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Montale

La formazione culturale e la poetica Partendo dal presupposto che non possibile inserire la poetica montaliana in una corrente definita, possibile identificare delle matrici fondamentali allinterno del suo cursus poetico. Il suo itinerario caratterizzato da un rapido attraversamento della lezione simbolista, rappresentata in Italia dal panismo dannunziano e dallintuizionismo lugubre di Pascoli, ma, gi a partire dalle prime liriche di Ossi di Seppia si evince un distacco dalla poesia essenzialmente musicale e lapprodo ad una concezione molto particolare del poetare stesso. Per definire la propria poetica Montale utilizza laggettivo metafisica per indicare il connubio tra la matrice realistica, rappresentata dallattenzione per le piccole cose e quella idealistica. Egli stesso afferma che la poesia un oggetto determinatissimo, concreto, eppure impalpabile perch fatto di parole. Fondamentale in questa direzione luso del correlativo oggettivo (ripreso da Eliot) basato sullaccostamento di sensazioni, figure e concetti, a oggetti concreti della vita quotidiana, inseriti in quel contesto di pragmaticit cos distante dallanalogia simbolista. Di conseguenza, lo strumento poetico diventa lunico mezzo di indagine per risalire, attraverso lattenta analisi del reale, alla verit intrinseca dellesistenza. In tal senso fondamentali sono le influenze della sentimentalische Dichtung leopardiana e della filosofia schopenhaueriana. Il punto di contatto tra Montale e Leopardi sta nella concezione dellesistenza edificata sulle basi di un pessimismo tagliente, sullequazione natura matrigna/male di vivere: ci esplicita il rifiuto di ogni idealismo ottimistico. Fine della ricerca montaliana appunto la rappresentazione della condizione umana in s considerata, la denuncia della disarmonia del poeta nei confronti della realt circostante, il suo inadattamento, il suo maladjustement psicologico ed esistenziale. Linfluenza di Schopenhauer si colloca proprio in relazione al rapporto con la realt fenomenica definita illusoria e teatro di unesistenza dolorosa, segnata dal continuo ripercuotersi della noia e costretta nellateleologia della natura e della storia. Da questi presupposti Montale muove laspra critica nei confronti della crisi esistenziale del suo tempo, responsabile dello smarrimento dellindividuo allinterno di una societ caotica, in perenne lotta ed in perenne distruzione. Montale aberra ogni regime dittatoriale, ripudia larte mercificata e la civilt consumistica, si fa portatore di uno stoicismo senecano che rifugge da ogni otium disimpegnato prediligendo solamente la crescita intellettuale. Ossi di Seppia Gi in Ossi di Seppia convergono alcune costanti dellarte montaliana: il rifiuto del naturalismo, del panismo e di ogni concezione retorico-consolatoria dellarte, la volont di investigare la realt con sguardo lucido e consapevole della crisi esistenziale e la predilezione per una poesia filosofico-esistenziale. Lattitudine negativa che emerge dagli Ossi testimonia la crisi intellettuale e morale degli anni Venti che vede lascesa del Fascismo e la sottomissione di ogni eco democratico al dispotismo totalitario: lassurdit della vita, la solitudine angosciante, lestraneit rispetto al mondo, la perdita di ogni fede sono i temi portanti dellopera. Il titolo Ossi di Seppia allude proprio alla deflagrazione umana, alla decomposizione in relitto sofferente: lUomo partecipa alla corrosione delle cose, attraversa una crisi di identit, diviso fra lindifferenza e lillusa aspettativa di un miracolo che spezzi le catene della sofferenza. In questo contesto latteggiamento del poeta stoicamente impartecipe e difensivo: la Divina Indifferenza, trasposizione della natura matrigna leopardiana a trionfare. Il declino viene poi interpretato in chiave simbolica come labbandono del mare e lapprodo sulla terra: il primo rappresenta allo stesso tempo la totalit panicoarmonica e i valori paterni di ordine e rigore, la terra, al contrario, il simulacro della precariet dellesistenza. Tale atteggiamento chiaramente pessimistico viene rischiarato nella sezione finale del libro dove una figura femminile, destinataria delle confessioni del poeta e del suo augurio di salvezza, sembra offrire una possibilit di redenzione. il fantasma della giovane Arletta-Annetta, prima incarnazione della visiting angel, della donna-angelo che rappresenter il fulcro della successiva produzione montaliana. Le Occasioni Il titolo dellopera racchiude gi il messaggio principe della raccolta: in essa, infatti, il poeta si prefigge di riportare la memoria a quei momenti di vita trascorsa che hanno rappresentato lunico barlume di vita allinterno di quella deflagrazione esistenziale che rapisce ogni afflato vitale. Unica destinataria dellopera lamata Clizia, essere umano ed angelicale allo stesso tempo, invocato come luce dello spirito nellinsensatezza della realt esterna. La sua partenza per gli Stati Uniti dovuta alle leggi razziali, d luogo nei celebri mottetti ad una serie di illuminazioni attraverso cui, per via correlativa, il poeta cerca di fissare la sua immagine nella sua mente impedendo il sopraggiungere dellattivit distruttiva del tempo. In questo contesto la poetica del correlativo oggettivo raggiunge la massima espressivit tendendo alla valorizzazione semantico-simbolica delloggetto. Labbandono di Clizia (soprannome derivante dalla mitologia greca)

seguito dalla perdita di ogni certezza, di ogni fede, di ogni ottimismo: il buio e lindeterminatezza spingono lUomo verso il baratro. Bufera ed altro Bufera ed altro ritenuta quasi unanimemente il capolavoro di Montale: nellopera convergono il superamento del mito religioso della donna-angelo, lapertura a nuove esperienze sentimentali e lamara delusione politica dellimmediato dopoguerra. Il poeta tenta di interpretare la realt tragica del suo tempo attraverso la figura di Clizia che, da angelo-custode del poeta, diventala Cristofora votata al sacrificio per la salvezza dellumanit. Altro nodo fondamentale dellopera laccostamento al tema della morte in chiave fortemente affettiva: ne deriva una produzione commovente ed ispirata, legata soprattutto ai defunti cari al poeta. A questo tono intimistico segue uno stravolgimento legato allintroduzione di una nuova figura femminile: la poetessa Maria Luisa Spaziani, chiamata Volpe. Essa rappresenta lattenuazione del mito della donna-angelo e la propensione per una condizione spirituale a cogliere le ragioni della vita e della quotidianit. La sua figura celebrata in Anguilla, componimento che mette in risalto lautenticit della donna ed il suo distacco dalla realt decadente. In continuit alle opere precedenti, anche la Bufera si conclude con un dichiarato risvolto pessimistico: sono gli anni della Guerra Fredda. Satura Lopera viene composta dopo un periodo di silenzio poetico nel 1964, un anno dopo la scomparsa di sua moglie Drusilla Tanzi, affettuosamente chiamata Mosca. Il titolo dellopera rimanda sia alla variet delle tematiche della satira latina sia alla satira di taglio comico ed ironico della societ: Montale afferma che lunica poesia possibile sia quella consapevole del dominio della prosa. Comunque non da escludere che il titolo rimandi a quel senso di saturazione dovuto alloppressione della civilt moderna, teatro di esistenze vuote ed omologate. Temi dominanti dellopera sono la rielaborazione del lutto della moglie e la denuncia della crisi totale che avvolge latmosfera esistenziale: il dualismo bene-male, valore-disvalore stato sommerso dallincertezza e dalla precariet. Da questi presupposti Montale elabora un linguaggio basso, quasi prosastico caratterizzato dal recupero di plurilinguismi. Lopera articolata in 4 sezioni: le prime due, chiamate rispettivamente Xenia I e Xenia II sono dedicate alla moglie e richiamano il termine latino esplicitando il carattere dellopera come offerta votiva alla moglie morta; le altre, Satira I e Satira II sono di chiaro stampo satirico-parodistico. La figura di Mosca domina la raccolta nelle vesti di donna terrena, pragmatica e realistica, lontana dalle mistificazioni delle precedenti raccolte: stata lei a far comprendere al poeta la falsit degli ideali e delle illusioni intellettuali. stata lei e solo lei ad aver chiarificato il senso dellesistenza al di l di ogni implicazione mistico-simbolica.

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