurime arti, comprese quelle scientifiche, ma con grande sofferenza e senza giungere ad una conclusione [4] . Nel linguaggio massonico non appare la parola felicit. Il Massone non cerca la felicit, si distingue dallaccezione moderna della morale intesa come aiuto reciproco per soddisfare "felicemente"i desideri personali e collettivi. Una tale concezione, presente ad esempio in Stuart Mill e in una certa visuale anche nellidea di ortoprassi, non rientra nello schema di perfezionamento spirituale; al pi in quello civile e privato del mondo profano. Una tale concezione parte dal presupposto che non esiste nella natura umana alcuna struttura sostanziale e ci inaccettabile dal pensiero massonico metafisicamente ed esotericamente fondato.

Non si deve per pensare che laccezione metafisica del pensiero massonico voglia dire fondarsi su qualcosa di gi esistente, di una trascendenza che trascende persino luomo. Lunica trascendenza concepibile per un Massone potrebbe essere quella di scoprire nella sostanzialit umana un senso del sacro che lo connota come ente umano e come essere vivente teso allo spirituale, al metafisico; tutto il resto prodotto storico e culturale dellagire umano. Il pensiero massonico, depurato dalle connotazioni che gli sono estranee, come quelle ideologicamente e teologicamente fondate cos come quelle di un esoterismo estraneo alla tradizione massonica, concepisce la morale come pura espressione umana ed il senso del sacro come propria sostanzialit. La morale umana, nellaccezione massonica, non discende dallextraumano, essa elaborazione progressiva della pulsione umana al superamento dei limiti umani, non in senso materiale, civile, religioso che sono compito e scopo di istituzioni che appartengono allambito del mondo profano, dunque tale morale non la si pu denotare come trascendente. Da parte sua, il senso del sacro la trascendenza che appartiene alluomo e in senso massonico la sostanzialit che lo innalza oltre il suo essere produttivo, oltre la sua materialit, oltre i suoi comportamenti pur moralmente ed eticamente guidati. Nella Massoneria non si pu cercare ci che Heidegger chiamava ontoteologia, la ricerca sullorigine e la fondatezza dellidealit umana in una sfera extraumana e sulla certezza del possesso di un ideale giusto e vero. Ci rintracciabile solo nel pensiero teologico e a questo ci si deve rivolgere se quella la ricerca. Ma, se qualcuno volesse ridurre il pensiero e la prassi massonica a relativismo, farebbe unoperazione di mistificazione inaccettabile. In una societ iniziatica, spiritualmente connotata, il relativismo cosa estranea. N pu essere considerata come relativistica laffermazione che la Massoneria ricerca di una Verit, di una Morale, di un Senso del Sacro che fanno parte della sostanzialit dellUomo. Questi concetti hanno valore di assolutezza dentro la sfera dellumano. Sono essi che si connotano come veicoli al superamento della condizione materiale per accedere a quella spirituale. Se la Massoneria concepibile come progetto di elevazione dal materiale allo spirituale, in ci non sussiste nulla di relativistico. Ma non solo, infatti, tale rappresentazione coerente col pensiero platonico che richiedeva ad un progetto di essere affrontato con volont superiore. Se una definizione pu essere data alla Massoneria quella di fondamentalista, nel senso di ricerca dei "fondamenti dellessere umano e della Natura", con un proprio metodo e propri strumenti che non fanno parte della realt profana. In certe critiche che vengono dal mondo religioso si tende a stigmatizzare la Massoneria come relativistica perch essa non riconosce alcuna cosa come definitiva. Ci, se non travisamento voluto, mancato approfondimento del pensiero massonico. La Massoneria fonda la propria tradizione sul riconoscimento di un Ente Supremo, per senza di questo Ente dare definizione e senza farne discendere altro che il suo riconoscimento. prassi tradizionale della Massoneria il rendersi estranea agli ambiti religiosi e politici e dunque a non chiudersi dentro un unico credo o ideologia. La vocazione della Massoneria quella di essere universalistica e di trovare nellUomo, a prescindere dalla sua razza, credo religioso, condizione sociale ed idealit politica le condizioni sostanziali per elevarsi spiritualmente. Ci implica non di affermare che ogni via da percorrere sia giusta, bens di lasciare aperte le porte ad una ricerca la pi ampia possibile e che lelevazione spirituale nasce dalluomo e non da un qualcosa a lui estraneo. La Massoneria si pone dunque come visione metafisica dellUomo, cio come definizione di un ambito spirituale, sacrale, insito nellessere umano.

Il fatto che la Massoneria consideri che si possa discutere su tutto non vuol dire che tutto viene desacralizzato, ma al contrario che nel tutto si pu trovare il senso del sacro e a ci, a questo senso del sacro, si sposta la ricerca massonica. In realt, la critica al relativismo puntata verso quel pensiero che non sostiene che la Verit possa essere detenuta da qualcuno perch a quel qualcuno un Ente superiore ha rivelato la Verit e che solo quella Verit sia giusta, mentre tutto il resto, tutte le altre ricerche e vie sono conseguentemente fallaci ed inutili, che alla vera spiritualit non si possa giungere se non con il proprio credo; anche se oggi teologi spericolati incominciano a chiedersi con finezza di ragionamento se una tale concezione possa avere diritto d'esistenza nell'ambito di una religione [5] tesa al bene concepito come libert che a sua volta necessariamente implica il senso del rispetto verso le altre vie spirituali e religiose [6] . La corrente pragmatista e relativista del pensiero filosofico moderno ritiene, sulla falsariga di Nietzsche, che luomo animale intelligente e che la sua intelligenza si esplica nella collaborazione degli uomini per la migliore realizzazione dei propri desideri. Questo modo di vedere la realt non in s errato ma certamente parziale, perch volutamente ignora sia il senso del sacro che spinge luomo a vivere pure una vita spirituale, sia la sua connotazione non riducibile al materiale, la sua sostanzialit metafisica; ignora che l'uomo prima di sviluppare il senso del sacro ha, come base di partenza, sviluppato il pensiero simbolico. Nellontoteologia questa unitariet tra materialit e spiritualit, che si concretizza nellessere umano, viene spezzata tra una parte limitata nella sua finitudine e una parte che anela allinfinito. La Massoneria, invece, riconosce nel senso di sacro e quindi di infinito la sostanza che giustifica la parte finita, sensibile. A differenza di Peter Singer, filosofo americano odierno, la Massoneria non aspira ad ampliare la cerchia del noi, piuttosto tende a considerare luomo solo alla luce della sua appartenenza allumanit e quindi come singolo rappresentante di un noi assoluto, come dire che nel singolo uomo esiste lintera umanit. Il bene e il male presente nel singolo uomo corrisponde al bene e al male che lintera umanit capace di esprimere. Di conseguenza, la Massoneria ponendosi il compito di sviluppare lelevazione spirituale del singolo opera allelevazione spirituale dellintera umanit. Il Massone porta avanti un progetto che ipotizza un futuro possibile per lumanit fondato sul riconoscimento del valore metafisico insito nelluomo. Pertanto, la Massoneria si appella tanto alla ragione quanto al senso del sacro, ove luno ragione dessere dellaltro e linsieme dei due teleologicamente teso al perfezionamento, giacch la Massoneria non pensa teologicamente, non concepisce la Verit come qualcosa di superiore alluomo e quindi ricerca la Verit dentro luomo, nella Natura nella sua sostanzialit. Non viene ricercato, in altri termini, un qualcosa che fuori dalluomo, a lui superiore, che compito teologico, ma vuol scrivere il poema delluniversalit delluomo come percorso di perfezionamento materiale e spirituale, lasciando al mondo profano il perfezionamento materiale e riservandosi quello spirituale, inteso come spirituale meramente umano. Sul piano religioso il misticismo la via dellaccesso al trascendente, ma, fuori dallambito religioso, pu anche essere concepito un misticismo che del trascendente azione e pensiero assieme, nel senso che scopre il trascendente presente nelluomo o pi precisamente nella determinazione delluomo come insieme sistemico di materia e di valore trascendentale. Questaffermazione che pu apparire un paradosso, un gioco semantico, invece il percorso non lineare che compie il Massone. Qualit materiale e qualit trascendentale sono i due distinti livelli che compongono lunitariet dellessere umano ed il misticismo la viache consente di far comunicare i due livelli e farli interagire sinergicamente, dando luogo ad un superiore essere umano, n solo materiale n solo spirituale, ma altro da s.

Richard Rorty, altro filosofo americano pur di pensiero pragmatico e relativista, pone il misticismo come una superiore forma di linguaggio che porterebbe al progresso materiale e morale. In una logica massonica preferibile parlare di perfezionamento piuttosto che di progresso, infatti, il perfezionamento uno scopo mentre il progresso un effetto. per corretto definire il misticismo come linguaggio speciale che fa comunicare luomo sia con la sua parte sensibile sia con la sua parte metafisica o spirituale, attuando con questa comunicazione il percorso di perfezionamento. La via massonica al perfezionamento, in ultima analisi alla Verit, raffigurabile come una vite senza fine, che gira senza mai serrare, che ha la funzione di avvio di un meccanismo che conduce ad altri risultati che non sono il serrare. La Massoneria pu benissimo concepire una propria forma peculiare di misticismo, estranea alla religione, proprio partendo da ci che Rorty definisce come misticismo, ma superando la sua limitazione al progresso materiale e morale, con il concetto di perfezionamento spirituale. Come gi accennato, Goethe tent la ricomposizione dei due livelli della sostanzialit umana; egli aveva una visione essenzialmente mistica della Massoneria, ma non svilupp una mistica massonica e fall perch volle applicare due strumenti esoterici, come lermetismo e lalchimia, estranei alla via massonica: egli, in ultima analisi, fu esoterista perch ermetico ed alchimista e non perch Massone. NOTE [1] Nella concezione della Massoneria come ortoprassi, si pone una visione immanentista alla Massoneria negandole una visione del s che sia trascendentale. [2] Penso alle affermazioni di qualche Gran Maestro che definisce la Massoneria come metodo: La Massoneria non esprime, invero, una particolare filosofia o ideologia, ma un metodo di convivenza tra tutte le filosofie e le ideologie possibili di G.M. avv. Gustavo Raffi nellAllocuzione Le vie del dialogo G.O.I. 2002. Ma non solo, altri Gran Maestri, con poca originalit si richiamano a questa concezione dell'ortoprassi, senza eviedentemente aver ben elaborato tutti i suoi significati. [3] Uso volutamente, per facilit discorsiva, il termine morale nellaccezione prehegeliana, ove morale ed etica sono sinonimi. [4] Si veda lo scritto "Introduzione a Goethe massone e poeta" nella sezione Critica Massonica di questo sito. [5] Con speciale riferimento alle chiese delle religioni rivelate. [6] vedasi Vito Mancuso: ""Rifondazione della fede", Oscar Mondadori, 2009

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