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SPECIALE LA STAMPA

DOMENICA 18 MARZO 2012

LA STAMPA
Il bilancio delle celebrazioni per il 150anniversario dellUnit

LANNO DEI NOSTRI CENTOCINQUANTA ANNI


Si prodotto un risveglio Si sta facendo sentire e di coscienza unitaria e mostrando prezioso quel nazionale i cui frutti lievito di nuova rimanevano ancora da consapevolezza e cogliere. Ebbene, credo che responsabilit condivisa quei frutti li stiamo raccogliendo che avevamo visto crescere nel nella fase che la vita pubblica ha moto sempre pi profondo e imboccato quattro mesi fa. diffuso delle celebrazioni.

650.000

ALLE OGR

Le mostre ospitate alle Officine grandi riparazioni, a Torino (Fare gli italiani e Stazione Futuro), sono state visitate da 650 mila persone.

1.094.000
milione di visitatori.

A VENARIA Reale hanno superato ampiamente il

Le mostre della reggia di Venaria

Se ai numeri di Ogr e Venaria si sommano gli ingressi nei musei (Palazzo Madama, Mauto, Museo del Risorgimento), si arriva quasi a 2,5 milioni.

2.478.899 48

A TORINO

130.000

48

GRANDI MOSTRE
In numerose localit del nostro Paese, da Nord a Sud, sono state organizzate mostre che hanno raccontato i 150 anni.

TRICOLORI ALLE FINESTRE

Nella sola citt di Torino, quella che ha risposto con pi entusiasmo, si calcola che i tricolori esposti spontaneamente alle finestre siano stati 130 mila.

MONUMENTI RESTAURATI
Su tutto il territorio nazionale, lanniversario ha offerto loccasione per dare nuova luce ai monumenti dedicati ai protagonisti del Risorgimento.

Continuiamo a coltivare, a tener vivo quel sentimento che impegno di coesione, approfondendolo sul piano della consapevolezza storica e del costume civile, e connettendolo con la prospettiva del crescere insieme in Europa, fianco a fianco con le altre nazioni e gli altri popoli del continente cui consegnato il comune futuro.

Ho detto continuiamo. S, perch finito lanno delle celebrazioni del grande nuovo inizio per lItalia segnato dal 17 marzo del 1861, ma non finita l'opera del rilancio del nostro patrimonio unitario, e non pu mancare la determinazione nel portarla avanti.

Il Presidente Giorgio Napolitano ha pronunciato queste frasi ieri al Quirinale nella cerimonia di chiusura delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unit d'Italia

II

SPECIALE LA STAMPA
DOMENICA 18 MARZO 2012

Il tricolore
IL 150ANNIVERSARIO HA RIPORTATO I COLORI DEL VESSILLO NAZIONALE NELLA VITA QUOTIDIANA DEL PAESE

Sul Gianicolo
I 69 ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA SONO STATI INCISI SU UNA TARGA, SUL BELVEDERE ROMANO

Memoriale Mazzini
LA CASA IN CUI IL PATRIOTA VISSE GLI ULTIMI MESI, A PISA, STATA TRASFORMATA

Le parole e i segni
I monumenti restaurati, quelli creati per loccasione, i momenti
Che cosa rester di questanno di celebrazioni, eventi, feste? Certamente qualche segno forte sul territorio, come la lunga placca dacciaio con tutti i nomi dei Mille posta sul Lungomare di Quarto, a Genova. Oppure la nuova sistemazione del Memoriale Mazzini, a Pisa, la casa in cui il patriota trascorse gli ultimi mesi di vita, che ora riporta le parole del giuramento della Giovine Italia come le concep Mazzini stesso. Ma forse, pi ancora, lasceranno un segno indelebile, su chi vi ha partecipato, linfinit di eventi organizzati in tutto il Paese per onorare la ricorrenza. Difficile tenere il conto di tutto quanto avvenuto tra il 17 marzo 2011 e il 17 marzo 2012, ieri. I monumenti

Le citt
TUTTI I PRINCIPALI CENTRI SONO STATI COINVOLTI

I monumenti
SONO STATI RESTAURATI 48 MONUMENTI RISORGIMENTALI

Roma
LA CAPITALE HA VISSUTO NUMEROSI EVENTI. NELLA FOTO, PALAZZO WEDEKIND NELLA NOTTE TRICOLORE

Tutti i nomi dei Mille


A QUARTO, DA DOVE PART LA SPEDIZIONE, IL MEMORIALE DELLIMPRESA

SPECIALE LA STAMPA
DOMENICA 18 MARZO 2012

III

Tornate romantici
ERA IL TITOLO DELLA MOSTRA SU MAZZINI A PISA. NELLA FOTO, IL TESTO DELLAPPELLO AGLI ITALIANI

A Garibaldi
UNO DEI MONUMENTI RESTAURATI NEL 2011: LA STATUA EQUESTRE DI GARIBALDI, A SAVONA (1928)

lasciati sullItalia
memorabili di dodici mesi che hanno cambiato il nostro Paese
restaurati sono stati 48, cos come - per coincidenza - le grandi mostre che sono entrate nel programma ufficiale. Si sono svolti anche diversi convegni, su Cavour, Pisacane, Garibaldi, anche Dante Alighieri, riletto in chiave risorgimentale, e numerosi eventi musicali e di spettacolo. Uno di questi convegni, a Reggio Emilia, si intitolava La bandiera proibita e raccontava la storia del vessillo nazionale prima dellUnit. La bandiera prima del 17 marzo 2011 non era certo proibita, ma innegabile che uno dei lasciti del 150 anno di Unit sia stata una riscoperta da parte degli italiani del loro simbolo nazionale. E forse questo rimarr il segno pi forte.

Pellegrino Rossi
IL GIURISTA CELEBRATO NELLA SUA CITT, CARRARA, DA QUESTA STATUA FIN DAL 1876

La Giovine Italia
ROMA, TEATRO DELLOPERA: IN PROIEZIONE LE PAROLE DEL GIURAMENTO MAZZINIANO

Stazione Tiburtina
IN UN LUOGO DI TRANSITO E DINCONTRO, A ROMA, LINSTALLAZIONE CON I DISCORSI DI CAVOUR

IV

SPECIALE LA STAMPA
DOMENICA 18 MARZO 2012

La visita di Napolitano
IL PRESIDENTE ALLINAUGURAZIONE DELLA MOSTRA IL 17 MARZO DEL 2011

Il tricolore dallalto
LE OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI COME SI PRESENTANO DALLALTO PER ITALIA 150

I busti dei padri della patria


ALLINIZIO DELLA MOSTRA UNA CARRELLATA DI PERSONAGGI CHE HANNO CONTRIBUITO ALLUNIT DITALIA

Raccontiamo la storia con le emozioni


Il curatore Walter Barberis spiega il nuovo allestimento alle Ogr della mostra Fare gli Italiani
WALTER BARBERIS

rezione artistica, immaginammo dunque una sequenza di ambienti evocativi appresentare la storia, lo di momenti di storia italiana: ciascuno sapevamo, era una sfida capace di restituire volto e parola ai nodiversa da quella che pi stri interlocutori, ai tanti che sarebbeabitualmente mette in ro venuti a visitare la mostra. Rimamostra opere d'arte. Fin nemmo in attesa, un anno fa, delle readagli esordi, circa quattro anni fa, zioni del pubblico e fu il nostro premio quando a Giovanni De Luna e a me la constatazione che lapparecchio scevenne dato lincarico di progettare un nico e la modalit narrativa stavano otpercorso che raccontasse la vita ita- tenendo il loro scopo. La gente arrivaliana degli ultimi 150 anni, era chiaro va, numerosa, e qui e l si riconosceva; ci che avremmo voluto e dovuto evi- una data, un suono, una immagine mettare. In un clima politico ancora surri- tevano in moto ricordi, attivavano riscaldato dalle contese fra i partiti, ci flessi identitari, accendevano il desidesarebbe piaciuto assecondare il ri- rio di partecipazione. Gli avvenimenti chiamo del Capo dello Stato a una me- della politica e della economia non sofmoria condivisa, superando i pericoli focavano le esperienze individuali; andi una visuale vizi, le mettevano in luziata da dettati I DATI STATISTICI ce. E sembrava non ideologici o da Sono la spina dorsale esservi dubbio che i preconcetti di pi riconoscevano codel padiglione realizzato me virtuosi i momenparte. Ci incoragper la riapertura ti unitari. giava la sensazione che fosse posOra, al momento sibile una fotograIL FUTURO di riallestire la mofia degli Italiani La riflessione sul passato stra,la forza dellunicon molti colori, t ci parsa anche pi pu essere una chiave evidente. I nuovi dati che raccontasse per guardare al domani statistici che propouna storia verosimile per tutti e niamo ai visitatori, che fosse di stimolo a qualche rifles- ben oltre la freddezza del numero, dicosione sul nostro passato e sul nostro no di una storia unitaria che ha portato futuro. Pensavamo a una storia che lItalia ad essere, pur con evidenti condicesse dei successi degli Italiani, ma traddizioni, uno dei paesi pi avanzati non ne occultasse le difficolt, i tra- su scala mondiale. E che nessuno degli guardi mancati. Volevamo trovare la Stati preunitari avrebbe mai potuto per chiave per una narrazione che infor- suo conto raggiungere questi traguardi. masse il nostro visitatore, gli desse Una nuova voglia di unit, nel frattemelementi per ragionare, ma anche lo po, ha attraversato il nostro Paese, rencoinvolgesse emotivamente, inducen- dendo anche pi evidente che gli auspici dolo a riconoscersi in una sorta di ri- del Capo dello Stato erano e sono in sintratto di famiglia. Loccasione dellan- tonia con le aspettative e i sentimenti deniversario dellUnit nazionale ci sug- gli Italiani. La mostra ne un riflesso: viger lidea di lavorare sui fattori che sitarla, immergerci nel nostro passato, avevano contribuito a rendere pi ci consegna anche una chiave per pensa- Un Paese di emigranti uniti gli Italiani, senza dimenticarci re insieme il nostro futuro. LA SCENOGRAFIA DI STUDIO AZZURRO HA RESO IN MODO SUGGESTIVO I DRAMMI DELLEMIGRAZIONE: UNA GRANDE RETE CON VALIGIE E OGGETTI PERSONALI gli elementi che si erano frapposti una pi profonda unit. Seguendo un percorso cronologico dai primi dellOttocento a oggi e isolando una serie di temi principali. Naturalmente, era anche ovvio che non volevamo riscrivere un manuale scolastico; e tanto meno proporre un museo di reliquie di storia patria. Ma il compito di dare sfogo contemporaneamente a ragione e passione non era facile. Cominciammo a raccogliere materiali, a leggere le memorie, a vagliare le fotografie, ad ascoltare le voci dei protagonisti di mille storie: voci di contadini e di operai, di scolari e di Il dramma della guerra insegnanti, di emigranti, di uomini di UN AEREO NELLA SEZIONE DEDICATA AI CONFLITTI CHE HANNO SEGNATO LA NOSTRA STORIA fede e di combattenti per la libert e lindipendenza nazionale, voci di viaggiatori e di consumatori, di politici e di vittime della mafia. Fu allora che quel modo di rappresentare gli Italiani comunic a noi prima che ad altri delle emozioni inattese; fu a quel punto che capimmo che la mostra poteva diventare anche la testimonianza di storie personali e familiari, cio un grande contenitore di vicende grandi nelle quali si muovevano miriadi di vicende piccole. Con laiuto di molti collaboratori e in dialogo costante con gli amici di I numeri lungo un secolo e mezzo I giovani alle Ogr Studio Azzurro, responsabili della di- UNIMMAGINE DELLA NUOVA SALA CON DATI STATISTICI SUL NOSTRO PAESE E I SUOI MUTAMENTI DALLUNIT AD OGGI AD AFFOLLARE LA MOSTRA SONO STATI MOLTI RAGAZZI IN JEANS E SCARPE DI TELA

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