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Va pensiero
e il Salmo 137
Il coro del Nabucco tra Bibbia e Risorgimento: un inno adottato e una paternit legittima dimenticata.
Il 150 dellunit dItalia ha indotto molti italiani a riscoprire le proprie radici di italianit, ricercandole non solo in quel pizza, spaghetti e mafia con cui i nostri genitori sono stati bollati nei Paesi in cui emigrarono per lavoro. Anche la scuola e i suoi docenti hanno attivato iniziative e progetti non sempre facilmente documentati e rintracciabili. Anche lIdr, infatti, un italiano (almeno lo richiede una sua condizione professionale). Italiano per cittadinanza, non necessariamente per identit storico-geografica di nascita (la presenza di Idr non italiani una benedizione per lIrc: lo rende pi cattolico e fa di quella confessionalit criticata ritenuta ad imbuto capovolto unopportunit di osmosi e di riscoperta della confessionalit intesa come la vera cattolicit, quella del kat lon della Chiesa verso la totalit dellecumene). avrebbe dovuto farlo se non sa che le parole di questo inno sono una parafrasi del Salmo 137? A scuola lIdr (insieme agli altri colleghi) potrebbe in modo specificamente disciplinare ed interdisciplinare consapevolizzare gli studenti dellispirazione biblica del Va pensiero e di tutto il Nabucco? Come fare? Studiando per poi insegnare (come dovrebbe fare il docente), ed apprendendo ed interagendo (come dovrebbe fare lo studente).

La parafrasi biblica
La parafrasi una figura della retorica del parlare e dello scrivere (retorica intesa come grazia del parlare e dello scrivere, ars bene dicendi et dictandi ). Etimologicamente il termine significa frase posta vicino (diversa dallesegesi) e consiste nella ripetizione o esposizione di un testo biblico con parole proprie, spesso accompagnate da sviluppi o chiarimenti mediante circonlocuzioni o aggiunte esplicative, talora anche con la traduzione del testo. Lo scopo della parafrasi rendere pi comprensibile un detto o un pensiero biblico (J. Heriban) ed anche quello di dilatare il sentimento (L. Alonso Schkel) e la partecipazione dei lettori/ascoltatori. Una parafrasi poetica del Salmo 137 Alle fronde dei salici, 1947, di Salvatore Quasimodo (1901-1968). Ma anche larte, la musica, le espressioni bibliche nel linguaggio corrente... sono marcate da parafrasi bibliche.
Nota di redazione: in questo contributo la grafia del titolo del coro del Nabucco rispetta quella del libretto originale (Va senza apostrofo), secondo luso dellepoca.

E se il pensiero andasse alla Bibbia?


Linno nazionale ufficiale italiano Fratelli dItalia (quale genitorialit ci rende fratelli?). Ma linno adottato, il pi emotivamente coinvolgente continua ad essere il Va pensiero. La musica di Giuseppe Verdi (1813-1901), lopera Nabucco. Il libretto di Temistocle Solera (1815-1978). Ma chi, cantando il Va pensiero, andato con il pensiero alla Bibbia? Perch

Lautore Pasquale Troa Idr al liceo scientifico Farnesina di Roma, autore del progetto multimediale Bibbia Educational e docente di Bibbia e musica alla Pontificia Universit dell'Angelicum.

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La nostalgia dellesule
tutti sotto voce Soprano & Alto Va pen - sie - ro, sul la - li do - ra te;

Tenor Va pen - sie - ro, sul la - li do - ra te;

Bass Va pen - sie - ro, sul la - li do - ra te;

che il salice un albero sterile (come lintelletto sterile, lgos karpos, di chi siede nellombra e nellignoranza, parafrasa Origene allo stesso versetto). Per lisraelita il canto non sterile, anzi teogonico, ha origine dal vivere ci che Dio ha donato: S stesso, la Trah, una guida, la terra. Ma come si pu cantare quando uno di questi doni violato? Come si pu cantare quando i piedi sono nella diaspora e il cuore verso Gerusalemme? Quando il mio cuore in oriente e io sono allestremo occidente (Jehdah ha-Lew)?

Le quattro voci (soprano e contralto, le due voci femminili; tenore e basso quelle maschili) del coro cantano allunisono. Cominciano il Va pen-[siero] su un tempo debole (figura retorica chiamata anacrusi) con un andamento in levare, e quindi il tempo forte su [pen]- sie -[ro] e non su Va. Il canto continua per nove versetti su una cantilena in 4/4, sommessa, nostalgica, malinconica come il pensiero dellesule mentre la musica snoda unampia onda di semplice accompagnamento con sestine (gruppo di sei note che vanno suonate insieme non secondo il loro singolo valore ma con la durata normale del movimento nella battuta). La musica insolitamente nella tonalit di fa diesis maggiore (con ben sei diesis in chiave!). Una tonalit che canalizza il coro in un impegno e in un orientamento tonale preciso e vocalmente definito e definibile, ma con la percezione di fragilit e di instabilit, linsicurezza di chi sa dove guardare ma non si trova dove vuole essere.

In esilio
Gli studenti pensano che lesilio sia una condizione che vivono soltanto gli immigrati venuti dal mare. Ma lesilio una condizione che si vive anche quando il cuore lontano dal luogo, reale o meno, in cui la persona vorrebbe vivere. Quando il proprio cuore non ospitato in quello dellamato. E c anche lesilio della parola, della libert, della coscienza, di tutti quei diritti che altri oppressori e deportatori tendono a normalizzare come situazioni di fatto o necessit. Il Nabucco racconta e ricostruisce la prima (597 a.C./a.e.v.) e la seconda (587 a.C./a.e.v.) deportazione degli ebrei in Babilonia, dopo la distruzione di Gerusalemme e del suo primo Tempio, quello costruito da Salomone. Ma nella valenza di contemporaneit e di paradigmaticit che ogni arte impone, le parole e la musica del Va pensiero degli ebrei si attualizza e diventa parafrasi e voce di un esilio di cui non si pu parlare, lesilio in patria che subiscono gli italiani da parte degli austriaci prima del Risorgimento. E che trova casualmente nello stesso nome di Verdi un acrostico risorgimentale (V iva V ittorio E manuele R e DI talia).

Lorgoglio singhiozzato
Subito dopo questa cantilena nostalgica, il canto si inerpica, si inorgoglisce, cambia tonalit di portamento, si interroga... cantando Arpa dor dei fatisotto voce dici vati, perch muta dal salice pendi? Perch mu - ta dal sa - li Unarpa/cetra che pende dal salice a chi conosce bene i Salmi Per-ch mu - ta dal sa - li non pu non evocare la stessa immagine del Salmo 137 espresPer-ch mu - ta dal sa - li sa con il versetto 2: Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre (kinnorth in ebraico, organa, strumenti musicali, nella LXX e nella Vulgata). Nel canto le parole della domanda (perch mu-ta-dal sa-li-ce pendi?) sono scandite sillaba per sillaba con pause di tempo diverso, perch alternativamente di una croma, 1/8 ( ), e di una semicroma, 1/16 ( ), che ne esprimono il singhiozzo. Nel Salmo 137 un orgoglioso singhiozzo: Come cantare i canti del Signore in terra straniera?. San Girolamo nel suo commento a questo salmo aggrava la considerazione, osservando

Il canto dellesule
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In che cosa trova la sua consolazione lesiliato? Soltanto nel radicarsi e nel riconoscere che i tuoi statuti [o Signore] sono stati ce pen - di? per me come delle melodie [zemirth, psalt, cantabiles, melodies, Lied, chants, cnce pen - di? ticos, canti] nei luoghi delle mie peregrinazioni (Sal 119(118),54). Allora, come i negro spirituals, il canto energia di liberazione, ispirato da Dio (O tispiri il Signore un concento), epifania musicale di quegli aneliti di libert che albergano in ogni cuore. E pur se si esprime e ha origine in un suono di crudo lamento, riesce a trasformare il patire dellesilio nelle virt che riscattano la liberazione. E a infonderle come speranza nel cuore dellesiliato da ogni sua patria. Ieri, come oggi.
ce pen - di?

PASQUALE TROA

INSEGNARE RELIGIONE Novembre-Dicembre 2011

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