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LaboratorioLetteraturaFuturista volume 1 Manuale di Futurologia esatta -da Marinetti ai transumanistidi Roberto Guerra *Interviste a Riccardo Campa, Graziano Cecchini,

Zairo Ferrante, Maurizio Ganzaroli, Gianluigi Giorgetti, Filippo Landini, Emmanuele Pilia, Giulio Prisco, Riccardo Roversi, Antonio Saccoccio, Ugo Spezza, Marco Teti, Stefano Vaj, Sandro Battisti e Marco Milani *Gi edite on line in Controcultura SuperEva tra il 2009 e il 2010.

*Colllaudo: La Parola Futurismo nell'era postumana: da Marinetti ai Futurologi In Italia, si sa, certo archetipo culturale dominante, paleoumanista, veterocomunista, archeocattolico, che risale ancora agli hardware (anche dialettici..ma ora altra questione) dei vari San Tommaso D'Aquino, Benedetto Croce e Antonio Gramsci ( e purtroppo anche i cattivi maestri del 68 0 77), tutt'oggi ostile all'umanesimo scientifico nelle sue democratiche variabili, ha effetti negativi anche in senso molto pragmatico, nel linguaggio e nella comunicazione. Un esempio clamoroso, pochissimo analizzato, la parola Futurismo: in Italia, salvo alcuni addetti ai lavori, percepita esclusivamente in relazione all'avanguardia italiana di Marinetti e nelle sue articolazioni analoghe artistiche internazionali. Ovviamente, la matrice resta questa: ma, a partire dagli anni 50 del secolo scorso, la parola globalmente debordata dalla sfera squisitamente estetica: la cosiddetta futurologia in America e nei paesi anglosassoni (ma praticamente in tutto il mondo, tranne in Italia, il ch incredibile) chiamata soprattutto Futurismo e i futurologi ...Futuristi, Futurist. N si tratta di una mera coincidenza, come spesso ancora alcuni affermano. Il Futurismo in quanto tale, come movimento artistico, pur gi anche diffuso negli anni storici dell'avanguardia italiana, oltre oceano stato conosciuto soprattutto all'indomani della fine della seconda guerra mondiale.

In Italia, i vari Argan ( Il futurismo, movimento provinciale!) e altri geni, per questioni meramente ideologiche-esempi di pensiero acritico e neoconformismo inequivocabili!- lasciarono dissipare gran parte del patrimonio futurista, finito, per altre vie, collezionisti e-o musei eccetera (non ultimo anche certo saggio esilio...degli eredi di Balla o di Marinetti ad esempio) appunto all'estero, anche in Usa: fenomeno ironicamente luminoso della cultura italiana recentemente sottolineato dallo stesso Giordano Bruno Guerri. E in America, vuoi per questa coincidenza mediatica e conoscitiva del Futurismo, vuoi per la contemporanea nascita della nuova scienza futurologica, i pionieri dell'arte della previsione sociale, tacito o meno, consapevoli spesso comunque della matrice futurista italiana, via via optarono proprio per le parole Futurismo e Futurist, pi pregnanti e incisive di Futurologia o futurologi, perlomeno alternative. I celebri Istituti stesso del Futuro diffusi in Europa (Robert Jungk...) nel secondo novecento furono battezzati Futurist! Insomma, da Marvin Minsly a Robert Jungk a Bertrand de Jouvenel a Alvin Toffler a Marshall Mc Luhan, agli stessi Asimov e gli scrittori di science fiction, fino agli stessi Bill Gates e Nicholas Negroponte e in particolare Derrick De Kerckhove, erede di McLuhan (ne dirige anche il Laboratorio...attuale), la parola Futurismo sinonimo di futurologia: ripetiamo, nella consapevolezza generalizzata, tacito o meno della matrice stessa futurista italiana, artistica. Sempre recentemente, non a caso, proprio De Kerckhove e lo stesso Giordano Bruno Guerri hanno duellato, quasi, criticamente, proprio sui media televisivi nazionali ...sul Futurismo, ala letteraria il secondo, ala postInternet il secondo, pi o meno la nostra tesi come LLF (il neonato Laboratorio della letteratura Futurista, lanciato dal Movimento Transumanista AIT) nelle sue ali robotista e dinanimista, tra la stessa nuova password futurista e futurologica cosiddetta transumanista. Proprio quest'ultima nuova futurologia italiana e internazionale ha riportato alla luce del Sole la storia della parola Futurismo nella sua evoluzione linguistica: da Riccardo Campa e Stefano Vaj, noi stessi e altri (si veda Divenire 3 Futurismi con lo stesso Graziano Cecchini), allo stesso Max More (Verso una filosofia futurista), ai vari Antonio Saccoccio e Ugo Spezza. In Italia, invece, bisogna significativamente ancora sempre spiegare tale reinvenzione contemporanea della Parola. Soltanto la diffusione di tale dinamismo linguistico, per la necessaria Gestalt comunicativa, per superare lo stolto letteralismo, paradossale!, della casta culturale italiana, sempre attardata e fondamentalmente passatista, ancor pi di un secolo fa..., necessariamente lentista (cos va l'evoluzione sociale

rispetto a quella tecnoscientifica o artistica...), far tabula rasa, prima o poi, di tale gap linguistico. Futurismo... coglie bene una delle leggi della comunicazioni di massa: laddove la comunicazione meramente razionale e esatta, anche se ineccepibile, non persuade i cuori della gente ( e dei critici d'arte o dei filologi... dei giornalisti o delle masse tout court), invece la parola come mito senza mitologia (secondo le intuizioni degli stessi McLuhan, Hillman e Barthes e Baudrillard o altri mediologi o psicologi), la password pi rapida. Infine : un punto fondamentale. Tale equazione anche storica , linguistica, tra futurismo e futurologia, tutt'oggi appare a taluni arbitraria. In ogni caso, al di l della matrice artistica consapevole o meno tra i futurologi (noi riteniamo di s come visto, almeno in gran parte, si veda anche il bellissimo saggio di Gino Agnese su McLuhan e il Futurismo), sono indicative e indiscutibili le pagine dei vari Harold Bloom o persino del Jung, psicologo e futurologo... e transumanista ante litteram, sull'influenza culturale come effetto farfalla e-o domino, o via archetipi, inconscio collettivo. Per le scienze umane come il Futurismo... o l'ala stessa letteraria o artistica transumanista, il metodo, piaccia o meno, gi scientifico cos! La condizione umana assai complessa non ancora riducibile solo alle scienze pure esatte cosiddette, (almeno storicamente), n l'immaginario o l'immaginazione come ciberspazio mentale nel suo divenire. Tra l'altro, chi nega tali dinamismi non lineari (ma anche causa-effetto a ben vedere), storico-culturali, in nome di certi giochi linguistici appare proprio in flagrante contraddizione. Presuppongono tali spiriti attardati proprio l'influenza storico-culturale, ma la circoscrivono a livello riduzionista, extracomplessit, mancando pertanto la Gestalt giusta! Infine, interessante, invece: proprio anche nella fantascienza italiana, nella musica pop techno, nei cultori di certa cibercultura nascente, a differenza dei Dotti Asini accademici, prassi, ormai, l'uso della parola Futurismo nella sua accezione pi evoluta, nel senso di quanto qua espresso e analizzato... *gi edito on line in H+ Webzine Transumanisti.it www.myspace.com/futurismo2009 www.myspace.com/edizionifuturiste http://thefuturist.splinder.com http://guide.supereva.it/controcultura

RICCARDO CAMPA INTERVIEW LA SFIDA DEI MUTANTI Intervista a Riccardo Campa sul suo ultimo libro Mutare o perire e sul movimento transumanista. Una monografia sul transumanesimo in Italia non era ancora stata pubblicata. Libri sulla tecnoscienza o il postumanismo sono ovviamente gi usciti dalle rotative negli ultimi anni, tuttavia si sentiva la mancanza di un volume esplicitamente dedicato alle idee e al movimento transumanista. A colmare il vuoto ha provveduto Riccardo Campa, sociologo dellUniversit di Cracovia, nonch fondatore e presidente dellAssociazione Italiana Transumanisti (AIT). Gli abbiamo chiesto di parlarci di se stesso e del suo libro. R. Guerra: Possiamo dire che non poteva essere altrimenti? La prima monografia sul transumanesimo scritta dal fondatore dellAIT R. Campa: Se non lavessi fatto io, lavrebbe fatto qualcun altro. O qualche editore si sarebbe finalmente deciso a tradurre un libro di James Hughes o Nick Bostrom. Come si suol dire, siamo tutti utili, ma nessuno indispensabile. Certamente, la passione che nutro per queste tematiche mi ha aiutato a trovare il tempo e la concentrazione per portare a termine lopera. R. Guerra: A dire il vero, poich il movimento attivo in Italia da alcuni anni e lei scrive saggi e articoli da almeno un ventennio, viene piuttosto da chiedersi perch aspettare tanto? R. Campa: Questa monografia raccoglie appunto i saggi editi e inediti che ho scritto sul transumanesimo negli ultimi cinque anni. Dunque, non stata scritta nel 2010. Alcuni capitoli sono gi usciti in passato su riviste specializzate, in italiano o in inglese. Poich i vari saggi affrontano aspetti diversi, possono ben fungere da capitoli di un libro. In altre parole, mi sembrato opportuno riunire tutto il materiale in un volume unico, integrando le lacune con nuovi studi, per rendere pi comodo il reperimento e la consultazione dei miei scritti su questo argomento. R. Guerra: Possiamo per dire che il suo interesse per il futuro, la tecnologia, la futurologia, il postumano ha una storia molto pi lunga dei cinque anni di esistenza dellAIT? R. Campa: Certamente. Ho iniziato a scrivere sul ruolo sociale della tecnica gi nella mia tesi di laurea, negli anni ottanta. E poi a pubblicare articoli sul futurismo che io considero uno dei progenitori del transumanesimo nei primi anni novanta, su La Voce di Mantova. Allepoca avevo infatti fondato un Circolo dei Futuristi a Mantova, la mia

citt natale. Ho scritto sia sul futurismo storico di F. T. Marinetti, sia su quello contemporaneo di Antonio Fiore, per fare solo un esempio. In quegli anni, Internet era in fasce, perci era ancora la carta stampata il principale veicolo per le idee. Ho anche insegnato Storia del futurismo e Storia della fantascienza italiana allUniversit di Breslavia, sul finire degli anni novanta. Ma non le racconter ora la storia della mia vita. Anche perch assurdo fare lotte di priorit sullidea del potenziamento umano, visto che trova precursori in Platone, Bacone, Campanella, Condorcet, Nietzsche, Trotsky, Marinetti, Julian Huxley e molti altri. Noi transumanisti contemporanei ognuno a modo proprio sviluppiamo e arricchiamo unidea che ha gi una lunga storia. R. Guerra: Ho notato che il libro diviso in tre parti. Ci pu spiegare la struttura e anticipare qualche contenuto? Cominciamo con la prima parte, che lei ha intitolato I fondamenti del transumanesimo R. Campa: La prima parte include cinque saggi che presentano e spiegano in positivo il concetto di transumanesimo, approfondendo il suo legame con lumanesimo, la politica, letica, la tecnologia e la scienza. Pi precisamente, il primo capitolo di questa sezione (Dallumanesimo al transumanesimo) rappresenta un tentativo di distillare gli elementi essenziali del concetto di transumanesimo, con riferimenti anche alla storia del termine. Si tratta di un saggio ancora inedito. Il secondo capitolo (Transumanesimo e politica) invece apparso in forma di saggio sullenciclopedia di MondOperaio, con un titolo diverso, ed piuttosto centrato sugli aspetti sociali del transumanesimo e sulle diverse correnti politiche che caratterizzano il movimento. Nel terzo capitolo (I principi etici del transumanesimo), anchesso inedito, ricostruisco i capisaldi morali e filosofici su cui si fonda questo approccio alle tecnologie, facendo riferimento soprattutto ai documenti ufficiali della World Transhumanist Association, recentemente ridenominata Humanity Plus la pi grande associazione transumanista mondiale. Nel quarto capitolo (Le tecnologie convergenti e lorizzonte postumano) discuto alcuni dettagli tecnoscientifici del transumanesimo, ovvero come funzionano o potrebbero funzionare la rigenerazione cellulare, gli impianti cibernetici sottopelle, le mutazioni genetiche controllate, gli ibridi macchina-animale e uomo-macchina, la sospensione crionica, il mind uploading, la nanotecnologia, le superintelligenze artificiali, i robosapiens, e tutte le fantastiche invenzioni cui fanno riferimento i teorici del transumanesimo. Infine, il quinto capitolo della prima parte (La scienza pura e lorizzonte postumano) apparso inizialmente in Ulisse Biblioteca, poi come paragrafo del mio libro Etica della scienza pura e, infine, in inglese, nel Journal of Evolution and Technology. Come indica il titolo, lindagine

centrata sui rapporti fra transumanesimo e scienza intesa come sapere teorico, ossia come sforzo di conoscere il mondo, al di l delle possibili applicazioni pratiche della conoscenza. R. Guerra- Nella seconda parte, invece, ho visto che ci parla dei nemici del transumanesimo. Un nemico trasversale, dal punto di vista ideologico, non meno del transumanesimo stesso R. Campa: La seconda parte del libro porta per titolo Il transumanesimo e i suoi nemici ovvio e forse abusato ricalco de La societ aperta e i suoi nemici di Karl Popper, ma sempre piuttosto incisivo. Questa parte raccoglie appunto le analisi degli attacchi al transumanesimo, verbali e non verbali. Le critiche al progetto transumanista non sono infatti mancate. Critiche aspre, dure. E non poteva essere altrimenti, data la radicalit di questo pensiero. Ma chi ha paura del transumanesimo? Alcuni lo avversano perch lo ritengono credibile e pericoloso, altri perch lo reputano implausibile. Alcuni lo chiamano per nome, altri no. Alcuni si limitano alla critica intellettuale, altri passano alle vie di fatto, assumendo atteggiamenti violenti e intimidatori. Si inizia, nel capitolo sesto (Il caso Unabomber), con la ricostruzione delle idee e delle azioni dellecoterrorista Ted Kaczynski, non tanto perch si vogliano mettere in cattiva compagnia i critici del transumanesimo, ma perch, come poi si vedr, molte delle critiche che verranno elaborate successivamente sono gi presenti nel manifesto di questo folle e lucido nemico del progresso. Il manifesto di Kaczynski La societ industriale e il suo futuro un documento che esemplifica la critica di tipo ecologista e primitivista, anche se chi la elabora un ex matematico brillante, ovvero un ex figlio della societ industriale, sedotto sulla via di Damasco dallidea del ritorno alla natura. Il capitolo settimo (Lallarme di Bill Joy) significativo perch analizza le critiche di uno scienziato impegnato sul fronte pi avanzato dellIntelligenza Artificiale, che inizia a nutrire dubbi sullopportunit del proprio lavoro e propone un bando o una moratoria di certe tecnologie GNR (genetica, nanotecnologia, robotica) che reputa pericolose. Si tratta dunque di una critica dallinterno. Il capitolo ottavo (Il jaccuse di Francis Fukuyama e loffensiva dei bioconservatori) affronta invece la critica forse pi nota al transumanesimo, proveniente da un umanista laico di orientamento conservatore. Non si tratta dunque n di un ecologista radicale, n di uno scienziato pentito, n di un integralista religioso. Tuttavia, egli ritiene abominevole lidea di modificare consapevolmente la natura umana, perch teme che questo possa mettere in crisi lidea di uguaglianza, la libert individuale, la democrazia. Si tratta dunque di un attacco di matrice politica che apre la porta ad analoghe critiche di ideologi similmente orientati, come Giuliano Ferrara e Marcello

Veneziani. Nel capitolo si fa infatti riferimento anche alle numerose invettive provenienti da esponenti del centrodestra italiano, prodotte sulla scia dellarticolo di Fukuyama o in relazione al referendum sulla procreazione assistita. Il capitolo nono (Lanatema della Chiesa cattolica) concentra invece lattenzione sulle dure critiche provenienti dalle gerarchie ecclesiastiche e dai giornali legati alla Chiesa, come Avvenire e LOsservatore Romano. Sono gli attacchi pi documentati e persistenti, segno che rispondono ad una precisa strategia e sono affidati a prelati ed intellettuali di spicco della cultura cattolica. Infine il capitolo decimo (Le speranze minime di Paolo Rossi) rappresenta una ricostruzione delle critiche al transumanesimo elaborate dal filosofo e storico Paolo Rossi nel suo recente libro Speranze. In questo caso abbiamo una critica proveniente da un sostenitore del progresso tecnico e scientifico, nonch accademico di fama. Dunque, si tratta di una posizione particolarmente importante e significativa, alla quale abbiamo ritenuto opportuno rispondere punto per punto, giacch ci pare fondata su alcuni fraintendimenti. R. Guerra: Nella parte terza, mi pare, lei si spoglia con pi evidenza dagli abiti del ricercatore analitico e descrittivo, per indossare quelli dellintellettuale ideologicamente orientato, del guru, dello sciamano categoria in cui lha messa Paolo Rossi. Lo dice il titolo stesso: Apologia del transumanesimo. R. Campa: Nella parte terza ho in effetti riunito tre saggi dal sapore pi pamphlettistico che possono ben fungere da risposta a molte delle critiche precedenti. Spesso i transumanisti rispondono alle critiche mostrando che ci che accade non nulla di nuovo sotto il sole. Sostengono che il transumanesimo semplicemente una continuazione dellumanesimo e, dunque, del processo di civilizzazione. Ci sarebbe confermato dallo studio dei trend, delle tendenze, per esempio sullallungamento della vita media, sulla graduale minore incidenza delle malattie, sul perfezionamento delle macchine, sulla crescita della conoscenza scientifica e del numero dei brevetti tecnologici, sullo sviluppo dellindustria, sulladdomesticamento delle altre forme di vita. Questo tipo di argomento in buona parte corretto, ma non del tutto soddisfacente, perch nulla assicura la stabilit dei trend in futuro. In altre parole, necessario un impegno concreto delle persone empiricamente esistenti, affinch il futuro sia effettivamente quello che si sogna e non un incubo. Questi saggi si inquadrano proprio nella prospettiva dellimpegno. Il capitolo undicesimo (In difesa del transumanesimo) un documento storico, perch da esso sono state tratte due pubblicazioni piuttosto importanti per il movimento transumanista: la prima intervista in risposta a Fukuyama apparsa sulla

stampa italiana (su Libero del 18 febbraio 2005) e il testo del documentario Nascita del superuomo, girato da RAI 3 e trasmesso il 15 novembre 2006. Il capitolo dodicesimo (Manifesto dei transumanisti italiani) rappresenta un tentativo di sintesi ideologica tra i diversi modi di intendere il transumanesimo. Si tratta di un documento culturale e politico che testimonia la volont di andare oltre la destra e la sinistra tradizionali, oltre i miti dellOttocento e del Novecento lo Stato, il mercato, la razza per mettere al centro del discorso levoluzione autodiretta e salvando del passato solo ci che pu essere funzionale a questo progetto. Si tratta di uno scritto che approfondisce gli aspetti politici, religiosi ed epistemologici del transumanesimo, e ambisce a smontare uno ad uno i tanti pregiudizi degli avversari. Lultimo capitolo, il tredicesimo (La nostra bioetica e la loro), invece una risposta puntuale agli attacchi provenienti dalle gerarchie vaticane e alle critiche di tipo religioso, anche quando sono formulate da laici come Giuliano Ferrara. Si fa riferimento a diversi temi bioetici riguardanti la durata ottimale della vita, dalleutanasia alle terapie di ringiovanimento, mettendo in luce ragioni non sempre esplicitate che stanno dietro le diverse posizioni. Lo stesso titolo indicativo di una posizione relativistica, che non assume ingenuamente o arrogantemente lesistenza di una sola bioetica. R. Guerra: Per concludere, vorrei farle una domanda sul movimento italiano. Che rapporto c fra transumanisti ed estropici? R. Campa: Gli estropici sono una componente importante del movimento transumanista. Volendo semplificare sono i liberisti, gli alfieri del libero mercato. Pur non essendo questa la mia personale visione dato che considero il libero mercato un eccellente mezzo di crescita della societ, ma giammai un fine o un moloch a cui debbano essere sacrificati tutti gli altri valori, a partire dalla cultura accolgo a braccia aperte chiunque sposi la causa transumanista. Estropici inclusi. Tanto vero che nel comitato scientifico di Divenire, la rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano che curo per la Sestante Edizioni, presente anche Natasha Vita-More, fondatrice del movimento estropico internazionale, insieme a Max More. Una componente liberista anche presente nellAssociazione Italiana Transumanisti e convive piuttosto pacificamente con quella socialista o etno-identitaria. R. Guerra: Ma in qualche blog si legge anche di polemiche tra le varie componenti del movimento transumanista R. Campa: Fa parte della normale dialettica tra diversi orientamenti. Pu sempre capitare che nasca un attrito di natura politica tra un estropico e un futurista, o fra un tecnoprogressista e un sovrumanista. Succede

nelle migliori famiglie. Ma io non enfatizzerei troppo queste polemiche. Bisogna sempre ricordare che lavversario fuori dal movimento. Lavversario il bioconservatore, il tecnofobo, il luddista, di qualunque colore politico. E bisogna anche ricordare che il transumanesimo non un movimento politico, ma un movimento culturale trasversale. Dopo tutto, il singolo membro pu portare avanti il proprio impegno politico in altri ambienti, per esempio nei partiti. LAIT unassociazione la cui missione la promozione delle nuove tecnologie e dellevoluzione autodiretta. Come tale, aperta a tutti gli interessati. Non facciamo lesame del sangue a chi entra, purch rispetti le regole dello Statuto e si riconosca nei Princpi. Nel nostro sito (www.transumanisti.it) abbiamo messo nero su bianco che lassociazione nata dallincontro di intellettuali e militanti influenzati dalle idee dellumanesimo, dellilluminismo, del positivismo, del neopositivismo, del razionalismo critico, del superomismo nietzscheano, del marxismo trotzkista, del futurismo italiano e russo, dellestropianesimo, della futurologia e della letteratura fantascientifica. Inoltre, per quanto riguarda ci che ripudiamo, abbiamo precisato che comune il rifiuto del razzismo, del bigottismo, della superstizione, dellintegralismo e del fanatismo religioso, dellignoranza volontaria, delle discriminazioni sessuali, del culto della tradizione, del passatismo, della tecnofobia, e di ogni atteggiamento antiscientifico comunque motivato. Ora, se aderisce qualcuno che non si riconosce in questo quadro, la questione materia per il suo psicanalista, non per noi. Direi che lo stesso consiglio va esteso a coloro che ci attribuiscono fini o orientamenti diversi da quelli che abbiamo esplicitato. R. Guerra: Per difficile fare lavorare insieme persone con idee politiche diverse. R. Campa. difficile, ma non impossibile. Soprattutto se si ha un obiettivo comune. Dopotutto, Churchill, Roosevelt e Stalin erano seduti allo stesso tavolo. Nella stessa Chiesa cattolica ci sono persone di tutti gli orientamenti, ci sono fascisti e comunisti, democratici e liberali, bianchi e neri, leghisti ed extra-comunitari, ecc. Non vedo perch se ci riescono loro a tenere tutti insieme, non possiamo riuscirci noi. Ovviamente, per riuscirci, bisogna darsi delle rigorose regole comportamentali, di etichetta. Nella nostra associazione, per esempio, pretendiamo dal militante una certa gentilezza nei modi, un comportamento per cos dire aristocratico. Come insegnava Nietzsche, laristocratico a un discorso provocatorio, risponde con contegno e con spirituale chiarezza, non come atterrito, schiacciato confuso, pieno di vergogna, alla maniera del plebeo. E i risultati si vedono. A confronto di quello che accade nei partiti politici, dove davvero volano gli stracci,

siamo ancora relativamente dei signori. Il mio invito resta sempre lo stesso: uniamo le forze per realizzare qualcosa in positivo. Dobbiamo produrre ricerche, libri, riviste, siti internet, videoclip, conferenze, raduni, seminari. Le liti lasciamole ai politici di professione. Sono cose umane. Troppo umane. www.transumanisti.it GRAZIANO CECCHINI ROSSOTREVI INTERVIEW 19 ottobre 2007: due anni fa Graziano Cecchini rilanci il futurismo con una performance storica; la celebre Fontana Rossa di Trevi. Rosso Trevi dapprima fu etichettato come vandalo ad esempio da Rutelli, poi, alla luce, dellecovernice usata- studiata per mesi- nelloperazione (nessun danno alla Fontana) rilanciato dagli stessi Toscani e Sgarbi, tuttoggi assessore a Salemi con questultimo. D- La Fontana Rossa, due anni dopo: R- E ancora una grande evento, se ne parla ancora, nonostante oggi, era elettronica, 1 anno equivalga a 10; ogni anno ad esempio aumenta del 30% circa la pubblicazione di ricerche scientifiche Festegger questo non anniversario ma compleanno della Fontana Rossa e del nuovo futurismo. con una piccola grande sorpresa: due anni fa fu una protesta contro la giunta Veltroni e limmobilismo politico-culturale romano. Ora la dedica per Alemanno. Nulla di nuovo sotto il Sole Romano, altro che libero e giocondo I giovani a Roma sono costretti ad una esistenza virtuale, praticamente non esistono. La cultura tornata nelle catacombe! Roma soltanto una capitale abitata da fantasmi di Pietra! ROSSO TREVI D- LInformazione in Italia, oggi: R- Recentemente han fatto, come noto una grande manifestazione per la libera stampa e la libera informazione. Ma un bluff, un simulacro. Libera ..da che cosa? Un gatto che si morde la coda- Le persone libere non hanno bisogno di gridare e urlare Il controllo dei Media assoluto, ma in forme meno primordiali di quanto dicano giornalisti di sinistra e anche di destra cosiddette Libert di stampa e dinformazione da Berlusconi, per sostituirlo con un altro big Brother? In realt, i quotidiani sono sottomenu del potere editoriale e questultimo delle Banche, in Italia comandano le Banche. Il vero Regime esoterico e segreto (ma alla luce del Sole!). In realt quando si liberi di urlare e gridare in televisione o in piazza per la libert di parola, stampa, informazione anche un controsenso evidente. In profondit il conflitto individuale..

tra lImbecillit e la Creativit. GRAZIANO CECCHINI D- Lanno del centenario futurista volge al termine, i risultati? R- Molte celebrazioni istituzionali o accademiche doverose, appunto celebrazioni, anche positive se si vuole, ma tutte anche ovattate, per edulcorare il senso tuttoggi rivoluzionario del futurismo; centenari tipo bricolage, o puzzle dellultimo saldo. Il buon Bondi (e non il peggiore, meglio lui di Bonito Oliva) che raccoglie il centenario francese del Centre Pompidou, lo importa a Roma allultimo minuto, perch Veltroni si era dimenticato! E cos via. Appunto per congelare la persistente vitalit del futurismo e di Marinetti. Vitalit contemporanea come, invece, abbiamo dimostrato io e gli amici futuristi di Ferrara nel compleanno del futurismo pi riuscito: tutti l a Ferrara, nonostante lomert incredibile delle stesse istituzioni ferraresi (e noi labbiam portato su Rai Due nello speciale pi importante sul centenario trasmesso alla vigilia, promossi soltanto da Ferrara Video&Arte, Estense com, i nostri blog o la Rete). Oltre 30 neofuturisti del XXI secolo, artisti e scienziati. Non a caso i futuristi transumanisti di Riccardo Campa e Stefano Vaj e altri hanno poi codificato levento e il futurismo attuale con il bel volume Divenire 3 Futurismo, con anche i manifesti di Ferrara, mio, di Guerra e Brugnoli. A Ferrara abbiamo riformattato il futurismo storico. Oppure anche altri compleanni (come ben scritto da un altro neofuturista, Ganzaroli) e non celebrazioni son state fatte a Catanzaro, Bergamo- i Connettivisti- e pure a Cagliari dai giovani Netfuturisti del web, ancora, a Roma e Lecce dal gruppo di Antonio Fiore e Luigi Tallarico (del giro eroico post1944 fino agli anni novanta di Futurismo Oggi e Enzo Benedetto, quando i futuristi erano azzerati per stupidi motivi ideologici). Come ho scritto nel manifesto 2009 dalla Velocit delle automobili e degli aeroplani allalgebra e la velocit della luce dei gigabyte, ecco il futurismo del duemila e dellera di Internet. ROSSO TREVI D- Le tue note battaglie per il Tibet e i Karen in Birmania, trasmesse anche dal fronte birmano- da radio radicale, ma poche notizie dai media nazionali e non solo, che sta succedendo? R-Guerre e genocidi e collaborazionismi occidentali continuano, media inclusi: come a Norimberga, quando una domanda cruciale era? I tedeschi non sapevano nulla? Gli Alleati idem? In un mondo globalizzato non da una comunit mondiale evoluta ma dalle multinazionali e dalle Banche che hanno spalancato (Europa compresa) il mondo magari alla Cina postcomunista, tutti sanno che tale credito internazionale significa violare tutte le norme umanitarie e commerciali. Favorire i genocidi del

popolo cinese e tibetano. Oppure, per vie simili in Birmania con i Karen. Ecome anche con i Gulag: la realpolitik rimuove consapevolmente i fatti. Contrariamente a come sognavamo noi futuristi gli umani son diventati automi e numeri della matrice finanziaria mondiale GRAZIANO CECCHINI D-Il futurologo Roberto Vacca ha immaginato due scenari futuribili alternativi: Medioevo o Rinascimento, prossimo venturo? R- Purtroppo, anche per quanto sopra, persino il Medioevo sarebbe gi scenario ottimista: temo ancor pi indietro, oltre Aristotele, oltre Platone (anzi, magari, qua!): politicanti ed economisti dovrebbero invece rivedere 100 volte 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, genio futurista! Louverture con lhomo neppure erectus che lancia in cielo un osso di mammut o simile Questo il probabile futuro. Come sempre lunica speranza sono i giovani, magari alla luce di Internet, futurismo non stop!: morte le ideologie soltanto nuovi slanci vitali, lideale del sopra-vivere e non del pur comprensibile sopravvivere (magari pianificano tutto a 20 anni, lavoro pensione e tomba a rate gi prenotata). Il futurismo scientifico offre le Macchine e le Idee per una nuova Igiene del Mondo aggiornata. Purtroppo lo stato delle cose e lo status quo, ora, sono altri; un poco come lautore che ha affermato in un libro frase straordinaria e agghiacciante: meglio godersi la guerra: la pace molto + dura! Ma chiss: magari, altre guerre puramente virtuali, voglio dire certa moda giovane di certi video games, in tal senso, indicano una speranza, un altro futuro, un vero futurismo sociale. ROSSO TREVI www.myspace.com/azionefuturista ZAIRO FERRANTE INTERVIEW Zairo Ferrante, 26 anni, scrittore, salernitano, il fondatore del Gruppo Dinanimista, netclassico esempio delle potenzialit del web, anche per certa nuova letteratura sperimentale italiana: ricercatore del LLF, Laboratorio futurista letterario in sinergia con lAIT, la nuova futurologi italiana e europea di Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco e altri. D Poesia e Narrativa, dopo il web: R spesso sento dire che il web ha ucciso la Poesia e la Narrativa, secondo me non c nulla di pi falso, sicuramente il web ha modificato il modo di fare letteratura semmai creando qualche problema alle case editrici, (tra laltro non sempre interessate a fare cultura) , ma rendendo

indubbiamente pi popolare ed accessibile sia larte dello scrivere sia quella della lettura e questa non cosa da sottovalutare. Inoltre questultimo punto uno degli obbiettivi che il DinAnimismo si prefigge, perci in un certo senso devo ringraziare il web. Poi, per avere unidea della grande rivoluzione letteraria post-web, basta pensare ai centinai di blog, ai social network, agli e-book gratuiti, ai siti di scrittori noti e meno noti (che in alcuni casi nascondono dei veri e propri capolavori poetico-letterari) ed alla videopoesia che ha letteralmente liberato la scrittura, rendendola fruibile da tutti, anche dai meno appassionati . D- Le avanguardie storiche oggi: R- Le avanguardie storiche oggi sono un esempio, o meglio un punto di partenza per quelle presenti e future. Le ritengo delle piattaforme di lancio da cui far decollare nuove idee e nuove sperimentazioni. Inoltre credo che possano essere anche desempio e far capire i possibili errori da evitare. Mi piace vedere larte come un continuum di idee in cui ognuna si collega, o per la legge degli opposti o per le legge dei simili, alla precedente ed alla successiva. Ad esempio il futurismo paradigma delle avanguardie mondiali molto deve al romanticismo pur essendo, nella forma, uno lopposto dellaltro. D- Dinanimismo e futurismo R- Come spesso ripeto il Dinanimismo deve molto al futurismo, anche se per certi aspetti sono uno linverso dellaltro. Infatti mentre il futurismo aveva lobbiettivo di accompagnare un uomo ricco di anima nel futuro e quindi nello sviluppo tecnologico il dinanimismo si prefigge lo scopo inverso e cio quello di accompagnare un uomo ricco di tecnologia, tra laltro inarrestabile, alla scoperta della propria anima tramite lopera poetica ed artistica in generale che, come quella futurista, deve essere forte, semplice, immediata e vicina alla gente. Ecco che in tal senso va benissimo collocare il dinanimismo tra le avanguardie neo o post-futurista. D-Dinanimismo e transumanesimo R- Il dinanimismo non transumanesimo anche per il carattere poeticoartistico del primo e quello prettamente scientifico del secondo. Ma certamente vanno nella stessa direzione. Entrambi si prefiggono di supportare e preparare luomo al possibilissimo futuro trans e postumano. Con la differenza che i dinanimisti cercano di sensibilizzare e preparare le anime tramite azioni artistiche, mentre i transumanisti si prefiggono

di preparare le menti tramite le previsioni e la divulgazione scientifica. Ecco che su determinati argomenti, come appunto il futuro transumano ed il suo impatto sulluomo, le due avanguardie possono stabilire delle fruttuose sinergie ed ecco anche perch la parola dinanimista diventata, insieme ad altre parole nuove come robotismo, materia di ricerca del Laboratorio di letteratura Futurista (LLF) curato dallAssociazione Italiana Transumanisti (AIT). D- Lanima nellera di Internet R- LAnima continua ad esistere anche nellera di internet, si estrinseca con il fare come sostiene lo psicologo Junghiano James Hillman. Addirittura Fabio Marchetti ingegnere, inventore e scrittore ha cercato di spiegare lesistenza dellAnima tramite una rivisitazione filosofico scientifica della fisica tradizionale (ndr. Libro La fisica dellanima) . A mio avviso il problema reale che le Anime, a causa della cattiva gestione dei tantissimi input esterni che bombardano luomo moderno portandolo a non porsi pi domande, si sono un pochino assopite. Ecco che occorrono stimoli per risvegliarle e tra questi proprio la poesia, larte figurativa in generale e la musica possono svolgere un ruolo importantissimo e rimetterle in movimento, creando appunto un DinAnimismo. D-Dinanimismo: obbiettivi futuri R- Molti sono gli obbiettivi futuri del DinAnimismo, innanzitutto continuare la sua divulgazione poetico-letteraria iniziata da qualche tempo tramite i blog ufficiali ed i social-network (tipo Face-book) dove hanno gi collaborato in modo del tutto libero diversi artisti provenienti da tutta Italia Inoltre le sinergie tra quadri e versi, possibili anche grazie ai quadri di noti pittori.... quindi certamente il dinanimismo continuer anche in questa direzione, cercando sempre nuove collaborazioni. Senza dimenticare la produzione di nuovi eBook di nuovi autori, oltre all e-book dinanimismo pubblicato gratuitamente nel 2009, sempre per Futurist Editions http://zairoferrante.xoom.it MAURIZIO GANZAROLI INTERVIEW Maurizio Ganzaroli, scrittore (emiliano) di fantascienza , artista multimediale,curatore della webzine Sands From Mars, ricercatore nazionale del LLLF (Laboratorio Letteratura Futurista) con lavanguardia Transumanista, ha appena edito on line Ombre di Metallo, eBook dedicato a certo overgrund cosiddetto Gothic, Metal, Dark, Technonoir.

Interviste ai vari Waywarson, Dhyamara, Christian Ranier, Visioni Gotiche, Midnight Syndacate,Dave Sixx : rapide, disincantate, molto comunicative, scevre dai tecnicismi di certa ben nota funerea e cerebralista criptica darte. Overground che viene anche da certa antitradizione squisitamente europea( e ne sono consapevoli) persino postromantica, dal fantagotico di Mary Shelley, Polidori, fino a scapigliati e decadenti, tra Tarchetti, Rimbaud, generazioni e protoavanguardie che hanno innestato i virus della modernit e della superscienza. Fino, poi, a parte certa letteratura ( e poi cinema) del novecento, al rifiorire nella pop cultura contemporanea della musica dark, magari fatta con elettricit ed elettronica, Black Sabbath, Joy Division dellultimo maledetto genialoide (Jan Curtis), gli stessi Doors Stranglers. (E citiamoda Frankenstein a Dario Argento, solo uno dei possibili e infinti link della Gothic Kultur). Fino allultima wave musicale, appunto, memorizzata da Ganzaroli in Ombre di Metallo e amplificata in questa intervista, fatta a mezzanotte, sotto la luna piena D. Ganzaroli: tra neofuturismo, fantascienza e che altro? R. dark,musica, arte, pittura e qualsiasi cosa sia espressione artistica, che la forma pi pura di rappresentare la propria anima. D- Ombre di Metallo, prima puntata, da dove lIdea? R. lidea viene dalle molte interviste che con la webzine sands from mars, ho fatto a vari artisti anche molto interessanti, come quelli citati in questo primo e-book, e soprattutto la passione di far conoscere, scoprire ed apprezzare i nuovi artisti! D- Gotico-Metal-Dark, come meglio ti defineresti? una breve cronistoria? R. non mi piace definirmi con un termine solo, ma di volta in volta nel mio cammino di conoscenza e ricerca spirituale, mi esprimo nel modo artistico che pi mi si addice al momento, senza trascurare nulla. D- Il sound cosiddetto Noir o Dark, viene dalla grande antitradizione decadente letteraria, oppure? R. il genere letterario noir, unevoluzione del giallo classico, che con tinte pi forti sottolinea tratti che devono indirizzare precise emozioni a chi li legge; il dark invece (come viene chiamato in Italia) o genere gotico, come viene chiamato negli altri paesi, quel genere di musica, poesia e filosofia che nasce dai grandi romanzi gotici, ma che ricerca in se stesso e nella societ un posto per le emozioni intense, difficili e a volte molto complicate, che si esprimono nella musica e non solo. D- Alcuni parlano di neofuturismo gotico, in senso anche lato, Verso il

futuro da certo Antico: R. beh, sicuramente il senso deve essere lato per forza, perch le due correnti altrimenti rischierebbero di darsi i pugni luna con laltra, ma in definitiva, entrambe hanno basi storiche, ma sono proiettate verso un futuro migliore, almeno dal punto di vista artistico, se non proprio umano! D- Alcuni, con un uso improprio della parola,definiscono il futurismo, come un espressione artistica morta con la disfatta del fascismo, cosa ne pensi? R. penso, che non solo non mi schiero in nessun modo a favore o contro di qualunque corrente politica, quello odierno il NEOfuturismo, quindi una corrente nuova che si evolve di continuo, prendendo spunto, ma solo come trampolino di lancio, verso nuove sfide e scoperte nel campo dellarte, della cultura e perch no, anche della vita, basti pensare ai transumanisti, che vedono in questa corrente, la possibilit un giorno, che tra macchina e uomo, non ci sia pi una vera distanza, ma una fusione, tra le due parti, per un miglior benessere. www.myspace.com/sandsfrommars GIANLUIGI GIORGETTI D- Giorgetti: dopo anni di laboratorio web, un 2009 tour per Netfuturismo: R (Giorgetti-Netfuturismo) Nonostante tutto, il 2009 stato un anno di attesa. Con il clamore modaiolo del centenario del futurismo storico, troppo facile finire scambiati erroneamente per un movimento nostalgico passatista. Certo tanta gente si voltata per guardare agli aspetti estetici del futurismo e poco pi in l ceravamo anche noi. La visibilit aumentata, ma ad un prezzo: pi faticoso distinguere tra chi si interessa a te per una botta e via, e chi invece ha veramente il cuore e il cervello per capire cosa dovrebbe essere il futurismo nel terzo millennio. Ci siamo fatti vedere di pi. Abbiamo fatto tante partecipazioni, tra mostre, eventi e iniziative. Qualcuno in pi ci conosce. Poco importa. La festa finita, tempo di pulire per terra le cartacce e cominciare davvero una vera e propria campagna darte doltravanguardia. Il vero nostro lavoro comincer nel 2011, unanno dopo la fine delle feste da ballo dei modaioli nostalgici. D-Tu sei forse il performer principale del movimento R(Giorgetti-Netfuturismo) Il movimento unito dalle idee e dallamicizia.

Siamo tutte persone profondamente diverse sia come provenienza territoriale che come competenze e s, io sono quello pi addentro alle arti performative in senso classico. Ma una delle bellezze dello spirito netfuturista la sete di conoscenza, cos, mentre io imparo dagli altri, gli altri imparano da me. Forse il mio marchio pi profondo non tanto la passione per le arti estemporanee dal vivo, quanto la passione per la burla. In questo senso sono un seguace di Palazzeschi. Raccolgo le sue visionarie idee del mondo e cerco di renderle realt, non solo nel movimento, o nelle performance, ma soprattutto nella vita. Una realt riveduta e riadattata cento anni dopo, con le nuove conoscenze, con le nuove tecnologie e con la nuova coscienza netfuturista. D- Il pubblico e i critici sono pronti alla nuova rivoluzione futurista? R(Giorgetti-Netfuturismo) Una battuta? Se lo fossero, non saremmo unavanguardia! In realt con lespressione avanguardia di massa che vorremmo ci descrivesse, cerchiamo di fare in modo che le nostre intuizioni siano facilmente comprensibili a tutti e, credimi, stato molto pi facile costruire un pensiero coerente, metterlo alla prova e trasformarlo in realt, che renderlo comprensibile al pubblico (che brutta parola!) e ai critici (che orrenda parola!). Se centanni fa la rivoluzione era tutta nella innovazione tecnologica e nella nuova coscienza che ne scaturiva, oggigiorno la vera rivoluzione nella comunicazione. Padroneggiare le nuove possibilit comunicative difficile, impegnativo, ma dipende tutto da noi stessi. Parlare con gli altri richiede un requisito fondamentale: che gli altri siano disponibili ad ascoltarti, e questo non dipende affatto da te! E la sfida pi grande. Una sfida che siamo pronti a vincere. D- La video arte netfuturista R(Giorgetti-Netfuturismo) E un percorso che abbiamo appena cominciato, anche se un media che non ci interessa pi di tanto. Da un lato un ottimo veicolo di comunicazione, poich unisce la forza delle immagini in movimento allaudio e soprattutto un media che la gente conosce, ma dallaltro lato contiene ancora il limite delle forme darte a fruizione passiva. Come ben noto, il netfuturismo predilige le forme artistiche partecipate (oltrarte) e inquadrate nella vita (arte.vita). Quindi: bene per la possibilit di veicolare messaggi, ma pensiamo alloltrarte.vita. Il video la realt gettaedrica , in effetti, solo una sorta di spot di un aspetto fondamentale del netfuturismo: la retarchia. Se ne potranno fare altri, certo, ma la vera ricerca di oltravanguardia va in tuttaltre direzioni. http://scrittidigetto.blogspot.com/

FILIPPO LANDINI INTERVIEW D- The Scientist 2009: V-Art anno 3 quali le news rispetto alle scorse edizioni? Dove va l'arte elettronica ferrarese contemporanea? R Nella prima edizione bisogna sottolineare limportante attivit collettiva di Andrea Forlani, di Roberto Futur Guerra e di Filippo Landini, che diedero risultati videoartistici in varie accezioni. Affianco ai quali si diede risalto alla grafica digitale di Sebastiano Xeba Zuccatelli e alla sarcastica narrativit di Alberto Gigante. Nella seconda edizione, notevole fu lentrata in campo di Giacomo Verdoia in vari lavori e lottimo documentario di Cristina Mazza su Alberto Grifi, pioniere della video arte italiana. Nelledizione del 2009 invece nuove risorse e innovativi linguaggi saranno proposti dalle opere di Erika Bassi, del patafisico Lapin e del gi famoso Graziano Rosso Trevi Cecchini. Si procede bene e speriamo che a Ferrara qualcuno continui con lestetica critica e con la guerriglia linguistica, un po di irriverente tecno teppa. D-Rispetto alla video art contemporanea quella ferrarese in che contesto la collochi? R Penso che la video arte della sezione V-ART, quella ferrarese appunto, a parte qualche eccezione, cerchi il proprio risultato esteticocomunicativo senza indugiare troppo sulla speculazione intellettiva bens con messaggi diretti e attuali rispetto alla vita cittadina. Penso la si possa definire una scena di cronaca dellarte. D- Panoramica sulla video art contemporanea italiana e differenza rispetto al secolo scorso pionieristico. R La video arte larte visuale fatta con dispositivi elettronici. Nel secolo scorso ottimi risultati furono i documentari di critica sociale e politica e le sperimentazioni visuali di Alberto Grifi. Purtroppo c il rischio che in questo impasse culturale odierno, passi pi la video arte estetico-concettuale ereditata da Plessi e non quella che concepisca la telecamera come una molotov. D.-Ferrara citt d'arte.... mito o realt in divenire?

R Ferrara citt come tante, con il Duomo come a Modena e il Castello come a Mantova, i suoi scrittori, i suoi pittori, i suoi musicisti, alcuni eccelsi e molti pessimi. Una citt con i suoi indefessi e assuefatti elettori che votano una noiosissima e inutile sinistra e una destra da bagaglino di cerebro lesi. Citt mediocre come tante. D- Il futuro dell'arte elettronica.... R - Sempre pi intangibile ma visibile, meno materia e pi idee, almeno spero, ossia meno inquinante e pi stimolante per i neuroni e gli ormoni. D-La video arte terreno di convergenze linguistiche. Quali lacune si posso evincere storicamente.... R - Troppo spesso la video arte s avvicinata al design e allarte concettuale, tralasciando la forza dellimmediatezza sincretica visualsonica, cio della realt combustibile e delloggetto contundente. Quindi auspico pi guerriglia nellarte, un po pi di creativa distruzione nei confronti delle miriadi di inutilit pseudo artistiche che per spesso portano tanti soldini ai lecca culo cul-turali. www.thescientist.video.net

GIULIO PRISCO INTERVIEW Da Julian Huxley a Bertrand Russell a Norbert Wiener a Jacques Monod, Karl Popper, Marvin Minsky (e i pi grandi scienziati del Novecento/Duemila): la scienza come filosofia e viceversa il linguaggio pi radicale e rivoluzionario, energia nucleare e solare dellevoluzione concreta della specie umana. All alba dei tempi postumani, quando la scienza non pi soltanto mera tecnologia e-o Intelligenza, ma ormai lo stomaco e il cuore dellUomo contemporaneo, contro certo neooscurantismo la parola scientifica, nelle sue frontiere pi avanzate, appare ancora pi potente e radicale, rispetto alla crisi non solo delleconomia in fase di riformatizzazione postinformatica e postecologica, ma anche dellarte alla ricerca di nuovi paradigmi del XXI secolo. Di seguito questa significativa intervista al Dottor Giulio Prisco, fisico e informatico, di fama internazionale, tra i leaders del cosiddetto movimento transumanista contemporaneo, la futurologia scientifica del nostro tempo. D- Il transumanesimo come umanesimo scientifico? R-(GIULIO PRISCO) Umanesimo, nel senso che le persone sono pi

importanti delle idee astratte. Se qualcosa pu migliorare la vita di qualcuno senza peggiorare la vita di altri, allora qualcosa di buono, e non ci sono obiezioni filosofiche o etiche (non ho mai capito che significa questa parola) che tengano. Scientifico, perch i transumanisti si occupano principalmente della possibilit migliorare la vita attraverso la tecnologia avanzata. Gli occhiali sono una tecnologia transumanista, che ha migliorato la vita di miliardi di persone permettendo loro di continuare ad avere decine di anni di vita interessante e produttiva anche dopo la riduzione della vista naturale. Come? Che a Dio non fa piacere? Ha detto che dobbiamo accettare i nostri limiti con umilt e reverenza, senza cercare di eliminarli? Risposta a Dio: tu pensa alla tua, di vista, che alla nostra ci pensiamo noi. Varie tecnologie emergenti permetteranno di cambiare le regole del gioco della vita in modo molto (ma proprio molto) pi radicale. Si tratta sempre dello stesso concetto degli occhiali usare la tecnologia per migliorare la vita ma con le tecnologie di oggi e di domani: prolungamento della vita, ingegneria genetica, interfacce dirette cervello-computer, impianti cerebrali: fra una ventina d anni molti avranno il cellulare impiantato direttamente nel cervello e integrato con i neuroni da una parte e con la rete globale dallaltra, una fusione fra carbonio e silicio che permetter, fra le altre cose, la comunicazione telepatica istantanea. Pi tardi, sar possibile trasferire l intera personalit umana al di fuori del cervello biologico (mind uploading), permettendo a una persona di vivere per un tempo indefinito in un corpo robotico o virtuale. Questa non la fantascienza del quarto millennio, ma la tecnologia della seconda met di questo secolo. Stiamo per assumere il controllo della nostra evoluzione, passando dauna fase puramente Darwiniana e una nuova fase principalmente autodiretta e post-biologica. Finora siamo stati prigionieri dei nostri corpi biologici, ma in futuro voleremo fra le stelle in corpi robotici o come intelligenze pure. E sono convinto che i nostri discendenti avranno vite pi piene, interessanti e felici. D- LAIT e HUMANITY +, oggi R-(GIULIO PRISCO) Humanity+ che cosa ? Seriamente, ho fatto parte del consiglio direttivo della World Transhumanist Association (ex WTA, ora Humanity+) dagli inizi, essendone anche Direttore Esecutivo nel 2006 e 2007. Mi sono dimesso da tutte le cariche esecutive e direttive, e infine anche dalla stessa organizzazione, in segno di protesta contro le spinte verso il disfattismo, il perbenismo e la correttezza politica. Io sono per il transumanesimo originale, autentico, futurista, avventuroso,

rivoluzionario, radicale e politicamente scorretto. Purtroppo molti extransumanisti, pur continuando ipocritamente a definirsi come tali, sembrano intenzionati ad abbandonare il vero spirito transumanista per sostituirlo con una versione annacquata, moderata, rinunciataria e, fatalmente, noiosa. Sembrano principalmente interessati ad apparire come bravi ragazzi agli occhi delle gerarchie accademiche mainstream. Questo atteggiamento , naturalmente, perdente, ed facile vedere come Humanity+ stia rapidamente scivolando verso l irrilevanza. Faccio per i miei migliori auguri all amico Ben Goertzel, l attuale Direttore e un vero spirito transumanista, e spero che riesca ad invertire la tendenza. A me, il transumanismo moderato interessa poco. Voglio spingere il piede sull acceleratore verso l immortalit, il mind uploading e la conquista delle stelle come entit post-umane, post-biologiche e potenzialmente immortali. Mi rendo perfettamente conto che, con ogni probabilit, la mia generazione non potr arrivarci come dico sopra, vedo il mind-uploading nella seconda met del secolo. Ma il sapere che io non ci sar non mi impedisce di rallegrarmi per le generazioni (quella dei nostri nipoti, e forse anche quella dei nostri figli) che ci saranno. La nostra specie sta per imbarcarsi in una meravigliosa avventura cosmica verso le stelle, e vivo queste visioni del futuro con un intensit quasi religiosa. A proposito di religione, sono convinto che il transumanesimo, nella sua interpretazione pi futurista e radicale, possa offrire una valida alternativa alla religione, e seguo con estremo interesse varie iniziative volte a creare vere e proprie religioni transumaniste. Di queste tendenze verso una nuova spiritualit transumanista sono uno dei principali esponenti, e naturalmente i miei scritti vengono attaccati da tutte le parti, da destra, da sinistra, da altre dimensioni politicamente ortogonali, dai transumanisti ultra-razionalisti e dai religiosi ultra-bigotti. L AIT fra le organizzazioni transumaniste pi attive del mondo intero. Naturalmente ci sono differenze di opinione anche all interno dell AIT, come in tutte le organizzazioni vive, ma queste non hanno impedito di portare avanti varie attivit che hanno reso l AIT sempre pi nota a livello non solo nazionale, ma anche internazionale. A novembre scorso abbiamo organizzato a Milano il primo workshop dei transumanisti europei, e abbiamo in programma altre iniziative interessanti. Vorrei invitare le lettrici e i lettori interessati, o semplicemente curiosi, ad iscriversi all associazione, che ha una forte presenza online centrata sul sito www.transumanisti.it. D- La fantascienza come transumanesimo letterario o cinematografico?

R-(GIULIO PRISCO) Purtroppo solo letterario, per il momento. Ci sono moltissimi romanzi di fantascienza eccezionali, ma dopo aver visto 2001 nel 1968 non ricordo di aver visto nessun film di fantascienza davvero grande.Quello che ci si avvicina di pi Abre los Ojos di Amenabar, con Penelope Cruz e Eduardo Noriega, che stato poi rifatto in inglese come Vanilla Sky, con Tom Cruise e la stessa Penelope Cruz. Di Matrix mi sono piaciuti solo i premi 20 minuti del primo, il resto noiosissimo. Ho paura che a Hollywood continuino a credere che noi consumatori siamo molto pi cretini di quello che siamo, e a rovinare bei libri facendone film mediocri per adattarli al grande pubblico. Degli autori classici, i miei preferiti sono Sir Arthur C. Clarke e Olaf Stapledon (mi piace molto anche Lovecraft, ma non sempre si pu considerare fantascienza). Dei moderni, Greg Bear, Gregory Benford,Stephen Baxter, Richard Morgan, Alastair Reynolds, Rudy Rucker,Charlie Stross e Greg Egan. Quest ultimo l autore transumanista per eccellenza, e ne raccomando la lettura a tutti quelli che vogliono esplorare futuri transumanisti con la guida di personaggi credibili, ai quali facile affezionarsi. Questo molto importante per creare empatia verso futuri possibili che sono spesso descritti in modo troppo asettico per fare presa sulle emozioni. Dai libri di tutti questi autori sarebbe possibile trarre bellissimi film, e continuo a sperare che qualcuno lo faccia. Qualche mese fa ho partecipato, a Woodstock, alla prima del film 2B, prodotto dal genio transessuale e transumanista Martine Rothblatt, che stato un primo passo verso il cinema di fantascienza maturo ad orientazione transumanista. Non parlerei soltanto di fantascienza come transumanesimo letterario o cinematografico, ma anche di fantascienza come strumento di progettazione della realt scientifica e sociale e delle future societ post-umane. La realt imita l Arte, cercando sempre di correre dietro alle visioni di questa. Sono stati gli scrittori di fantascienza, e non i filosofi e i saggisti, a incendiare limmaginazione di tanti giovani che poi sono diventati gli scienziati, ingegneri, e manager che hanno trasformato la nostra realt quotidiana. Gli artisti sono gli architetti del domani, le loro opere sono i piani di progetto, e tutti noi siamo gli ingegneri, i costruttori, i manovali e i muratori a cui spetta il compito di tradurre l immaginazione in realt. D- La scienza come nuova politica militante? E possibile? R-(GIULIO PRISCO) Forse no. La scienza uno strumento, ma la politica qualcosa di pi fondamentale: la politica l arte di vivere con altri senza spararsi addosso a vicenda in una societ che, in qualche modo, permette a tutti di vivere in modo decente. La scienza e la tecnologia porteranno, nei prossimi decenni, a tranformazioni radicali

del nostro quotidiano, estensione della vita, sistemi di produzione basati sulla nanotecnologia, intelligenza artificiale, mind uploading e forse a una vera e propria Singolarit. Ma questo non eliminer i conflitti di interesse e le lotte per l accesso alle risorse che sono considerate scarse in un luogo e momento dati. In alcune parti del mondo, la gente si ammazza per l acqua. Qui nel mondo occidentale l acqua ce labbiamo tutti, ma continuiamo ad ammazzarci per altre cose. Il potere. Ci saranno sempre conflitti e lotte per l accesso al potere, e la politica l arte di gestire questi conflitti. D altra parte, una visione del mondo scientifica pu certamente portare un p pi di razionalit nel mondo spesso caotico della politica. Parlerei quindi non di scienza come politica, ma cultura scientifica come antidoto all irrazionalit troppo spesso presente nella politica. D- La societ aperta di Popper: utopia o possibilit postdemocratica? R-(GIULIO PRISCO) Se la societ aperta di Popper un utopia, una bella utopia che dobbiamo cercare di realizzare. Chi ha detto che le utopie sono irrealizzabili? Sulla democrazia, mi riconosco in due affermazioni che stanno diventando luoghi comuni, ma che non per questo sono meno vere. La democrazia la peggiore di tutte le forme di governo tranne tutte le altre. E anche, la democrazia sono due lupi e un agnello che decidono, con un voto di maggioranza, cosa mangiare per cena. Come Winston Churchill, non vedo in questo momento alternative credibili alla democrazia. Ma penso anche che la democrazia abbia una forte tendenza a diventare una dittatura della maggioranza che spesso, adducendo motivi etici o morali privi di qualsiasi fondamento pratico, opprime le minoranze per il solo gusto di opprimerle. la pratica a dimostrare che una societ non funziona senza regole e leggi, ed giusto che queste regole e leggi siano decise, in un certo modo e in una certa misura, dalla maggioranza. Le limitazioni dellautonomia personale sono accettabili ma niente di pi. Vanno considerate come un male necessario, e sono accettabili soltanto se, quando e nella misura in cui l esercizio dell autonomia individuale da parte di alcuni pu impedire ad altri di esercitare lo stesso diritto. Questo lo stiamo dicendo da secoli, ma non siamo ancora riusciti a metterlo in pratica a livello politico. Una societ aperta deve essere basata su un sano principio di vivi e lascia vivere e non dimenticare mai che, se non ci sono vittime, non ci sono crimini. Quindi, cerchiamo di basare la societ e l economia su regole sempre pi giuste, ma lasciamo in pace i cittadini nella sfera privata. D- Lecologia un mito oscurantista? R-(GIULIO PRISCO) L ecologia in s certamente no, ma molte

esagerazioni fatte in nome dell ecologia certamente si. Tornando all umanesimo, penso che noi esseri umani, e gli esseri post-umani che diventeremo, siamo molto pi importanti del concetto astratto di natura. Io mi considero, e scusatemi la mancanza di correttezza politica, pi importante di un verme. Se, come pensano i fautori dell ecologia profonda, il naturale bello e l artificiale brutto, allora avere il cancro bello e curarlo brutto. Il transumanesimo radicale profondamente ecologico: prima o poi vivremo nello spazio e in mondi virtuali, e lasceremo la terra ai fiori e alle balene: cosa ci pu essere di pi ecologico di questo? Per arrivarci, dobbiamo per sviluppare le tecnologie che ci permetteranno di passare a una fase post-umana e post-biologica della nostra esistenza. Quindi necessario spingere il piede non sul freno,ma sull acceleratore dello sviluppo tecnologico. Naturalmente, finch restiamo qui necessario prenderci cura dell ambiente affinch questo possa continuare a sostenere la nostra vita, ed in questo senso appoggio varie politiche e iniziative ecologiche ma senza dimenticare che siamo pi importanti dei vermi. D-Giulio Prisco postintellettuale. R-(GIULIO PRISCO) Dio mio, postintellettuale, che significher mai? Certamente mi riconosco in varie definizioni di post-qualcosa. Come transumanista, passo molto tempo a pensare a una nuova fase postumana e post-biologica dell avventura cosmica della nostra specie. E non posso non considerarmi post-moderno nel senso di non credere a nessun tipo di Verit assoluta con la V maiuscola. Penso invece che le veritmorali, metafisiche, religiose, e perfino in una certa misura le verit scientifiche, non siano altro che verit locali con la v minuscola, prodotti culturali di una data societ in un dato momento della sua storia. In questo senso, si che mi considero post-moderno, ma non insisto troppo su questa definizione. Non nascondo che la maggior parte delle cose che mi interessano di pi sono cose intellettuali. L analisi scientifica e culturale e le visioni cosmiche del transumanismo forte mi interessano certamente molto di pi degli ultimi pettegolezzi e del prossimo derby Inter-Milan. Ma sono convinto che le cose veramente importanti si possono anche dire nel linguaggio di tutti i giorni senza troppi paroloni polverosi se qualcosa sembra priva di significato, spesso veramente priva di significato. Invece, molti intellettuali sparano una logorrea di paroloni sperando che nessuno si accorga della totale assenza di contenuti. Scusa, mi sto contraddicendo: logorrea significa diarrea di parole, e avrei dovuto scrivere questo. La gente molto, ma molto pi intelligente di quanto vorrebbero credere e far credere gli intellettualucci del (lasciamo perdere), ed perfettamente

capace di capire ed intervenire su concetti complessi se ci si prende il disturbo di formularli in modo chiaro e accessibile.Voglio che la cultura scenda dalle torri d avorio e venga a parlare con noi nella strada, ed in questo senso che posso considerarmi post-intellettuale. http://cosmi2le.com/

RICCARDO ROVERSI INTERVIEW Emilia-Romagna: lo scrittore emiliano Riccardo Roversi ha risposto gentilmente ad alcune domande relative al divenire della poesia, la parola e la scrittura in generale nelera di Internet. Dibattito attualmente disseminato nella Rete: non solo per il grande utilizzo libero del nuovo medium da parte di molti giovani poeti, scavalcando quindi le normali vie pre-Internet, ma anche per lnteresse costante di alcuni dei maggiori poeti italiani contemporanei (a partire ad esempio da Pontiggia sia per lormai attivit on line - non pi solo a livello di vetrina e di bonus-link - da parte di alcune delle pi importanti riviste letterarie italiane, da Anterem, a Poesia, a Argo Roversi noto in certo ambiente letterario overground: tra minimalismo e postavanguardia stato uno degli ultimi collaboratori di certa avanguardia storica nazionale: lesperienza del futurismo post1944 di Futurismo Oggi e Enzo Benedetto, Francesco Grisi, Luigi Tallarico, Antonio Fiore e altri. Anche giornalista e collaboratore di importanti magazine specializzati on line (Teatro Org), Riccardo Roversi, tra le sue opere letterarie principali vanta senzaltro il testo poetico/teatrale molto davanguardia Periplo di millennio (portato pi volte in scena dalla regista parigina Alexandra Dadier), recensito anche in siti di cultura scientifica rilevanti. Proprio per lo sfondo poetico totale e cibernetico che attraversa lopera, tra Adriano Spatola ed echi dello stesso straniante, oggettivante, quasi robotico e immenso Carmelo Bene. Roversi tra laltro ne ha edito anche una versione trailer on line, proprio recentemente per lediting neofuturista .. D. Roversi, Internet uccide o salva la poesia italiana, sovente espressione ormai di logiche mercantili neocommerciali, anzich basata sul talento e la creativit? R. Internet ormai uno strumento divulgativo e documentativo imprescindibile, pur con tutti suoi limiti. Foese non ancora cos indispensabile dal versante creativo, quantunque Joyce e Beckett ci abbiano insegnato, gi diversi decenni fa, che la poesia e la narrativa,

intese come categorie letterarie autonome, non esistono pi (sebbene non detto che tale contingenza non abbia nuovamente a modificarsi in un prossimo futuro). In ogni modo, la scoperta di Internet come quella della ruota: la civilt non potr pi farne a meno. D. Che fine ha fatto la neovanguardia? R. La neoavanguardia ha fatto il suo tempo. Oggigiorno, secondo me, i veri avanguardisti sono gli scrittori che sanno scrivere BENE, sia dal punto di vista sintattico grammaticale che da quello creativo. D. Torniamo a poesia e Internet R. Abbinamento non facile. Anche perch Internet futuro allo stato puro e non ha alcun passato, mentre la poesia affonda le proprie radici nellesperienza luminosa dei classici prima e rivoluzionaria degli avanguardisti poi; insomma la poesia ha genitori, nonni, avi, ecc., Internet no, non ha padri ma solo figli. Riusciranno a comporre una famiglia? No, se sar uno solo dei due genitori a tendere al comune archetipo dellarte; s, se entrambi (o nessuno dei due) vi tenderanno. In sintesi: rapide e trasparenti parole per il duemila, di Roversi, tra i pi originali, atipici postpoeti del nostro tempo: poeti e scrittori che non rifuggono lorizzonte inedito postumano o del web, ma l attraversano con lobiettivo tacito di irradiarlo sia di necessaria ricerca sperimentale e linguistica sia di presunta (secondo altri autori arretrati) indicibile nuova Bellezza, vista invece come sfida e scommessa eccitante. Un filo oggi senza fili anche, wireless, almeno nella cifra, nella poetica italiana di novecento crepuscolo e aurora Duemila, felicemente gi sussurato e espresso, tra altri, dai vari Andrea Zanzotto, Mario Luzi, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini, Paolo Ruffilli, Lamberto Pignotti, Enzo Minarelli, Roberto Pazzi, Fabrizio De Andr, Franco Battiato, Lucio Battisti la stessa indimenticabile Alda Merini, tra neo e-o postavanguardia, poesia totale, poesia immaginale e persino poesia pop. http://www.teatro.org/rubriche/news/autore-riccardo_roversi

ANTONIO SACCOCCIO INTERVIEW 20 2 2010: compleanno 100+1 (o 200-99.) del Futurismo, celebrato un anno fa in tutto il mondo. In Italia, diversi gruppi neofuturisti, attivissimi on e off line, hanno ufficialmente rilanciato la pi importante avanguardia italiana. Azione Futurista, i Transumanisti, i Connettivisti, i Netfuturisti, in particolare, in quanto autentici nativi digitali, nati letteralmente nel web, poi, nel fatidico 2009, appunto, protagonisti

anche off line con un tour centenario non stop. Oggi, primo anniversario del Futurismo, postcentenario, gli Old Media, dopo la sbornia del 2009, incredibilmente, hanno persino rimosso la ricorrenza! In questa esclusiva intervista, il leader e fondatore di Netfuturismo, il giovane ma autorevolissimo Antonio Saccoccio, fa il punto sul futurismo contemporaneo, traccia le guerre future (culturali.) fondamentali per liberare lItalia da certa casta culturale, attardata e tuttoggi - in gran parte - semplicemente tecnoanalfabeta sulla NetRevolution in atto Ormai chi si occupa di Futurismo vi conosce. Ma al grande pubblico come descriveresti il Net.Futurismo? Il Net.Futurismo Futurismo. il Futurismo che occorre portare avanti in questo particolare momento storico. Lidea di base del Futurismo fondato da Marinetti unidea intramontabile, la sfida nei confronti di chi non si accorge che la realt si trasforma e va continuamente reinterpretata, la sfida per una costante evoluzione. I futuristi, un secolo fa, ebbero il compito di testimoniare la trasformazione della sensibilit umana per mezzo delle grandi innovazioni tecnologiche (telegrafo, telefono, cinema, automobile, treno, aereo). Il Net.Futurismo, oggi, deve essere interprete dello straordinario rinnovamento della nostra sensibilit, avvenuto in seguito alla rivoluzione neo-tecnologica. E la rete (net) assunta come paradigma in grado di riassumere la sensibilit contemporanea. Come vedi la realt contemporanea? Stiamo superando un momento di enorme crisi. E non parlo della crisi economica, perch secondaria ed ridicola limportanza e la visibilit che si attribuisce a questo genere di argomenti. Parlo della crisi del tradizionale modello gerarchico-piramidale. Viviamo da un decennio lo scontro drammatico tra il secolare modello centralistico autoritario e il nuovo paradigma interattivo reticolare globalizzato. Il vecchio modello tenta in tutti i modi di resistere, ma ogni giorno perde consistenza sotto i colpi del nuovo. C chi parla di possibili mediazioni tra i due paradigmi: in realt chi propone mediazioni quasi sempre chi ha timore di perdere privilegi o di affrontare sfide troppo grandi. la vecchia malattia del moderatismo a tutti i costi, del buon giusto mezzo. E invece lo scontro in atto. Non bisogna aver paura di schierarsi e combattere. Anche la crisi economica sar superata solo trasformando radicalmente lattuale modello di riferimento. Com stato il 2009 per il Net.Futurismo? Esaltante, anche se molto faticoso. Esaltante perch avere la

possibilit di portare in giro le idee in cui crediamo stata unoccasione unica. Ma stato anche faticoso perch gli eventi a cui abbiamo partecipato si sono susseguiti in modo incalzante e prepararli tutti al meglio ha comportato un notevole dispendio di energie. difficile essere avanguardia oggi? Oggi pi che mai complicato fare avanguardia. C chi mette in dubbio persino la possibilit che si sviluppi unavanguardia ai nostri giorni. Lavanguardia deve ripensarsi continuamente. Anche noi netfuturisti siamo in continua evoluzione. Dobbiamo ancora comprendere come agire in molti casi. Per fortuna il web in questo ci d una grossa mano. Il Net.Futurismo nato sul web a costo zero. Ho provato a lanciare lidea sin dal 2005, ma ho dovuto aspettare il 2008 per vedere delineato un vero gruppo davanguardia. Oggi siamo una ventina di attivisti (e centinaia di sostenitori), ci abbiamo messo il coraggio, la passione e lintelligenza. Nel 2009 abbiamo girato lItalia portando le nostre idee e le nostre creazioni dalla Puglia al Piemonte. Un bilancio del centenario futurista appena concluso. Difficile un bilancio. Tantissime sono stato le iniziative per celebrare il Futurismo. In linea di massima ho oscillato per tutto il 2009 tra la soddisfazione nel vedere finalmente tutti occuparsi di Futurismo e la noia generata da questi eventi celebrativi. Diciamo le cose come stanno: alcuni futuristi (Marinetti, Boccioni, Balla, Cangiullo, Papini, Depero) ebbero un talento e un coraggio smisurato. Ora, se per ricordare e onorare questi talenti si prendono individui mediocri, il risultato non pu che essere una farsa deprimente. Qual stato quindi lerrore delle celebrazioni? Semplice. Marinetti avrebbe detto: il Futurismo diventato un verminaio di glossatori. Lerrore fondamentale stato celebrare soltanto il Futurismo morto. Invece andava sostenuta la piena attualit delle idee futuriste. La figura dellartista che al tempo stesso teorico e critico, inventata incredibilmente da F. T. Marinetti, oggi annebbiata dai criticastri che nulla capiscono darte e soprattutto davanguardia. Questo testimonia che lo spirito futurista non ha attecchito per nulla nel nostro Paese. Se dopo cento anni gli studiosi vanno a cercare inutili foglietti autografi del futurista pi inconsistente (perch accanto agli enormi talenti ci fu anche una quantit di futuristi insignificanti) invece di soffermarsi sulla nuova ondata avanguardistica (erede del Futurismo stesso) che si profila nel mondo contemporaneo, significa che lItalia ancora pi passatista di un secolo fa. LItalia piena di gente che parla darte avendo una conoscenza libresca dellarte. LItalia piena di gente

che parla davanguardia senza avere avuto neppure la minima esperienza davanguardia. Torniamo al Net.Futurismo. Come siete organizzati? Esattamente come una rete, siamo un vero network. Il Net.Futurismo unidea di tutti, e non di nessuno. Tutto quello che abbiamo realizzato per merito dellentusiasmo, della passione, dellenergia straripante di ogni singolo net.futurista. Siamo unevoluzione della tradizionale famiglia, siamo una rete-famiglia, una famiglia unita dalla passione per unidea e non da legami di sangue. Senza un forte legame tra di noi non avremmo potuto pensare a nulla di grande. A questo punto dovresti farmi questa domanda: State anche anticipando le relazioni affettive che avremo nel Futuro?. La mia risposta S, le relazioni affettive future saranno reticolari, anzi reteali. Progetti per il futuro? Lobiettivo del 2009 stato quello di proporre il nostro pensiero e le nostre creazioni allattenzione pubblica. Molti ancora non ci conoscevano. Gi da questanno stiamo invece lavorando per estendere la rete anche al di l del Net.Futurismo. Chiunque lavori per il Futuro e per il rinnovamento nostro potenziale alleato. Fare rete, fare network esattamente questo. E larte? Come vedi la situazione dellarte oggi? Malissimo. Il problema non larte, sono gli artisti. Di sicuro, dopo la pop art e la conceptual art si definitivamente conclusa quellidea di Arte con la A maiuscola che gi Futurismo e Dada avevano messo in discussione. Oggi noi netfuturisti parliamo di oltrarte, una condizione di creativit estesa ad ogni ambito umano e resa oggi possibile dai nuovi media. Unarte con la a nana. Purtroppo esiste una pletora di individui imbevuti di cultura passatista, che aspirano ancora a fare gli Artisti come nellOttocento. E ci sono pure gli artisti presentisti, che hanno la stessa mentalit dei passatisti, ma invece di creare sculture fanno video-performance o net art. Pensano che un programmatore o un videomaker sia per forza di cose pi intelligente di un pittore. E invece spesso pi presuntuoso e pi asino. Anche nel caso di questi artisti presentisti si tratta di arte di sistema, arte che aspira al riconoscimento ufficiale, arte che non scomoda per chi ha il potere artistico, politico e culturale. In fondo, di fronte a tutti gli artisti passatisti e presentisti, non possiamo che sfoggiare la nostra beffarda risata prospettica. Risata prospettica? S, risata prospettica. una risata in prospettiva. La risata di noi netfuturisti, consapevoli che tutto ci che per primi oggi stiamo

sostenendo sar accettato tra qualche anno dagli altri. Tutti i problemi, tutte le discussioni, tutte le polemiche travolte da una gigantesca risata prospettica. A d F u t u r u m 2 1 0 9 . UGO SPEZZA INTERVIEW Futurologia e scienza, da sempre un binomio fuori discussione per i futurologi, eppure spesso contestato da sociologi e storici attardati, incapaci di comprenderne lessenza (fisica in greco!), una nuova forma mentis, un metodo libero, creativo e spesso controcorrente (come il metodo e le scoperte scientifiche) rispetto alle idee tradizionali. Poi, a volte e non raramente, previsioni anche verificabili e probabili. Il futurologo Ugo Spezza, in due parole, sintetizza la futurologia come scienza: La Futurologia rappresenta il tentativo di prevedere, partendo da basi scientifiche, quale sar il futuro, pi o meno remoto, dellumanit. Tale analisi riguarda sia lespansione, prevista come migrazione su altri pianeti, e sia levoluzione individuale e sociale delluomo a seguito del sempre pi veloce progresso tecnologico che contraddistigue la recente era dellinformation tecnology Ultriormente Spezza sottolinea: In particolare famosi scienziati del calibro di Raymond Kurzweil (Mit), Nick Bostrom (Oxford University) e lo stesso Stephen Hawking (Oxford University) oggi propongono una analisi del trend tecnologico che mostra una tecnologia sempre pi pervasiva nellambito umano. Gi oggi non si pu non notare un cambiamento del trend e delle abitudini regolato dalle nuove tecnologie: rispetto a soli venti anni fa i computer, la rete Internet e la telefonia cellulare hanno completamente rivoluzionato lo stile di vita umano, e dei pi giovani in particolare, i quali hanno acquisito una vera e propria dipendenza da queste tecnologie. Nel 1997, per la prima volta nella storia un computer, il mega-elaboratore Ibm Deep Blue, batteva agli scacchi il campione del mondo Gary Kasparov. E il primo segno di cedimento dellhomo sapiens di fronte allarrivo di nuove macchine intelligenti? Secondo Kurzweil s, egli prevede larrivo di una Singolarit Tecnologica, ovvero un computer pensante e dotato di coscienza di s entro lanno 2030. Questa nuova forma di intelligenza superiore rivoluzioner la tecnologia dandogli una spinta esponenziale, il nostro modo di vivere n sar influenzato in modo determinante. Infine il futurologo puntualizza: Lavvento della Singolarit Tecnologica sar possibile grazie alla convergenza NBIC (Nanotecnologia Biotecnologia Information Tecnology Scienze cognitive) ovvero tutto

ci che inquadrato con il nome di Tecnologie Emergenti. E per la prima volta in Italia un sito, gi fondamentale, tratta direttamente di questa importante problematica e tenta di proporre delle soluzioni, il sito www.futurology.it, redatto, appunto, dal giornalista informatico Ugo Spezza. Sul sito sono discusse anche le ipotesi del movimento transumanista, una comunit di scienziati, sociologi, esperti in informatica e in biotecnologie che si pongono e si propongono come avanguardia tecnologica, riprendendo in questo senso lesperienza del futurismo italiano che decantava la venerazione della macchina come recita Marinetti: E perci che noi sviluppiamo e preconizziamo una grande idea nuova che circola nella vita contemporanea: lidea della bellezza meccanica; ed esaltiamo quindi lamore per la macchina, quellamore che vedemmo fiammeggiare sulle guancie dei meccanici, aduste e imbrattate di carbone. Non avete mai osservato un macchinista quando lava amorevolmente il gran corpo possente della sua locomotiva? Sono le tenerezze minuziose e sapienti di un amante che accarezzi la sua donna adorata. Ne seguono ampie discussioni che coinvolgono anche letica della scienza. Tuttavia la rapida espansione di alcune scienze come la nanotecnologia e lintelligenza artificiale, secondo qualificati scienziati come Billy Joy (Sun Microsystem) ha insito in s una serie di pericoli che potrebbero portare addirittura ad un rischio di estinzione per lumanit nella seconda met di questo secolo. Sono quindi discussi sul sito anche i pericoli a cui questa sempre pi rapida evoluzione delle tecnologie emergenti potrebbe portare. La futurologia scientifica moderna si pu applicare anche per valutare lesaurimento delle risorse agricole/alimentari e quello delle materie prime per le fonti energetiche presenti sul pianeta (Ugo Spezza). Una parte importante di Futurology.it dedicata alla possibilit umana di esplorazione dello spazio, con articoli di astronomia e di relativa tecnologia, possibilit a cui il genere umano, dopo i tentativi dei primi anni 70, sembra avere oggi tristemente rinunciato deviando le sue risorse economiche in favore di uno sviluppo industriale incontrollato che esaurisce le risorse del pianeta e, purtroppo, verso una folle spesa per gli armamenti. www.futurology.it

MARCO TETI INTERVIEW

dottore di ricerca in discipline cinematografiche. Ha pubblicato Lo specchio dellanime. Lanimazione giapponese di serie il suo spettatore (Bologna, Clueb, 2009). tra gli organizzatori del festival internazionale di arte elettronica The Scientist e delle associazioni culturali Ludica e Ferrara video & arte. Si occupa, in particolare, di teoria cinematografica, del rapporto tra letteratura e cinema e di disegno animato di serie. Suoi articoli e saggi sono apparsi su Annali di Lettere Rivista on line dellUniversit di Ferrara, Gorgn Rivista di cultura polimorfa, Noema - Tecnologie & societ, Ocula - Occhio semiotico sui media e per este-edition.com D - Un saggio sullanimazione made in Japan R - Negli ultimi anni sono stati pubblicati in Italia molti libri dedicati allanimazione giapponese. Soltanto un numero ridotto di essi per si pu davvero ritenere valido sul piano scientifico. Troppo spesso le monografie aventi come argomento il disegno animato nipponico concedono grande spazio allanedottica e non sviluppano in maniera approfondita i discorsi impostati. Ci su cui a me interessa focalizzare lattenzione, nel mio libro Lo specchio dellanime. Lanimazione giapponese di serie il suo spettatore, (come probabilmente si deduce) la relazione di natura al contempo affettiva e comunicativa instauratasi tra gli anime, ovvero le serie giapponesi a disegni animati, e gli spettatori di riferimento; nonch limprescindibilit della suddetta relazione allinterno del processo di significazione. D - Limmaginario degli anime e quello storico di Godzilla R Limmaginario degli spettatori, siano essi di nazionalit giapponese o meno, naturalmente molto cambiato rispetto a quello del quale fa parte la figura di Godzilla, la quale trasfigura in maniera inequivocabile sul piano simbolico le paure e le inquietudini del popolo giapponese del secondo dopoguerra. Godzilla esorcizza, diciamo cos, i traumi profondi, a livello psicologico, causati nella popolazione giapponese dalle tragedie nucleari di Hiroshima e Nagasaki. Gli anime si rivolgono oggi a ragazzi chiaramente alle prese con altre problematiche e inseriti in un contesto ben diverso dal punto di vista sociale e culturale. D - Gli anime e internet R Internet costituisce al contempo uno straordinario strumento attraverso cui le produzioni animate nipponiche vengono fruite e la fonte principale da cui gli appassionati attingono informazioni e dati oppure

comunicano tra di loro. Naturalmente internet (e linformatica in generale) forniscono agli autori dei lungometraggi cinematografici e delle serie nipponiche a disegni animati, i quali sviluppano con evidenza degli spunti di provenienza letteraria, numerosi suggerimenti soprattutto sotto laspetto tematico. A tal proposito sufficiente gettare una occhiata allopera di noti registi quali Katsuhiro Otomo oppure Mamoru Oshii. D- Limmaginario tecnologico, oggi R- Le produzioni animate nipponiche, anche quelle meno recenti, tendono a dare vita ad un immaginario legato allo sviluppo della ricerca scientifica e alle nuove tecnologie. Largomento in realt molto delicato e complesso (per non dire controverso) e si colloca in particolare sul piano antropologico e su quello ideologico. Sin dalla propria nascita, avvenuta ufficialmente nel 1963, il disegno animato seriale riflette nellarcipelago nipponico sullenorme influenza che le apparecchiature elettroniche o pi in generale la tecnologia esercitano sullindividuo e sulla societ di cui fa parte. www.gorgonmagazine.com STEFANO VAJ INTERVIEW *Stefano Vaj: tra i leaders della nuova futurologia italiana e europea, internazionale. D- Il futurismo alla luce del postmoderno e del postumano (Stefano Vaj) Il futurismo naturalmente si invera e realizza nel superamento dellumanismo e, attraverso la conquista tecnica del mondo e della nostra stessa natura, della condizione umana medesima. Ma in fondo, come dico nellarticolo di introduzione al numero speciale di Divenire sul futurismo, limportanza decisiva del futurismo consiste nel fatto di rappresentare proprio la saldatura tra il pensiero postumanista che da Nietzsche e Darwin in poi si sforzava ormai da una cinquantina danni di pensare un mondo ormai totalmente esplorato, in cui Dio morto e luomo chiamato a diventare qualcosa di diverso da s per ereditare la terra, da un lato; e la presa datto, dallaltro, dei portati della tecnica moderna, che rappresenta il mistero stesso di tale trasformazione, la sfida centrale di tale autosuperamento, il pericolo e lopportunit pi grande nascosta dietro la singolarit storica che ci incalza, singolarit che solo unentropica fine del divenire storico-culturale del resto da pi parti auspicata nelle vesti del ritorno ad unEt dellOro, come tale alla

fin fine colorata di aspetti pre-umani potrebbe davvero scongiurare. Ancora, significativo che attraverso il futurismo tale saldatura si operi allo stato nascente non in produzioni di ingegneria tecnica o sociale, non nellargomentare di filosofi accademici, non nel campo dellepistemologia scientifica, ma in un manifesto di poeti (coloro che fanno) ed artisti (coloro che creano lartificiale), attraverso una provocazione che ancora interpella gli spiriti, ed in particolare gli spiriti che con diversi gradi di consapevolezza e radicalit scelgono invece lopzione transumanista, lopzione del sovrumano. D- La politica come biologia sociale? (Stefano Vaj) I miei ultimi due libri fanno riferimento nel titolo proprio alla biopolitica, in due sensi distinti, ma complementari. Il primo fa riferimento al fatto che le questioni davvero centrali da un punto di vista politico, al di l della cronaca politicante o delle divisioni novecentesche (se non ottocentesche), riguardano proprio i grandi questi relativi al futuro biologico - o del resto postbiologico - che riguarda noi e in generale il nostro pianeta. Il secondo contrappone in qualche modo la biopolitica alla bioetica. Ovvero, sottolinea il fatto che oggi tali questioni vengono affrontate per lo pi in chiave di conformit moralistica a regole suppostamente naturali, eterne ed universali, quando si tratta invece di scelte che coinvolgono limmagine che una comunit popolare ha di s e del suo destino possibile. D- La nouvelle droite oggi.. (Stefano Vaj) Il GRECE dalla sua fondazione e per tutti gli anni settanta stato un gruppo europeo il cui programma consisteva in sostanza nellintenzione di creare una nuova scuola di pensiero (da qui il titolo della sua rivista pi autorevole, Nouvelle Ecole) che riconciliasse, per cos dire, Nietzsche e il Circolo di Vienna, il tutto nel quadro di una riflessione sulle acquisizioni delle scienze moderne (dalla fisica alla linguistica, dalla psicometria alla genetica alletologia). In questo si scontrava naturalmente con un establishment culturale francese di sinistra fortemente condizionato dallecologismo, dal neoprimitivismo dellantropologia strutturale alla Lvi-Strauss, da miti freudiani e rousseauiani, dal compromesso implicito con lumanismo religioso. Una volta che al volgere del decennio una forte rappresentanza dei suoi esponenti trova impiego presso un giornale della maggioranza giscardiana, e precisamente il Figaro-Magazine, cui presta una insolita patina di nobilt intellettuale, la reazione di tale establishment fu una campagna - che fin per avere echi mondiali - volta a definire tale mondo come nuova destra. Se la campagna a breve termine aument a dismisura la visibilit di riviste ed attivit pur fortemente accademiche e

linteresse compiaciuto di un certo settore di opinione pubblica, a lungo termine ebbe successo, rendendo tale etichetta unovvia trappola, perch siccome le parole hanno una loro forza, la corrente di pensiero essenzialmente rappresentata dal GRECE cominci effettivamente a ripiegare sempre pi verso un discorso conservatore, cosa che fin per provocare lallontamento non solo mio, ma di tutti coloro che erano mille miglia lontano da questi lidi e da questa involuzione. Oggi, si pu dire che la nouvelle droite effettivamente non pi liberale o gollista, e che anzi diventata effettivamente di sinistra, ma solo nel senso in cui certa sinistra divenuta la vera estrema destra. Vedere al riguardo la recente vicinanza di Alain de Benoist allecologia del profondo, allideologia della decrescita di Serge Latouche, al MAUSS, o a un tipo di localismo ed identitarismo e terzomondismo che ormai sembra concernere pi una nostalgia per la vita nel borgo del piccolo mondo antico che laffermazione prometeica e ovviamente tecnofila di unautodeterminazione plurale e volta verso il futuro. In questo senso, mentre a suo tempo il GRECE ha prodotto autori, idee e temi che hanno certamente precorso i discorsi di ambienti come quello di Edge o come quello transumanista (e basti qui citare Yves Christen, Charles Champetier, Guillaume Faye), direi che ormai i punti di contatto di chi ha posizioni futuriste con gli interessi di quello che resta della nouvelle droite sono divenuti davvero molto ridotti. D- La scienza come transumanesimo? (Stefano Vaj) E quasi impossibile essere transumanisti senza vedere nella scienza contemporanea, meglio, al plurale: nelle scienze contemporanee, una chiave essenziale di quella rottura culturale che anticipa ed destinata ad accompagnare la possibilit stessa di immaginare un futuro postumano. Se il postmodernismo ha condotto ad una riflessione sulle narrative soggiacenti e sulla loro natura di prodotto culturale specifico, ha anche almeno indirettamente contribuito ad indicarne lo spirito come oggetto di una possibile, deliberata appropriazione ed integrazione critica allinterno di una visione del mondo che il transumanismo sceglie di fare propria. In particolare in connessione con la caratteristica propria ad ogni scienza, che quella di fondare alla fine, almeno implicitamente, una tecnologia tramite cui rapportarsi al mondo secondo il detto marxiano secondo cui la vera questione filosofica in ultima analisi non comprenderlo, ma cambiarlo. D- Europa o America o Pianeta Marte?

(Stefano Vaj) Una cosa notoriamente che mi distingue dalla versione escatologica ed ottimista del transumanismo, la persuasione che certe previsioni non sono affatto destinate ad avversarsi per qualche presunta forza delle cose, ma solo nella misura in cui qualcuno le realizzer, vorr realizzarle. Cosa tuttaltro che scontata nel clima culturale, economico, politico, valoriale di oggi, la cui globalizzazione gi responsabile, ad esempio, di un declino nella capacit e nella motivazione necessarie per imbarcarsi in quel tipo di grandi progetti che in inglese vengono definiti societal o addirittura civilisational, e che sono destinati a fare davvero una differenza, al di l della quotazione in borsa alla fine del trimestre o delle elezioni dellanno prossimo. In questo senso, viene certamente in conto anche lo stato oggettivamente tragico dei programmi spaziali, riguardo a cui le discussioni strategiche non possono nascondere la realt di budget sempre pi ristretti in valori reali, e che soltanto il residuo di orgoglio e competivit internazionale di alcuni paesi emergenti (o ritornanti, come la Federazione Russa) ancora parzialmente protegge. Il rinvio alle calende greche dello sbarco umano su Marte, fossanche uno sbarco davvero limitato alla dimensione simbolica della conquista dellEverest o della Fossa delle Marianne (ma certamente il significato pratico dellimpresa sarebbe ben diverso!), qualcosa che era stata prevista come fattibile per il 1982 a mente di tecnologia gi esistente negli anni settanta, per me un punctum dolens particolare. Diciamo che se gli europei in America, e molti anni dopo alcuni dei loro discendenti americani sulla Luna, hanno rappresentato in passato il simbolo stesso dellesplorazione di nuovi mondi, oggi Marte potrebbe ben essere considerato come la meta ideale, il simbolo appunto di chi non pensa che lunico senso che il futuro riserva alle nostre vite sia lamministrazione pi oculata e sostenibile possibile delle risorse terrestri in un Brave New World per quanto possibile stabilizzato e normalizzato, priva di altri scopi od obbiettivi che non sia la propria autoperpetuazione sino alla prossima catastrofe naturale. www.divenire.org

Intervista a Sandro Battisti e Marco Milani, autori di PTAXGHU6, Edizioni Diversa Sintonia (Rovigo-Roma-Bologna): La space-opera pi complessa

e variegata della new science-fiction del terzo millennio, da due autori portanti della nuova SF italiana: il Connettivismo . Prima delle parole dei due net-scrittori, louverture official del ciber-romanzo: LImpero Connettivo domina lo spazio e il tempo; farlo sul passato significa controllare il futuro. Un Essere nuovo, unico, nato per caso o per destino. Un mondo ricreato dal passato. Un ladro che trova sempre la strada per sopravvivere, anche ai killer cibernetici. Anche a quelli solamente cibernetici. Un percorso diniziazione verso la consapevolezza della verit. Lotte di potere apparentemente locali su uno sfondo iperconnesso e oscuro. E la regia di una presenza occulta La Conoscenza si muove, e riempie ogni spazio con la sua energia D- Nuova missione del connettivismo, quali le coordinate di questo volo cyberpaziale? R: Ciao :) PtaxGhu6 un progetto che ha preso vita quasi per gioco, per merito di Marco che voleva unire le sue visioni zen con le mie cybergotiche. Lamalgama si prestava al puro spirito connettivista e cos si cominciato a scrivere, pensando forse a una saga. D- LImpero Connettivo di cui parlate: nuovi episodi di Guerre Stellari o la Fondazione di Asimov? R: N luno n laltro. E una suggestione personale data dal grande amore che ho per la storia e in particolare per la storia di Roma antica. LImpero Connettivo uno stato imperiale che si estende sullo spazio, ma anche sul tempo; a capo vi un Nephilim, un alieno che ha prima progettato lumanit, poi la postumanit. D- Il futuro sar democratico o imperiale? R: Imprevedibile, ma sempre dettato dal potere economico. A meno che non venga qualche alieno a colonizzarci :) D- Dove vola il connettivismo, oggi? R: Ovunque. Si ramificato, non pi una chimera o un sogno di cinque anni fa. La concretezza della visione nei nostri fluidi, nelle nostre carni in attesa di essere modificate. Lo stiamo rendendo reale, al livello della nostra realt.

http:supernovaexpress.com (Marco Milani) http://cybergoth.splinder.com (Sandro Battisti)

**Nativi Digitali: Scienza o Barbarie La crisi planetaria ed economica attuale, ovviamente, non unallucinazione condivisa, un miraggio globale. I fatti sono reali. Va da s, quel che colpisce certa rimozione assoluta sulle cause, sembra una crisi naturale come larrivo di qualche asteroide o altra fatalit al di l dellumano. Questa crisi globale cosiddetta, invece, anche certamente e in controluce, specchio di verit indicibili, ad uso abuso e profitto (in senso letterale, non ideologico) del Vecchio Mondo, pre-elettronico, preinternet, incapace di adattarsi, riformattarsi, reinventarsi, a livello politico-economico-culturale con il Mondo Nuovo, dopo decenni di fanta-scienza, realmente venuto alla luce. In Occidente come nel Terzo Mondo, per motivazioni diverse, ma incredibilmente speculari La crisi globale attuale esito della cecit dei Governi e dei cosiddetti esperti nelle diverse Stanze dei Bottoni: i Gruppi dirigenti pensavano di varcare il fatidico duemila, di rispondere al Mondo Nuovo, effetto di decenni e secoli di rivoluzione tecnoscientifica, senza alcun cambiamento strutturale e epocale, di psicologia persino. Se il cibermondo governato generalmente da scimmie balbuzienti pi o meno medagliate dallOnu o da altri Enti Supremi arcaici, la crisi del nostro tempo non affatto colpa delle stelle ma effetto appunto di opzioni errate, non scelteneppure misteriose. Per decenni, nel secondo novecento, futurologi o intellettuali liberi, esorcizzati come utopicistici e privi di realismo, hanno previsto gli scenari attuali, tracciato le mutazioni epocali in atto, suggerito scenari alternativi e desiderabili per superare la sfida del duemila. Sono stati zittiti, poco ascoltati o interfacciati male. Gli storici del futuro diagnosticheranno per il nostro tempo, non soltanto lovviet di certo spreco delle risorse cosiddette naturali, di certa tecnoidiozia dominante nei Governi attuali cosiddetti democratici ed evoluti (e anche nei cosiddetti Liberi elettori), di certa follia primitivistica o paleoreligiosa in Africa o in Medio Oriente e dalle parti di Maometto (sic! Nellera di Marte!): la cartella clinica principale focalizzer la diagnosi sullo spreco delle risorse tecnologiche e scientifiche gi disponibili e sottoutilizzate!!! Compreso, e fondamentale, il delirio socioeconomico e politico-culturale

generalizzato di avere trascurato appunto le risorse intellettuali e sciologiche e futurologiche gi disponibili dal secondo novecento, come gi sottolineato, per pilotare scenari alternativi possibili e vincenti. In parole povere: da decenni, molti scienziati sociali ripetono lo stesso ritornello: dateci carta bianca, cari Governi liberamente eletti, e le risposte tecnoscientifiche sono possibile: questo significa per alcune cose impossibili da accettare (se non concepire) da parte dei Gruppi Dirigenti dominanti. In gran parte, un ricambio generazionale senza eccezioni. La nuova filosofia di un postcapitalismo meno consumista (non ascetico, sia ben chiaro!) e capace di maggiore uguaglianza sociale, incluso il Terzo Mondo. Una filosofia culturale rivoltata come un guanto, dalla scuola al lavoro,alle universit, basata, pur in ottiche di societ aperte, pluridisciplinari e policulturali, essenzialmente sulla cultura scientifica, etica e immaginazione tecnoscientifica e progressista,anticonvenzionale e antitradizionale (come la scienza!). Non in conflitto, ma con frontiere autenticamente laiche, tra Stato e religioni varie (anche in Medio Oriente e in Africa.), indiscutibili ed irreversibili. Con uniperbole: in Italia, non servono a nulla per il futuro e il cambiamento, uomini e donne del duemila programmati con Dante o Manzoni (certo umanesimo ha valore soggettivo, ma nella sfera reale e sociale persino sfavorisce ladattamento individuale al Mondo Nuovo, se non circoscritto al pur fondamentale Immaginario personale..). Per il XXI secolo, Galileo e Piero Angela sono invece input decisivi. Non ultimo, per favorire una nuova armonia sociale, certamente mai dogmatica, ma in divenire, rilanciare il senso collettivo del Futuro, fondamentale per sottrarsi alleffimero presentista, persino larte come nuovo mito contemporaneo va mobilitata e auspicata come scienza umana decisiva: peraltro, come un secolo davanguardia, dai futuristi alla pop art (Rock incluso), gi indicano chiaramente. Meglio Andy Warhol, Beatles e Spielberg che ancora Lirica e Teatro (utili come Dante e Manzoni!). Scienziati e futurologi sono espliciti, ribadiamo, da decenni (e anche molti artisti): ma il Mondo Nuovo, presuppone, un archetipo non comune, la libert, la morte di Dio o degli Dei, una coscienza superiore DNA di scienziati e anche certi artisti, ma appunto non ancora collettiva, figurarsi per gli Eletti mediocri da elettori spesso, in tal senso, altrettanto mediocri, la stessa Moneta, coniata dalla Vecchia Cultura, prescientifica e pre-Internetancora dipendente da Zeigeist religiosi, si chiamino Dio, Maometto, o altre Liturgie atee o laiche ben note (Democrazia inclusa nella contaminazione contemporanea). Daltra parte, quando la Scienza, da un pezzo, non pi solo una

tecnologia per lo sviluppo economico e per il benessere, ma lo stomaco della specie umana, non esistono altre ricette socioeconomiche; n gli ibridi sperimentati a partire dal Novecento stesso, come dimostra la storia, funzionano se non a breve termine, come lOccidente attuale. Bisogna essere chiari: democrazia, progresso, libert sono sottoprodotti della rivoluzione e della civilt scientifica nascente, come persino Freud, Einstein, Huxley, fino a Jacques Monod hanno spiegato fin dal primo novecento! La crisi globale attuale, terrorismo islamico e inquinamento planetario inclusi sono tutti effetti del non mutamento strutturale socioeconomico culturale generalizzati nel senso di cui sopra: nonch, lultimo esempio, in uno scenario o nellaltro, anche dello sfruttamento delluomo sulluomo di memoria persino marxiana (il Marx umanista che intendeva dedicare il Capitale aDarwin, non a Cavour o Churchill o Bush o Bin Laden), nei fatti un Super simulacro, per non inchinarsi, Governi compresi, alla mutazione tecnoscientifica fatale ed irreversibile. Insomma, la crisi globale anche un Inganno planetario per nascondere ai popoli la possibilit reale di scenari alternativi desiderabili non solo per il Libero Occidente, ma virtualmente anche per il Terzo Mondo e-o i Paesi sottosviluppati. Ma in nome della Scienza e dellUomo Nuovo, figlio della rivoluzione scientifica e del suo Nuovo Immaginario che presuppone in Principio la Libert, il reset ovunque di qualsivoglia residuo teocratico sociale, la rifondazione in tal senso democratico e scientifico di tutti gli Enti Supremi che guidano il Pianeta (dalla Democrazia stessa alle dittature islamche e-o arabe o africane. allOnu stessaallUnione Europea stessa).. Non certamente in nome di un mondo globale confusamente multietnico dove la pretesa sintesi tra Libero Occidente e Stati Teocratici o totalitari soltanto una follia e pericolosa Non certamente in nome della pseudutopia No Global o di certa stessa Green Economy, integrazione certamente per il futuro economico del postcapitalismo, ma se unidimensionale altra mistificazione e suscettibile di derive totalitarie, come ogni Ideologia della Natura, storia docet! La neonata generazione di Internet, probabilmente la prima generazione umana, nativi digitali, con in certo senso, lIstinto della Scienza nel DNA: pi di una speranza per il futuro; forse da essa fiorir la scienza con co-scienza anche sociale ed economica per mutare la rotta attuale, ibrida e quindi a forte rischio Medioevo prossimo venturo, rilanciare al contrario il Rinascimento neoumanista e scientifico per il XXI secolo, vagheggiato da scienziati, futurologi e artisti lungimiranti!

RobyGuerra

*Clips di Futurguerra tribute vedi YouTube Canale Futurguerra 1. Electric Transhuman 2. Moana Futurpunk 3. Mutare Perire 4. Rossotrevi 1 maggio futurista tribute 5. LLF2 Zairo Ferrante tribute 6. LLF3 Ganz tribute 7. Ferrara futurista 8. Paperinetti Made in China 9. Paperinetti 10. Album 100 photo 11. Ninna Nanna di Marinetti 12. Il passatista 13. Godzilla a Roma 14. Transumanisti Europa Endlos 15. Transumanisti Apollo 11 Luna 40

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