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La parola "emozione" deriva dal latino e- movere, che significa smuovere, portare da dentro a fuori.

Le emozioni rappresentano la componente soggettiva, la sensazione affettiva che accompagna la condotta di un individuo. Nellantichit e fino allepoca di Darwin, le emozioni erano viste negativamente, alla stregua di una parte inferiore ed animalesca delluomo, contrapposte alla razionalit. Linteresse per le emozioni era solo poetico, filosofico e letterario.

Negli antichi questo concetto si tramutava nellidea che dietro la pressione delle passioni ci fosse una divinit negativa che voleva impossessarsi delluomo e che si impadroniva dellanima in modo incontrollato e inspiegabile. Con Darwin (1872) si fece strada un significato opposto e rivoluzionario delle emozioni. Esse rappresentano un meccanismo adattivo per la sopravvivenza della specie: le emozioni co-determinano il comportamento producendo effetti sia sullindividuo che sullambiente.

Con Freud le emozioni sono state intese invece come una componente inscindibile del funzionamento della mente, la parte in ombra di ogni nostro processo mentale. Il loro studio si rivela una chiave per aprire la porta chiusa della razionalit ed interpretare il significato profondo della condotta di un individuo.

Numerose le teorie sulle emozioni proposte dagli psicologi; una delle pi antiche (1884) stata proposta contemporaneamente da James e Langes (Stati Uniti e Danimarca). Secondo questo modello, o teoria viscerale o periferica delle emozioni, il sentimento dellemozione non allorigine ma piuttosto la conseguenza delle modificazioni organiche periferiche. Praticamente, non si trema perch si ha paura ma si prova paura perch si trema (o perch il cuore batte allimpazzata, o si hanno i sudori freddi).

In sostanza il vissuto emotivo non sarebbe altro che una specie di interpretazione da parte della nostra coscienza in risposta a delle variazioni di funzionamento del nostro sistema nervoso periferico. Queste variazioni periferiche altro non sono, nel loro insieme, che delle risposte riflesse automatiche a degli stimoli provenienti dallesterno. Questa teoria si chiama periferica proprio perch suppone che il punto di partenza di tutta la catena non sia il sistema nervoso centrale ma la sua periferia. Essa si per rivelata incompleta, se non interamente falsa, in seguito a studi successivi.

Unaltra teoria, proposta da Cannon nel 1927, sosteneva che lorigine delle emozioni tutta dentro il cervello; la risposta emotiva conseguente alla stimolazione di certe precise aree profonde del cervello, cio dei nuclei dellipotalamo. Anche questa teoria stata per contestata in quanto emerge che allarrivo di un dato stimolo corrisponde solo un dato comportamento, praticamente lemozione inizia e finisce nella specifica zona cerebrale.

Lemozione vera non per nulla cos, dato che sorge gradualmente e presenta una coda o sequela, prima di spegnersi del tutto. Quindi, possiamo dire che la sequenza comportamentale tipica delle diverse emozioni si innesca ogni qualvolta stimoliamo le zone identificate da Cannon ma il vissuto emotivo ha una sede ed unorigine distinta da questa stimolazione. Questa diversa origine stata collocata in strutture pi alte del cervello che sono ponte tra i nuclei dellipotalamo e la corteccia cerebrale. Lipotalamo forse la parte pi importante del sistema limbico. E la singola parte pi complessa e stupefacente del cervello stesso, per questo anche detta il cervello nel cervello. Ha la grandezza di un pisello e pesa circa 4 grammi. Regola: fame, sete, sonno, veglia, temperatura corporea, equilibri chimici, ritmo circadiano, ormoni, sesso, emozioni, mantenendo lomeostasi di tutte queste funzioni. Lipotalamo controlla i meccanismi omeostatici del corpo per mezzo della retroazione. Per esempio, la temperatura del corpo controllata dallipotalamo attraverso il controllo della temperatura del sangue. Se il sangue diventa troppo freddo, lipotalamo reagisce stimolando i processi di produzione e di conservazione del calore nel corpo. Se il sangue troppo caldo, stimola i processi di dispersione del calore. Lipotalamo concorre quindi indirettamente al controllo del funzionamento di ogni cellula del corpo, governando attraverso una combinazione di messaggi

elettrici e chimici il funzionamento dellipofisi. Funziona, quindi, come un anello di congiunzione tra il sistema nervoso e il sistema endocrino. Lipotalamo svolge anche un ruolo essenziale nel controllo dello stato di veglia, cio nel meccanismo del risveglio e dellallerta, ed un elemento cruciale nel meccanismo per la regolazione dellappetito, quindi della quantit di cibi che vengono ingeriti.Vi , a questo scopo, un centro dellappetito posto nelle pareti laterali dellipotalamo, e un centro della saziet, situato medialmente. Alcuni dei neuroni dellipotalamo si connettono con i centri vegetativi per il controllo della vasocostrizione, della vasodilatazione e della sudorazione e con i centri somatici del brivido.

Lipotalamo funziona anche come centro delle funzioni viscerali, o meglio come diversi centri autonomi superiori. gli impulsi dellipotalamo possono stimolare o inibire, a un tempo o successivamente, pochi o molti centri vegetativi inferiori. Per cui lipotalamo serve anche come regolatore e coordinatore dellattivit del sistema nervoso autonomo.E anche la principale stazione di rel tra la corteccia cerebrale e i centri autonomi inferiori. La base fisiologica dellorganizzazione delle emozioni stata collocata da Papez nel 1937 nelle strutture del sistema limbico, nel circuito che porta ora il suo nome. Questo sistema chiamato, come gi detto, cervello viscerale. Ha una struttura abbastanza simile a quella della corteccia cerebrale pi esterna e mette in collegamento la corteccia con lipotalamo e le sue stimolazioni viscerali. Pur essendo una parte primitiva del nostro cervello essa ha per delle proiezioni estese verso la parte esterna del cervello, le pi avanzate e complesse. Il nome stesso di sistema limbico indica che qualcosa di intermedio e mal definito (da limbo che non n inferno, n paradiso) poich collega le parti arcaiche a quelle pi evolute del cervello. Il segnale dotato di efficacia emozionale non giunge direttamente alla corteccia cerebrale ma attraversa vari stadi di trattamento e di trasformazione progressiva prima nelle parti profonde del cervello (amigdala, ipotalamo) ed intermedie (circuito di Papez).

LAMIGDALA la parte del sistema limbico specializzata nelle questioni emozionali: se viene asportata il risultato una evidentissima incapacit di valutare il significato emozionale degli eventi.Essa funziona come un archivio della memoria emozionale ed quindi depositaria del significato stesso degli eventi.La vita senza amigdala unesistenza spogliata di significato personale. Tutte le passioni dipendono

dallamigdala.I segnali in entrata provenienti dagli organi di senso consentono allamigdala di analizzare ogni esperienza, facendone una sorta di sentinella psicologica che scandaglia ogni emozione e ogni percezione.

Possiamo inoltre dire che prima di divenire pensiero lemozione qualcosa di vago e profondo che d un tono particolare alla nostra vita. Da un punto di vista fisiologico lemozione coincide con uno stato di attivazione funzionale cio unaumentata attivit bio-elettrica che non sembra diversificato passando dalla gioia alla paura, alla rabbia, al piacere, ecc. ma segna tracce elettroencefalografiche del tutto simili tra loro. Provare emozione significa dare una maggiore velocit alla macchina nervosa, arricchisce la nostra realt. La maggior parte dei teorici delle emozioni ritengono che esistono delle emozioni fondamentali elementari che condividiamo con il mondo animale ( paura, gioia, ira, sorpresa, disgusto, vergogna, angoscia, felicit, interesse), ed emozioni non fondamentali, che sarebbero un misto di quelle elementari. E come mettere su un cerchio dei colori elementari che, mescolandosi in vario modo, ne producono di nuovi.

Il saper riconoscere e controllare le proprie emozioni la chiave del benessere psicologico.

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