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Schema dellintervento
- Levoluzione della disciplina urbanistica - Il TU 380\01 - I reati edilizi - Reati edilizi in senso stretto Natura giuridica e rapporti fra reati - I titoli abilitativi Permesso di costruire
Le opere precarie Lautorizzazione in precario
Super DIA
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segue
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Soggetti responsabili
Il committente ed il titolare del permesso Lesecutore Il proprietario Il direttore dei lavori Il progettista
- Lottizzazione abusiva e soggetti responsabili - Le sanatorie degli abusi edilizi - Il permesso in sanatoria - Il condono
La Circolare Ministeriale 2699\2005 Sanatoria o condono subordinate o parziali
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La disciplina urbanistica
Le prime leggi di fine ottocento: regolamenti e piani regolatori La legge 1150\42
piani regolatori e programma di fabbricazione piani territoriali di coordinamento
I reati edilizi
reati urbanistico\edilizi in senso stretto (art. 44 TU) reati urbanistico\edilizi in senso lato. (cemento armato e sismica) reati edilizi\ambientali
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Per tale violazione prevista la pena pecuniaria dellammenda fino a 20.658 euro
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Per tale violazione prevista la pena congiunta dell'arresto fino a due anni e dell'ammenda da 10.328 a 103.290 euro
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Natura giuridica
I reati edilizi si perfezionano gi al momento stesso dellinizio dei lavori; Tali reati hanno carattere permanente, dal momento che, una volta perfezionatosi il reato con linizio dei lavori, la situazione di illiceit perdura a lungo nel tempo per effetto della persistente condotta dellautore del reato. La permanenza viene a cessare (ed in quel momento comincia a decorrere la prescrizione) quando completamente terminata lattivit illecita; tale circostanza potr dipendere: dalla definitiva ultimazione dei lavori, comprensiva anche dei lavori di rifinitura (es. intonaci esterni); dalla sospensione degli stessi per scelta dellinteressato o per intervento dellautorit amministrativa o penale.
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Il permesso di costruire
Il permesso di costruire previsto in relazione a quegli interventi che realizzano una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio. Lart. 10 del TU 380/2001 (come modificato dal d.lgs. 301/2002) individua gli interventi per i quali necessita il permesso di costruire nelle seguenti categorie di lavori: a) interventi di nuova costruzione; b) interventi di ristrutturazione urbanistica; c) interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unit immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione duso.
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Le opere precarie
Secondo la costante interpretazione dottrinaria e giurisprudenziale, una trasformazione urbanistica e/o edilizia per essere assoggettata allintervento autorizzatorio in senso ampio dellautorit amministrativa non deve essere precaria. Unopera oggettivamente finalizzata a soddisfare esigenze improvvise o transeunti non destinata a produrre quegli effetti sul territorio che la normativa urbanistica rivolta a regolare. Restano esclusi, pertanto, dal regime del permesso di costruire i manufatti di assoluta ed evidente precariet, destinati cio a soddisfare esigenze di carattere contingente e ad essere presto eliminati.
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Per la Suprema Corte la natura precaria di unopera edile, non pu essere desunta dalla temporaneit della destinazione soggettivamente data allopera dal costruttore, ma deve ricollegarsi allintrinseca destinazione materiale dellopera ad un uso realmente precario e temporaneo per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, con conseguente possibilit di successiva e sollecita eliminazione. Non sono rilevanti le caratteristiche costruttive, i materiali impiegati e lagevole rimovibilit, ma le esigenze temporanee alle quali lopera eventualmente assolva. Il carattere stagionale di una struttura non significa assoluta precariet dellopera, in quanto la precariet non va confusa con la stagionalit, vale a dire con lutilizzo annualmente ricorrente della struttura
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Talvolta si riscontra il rilascio, da parte di alcuni comuni, di autorizzazioni a realizzare nuove costruzioni provvisorie o in precario; con tali atti, cio, a fronte di un intervento edilizio che necessiterebbe del permesso di costruire, si ricorre alla mera autorizzazione come se la temporaneit del titolo abilitativo, detto, appunto, provvisorio, rendesse lopera precaria e, quindi, non necessitante del permesso.
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Secondo la Suprema Corte, lassenza delle condizioni per il rilascio del permesso, ove questo necessario, non superabile con provvedimenti atipici, quali, appunto, le autorizzazioni provvisorie rispetto alle quali linteressato si impegna a rimuovere, in futuro, il manufatto anche su semplice richiesta del comune. Unautorizzazione a costruire di tipo precario oltre ad essere extra legem, in quanto non prevista da alcuna disposizione legislativa, anche illegittima e contra legem perch non potrebbe avere altra funzione che quella di tollerare una situazione di evidente abuso. In questi casi, quindi, ci si trova di fornite allesecuzione di lavori in assenza del permesso di costruire.
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Interventi liberi
Gli interventi liberi cio non necessitanti di alcun titolo abilitativo sono indicati dallart. 6 del TU e precisamente: interventi di manutenzione ordinaria interventi volti alleliminazione di barriere architettoniche opere temporanee per attivit di ricerca nel sottosuolo
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Cass. pen., sez. III, sent. del 19 aprile 2006, n. 21490 c.c. (dep. 21.6.006) Rv. 234472: in tema di edilizia, il regime di denuncia di
edilizio o di sanatoria, atteso che gli interventi ulteriori su immobili abusivi ripetono le caratteristiche di illegittimit dallopera principale alla quale ineriscono strutturalmente.
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inizio attivit (DIA) non applicabile a lavori da eseguirsi su manufatti originariamente abusivi che non risultino oggetto di condono
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b) gli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione
urbanistica qualora siano disciplinati da piani attuativi comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, che contengano precise disposizioni planovolumetriche, tipologiche, formali e costruttive, la cui sussistenza sia stata esplicitamente dichiarata dal competente organo comunale in sede di approvazione degli stessi piani o di ricognizione di quelli vigenti; qualora i piani attuativi risultino approvati anteriormente allentrata in vigore della legge 21 dicembre 2001, n. 443, il relativo atto di ricognizione deve avvenire entro trenta giorni dalla richiesta degli interessati; in mancanza, si prescinde dallatto di ricognizione, purch il progetto di costruzione venga accompagnato da apposita relazione tecnica nella quale venga asseverata lesistenza di piani attuativi con le caratteristiche sopra menzionate;
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Il proprietario
Si tratta di stabilire se, ed in quali termini, il soggetto proprietario dellarea, che non rivesta anche unaltra qualifica (es. titolare del permesso, committente ecc.), possa essere chiamato a rispondere, a titolo di concorso, nel reato edilizio commesso da altri. Si pone, allora, il problema di individuare la soglia di comportamenti oltre la quale scatta a suo carico una responsabilit penale; deve trattarsi di elementi che evidenzino un consapevole contributo allintegrazione dellillecito. Al riguardo, nella ricerca di elementi fattuali atti a dimostrare il suo contributo, la giurisprudenza ricorsa a diversi indici, quali laccertamento che il soggetto abiti nello stesso territorio comunale ove stata eretta la costruzione abusiva, che sia stato individuato sul luogo, che sia il destinatario finale dellopera, che non vi siano state manifestazioni di dissenso, che egli abbia fruito dellopera secondo le norme civilistiche dellaccessione.
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Il progettista
Il progettista, cio colui che redige il progetto dellintervento edilizio, non stato individuato dal legislatore come uno dei soggetti responsabili degli abusi edilizi e, pertanto, non risponde dei reati posti in essere da chi andr a realizzare il suo progetto.
Cass. Pen: il progettista di un manufatto abusivo non risponde del reato di cui all'art. 20 della legge 28 febbraio 1985 n. 47, neanche a titolo di concorso, atteso che la fase di redazione di un progetto, anche se difforme dalla
normativa vigente, va tenuta distinta da quella di direzione dei lavori, e non pu configurarsi un nesso di causalit tra la redazione del progetto e
l'attivit di attuazione dello stesso, soltanto per la quale sussiste rilevanza penale
Tuttavia ..
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Diverso il caso in cui egli, nel progetto, abbia dolosamente alterato la realt dei fatti inserendo dati non veritieri o omettendo di indicare elementi rilevanti (es. in materia di superfici, di dimensione del lotto, di distanze dagli altri edifici ecc) cos da ottenere il rilascio di provvedimenti abilitativi contenenti dati falsi e che non sarebbero stati rilasciati ove la rappresentazione dei dati fosse stata fedele. In queste situazioni (in relazione ad un permesso di costruire che contenga dati non veritieri, con la PA che viene indotta in errore dal progetto) egli concorre nel reato edilizio ed altres responsabile del reato di falso ideologico per induzione (artt. 48 e 479 del codice penale)
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Le false attestazioni
Per le opere soggette a DIA il progettista assume la qualit di esercente un servizio di pubblica necessit e risponde (in caso di falso) del delitto di cui allart. 481 c.p. Ai sensi dellart. 23 del TU, qualora il dirigente (o il responsabile del competente ufficio comunale) riscontri delle false attestazioni, da parte del professionista abilitato, ne dovr informare lautorit giudiziaria ed il consiglio dellordine di appartenenza. La falsa attestazione (481 c.p.) pu riguardare sia la relazione di asseverazione
Cass. pen., sez. III, sent. del 21 ottobre 2008, n. 1818 Ud. (dep. 19.1.2009) Rv. 242478: in materia di falso, la relazione dasseverazione del progettista allegata alla denuncia dinizio dattivit edilizia (DIA) ha natura di certificato, sicch risponde del delitto previsto dallart. 481 c.p. il professionista che redige la suddetta
relazione di corredo, attestando, contrariamente al vero, la conformit agli strumenti urbanistici.
sia il collaudo finale, con il quale il tecnico attesta la conformit dell opera al progetto presentato ed approvato.
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Taluni direttori dei lavori si difendono sostenendo che i lavori abusivi sono state eseguiti dal committente e\o dal costruttore a loro insaputa. In realt sul direttore dei lavori grava una posizione di garanzia circa la regolare esecuzione dei lavori, con conseguente responsabilit per gli abusi commessi e trattandosi di contravvenzione lomesso controllo circa la corrispondenza dellopera al permesso ben pu essere addebitato al direttore dei lavori anche a mero titolo di colpa. Avendo egli il compito di controllare la regolare esecuzione dei lavori, affermare che alcuni lavori furono eseguiti a lor insaputa significa ammettere di non aver svolto un adeguato controllo. Diverso dimostrare che le opere abusive furono realizzate, a loro insaputa, in data successiva alla conclusione ed alla chiusura dei lavori comunicata al comune; dato che quella data segna il momento in cui il direttore di lavori cessa dallincarico e non pi garante della regolare esecuzione dei lavori.
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La lottizzazione abusiva
Ai sensi dellart. 30 del TU si ha lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio quando: (lottizzazione materiale) vengono iniziate opere che comportino trasformazione urbanistica o edilizia dei terreni stessi in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione; (lottizzazione giuridica) tale trasformazione venga predisposta attraverso il frazionamento e la vendita, o atti equivalenti, del terreno in lotti che, per le loro caratteristiche quali la dimensione in relazione alla natura del terreno e alla sua destinazione secondo gli strumenti urbanistici, il numero, lubicazione o la eventuale previsione di opere di urbanizzazione ed in rapporto ad elementi riferiti agli acquirenti, denuncino in modo non equivoco la destinazione a scopo edificatorio.
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La lottizzazione abusiva
Un ruolo di assoluto rilievo assumono, nel reato di lottizzazione abusiva, quei tecnici che intervengono nella predisposizione o nellattuazione del programma edificatorio. Cass. Pen. Sez. 3 sent. n 10061 del 30.09.95 (Ud. 13.07.95) Rv 203472: .
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La lottizzazione abusiva
risponde di concorso nel reato di lottizzazione abusiva il tecnico che abbia operato l'ulteriore frazionamento di particelle gi frazionate, comprese anch'esse nella maggiore estensione della propriet originaria, poich anch'egli si inserito con efficienza causale nel determinismo produttivo dell'evento. (Nella specie la S.C. ha osservato che anche qualora, all'epoca dello svolgimento dell'anzidetta attivit professionale, non fosse ancora stato annotato sul mappale il precedente frazionamento, egli ebbe comunque a rendersi pienamente conto della reale situazione in occasione delle effettuate operazioni di ricognizione e di picchettamento).
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La contravvenzione di cui allart. 95 del TU pu essere commessa da chiunque violi o concorra a violare gli adempimenti formali e sostanziali previsti dalla normativa. Primo fra tutti il proprietario dellimmobile, il committente, il titolare della concessione edilizia ed, in genere, chi ha la disponibilit dell'immobile o dell'area su cui esso sorge. Sono altres responsabili quei soggetti che esplicano attivit tecnica o che effettuano lattivit materiale di realizzare i lavori e che li hanno iniziati senza accertarsi degli intervenuti adempimenti; tra questi ultimi individuiamo il direttore dei lavori ed il titolare della ditta appaltatrice.
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Condono edilizio
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Accertamento di conformit
Lart. 36 del TU 380/2001 ha previsto la possibilit per gli interventi realizzati in assenza di permesso di costruire, o in difformit da esso, ovvero in assenza di denuncia di inizio attivit nelle ipotesi di cui allarticolo 22, comma 3, (cd. superdia) o in difformit da essa di ottenere il permesso in sanatoria se lintervento risulta conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso sia al momento della presentazione della domanda. Tale possibilit di sanatoria viene estesa dallart. 37, comma 4, del TU anche agli interventi eseguiti in assenza o in difformit dalla denuncia di inizio attivit (DIA ordinaria).
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La legge 47/1985 prevedeva la possibilit di sanare gli abusi edilizi perpetrati fino al 1 ottobre 1983; i condoni successivi, salvo modeste modifiche, operando un rinvio recettizio alla 47/1985, hanno spostato avanti nel tempo tale termine cos portandolo, con il secondo condono, al 31 dicembre 1993 ed infine, con il terzo, al 31 marzo 2003.
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condizioni
Opere abusive che risultino ultimate entro il 31 marzo 2003 e che non abbiano comportato ampliamento del manufatto superiore al 30 per cento della volumetria della costruzione originaria o, in alternativa, un ampliamento superiore a 750 mc. Nuove costruzioni residenziali non superiori a 750 metri cubi per singola richiesta di titolo abilitativo edilizio in sanatoria, a condizione che la nuova costruzione non superi complessivamente i 3.000 metri cubi.
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La C.M. 2699\2005
La circolare del 7 dicembre 2005, n. 2699 prevede che per quanto riguarda, invece, le nuove costruzioni con destinazione duso non residenziali, la sanatoria ammessa anche oltre i limiti volumetrici previsti per i manufatti residenziali.
Cass. pen., sez. III, sent. del 19 gennaio 2007, n. 8067 Ud. (dep. 27.2.2007) Rv. 236084: in tema di condono edilizio, i procedimenti penali per violazioni edilizie relative alle nuove costruzioni non residenziali non possono essere sottoposti, durante la pendenza del termine per la presentazione del condono, alla sospensione prevista dallart. 44 l. n. 47 del 1985, cui rinviano le disposizioni di cui al d.l. 30 settembre 2003 n. 269, conv. con l. 24 novembre 2003 n. 326, atteso che lart. 32 del citato decreto n. 269 limita lapplicabilit del condono edilizio alle sole costruzioni residenziali.
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Ulteriori condizioni
Le tipologie di intervento edilizio suscettibili di sanatoria sono indicate dal comma 26 che rinvia ad un allegato specificante 6 tipologie di abuso. Il comma 27 elenca una serie di fattispecie in cui il condono non comunque possibile. Esso prescrive che, fermo restando quanto previsto dagli artt. 32 e 33 della legge 47\85, le opere abusive non sono comunque suscettibili di sanatoria, qualora: a) siano state eseguite dal proprietario o avente causa condannato con sentenza definitiva, per i delitti di cui allarticolo 416-bis, 648-bis e 648-ter del codice penale o da terzi per suo conto; b) non sia possibile effettuare interventi per ladeguamento antisismico, rispetto alle categorie previste per i comuni secondo quanto indicato dalla ordinanza del P. C. M 20 marzo 2003, n. 3274, pubblicata nel supplemento ordinario alla GU n. 105 dell8 maggio 2003; c)
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Non applicabilit
Nelle aree sottoposte a vincoli imposti sulla base di leggi statali e regionali a tutela degli interessi idrogeologici, ambientali e paesistici la norma anzidetta ammette, infatti, la possibilit di ottenere la sanatoria soltanto per gli interventi edilizi di minore rilevanza (corrispondenti alle tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6 dellAllegato 1: restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria), previo parere favorevole da parte dellautorit preposta alla tutela del vincolo.
Cass. pen., sez. III, sent. del 21 dicembre 2004, n. 48956: tra le ipotesi di opere abusive non suscettibili di sanatoria, ai sensi dellart. 32 del d.l. 269/2003, rientra la nuova costruzione realizzata, in assenza del titolo abilitativo edilizio in area assoggettata a vincolo imposto a tutela degli interessi paesistici, ipotesi esclusa dal condono dal comma 26, lett. a).
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Cass. pen., sez. III, sent. del 26 aprile 2007, n. 24451: il condono edilizio previsto dallart. 32 del d.l. n. 269 del 2003 (conv. con modd. in l. 326/2003) applicabile agli interventi edilizi anche se eseguiti in area vincolata in assenza di titolo abilitativo e di autorizzazione paesaggistica, purch si tratti di interventi di minore rilevanza (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) e previo parere favorevole dellAutorit preposta alla tutela del vincolo. Cass. pen., sez. III, sent. del 22 novembre 2007, n. 45253: in tema di reati edilizi, il vincolo che inibisce laccesso al condono degli interventi edilizi, secondo quanto previsto dallart. 32 del d.l. 269/2003, riguarda indifferentemente sia il vincolo gravante sullimmobile sia il vincolo insistente sullarea ove limmobile realizzato.
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Analogamente la Suprema Corte ha (ri)affermato che tutta la legislazione urbanistica e la giurisprudenza formatasi in materia di condono edilizio escludono la possibilit di una sanatoria parziale sul presupposto che il concetto di costruzione deve essere inteso in senso unitario e non in relazione a singole parti autonomamente considerate. Pertanto non possibile scindere la costruzione tra i vari elementi che la compongono ai fini della sanatoria di singole porzioni di essa.
Cass. pen., sez. III, n. 4752 del 30 gennaio 2008 (cc. 13.12.2007)
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