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Santa Pasqua 2012

Auguri di una Santa Pasqua dalle Monache


di Santa Maria.



Afresco che si trova nel refettorio del Monastero
Cenacolo del Rafaellino (1534)
Alleluia! Alleluia!
Il Signore risorto cantate con noi!
Egli ha vinto la morte
Alleluia! Alleluia Alleluia!
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Le monache di Santa Maria augurano a tutti,
amici, benefattori, alle persone malate e anziani
una lieta Pasqua.
2
Vederti amato
come Tu meriti
mi ha condotto qui.
La fedelt il fore pi bello dellamore per il quale niente piccolo.
Dal Diario di Suor Petra Giordano.
Ritiro spirituale nel giorno della santa professione 1939.
Contempler costantemente e assiduamente la vita di
Ges nel S. Vangelo. Ges sia la mia vita, la mia verit, la
mia via. Tendere con tutte le forze, a costo di qualunque
sacrifcio, al perfetto sacrifcio al perfetto disprezzo di me
stessa. Ges mi chiama a ricopiare la sua vita di umilt
e dabiezione, la sua vita di vittima damore. O Ges
agonizzante per me, io voglio agonizzare per voi. O Ges,
Crocifsso per me, crocifggetemi per voi. O Unico amore
dellanima mia, io vi prometto di vivere in continuo distacco
da tutte le cose create, di non concedere pi a me stessa la
minima soddisfazione bench legittima, di tenermi sempre
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allultimo posto: la mia unica consolazione sar quella di
non averne mai in questa vita. O Ges, dammi le anime
e toglimi tutto. O Ges voglio perdere tutto, di momento
in momento. Ho sete di te, ho sete damore, ho sete di
patire, ho sete di anime. O Ges, voglio essere vostra serva
fedele, voglio farvi sempre piacere e in cambio non chiedo
che Voi e voi solo. O Ges, voglio essere la vostra piccola
ostia: umile, dolce, silenziosa, morta a tutte le cose della
terra.. Ti chiedo un amore che mi consumi, tienimi sempre
allultimo posto, fa che la mia memoria sia cancellata dal
cuore di tutti
Siamo liete di inserire in questo libretto le fgure di 4
monache vissute nel nostro Monastero, entrate lo stesso
giorno nel 1937, giorno dedicato alla Vergine del S. Rosario,
trovando in Noviziato altre 3 Novizie: suor Petra Giordano,
che diventer loro Maestra, la Contessa Dona Delle Rose
e Suor Elena Aramini. Due venivano dalla Sardegna, una
da Abano Terme, e una da Chieti. Le 4 sante monache nel
1937 non sapevano quello che trovavano in monastero:
il monastero era illuminato con le lampade a olio, senza
riscaldamento, con una piccola brocca in cella per lavarsi,
mai acqua calda, spoglia di tutto ecc. Ma loro erano felici
perch potevano offrire al Signore il loro sacrifcio puro
per le anime. Erano molto affezionate ai Padri Serrotti
perch li hanno visti crescere e seguiti nella loro Vocazione
Domenicana. In tempo di guerra sono state brave nel
servizio ai Padri e agli Studenti Domenicani, rifugiati a Santa
Maria. Hanno accolto con tanto amore qualche monaca di
Arezzo e di Pisa con un servizio pieno di amore, carit e si
sono prestate anche con lavori molto pesanti per gli sfollati
al Santuario. Questa collaborazione concreta. Grazie mie
care sorelle per il vostro esempio.
Dalle Cronache del 1927
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Cara Suor Vincenza il tuo ricordo
sempre vivo nei nostri cuori. Come
non ricordare gli ultimi giorni della tua
vita quando alzando gli occhi al cielo
dicevi queste parole:
SOLO LAMORE conta.
IO vado in paradiso.
Grazie suor Vincenza del tuo esempio
Ieri 15 gen-
naio, alle
ore 4,30 del
mattino
passata dalla
terra al cielo la no-
stra amata consorella
Suor Vincenza Galeno
o.p., dopo una lunga malat-
tia sopportata con amore.
Gi da qualche anno era
sofferente, ma continuava
a seguire la vita comune,
impegnata nel servizio del-
le consorelle. Suor Vincen-
za Galeno era nata ad Aba-
no Terme (PD) il 2 giugno
1915. Prima di cinque fgli,
ebbe dal Signore la grazia
di nascere in una famiglia
religiosa. Entr nella nostra
comunit il 2 ottobre 1937,
vest il nostro santo abito
domenicano il 9 maggio
1938. Tutte possiamo te-
stimoniare che vissuta in
mezzo a noi con una esem-
plarit non comune unita a
una grande carit verso le
consorelle e i Padri.
Per comprendere la pro-
fondit dei sentimenti che
arricchivano lo spirito della
amata consorella trascrivo
alcuni stralci dellOmelia
tenuta dal Padre Arcangelo
Dossena che fu suo con-
fessore per diciotto anni.
Carissimi, al primo annun-
zio del piissimo transito di
questa esemplare sorella,
Leggiamo nelle Cronache 1999
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stato per me spontaneo
ricorrere con la mente e il
cuore alle parole Evangeli-
che: andata incontro allo
sposo con la lampada acce-
sa. La monaca domenicana
non pu esercitare la pre-
dicazione ministeriale, ma
quello che pi conta le-
difcazione di una preghiera
intensa, di una carit illumi-
nata in ogni servizio della
comunit.
Ecco, allora che la nostra
amata Suor Vincenza ha
saputo nel silenzio, nel na-
scondimento del chiostro
recare questa testimonianza
senza uscire dalla clausura,
con gesti e parole sempli-
ci, ma domenicanamente
sapiente. Non stata una
donna di successo, ma di
testimonianza di una gran-
de carit.
Amava ripetere nel suo servizio in cucina, che
la stufa era il suo altare, le pentole che bollivano
erano lincenso che saliva a Dio per lodarlo e teneva
in cucina le foto dei grandi Capi di Stato per aiutarli
col suo sacrifcio ad una vera conversione.
(La Cronista).
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Dal libro delle Cronache 1951
Suor M. Rosaria Nicolucci
Il 3 Novembre, 1 sabato del
mese alle 14,45 si spegneva
Suor Maria Rosaria
Nicolucci. Il terribile
cancro riproducendosi
celermente in pochi
mesi lha consumata.
La consorella che le
era accanto nel vederla
soffrire cos piangeva
continuamente, tenendola
stretta tra le braccia senza
poterla sollevare dal dolore.
Suor M. Rosaria serv il
Signore e la comunit
con tanta semplicit,
pregando sempre e con
tanto fervore per quanti si
raccomandavano alle sue
preghiere, disimpegnando
volentieri e allegramente le
fatiche pi dure in comunit
per sollevare le consorelle
che tanto amava. Alla sua
morte le monache videro
partire dalla sua camera
un arcobaleno che si
estingueva nel chiostro.
Era nata a Fossacesia
(Chieti), il 25 aprile 1895 e
il 26 ottobre 1937 entr in
monastero a Santa Maria
del Sasso e mor nel 1951.
Nota. Per lentrata in
monastero si dovette
chiedere la dispensa alla
Santa Sede, perch allora
dopo i 30 anni non si
dovevano accogliere le
giovani che desideravano
farsi monache. La
consorella prima di entrare
a S. Maria era assistente
presso alcune suore dove
venivano assistite le
persone non vedenti, solo
per questo motivo ritard il
suo ingresso in clausura.
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Suor Domenica e Suor Angela che nel 1937 lasciarono
la loro amata Sardegna per entrare a Santa Maria del Sasso.
Fecero il viaggio da sole e quando arrivarono ad Arezzo
trovarono le altre due che entravano a farsi monache a
S. Maria Le due amiche del cuore e amanti della loro
terra piena di sole erano vestite col costume sardo, con
belle trecce nere, che scendevano sulle spalle e che
avrebbero offerte al Signore dopo la prova del noviziato.
Non mancava loro la Vocazione forte, decisa ad affrontare
tutti i disagi che allora si trovavano nella vita monastica.
Non esistevano crisi , anche se il tutto era poco. Care
sorelle quali esempi ci avete dato!
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Suor Maria Domenica
era nata il 22 luglio 1913
ad Orune (Nuoro), dece-
duta a Santa Maria in Bib-
biena il 22 settembre 1973.
Di famiglia profondamente
cristiana, gi da piccola era
stata formata ad una pro-
fonda vita di piet. A 24
anni insieme alla sua ami-
ca del cuore, Suor Angela
Goddi, nonostante lostile
opposizione della famiglia,
il 2 ottobre 1937 entr nel
nostro Monastero. Intelli-
gente e piena di buon sen-
so, sapeva trovare la via ad
ogni soluzione complicata.
Molto arguta e gustosa nella
conversazione, amante del-
la preghiera era sempre la
prima in coro. Nutriva il suo
spirito con la lettura della
Sacra Scrittura e la Regola
perch allora la Maestra del-
le novizie insegnava che era
il primo libro che dovevamo
leggere, osservare e met-
tere in pratica perch dopo
la morte si doveva rendere
conto del nostro impegno
preso con Ges nel giorno
della Professione Solenne.
Comunque suor Domenica
era molto assidua alla lettu-
ra dei libri dei Santi per ave-
Dalle Cronache. 1973
Suor M. Domenica Chessa
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re esempi concreti. Gli ultimi
anni li dedic specialmente
alla lettura degli scritti di
Suor Elisabetta della Trinit
carmelitana. Fior in lei un
progresso spirituale tale da
offrirsi Vittima alla SS. Tri-
nit . Al funerale era pre-
sente il suo Direttore Spi-
rituale (confessore anche
della Comunit). Il R. Padre
Bernardo De Alessandris la
ricord con alcune signifca-
tive parole: La consorella
operava nel nascondimen-
to, perci posso affermare
che ella stata una Lode
di Gloria della Trinit. Vive-
va questa Presenza nel suo
intimo in una forma direi
entusiasmante, per cui la
SS. Trinit era la sua luce, il
suo conforto, il suo amore.
Ripiena di sentimento affet-
tuoso e operante, cosciente
del dono inestimabile avu-
to, era desiderosa di ren-
derle maggior glorifcazione
con un apostolato effcace,
come lo pu dare la monaca
contemplativa claustrale do-
menicana.
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Dalle Cronache. 1992
Suor Angela Goddi
la notte tra il 30 aprile e
il 1 maggio, quando nella
chiara e illuminata piccola
camera spoglia di ogni og-
getto superfuo dopo forti
sofferenze, suor Angela sta
morendo. Intorno al suo let-
to ci ritroviamo con la Ma-
dre Priora e noi consorel-
le con il canto della Salve
Regina. un canto mesto
di addio. Sono le ore 1,10
di questo maggio, mese
particolarmente dedicato a
Maria: ecco il suo passaggio
allaltra sponda dopo 50
anni di vita trascorsi in mo-
nastero, senza pi ritornare
nella sua amata Sardegna.
In monastero si entra e si
rimane solo per Dio, non c
altro motivo, questo che le
due amiche sarde avevano
compreso. La vita di suor
Angela stata una vita
offerta nel silenzio, nel na-
scondimento, nel sacrifcio
che si rinnova ogni giorno
nel Sacrifcio della S. Messa.
Nata a Orune (Nuoro) il 28
ottobre 1914 ebbe la grazia
di nascere in una famiglia
molto religiosa. Appartenne
con entusiasmo allAzione
Cattolica e proprio in questo
ambiente ecclesiale for la
sua vocazione. Insieme alla
sua amica del cuore (suor
M. Domenica) lasciarono la
loro famiglia e la loro terra
Sarda per trapiantarsi nel di-
letto giardino Gusmano qui
a Bibbiena a servizio della
Vergine SS. Era la festa della
Madonna del S. Rosario del
1937. Il 9 maggio 1938 av-
venne la Vestizione insieme
ad altre 3 postulanti. Trov
in noviziato altre tre Profes-
se di voti semplici tra le quali
ancora Suor Petra Giordano
che fece la Professione So-
lenne nel 1939 e subito, con
il permesso della S. Sede fu
eletta Madre Maestra delle 4
Novizie. Suor Angela aveva
una particolare familiarit
con la Sacra Scrittura e sem-
pre laveva a for di labbra.
Amava molto leggere la vita
dei nostri Santi ed era mol-
to devota della Vergine SS.
Non parliamo delle sue fati-
che per servire la comunit,
in tutte le ore era disponibi-
le. Il Signore alla fne della
sua vita non le risparmi la
sofferenza, tanto che dopo
lintervento ai polmoni per
estirpare il male del secolo
ripeteva spesso: Ges vieni
a prendermi, sono pronta.
Ai medici che le chiedevano
se soffriva molto per dar-
le dei calmanti rispondeva:
Queste cose non si dicono
le vede Ges. Cos era Suor
Angela Goddi.
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Tutti conosciamo il senso
dellespressione scherzo da
prete: questa volta per il
brutto tiro me lo ha giocato
Sr. Candida, a cui, per laffetto
che mi lega ai luoghi del San-
tuario di S. Maria del Sasso,
non ho potuto dire di no:
Scrivi un articolo per i 50 anni
di sacerdozio di P. Giovanni!.
Una bella sfda, perch parla-
re di una fgura, cos nota, cos
conosciuta e cos amata in tutta
la diocesi di Arezzo Cortona
- Sansepolcro veramente im-
pegnativo; si aggiunga pure:
cos eclettica e cos versatile, e
il tutto diventa una vera e pro-
pria impresa.
Realmente sono cresciuta nel-
la collaborazione accanto a P.
Giovanni; lui mi ha iniziato
alla fede, a lui devo la scoperta
e la crescita personale nelli-
tinerario spirituale: insieme
al Signore, ho verso di lui un
grosso debito di riconoscenza,
e qui potrei concludere il di-
scorso! per questo che im-
possibile sintetizzare la VITA
che abbiamo condiviso, uni-
tamente a lui e a quanti hanno
seguito con me il cammino che
ancora oggi stiamo percorren-
do spero che navigando tra
i numerosi ricordi non emerga-
no le cose meno importanti.
Cos mi limiter a fare solo
qualche rifessione e conside-
razione da partecipare ai letto-
ri: ai giorni nostri si fa un gran
RICORDANDO IL CINQUANTESIMO DI SACERDOZIO DI
PADRE GIOVANNI SERROTTI
Testimonianza di Paola su P. Giovanni Serrotti
Giovanni Serrotti allet di 11 anni
nei pressi del Santuario di S. Maria del Sasso
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parlare della educazione, della
formazione, della necessit di
avere dei modelli da seguire
quello di oggi veramente
un contesto sociale e morale
contrastato, complicato, dove
relativismo e individualismo
stanno portando verso lalie-
nazione di se stessi, verso lo-
blio dalla condizione prima ed
essenziale dellessere uomini,
dellessere fgli di Dio, dove
diffcile riconoscere o cerca-
re una guida che ci aiuti a non
perdere di vista le cose che
sono veramente preziose per
lesistenza.
Mi vengono alla mente que-
sti pensieri perch uno dei pi
grandi doni di cui Dio mi ha
indegnamente privilegiato
stato proprio quello di avere
vicino fn dalla mia infanzia
una fgura come quella di P.
Giovanni: non ho fatto alcuna
fatica a cercarlo e a seguirlo
come guida spirituale, perch
lui era l, nella mia parrocchia
di San Domenico in Arezzo,
prima in veste di assistente
(delle Vocazioni, del Rosario,
degli Scouts), poi come vice
e infne Parroco, successore
di una grande e indimentica-
bile fgura
di Predica-
tore come
quella di P.
Rai mondo
Caprara.
La vitalit
e lenergia
che diffon-
deva intor-
no a s sia
nella predi-
cazione che
nelle varie
attivit erano davvero irresi-
stibili, non era possibile rima-
nere indifferenti di fronte a
tanto vigore; io, allinizio, ero
piuttosto diffdente, i modi di
questo giovane religioso erano
piuttosto spicci, in particola-
re quando doveva trattare con i
collegiali o con gli scouts (gli
adolescenti a volte hanno bi-
sogno di qualcuno che ne freni
leccessiva esuberanza); poi
entrai nel Coro insieme alle
prime ragazzine che facevano
capolino nel presbiterio della
nostra bella Basilica; in segui-
to stato un susseguirsi di nuo-
ve ed entusiasmanti attivit ed
iniziative che lo hanno portato
perfno a creare una televisione
Giovanni Serrotti
Prima Comunione
7 ottobre 1945
Santuario di S. Maria del Sasso
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per gli ammalati della parroc-
chia: lattuale Telesandome-
nico, di cui stato ideatore,
fondatore e direttore per circa
30 anni, fno al contrastato av-
vicendamento con la gestione
diocesana.
Solo chi lo ha avvicinato alme-
no una volta pu immaginare
quale profondit caratteriz-
za questo sacerdote: in tanti
anni posso testimoniare che
un vero uomo di Dio, un vero
Predicatore, tenace, capace di
imprese e progetti a prima vi-
sta irrealizzabili e contempo-
raneamente, talmente sensibile
e sollecito nelle situazioni pi
delicate da commuovere per la
sua prontezza e la sua premu-
ra. E non era mania di prota-
gonismo, quanto il desiderio
di far conoscere e avvicinare
tante anime al Signore e alla
sua santa Chiesa: questo non
stato capito da molti, i quali
forse lo hanno solo giudicato e
non sostenuto nella vocazione
e nel ministero che gli erano
affdati.
Certo, di primo acchito, una
personalit cos estroversa e
diretta come P. Giovanni pu
mettere in diffcolt, ma per
noi che siamo cresciuti con lui
stato ed di fatto un testi-
mone credibile, una di quel-
le creature speciali capaci di
comunicarti la meraviglia e lo
stupore nelle piccole e nelle
grandi cose, di spronarti ad ac-
cogliere con coraggio la quoti-
dianit della vita come proget-
to del Signore, nella gratuit e
nella disponibilit nel servizio
alla Chiesa e ai fratelli. E quel-
lo che hanno voluto attestare i
numerosi convenuti nella chie-
sa di San Domenico, la sua an-
tica parrocchia, il 21 dicembre
u.s., giorno in cui si celebrato
il 50 della ordinazione presbi-
terale, in un abbraccio ideale e
affettuoso verso il pastore, la-
mico, il fratello.
Questo non signifca che non
ci siano state anche incom-
prensioni, disaccordi, talvolta
discussioni, anzi, a volte cera-
no delle vere e proprie baruffe,
ma, per quellAmore che deve
contraddistinguere ogni bat-
tezzato, cera anche la capa-
cit di ammettere gli sbagli e
lumilt di chiedere e donare il
perdono. Questo sia nella vita
parrocchiale e pastorale che
nellimpegno decennale della
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comunicazione.
E ci piace riconoscere che an-
cora non ha perso queste buo-
ne doti, ancora ha molte cose
da insegnare a tante persone
che lo circondano: i difetti
non li ha del tutto cancellati,
specialmente la testardaggine,
ma se uno non ci fa caso, ha
veramente la possibilit di in-
contrare e scoprire una perso-
na speciale, uno da cui si pu
imparare sia come uomo che
come sacerdote.
Caro P. Giovanni, mantieni
sempre la freschezza e la spon-
taneit che ti hanno sempre
contraddistinto e la generosi-
t che hai sempre manifestato
in abbondanza: i capelli sono
bianchi, segno di saggezza, ma
linnocente stupore quello
del bambino e con il santo
Padre Domenico continua a
servire Dio e la Chiesa attra-
verso la Caritas veritatis! Ad
maiora!
Paola
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Madonna del Buio
Statua lignea dei primi del 500 (scuola di Donatello)
che da s, per ben due volte, da Bibbiena fece ritorno a S. Maria
Richiesta alla Vergine SS.
Siamo rimaste a servirti in questo bel Santuario, anche se ormai un
piccolo Resto.
Siamo contente di servirti ancora con tanto amore fnch Tu non ti
stancherai del nostro servizio. In questi 60, 58, 52 anni ti abbiamo
chiesto molte grazie, ma ora ti chiediamo la pi importante. Quando
arriver la nostra Ora di Passare allaltra sponda e i nostri occhi
vedranno il Volto Amabile di Ges, guarda di esserci anche Tu come
nostra Avvocata. E se abbiamo ancora qualche debito da pagare Tu sai
come fare, ti basta guardare il tuo Ges e tutto andr bene. Grazie!!!!

Vergine del Buio sii luce nelle tenebre
Le tue Figlie di Santa Maria del Sasso.
Monastero delle Monache Domenicane di S. Maria del Sasso
Viale Santa Maria, 1 - 52011 Bibbiena (AR)

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