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Immaginarsi che la maturit sar un passeggiata tutta unillusione. Scordatevi che il prof di religione vi dia le domande della terza prova il giorno prima, e non pensate nemmeno che la prof con la quale avete flirtato tutto lanno vi aiuti durante la seconda prova (neanche lei capir niente di greco o logarittimi)

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FILOSOFIA
Schopenhauer

ITALIANO
Foscolo I Sepolcri Leopardi A se stesso

LATINO
Lucrezio De Rerum Natura

LILLUSIONE
Quando si preferisce immaginare la realt migliore di quello che

INGLESE STORIA
Prima guerra mondiale Blake The Lamb, The Cimney sweaper Dickens Oliver Twist

GEOGRAFIA ASTONOMICA
Le stelle

ARTE
Impressionismo Manet, Monet, Renoir, Cezanne

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Tutto e' un'illusione, e un'illusione e' una piccola parte di niente creata da noi per trovare una scusa all'incubo che si vive.

Illudersi! il mondo t'illude, la vita t'illude, in giochi di falsa beatitudine t'illude anche l'uomo, tra tutti e maggiormente illuso sin da bambino viene a conoscere il dolore dell'illusione, la disprezza, la scaccia ma non riesce a liberarsi di questo strano modo d'essere che come a premiar la fine della vita si presenta anche da morte, pi di tutte pura, magnifica, fatiscente illusione. (Anonimo)

VITA
Giacomo Leopardi nasce a Recanati il 29 giugno 1798 dal conte Monaldo e da Adelaide dei marchesi Antici. Fu un autodidatta e nella biblioteca del padre si diete ad uno studio 3

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"matto e disperatissimo"; lo sforzo notevole debilit il suo fisico gi minato e a 18 anni fu in pericolo di morte. Il suo primo carme significativo nel titolo Appressamento della morte. Gli fu allora molto vicino l'amico Pietro Giordani, che lo introdusse negli ambienti culturali. Momento di svolta nella sua produzione la conversione letteraria dallerudizione al bello, cio il periodo in cui i suoi interessi passano dalla filologia alla poesia. Giacomo intanto si innamor della cugina Geltrude e poi della figlia del proprio cocchiere, Teresa Fattorini, morta giovanissima di tubercolosi e per essa comporr in seguito la lirica A Silvia. Nell'anno della stesura dello Zibaldone avviene la seconda conversione letteraria dal bello al vero, cio dalla poesia di immaginazione, ricca di immagini fantastiche, a quella sentimentale ispirata alla riflessione sullinfelicit della vita. Il giovane Leopardi diventa sempre pi insofferente dell'ambiente di Recanati e di quello familiare, nel quale non trova molta comprensione. E' in questo periodo, in cui il poeta chiuso in una cupa malinconia, che risalgono le Canzoni e gli Idilli. Solo a 24 anni riusc a partire per Roma, lasciando finalmente Recanati, ma la citt lo deluse. Conobbe vari letterati ma non riusc a trovare una sistemazione, per cui fu costretto a ritornare alla sua citt natia dove dovette trattenersi per circa due anni fin quando non fu chiamato a Milano dall'editore Stella che lo assunse per tradurre opere classiche. Qui si trattenne poche settimane e subito part per Bologna dove strinse molte amicizie ed am la contessa Teresa Carniani Malvezzi. Leopardi comincia a ripiegarsi in s stesso e a meditare sul suo dolore che in realt il dolore dellumanit intera. Numerose meditazioni filosofiche e il fatto che il Leopardi non creda in Dio, lo spingono a scrivere le Operette morali riguardanti i problemi della vita. Dopo un altro soggiorno a Recanati il poeta si trasfer a Firenze e successivamente a Pisa dove compose A Silvia. La morte del fratello lo costrinse di nuovo a Recanati per poi tornare a Firenze e comporre i Grandi Idilli. Conobbe un altro amore, Fanny Targioni Tozzetti (per lei scrive cinque poesie che compongono il Ciclo Aspasia), sfortunato come gli altri. Successivamente soggiorn a Roma e poi a Napoli, scrisse il suo testamento spirituale La ginestra e Il tramonto della luna per poi morire nel 1837.

PENSIERO
Possiamo scorgere nella storia spirituale del Leopardi una lucida e continua tendenza alla demolizione delle speranze umane, che il poeta segue, ponendo in risalto inesorabilmente le varie ragioni che rendono infelice la condizione dell'uomo. La vita gli appare avvolta dal mistero e dal dolore, che l'unica certezza per l'uomo. Il piacere non esiste se non come pausa momentanea del male e un uscire dalla condizione di pena, mentre la vicenda umana gli appare come

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uninutile corsa verso il nulla, e la storia stessa contrassegnata dal progressivo trionfo dell'infelicit. La natura, vista da lui in un primo momento (fino al '23) come madre amorosa, gli appare in seguito come matrigna; essa, secondo il poeta, crea l'uomo ma non si preoccupa della sua felicit. L'unico conforto che pu alleviare i mali della nostra esistenza costituito dalle cosiddette ILLUSIONI, alimentate dal mostro sentimento e dalla nostra fantasia. La prima causa dell'infelicit umana la ragione, che dissolve le illusioni e pone l'uomo di fronte alla realt. Da questa presa di coscienza derivano la delusione ed il tedio. A queste convinzioni il poeta arriv gradualmente; esse sono infatti il frutto, oltre che della sua sensibilit, della sua stessa vicenda umana, tormentata da incomprensioni, delusioni, sventure. Si riscontrano tre momenti nello sviluppo del pensiero rappresentati dal pessimismo individuale, storico e cosmico. leopardiano

Pertanto, a volte (soprattutto nella giovinezza) al poeta sembra che la sorte sia stata matrigna solo con lui, condannandolo all'infelicit nel fisico e nello spirito,alla solitudine ed all'incapacit di vivere come gli altri (mentre agli altri uomini sono concesse le gioie della vita, la giovinezza felice, gli affetti). E' questa la fase del pessimismo individuale. Altre volte, invece, appaiono in lui quelle riflessioni sulla felicit dei primi uomini che si meravigliavano e gioivano per cose semplici e furono poi resi infelici dal progresso, chiaramente ispirate dalla lettura del Vico e di Rousseau, oltre che da meditazioni personali e negative in rapporto alla storia, nelle cui conquiste il poeta non crede. In ci consiste il pessimismo storico. Infine, a volte l'esame della condizione umana induce il poeta a concludere che a tutti riservato lo stesso destino di dolore. A questa condizione si adeguano in oltre tutti gli elementi del creato (pessimismo cosmico). Contro queste pessimistiche concezioni insorge il sentimento, esprimendosi per mezzo della poesia, che nel Leopardi appare come una continua rivolta contro le conclusioni della ragione. Essa dettata dalle pi profonde convinzioni ed esigenze del poeta, che convinto della nobilt dell'uomo, il quale non merita la sua infelicit, che qualcosa di ingiusto e di assurdo. E' quindi, la sua, una rivolta che, pur mostrando pessimismo e dolore, non genera a sua volta pessimismo. Come afferma De Sanctis, "questo uomo odia la vita e te la fa amare, dice che l'amore e la virt sono illusioni, e te ne accende nell'anima un desiderio vivissimo". Leopardi, infatti, celebra la giovinezza e la bellezza della natura e della vita, anche se con lo stato d'animo doloroso di colui che da tutto ci si sente escluso. Il suo, comunque, un pessimismo eroico e mai rassegnato. Egli reagisce perch ha in s un'ansia religiosa che nessuna logica pu distruggere e perch possiede una costante fiducia nella dignit umana. La sua energia si esprime nelle sue stesse parole "...e di pi vi dico francamente che io non mi sottometto alla mia infelicit, n piego il collo al destino o vengo seco a patti come fanno gli altri uomini..." La sua opera si traduce perci anche in unesortazione a non cedere al fato, ad opporre all'universo assurdo l'intatta nobilt dello spirito. Egli non tradusse 5

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per questa energia morale in azione, come il Foscolo, ma la realizz nel continuo approfondimento del suo pensiero.

OPERE
Lo Zibaldone: una sorta di diario intellettuale a cui affida appunti, riflessioni filosofiche, letterarie, linguistiche. Teoria della visione: piacevole, per le idee vaghe e indefinite, la vista impedita da un ostacolo, un albero, una siepe, perch allora in luogo della vista lavora l'immaginazione e il fantastico prende il posto del reale. Teoria del suono: serie di suoni suggestivi perch vaghi. Le Canzoni: componimenti di impianto classicistico che impiegano il linguaggio aulico e sublime; le prime cinque (All'Italia, Ad Angelo Mai, A un vincitore nel pallone, Nelle nozze della sorella Paolina, Sopra il monumento di Dante) affrontano una tematica civile; nelle altre si delinea l'idea di un'umanit infelice. Gli Idilli: il linguaggio pi colloquiale e trattano tematiche intime ed autobiografiche; la rappresentazione della realt esterna tutta soggettiva (L'Infinito, La sera del d di festa, Alla luna, La vita solitaria...). Le Operette Morali: sono prose di argomento filosofico in cui Leopardi espone il sistema da lui trattato attraverso una serie di invenzioni fantastiche, miti, paradossi, veri e propri canti lirici in prosa; molte delle operette sono dialoghi i cui interlocutori sono creature immaginose o personaggi storici; altre invece hanno forma narrativa (Dialogo della natura e di un Islandese). I Grandi Idilli: riprendono i temi degli Idilli, ovvero le illusioni e le speranze, proprie della giovinezza, le rimembranze; vi un equilibrio tra due spinte che dovrebbero essere contrastanti il caro immaginar e il vero; il linguaggio tenero e dolce (A Silvia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Passero solitario). Il Ciclo di Aspasia: si ha una poesia nuda, severa, quasi priva di immagini sensibili, fatta di puro pensiero dal linguaggio aspro e dalla sintassi complessa (Il pensiero dominante, A se stesso, Aspasia, Amore e Morte, Consalvo). Gli Ultimi Canti: opere satiriche e la Ginestra.

ANALISI DEL TESTO DI " A SE STESSO "


Or poserai per sempre, stanco mio cor. Per l'inganno estremo, ch'eterno io mi credei. Per. Ben sento, in noi di cari inganni, non che la speme, il desiderio spento. Posa per sempre. Assai palpitasti. Non val cosa nessuna i moti tuoi, n di sospiri degna la terra. Amaro e noia 6

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10 la vita, altro mai nulla; e fango il mondo. T'acqueta omai. Dispera l'ultima volta. Al gener nostro il fato non don che il morire. Omai disprezza te, la natura, il brutto 15 poter che, ascoso, a comun danno impera, e l'infinita vanit del tutto. METRO: endecasillabi e settenari, con rime liberamente ricorrenti. Il componimento chiude il ciclo dei canti di Aspasia. Vi si afferma la scomparsa dell'inganno estremo, l'amore, segnando cos il distacco dalla fase giovanile dell'illusione; persino il desiderio di cari inganni spento. Leopardi esprime il disprezzo sia verso quel se stesso che ha ceduto ai "cari inganni", sia verso la natura e la forza malefica del fato che domina l'universo avendo come fine il male. Si possono distinguere 3 membri di cinque versi ciascuno (vv. 1-5, 6-10, 1115): un settenario; due endecasillabi, un settenario e un endecasillabo di chiusura. Il v. 16, quello finale, fuori del disegno conferendo singolare potenza all'interiorit della formula. Ognuno dei membri aperto dalla ripetizione, quasi ossessiva, dello stesso motivo: Or poserai per sempre, Posa per sempre, T'acqueta ormai. L'andamento spezzato, interrotto da continue pause: vv. 6-7, 7-8, 8-9, 9-10, 11-12, 13-15 (enjambements). LESSICO: spoglio, con aggettivi rari (spiccano estremo / eterno in opposizione per il significato e brutto e ascoso che caratterizzano il malvagio potere che domina il mondo); il discorso consta essenzialmente di verbi e sostantivi ricchi di espressivit (terra, mondo, natura, noia, vita, morire, fato, potere, vanit), ognuno dei quali concentra il pensiero su di s essendo collocati all'inizio o ala fine del verso.

Schopenhauer, come Leopardi, basa il proprio pensiero su un'analisi della realt. L'intento di mostrarci quale sia la vera natura del mondo e il conseguente disagio dell'umanit; entrambi, infatti, oltrepassano i limiti del mondo terreno ed esprimono la loro idea sul vero significato della vita mostrando la realt per quella che , e smascherando la pi grande delle illusioni: la felicit.

VITA

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Arthur Schopenhauer nasce a Danzica il 22 febbraio 1788. Il padre banchiere e la madre una nota scrittrice di romanzi. Viaggia in Inghilterra e in Francia e dopo la morte del padre comincia a frequentare lUniversit di Gottinga. Influenzano notevolmente il suo pensiero le filosofie di Platone e di Kant. Frequenta le lezioni di Fichte a Berlino e nel 1813 si laurea allUniversit di Jena. Negli anni seguenti vive a Dresda dove compone lo scritto Sulla vista e sui colori e prepara la stampa della sua opera principale Il mondo come volont e rappresentazione che pubblica nel dicembre 1818 e che non ebbe subito successo. Dal 1820 al 1832 insegna come docente libero presso lUniversit di Berlino con poca fortuna. Contemporaneamente viaggia in Francia e in Italia e, a causa di unepidemia che lo costringe a lasciare Berlino, si trasferisce definitivamente a Francoforte sul Reno, dove morir il 22 settembre 1861. Molti sono gli influssi culturali di Schopenhauer: Platone e la teoria delle idee come forme eterne ed immutabili; Kant per quanto riguarda il problema gnoseologico della conoscenza e importanza del soggetto nel processo di comprensione del mondo che non si muta e non si modifica ma sta al centro organizzando la natura e il rapporto fenomeno-noumeno; lIlluminismo e il materialismo come tecniche per smascherare e demistificare la realt mostrando la vera essenza del mondo; il Romanticismo per il tema dellinfinito e del dolore. Ma la critica maggiore diretta nei confronti dellidealismo romantico: Schopenhauer disprezza questa filosofia, quella di Fichte e di Hegel in particolar modo con il panlogismo ottimistico, definendola filosofia dellUniversalit e farisaica. Nellopera Il mondo come volont e rappresentazione, Arthur Schopenhauer riprende il dualismo kantiano. Per Kant il fenomeno (phainomenon, da phainein cio mostrare) ci che si mostra, ci che appare, ci che accessibile alla conoscenza umana; la realt fenomenica quella gi data, nella quale gli oggetti appaiono al soggetto ed alla conoscenza per come si presentano. Ma esiste unaltra realt che non appare e che quindi luomo non pu conoscere: questo il noumeno (da noein cio pensare), lincognita, la cosa in s, la realt inconoscibile ed inaccessibile creata da unentit superiore, la quale lunica a poterla conoscere. Il noumeno ricorda alluomo i suoi limiti. Lio come soggetto della conoscenza diventa legislatore della natura: ordina gli oggetti e organizza i fenomeni secondo schemi a priori. Per Schopenhauer invece, il fenomeno pura illusione, apparenza, sogno; tra la rappresentazione e la vera realt si distende il velo di Maya ( una potenza magica ripresa dalla tradizione orientale di cui si servono gli dei per assumere aspetti illusori) che avvolge l'uomo come in un sogno illusorio e gli impedisce di conoscere la vera essenza delle cose. Il noumeno ci che si mostra dopo aver squarciato il velo di Maya, la realt senza false illusioni. 8

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Il mondo una mia rappresentazione significa che il mondo consiste nel suo essere percepito da un soggetto. Per Schopenhauer, infatti, il fenomeno rappresentazione di qualcosa che dentro la coscienza del soggetto e fuori non nulla, illusione che demistifica la realt e che nasconde lessenza noumenica. Schopenhauer analizza le forme a priori Kantiane di tempo, spazio e causalit; nella rappresentazione il soggetto ordina le impressioni collocandole nello spazio e nel tempo in una trama secondo il principio di causa ed effetto. Spazio, tempo e causalit deformano la realt rappresentata che perci un'illusione, apparenza. Luomo per portato ad interrogarsi sul fine ultimo della vita e non vuole vivere nellillusione, vuole oltrepassare il fenomeno e giungere a capire il noumeno attraverso la conoscenza intuitiva. Tuttavia, poich luomo non solamente intelletto ma anche corporeit, attraverso unintuizione geniale, ripiegandosi in s stesso nellintimit del proprio io, riesce a conoscere lessenza noumenica dellessere. Se luomo si vede dal di fuori, conosce solo lessenza illusoria dellessere; se si guarda dal di dentro, se segue i suoi sentimenti, la brama, la volont di vivere, limpulso che lo porta senza posa a vivere e ad agire, pu conoscere il noumeno. Il nostro corpo il fenomeno che copre la vera essenza del mondo, manifestazione di un principio che volont, la parte finita che rappresenta linfinito. Solo linfinito concreto e reale, il finito una parziale manifestazione di esso. Il mondo fenomenico la rappresentazione della realt, il corpo rappresentazione del principio di Volont. Le cose del mondo sono oggettivate nella Volont che il principio primo. Dietro la molteplicit dei fenomeni vi unessenza che unica, senza scopo ed eterna. Il suo unico fine di continuare ad essere, di perpetuarsi per leternit. Questo principio primo infinito che si manifesta nel finito arazionale, alogico, assoluto, unico, eterno, inconscio, la sostanza del mondo. La Volont si pone fuori dal mondo della rappresentazione, si sottrae alle forme del mondo fenomenico (spazio e tempo). Il noumeno , sempre stato e sempre sar, energia, impulso cieco ed irrazionale. Poich la Volont presente ovunque e sempre, nel mondo non c posto per lindividuo, le cui iniziative non sono altro che un mezzo del principio infinito. Luomo quindi solo un burattino e la vita viene a non avere pi senso. "[] ogni aspirazione nasce da un bisogno, da una scontentezza del proprio stato; c patimento fino a che essa (la Volont) non sia soddisfatta; ma non vha affatto soddisfazione durevole: essa non se non il punto di partenza duna nuova aspirazione, sempre impedita in ogni maniera, sempre lottante, quindi sempre causa di dolore: per essa giammai uno scopo finale, perci giammai limite n termine del soffrire. [] cresce il soffrir arrivando al grado supremo nelluomo; qui anzi desso tanto pi violento in quanto luomo dotato di una coscienza pi lucida, duna intelligenza pi alta: colui nel quale sta il genio sempre quegli che soffre maggiormente". [da A. Schopenhauer, Il mondo come volont e rappresentazione]. Il mondo, quindi, diventa teatro dellillogico, non esiste alcun dio, non c religione n metafisica. Poich Schopenhauer un materialista ateo, non c alcuna finalit ma solamente un meccanismo esterno ai bisogni delluomo. Ne 9

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consegue la sofferenza delle creature, dato che il male parte dellessenza del mondo. La critica allottimismo sociale e storico inevitabile: lunico scopo delluomo quello di perpetuare la specie. Il piacere una breve pausa tra un desiderio e laltro e luomo soffre perch perennemente assillato dai suoi stessi desideri, che non pu mai soddisfare tutti e definitivamente. La noia, dolorosissima, subentra nel momento in cui luomo, involontariamente, si trova a non sentire interesse per alcunch.

LE VIE DI LIBERAZIONE DAL DOLORE


Per Schopenhauer la soluzione al pessimismo non il suicidio. Il solo modo per liberarsi dalla Volont negarla: quindi necessario passare dalla Voluntas alla Noluntas. Le strade per allontanarsi dalla sofferenza del mondo fenomenico sono tre: 1) ARTE: consiste nella contemplazione disinteressata delle idee, ossia di forme pure, da parte del puro soggetto del conoscere (puro occhio del mondo); sottrae l'individuo dai bisogni e dai desideri quotidiani elevandolo al di sopra del dolore e del tempo. La musica l'arte pi profonda ed universale capace di metterci in contatto con le radici stesse della vita e dell'essere. La liberazione tuttavia ha carattere parziale e temporaneo. 2) MORALE: deve sorgere non da un imperativo categorico ma da un senso di piet o di compassione nei confronti del prossimo. Mantiene lindividuo allinterno del mondo ma fa s che si liberi dallegoismo. Soffrendo con laltro e compatendolo, non c differenza ma unione metafisica. Bisogna assumere un sentimento di caritas. 3) ASCESI: con essa si raggiunge il traguardo di una liberazione totale; la cessazione di qualsiasi istinto e impulso, vi indifferenza verso le cose. Luomo annienta la volont di vivere rifugiandosi nella non volont (nolont) che l'aspirazione ad essere assorbito nel nulla e corrisponde al Nirvana buddista (esperienza del nulla). In altre parole, se il mondo, con tutte le sue illusioni, le sue sofferenze ed i suoi desideri, un nulla, il Nirvana un tutto, un oceano di pace, uno spazio luminoso di serenit, in cui si dissolve la nozione dellio e del soggetto, cio il fenomeno.

Il tema dell'illusione presente anche nella visione della vita di Lucrezio, grande poeta latino. Egli non esalta i pregi che tale sentimento produce ma lo condanna, considerando la stessa RELIGIO un'illusione e causa di tanti mali.

VITA
Tito Lucrezio Caro, nasce nel 99 a. C. probabilmente a Pompei e mor nel 55 a. C., non si sa se avvelenato o suicida. Della sua vita non si conosce quasi 10

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nulla per il fatto che sono pervenuti pochissimi scritti. Il poema che ha lasciato il De Rerum Natura (intorno alla natura delle cose). Il punto di vista da cui guarda il mondo si rif alla dottrina del filosofo greco Epicuro, l'epicureismo; Lucrezio non crede in un altro mondo, non crede nella sopravvivenza dell'anima, ma si limita a descrivere e a esaltare la vita terrena. La virt, la felicit, il piacere, il dolore, ecc. sono per lui sentimenti, modi di essere, legati strettamente alla nostra esistenza fisica; rifiuta la religione pagana e ne crea al suo posto una che non ha bisogno di di, la religione dell'uomo e della natura. Si limita a descrivere ed esaltare la vita terrena. Il pubblico a cui si indirizza la classe dirigente del tempo.

DE RERUM NATURA
E' un poema epico-didascalico in esametri, suddiviso in sei libri. Suo oggetto lesposizione della filosofia epicurea, nella quale vede lunica via per risolvere i problemi esistenziali delluomo. Il destinatario un certo Memmio, al quale dedica lopera, forse per ottenere da lui un qualche protettorato. Lucrezio ribadisce il valore strumentale e divulgativo della forma poetica, destinata a mediare in modo efficace contenuti che altrimenti riuscirebbero ostici al lettore. E' molto importante l'influenza di Empedocle: con quest'ultimo ha in comune non solo la forma esametrica e l'argomento, ma anche la profonda convinzione di una missione da compiere per il bene dellumanit. CONTENUTO DELL'OPERA: Il poema preceduto da un proemio ed concluso da un epilogo; i libri dispari (I, III, V) forniscono le premesse concettuali per la spiegazione dei fenomeni analizzati nei libri pari successivi. I e II libro: descrizione fisica del mondo III e IV libro: descrizione dei comportamenti dell'uomo V e VI libro: hanno per oggetto la cosmologia che si conclude con la descrizione della Peste di Atene. STILE: utilizza molte figure retoriche (allitterazioni, anafore, chiasmi e arcaismi). La noia in Lucrezio La noia , per Lucrezio, come una malattia. Essa deriva dallimpossibilit delluomo di soddisfare i propri desideri, le proprie ambizioni, passioni, impulsi. Tutto ci crea alluomo una sensazione di profondo disagio di cui spesso non riesce a stabilire le cause precise. Lappagamento dei singoli desideri e delle pulsioni umane sar solo momentaneo e illusorio: appagato un desiderio ne 11

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verr di nuovo un altro e cos via. Solo da unaccurata conoscenza della natura delle cose, e dalladottamento della filosofia epicurea (atarassia), si pu sconfiggere la noia ed evitare il senso di disagio. Gli uomini si affannano perseguendo falsi scopi, miraggi illusori: gareggiano per emergere, contendono tra loro per conquistare ricchezze e potere, che sono fonti non di vera gioia ma di apprensioni, inquietudini e sofferenze. E non si accorgono che la natura non richiede altro che lassenza di dolore fisico e spirituale: condizione che si pu ottenere con la massima facilit, appagando semplicemente i bisogni elementari.

Natura madre o matrigna? Lucrezio ci fornisce una visione del mondo e della natura triste e sconsolata: la natura ostile alluomo e rende la sua vita sulla terra difficile e dolorosa. Tale quadro negativo pu far pensare a una visione pessimistica della realt. Spesso afferma con accenti di profonda convinzione che possibile per luomo, purch aderisca alla verit e alla sapienza epicurea, trasformare positivamente una situazione esistenziale difficile e dolorosa, sconfiggendo la sofferenza e conquistando la felicit (riferimento alla concezione Leopardiana, che si basa sugli stessi principi, ma giunge a una conclusione negativa). La religio tradizionale e il sacrificio di Ifigenia Lucrezio soprattutto poeta della ragione; aspra pertanto la sua polemica contro la RELIGIO, cio la superstizione, causa di errori e persino di delitti, come l'uccisione di Ifigenia, sacrificata dal padre Agamennone per favorire la partenza della flotta greca dal porto di Aulide: " Tantum religio potius suadere malorum " (A tanti mali pot spingere la superstizione). Dal verso 62 del primo libro, inizia a descrivere la condizione infelice degli uomini che vivevano prigionieri delle superstizioni religiose. Epicuro fu il primo essere mortale a sfidare tali superstizioni e a indagare con la forza del pensiero scientifico la natura delle cose. Le critiche alla religio fatte da Epicuro (Lucrezio spiega a Memmio) non sono empie, ma empi sono i riti tradizionali che una concezione sbagliata degli dei e della loro attivit ha imposto agli uomini. In particolare empia luccisione di Ifigenia. Gli dei esistono ma non aiutano, n ostacolano, n puniscono gli uomini (quello succedeva presso i Romani). SEQUENZE | Libro I vv 62-1001: 1. [62-65] Immagine della religione.

2. [66-79] Immagine di Epicuro (vincitore) ed esposizione dellopera di Epicuro: Epicuro dapprima os sollevare gli occhi mortali contro la religione e per primo os resisterle volle rompere per primo le porte chiuse della natura.

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3. [80-84] Vittoria della filosofia di Epicuro sulla religione: e percosse con la mente e lanimo tutto luniverso da cui vincitore ci riport. 4. [84-99] Scena drammatica della morte di Ifigenia: quella religione di cui ho parlato prima port ad azioni empie e sciagurate. 5. [100-101] religione. Giudizio sulla religione: indurre a si gran misfatto pot la

Humana ante oculos foede cum vita iaceret Quando la vita umana giaceva vergognosamente sotto gli occhi (di tutti) in terris oppressa gravi sub religione sulla terra oppressa sotto il peso della superstizione quae caput a caeli regionibus ostendebat che mostrava il (suo) volto dalle regioni del cielo 65 horribili super aspectu mortalibus instans, minacciando dall'alto i mortali col (suo) orribile aspetto, primum Graius homo mortalis tollere contra per la prima volta un uomo Greco os alzare contro (di essa) est oculos ausus primusque obsistere contra, gli occhi mortali e per primo (os) resisterle contro, quem neque fama deum nec fulmina nec minitanti e non lo spaventarono n i falsi racconti sugli di n i fulmini murmure compressit caelum, sed eo magis acrem n il cielo col minaccioso brontolio, ma ancor pi 70 inritat animi virtutem, effringere ut arta stimolarono l'indomita energia del animo, tanto che egli naturae primus portarum claustra cupiret. desider spezzare per primo gli stretti serrami delle porte della natura. Ergo vivida vis animi pervicit, et extra Dunque la sua vivida intelligenza trionf, e lontano processit longe flammantia moenia mundi si spinse al di l delle ardenti barriere dell'universo atque omne immensum peragravit mente animoque, e percorse l'universo immenso con la mente e col cuore, 75 unde refert nobis victor quid possit oriri, di dove ci riferisce trionfatore che cosa possa nascere, quid nequeat, finita potestas denique cuique che cosa non possa, per quale ragione vi sia per ogni quanam sit ratione atque alte terminus haerens. cosa un potere delimitato e un termine assolutamente fisso. Quare religio pedibus subiecta vicissim Cos la religione abbattuta sotto i piedi, calpestata a obteritur, nos exaequat victoria caelo. sua volta, e (questa) vittoria ci eguaglia al cielo. 80 Illud in his rebus vereor, ne forte rearis Una cosa io temo in questi argomenti, che tu (= Memmio) impia te rationis inire elementa viamque per caso creda di iniziarti agli elementi di una dottrina ndugredi sceleris. Quod contra saepius illa 13

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empia e di incamminarti per la strada del male. Invece religio peperit scelerosa atque impia facta. proprio essa, la religione, ha partorito fatti scellerati ed empi.

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In the english literature Blake and Dickens speak of the theme of illusion.

LIFE
William Blake was born in London in 1757 into a lowerclass family. He took to writing poetry and published Songs of Innocence and Songs of Innocence and of Experience. The sale of this and other books was not a success. The poetry expressed his belief in the poet as a prophet and his sympathy for revolutionare movements. For him imagination is the ability to see more deeply into the life of things, a power which he saw as peculiar to the poet, to the child and to the man in a state of innocence. He described "innocence" and "experience" as the two contrary states of the human soul. Innocence: refers to the condition of child who has not yet exprerienced the evils. This is a bright world of happiness and freedom. This inner state of innocence is externalized in a world of images such as the lamb and the child and is based on feelings of love and generosity. Innocence is an ideal to be strugglef for in a corrupt and wicked world. Experience: is the world of normal adult life and it is represented with chimney sweep, the hapless soldier and the young prostitute of the poem; this is a world oppresses. THE LAMB = lamb is the symbol of God's innocence and a demonstration of his love for his creatures. THE CHIMNEY SWEEPER = a child can have visions and dreams. Blake's view of the poet is that of a visionare man. STYLE: Blake uses simple lexis and syntax; his poems are rich in images.

THE LAM
Little Lamb, who made thee? Dost thou know who made thee? Gave thee life, and bid thee feed By the streams and over the mead; Gave thee clothing of delight, Softest clothing, woolly, bright; Gave thee such a tender voice, 15

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Making all the vales rejoice? Little Lamb, who made thee? Dost thou know who made thee? Little Lamb, I'll tell thee, Little Lamb, I'll tell thee: He is called by thy name, For he calls Himself a Lamb, He is meek, and He is mild; He became a little child. I, a child, and thou a lamb. We are called by his name. Little Lamb, God bless thee! Little Lamb, God bless thee!

THE CHIMNEY SWEEPER


When my mother died I was very young, And my father sold me while yet my tongue Could scarcely cry " 'weep! 'weep! 'weep! 'weep!" So your chimneys I sweep, and in soot I sleep. There's little Tom Dacre, who cried when his head, That curl'd like a lamb's back, was shav'd, so I said "Hush, Tom! never mind it, for when your head's bare You know that the soot cannot spoil your white hair." And so he was quiet, and that very night As Tom was a-sleeping, he had such a sight! That thousands of sweepers, Dick, Joe, Ned, and Jack, Were all of them lock'd up in coffins of black. And by came an Angel who had a bright key, And he open'd the coffins and set them all free; Then down a green plain leaping, laughing, they run, And wash in a river, and shine in the sun. Then naked and white, all their bags left behind, They rise upon clouds and sport in the wind; And the Angel told Tom, if he'd be a good boy, He'd have God for his father, and never want joy. And so Tom awoke, and we rose in the dark, And got with our bags and our brushes to work. Though the morning was cold,Tom was happy and warm; So if all do their duty they need not fear harm.

LIFE
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Charles Dickens was born in the south of England in 1812. He works in a shoe-blacking factory for a few months and this experience was never forgotten. The poor and the oppressed are present in his fiction. He travelled and wrote accounts of his journeys. He wrote fourteen novels: Oliver Twist, Nicholas Nickleby (adventure novels centred around the heroes that give title to the books), The Old Curiosity Shop (sentimental story), David Copperfield (Dickens's most autobiographical novel and revisits his painful childhood), Hard Times (shows the class struggle in industrial society), ecc... THEME: the exploitation of child labour, the ill-treatment of pupils in hideous schools, unsafe factory conditions, the plight of the working class.

OLIVER TWIST
Is a sort of fairy tale in which good triumphs over evil. The "workhouse" where Oliver and his companions live is based on "charitable" institutions of the time which treated the poor as if poverty was a crime; the aim of Dickens's satire is to expose a form of public charity which eliminates poverty by starving the poor. The scene is not realistic. Summary of Oliver Twist: Oliver is an orphan brought up in a workhouse, an institution for poor people in London. He falls into the clutches of a thief and, although he's natural honesty remains uncorrupted, he is arrested on suspicion of stealing from an old gentlman; this old gentlman will discovered as his grandfather. The novel closes with a happy ending.

Nell'arte il tema dell'illusione viene trattato dagli impressionisti; la realt nei loro quadri non rappresentata cos com', ma secondo le impressioni che suscita all'artista; essa quindi un'illusione.

L IMPRESSIONISMO
E' un movimento che segner una svolta decisiva nella storia della pittura. Il 15 aprile 1874, si apriva a Parigi la prima mostra, organizzata da un gruppo di giovani pittori, in opposizione al Salon (esposizione ufficiale che consacrava la fama degli artisti e dava loro la possibilit di trovare acquirenti). Un critico, Louis Leory, scrisse su un celebre giornale satirico un articolo nel quale definisce questo gruppo di pittori 17

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"impressionisti", prendendo spunto da un quadro di Monet esposto alla mostra, che si intitolava : "Impressione. Il levar del sole". TERMINE: inizialmente usato in senso dispregiativo in quanto le impressioni sono prive di meditazione, superficiali, non definite e quindi non degne di diventare pittura. FINE: cogliere la sintesi dei molteplici momenti della nostra vita, andando oltre la semplice riproduzione della realt esterna. CAFFE GUERBOIS: luogo dincontro dove gli artisti, che si battevano contro laccademismo per laffermazione di una pittura che interpretasse la realt in maniera nuova, totale e libera, si recavano quando, tramontato il sole, era impossibile dipingere. Le mostre che questi artisti, definiti da tutti impressionisti, presentarono ottennero esiti disastrosi. TEMI: qualunque oggetto, il quale vive solo per la vita che gli d lartista. Lo stesso tema potr essere dipinto da diversi pittori, nella stessa ora e nello stesso punto di vista, ma il risultato non sar mai uguale perch ognuno vede e giudica la realt in maniera diversa. Lo spazio non definibile perch esiste non solo in profondit verso il punto di fuga ma anche a destra e a sinistra. La luce lelemento indispensabile per la visione, in quanto tutto ci che davanti ai nostri occhi visibile solo se illuminato. Le ombre sono formate da colori complementari i quali generano straordinaria luminosit. Viene reso il senso del movimento, ricerca costante nella riproduzione del vero, che fa parte dellimpressione che noi riceviamo percependo dal mondo esterno. EN PLEIN AIR (allaria aperta): la maggior parte degli impressionisti sosteneva la necessit di dipingere allaria aperta per ricevere con immediatezza limpressione in tutte le sfumature della luce, del colore, dei riflessi, degli spazi; altri preferivano dipingere in studio ritenendo che limpressione ricevuta dalla realt venisse come filtrata attraverso il ricordo e quindi fosse pi autentica perch non soggetta al pericolo della riproduzione banale del vero. L'impressionismo finisce nel 1886 con l'ultima mostra.

MANET (Francese; 1832 1883): le sue opere rivelano la discendenza dai grandi maestri, non soltanto perch esiste una continuit tra passato e presente, ma anche nella composizione, al punto di sembrare un imitatore e di essere accusato di scarsa fantasia. Non conta il soggetto, ma linterpretazione che da di esso lartista. Quadri che suscitarono scalpore e che vennero realizzati in studio: Djeuner sur lherbe (Colazione sullerba): 18

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Apparve agli occhi del pubblico e della critica indecente dalla trasposizione del fatto in et moderna, lungo le rive di un fiume, come se una giovane donna contemporanea, recatasi a fare colazione sullerba ai bordi della Senna, si fosse denudata completamente e conversasse con due giovanotti borghesi abbigliati con cura, mentre unaltra ragazza, in camicia, si curva per sciacquarsi.

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Olympia: Evidente il ricordo della Venere di Urbino di Tiziano e della Maja denuda di Goya; Rompeva con la tradizione accademica per la modellazione esclusivamente coloristica; Indipendentemente dal soggetto, ogni particolare ha un suo preciso valore cromatico collocandosi in rapporto con tutti gli altri e con linsieme; i colori senza passaggi chiaroscurali, sono resi pi luminosi dal contrasto con il fondo scuro.

MONET (Francese; 1840 1926): vuole rendere lespressione che ha ricevuto guardando il paesaggio; lacqua esprime il senso di relativit dei nostri rapporti con ci che ci circonda, anzi la relativit del nostro essere non soltanto perch i riflessi variano continuamente, ma perch essa non mai la stessa. La Grenouillre: La natura vive in tutta la sua mobilit e continuit e noi viviamo in mezzo ad essa; Protagonista lacqua (costituzionalmente mobile e riflettente) che domina buona parte della superficie e la cui mobilit resa evitando la fusione dei colori che sono distribuiti a macchie accostate a forma di piccole strisce orizzontali. Regata ad Argenteuil : Lacqua del fiume riflette lazzurro del cielo, il rosso delle casa, il verde della riva, il bianco delle vele; Laccostamento dei colori primari e complementari determina una luminosit intensa e festosa, cosicch tutto luce, tutto colore.

Impressione. Il levar del sole e Impressione. Il tramonto del sole: Lelemento fondamentale per la scomposizione della luce la nebbia che attenua i colori delle cose; da ci che i nostri occhi vedono ricaviamo impressioni, non certezze; Sono la descrizione di un luogo irriconoscibile ed 20

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esprimono il suo mondo interiore, la sua reazione emotiva di fronte alle percezione che gli provengono dallesterno in unora qualsiasi di un giorno qualsiasi.

RENOIR (Francese; 1841 1919): riporta nei quadri la gioia di vivere, la gioia di partecipare alla vita di tutto ci che ci circonda e di apprezzare la bellezza al punto da sentire lurgenza di fissare sulla tela il ricordo di ogni percezione visiva. Dipingere gioia. Lo appassiona lo studio della luce solare che colpisce le cose, gi colma di riflessi e scomposta perch filtrata dalle foglie. Bal au Moulin de la Galette: Ballo (costituito dal movimento) allaperto di giovani qualunque nei loro vestiti giornalieri; Il movimento transitorio, le impressioni fugaci si succedono le une alle altre, ovunque uno scintillio di luci e colori che si tramutano.

CZANNE (Francese; 1839 1906): la sua pittura sembra essere lopposto di quella impressionista ricercando la fugacit dellimpressione, la solidit costruttiva della forma. Non vuole riprodurre l'apparenza della natura, ma coglierne la sostanza. Afferma che tutta la realt riconducibile al cubo, al cilindro e alla sfera perch vuole superare la superficialit dellocchiata gettata a caso sulla natura, per esprimere il significato che acquista la somma sintetica delle sensazioni. La casa dell'impiccato: Pennellata rapida a tocchi; Gruppo di case paesane in un ambiente campestre; Volumi e spazi non sono strutturati secondo le norme prospettiche, ma mediante larghe masse di colori.

I giocatori di carte : 21

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I due sono coordinati luno allaltro mediante la convergenza delle mani verso il centro, indicato con la bottiglia di vino, in un rapporto reciproco di forme; entrambi sono costruiti con solidit, come il tavolo, la stoffa che lo ricopre e gli altri elementi scenici, mediante le larghe zone di colore.

Un'illusione che rimasta sempre costante nel tempo riguarda le stelle; spesso gli uomini si soffermano ad ammirarle, ma con altrettanta frequenza capita che ci che vedono non altro che un'illusione. Pu capitare infatti, data la distanza che c' tra la terra e i corpi celesti, che noi osserviamo stelle che in realt sono gi morte in quanto, anche se la velocit della luce di circa 300000 km/s, impiega migliaia di anni luce affinch possa essere percepita dall'occhio umano.

LE STELLE
Le stelle, si sa, sono i puntini che popolano il nostro cielo ogni volta che il sole tramonta. Si sa anche che sono fonte di grande fascino ed in oltre sono, e sono state, dense di significato per molte popolazioni, soprattutto in passato che le hanno radunate in costellazioni. Basti pensare che gli antichi credevano che le stelle fossero dei fori su una grande sfera al di l della quale c'era una grande luce prorompente rappresentante il Dio creatore. Erano quindi considerate come collegamento con l'aldil. Gli antichi dedicavano molto allo studio degli astri, temevano quello che a loro il cielo poteva celare.

RIFERIMENTI PER INDIVIDUARE LE STELLE


Guardando il firmamento si ha come limpressione che la Terra si trova in mezzo ad una sfera cava sulla cui superficie interna vediamo proiettate tutte le stelle. Questa sfera si chiama Sfera Celeste. Nel suo centro inseriamo losservatore. Tracciamo la verticale che attraversa losservatore. Questa verticale incontrer la sfera celeste nei due punti Zenit1[1] e il suo
1[1]

ZENIT: stella che sta esattamente sopra losservatore. 22

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opposto, Nadir. Se tagliamo questasse con un piano perpendicolare ad esso nel punto in cui il piano incontra la sfera celeste si ha lorizzonte celeste, che divide la sfera in un emisfero superiore ed in uno inferiore. La terra ruota intorno ad un asse, lasse terrestre, il cui prolungamento nello spazio incontra la sfera nei due poli celesti Nord e Sud.

LE DISTANZE ASTRONOMICHE
Le pi usate unit di misura delle distanze sono: Unit astronomica: in genere usata entro i limiti del sistema solare e corrisponde alla distanza media terra-sole che di circa 149 600 000 Km. Anno-luce: la distanza percorsa in un anno dalla radiazione luminosa, che si muove circa alla velocit di 300 Km/s. un anno-luce corrisponde quindi a una distanza di 9 463 miliardi di chilometri. Parsec: la distanza di una stella che ha una parallasse, cio uno spostamento apparente della posizione (se osservata dagli estremi opposti dellorbita terrestre) di due secondi darco. E la distanza di un punto dal quale un osservatore vedrebbe il semi asse maggiore dellorbita terrestre, perpendicolarmente (perpendicolare cio allasse immaginario che unisce il punto al sole) sotto langolo di 1. Questa unit di misura si basa sulla misura accurata dellangolo di parallasse. In realt col termine parallasse si indica lo spostamento apparente di un oggetto rispetto ad un punto di riferimento molto lontano, quando loggetto viene osservato da due punti diversi. Per avere le due misurazioni, questa misurazione si fa di sei mesi cio quando la terra ha percorso met della sua orbita totale.

STELLE A CONFRONTO
La luce stellare giunge all'occhio dell'uomo come qualcosa di vacillante e intermittente, e questo nell'antichit ha suggerito l'immagine delle stelle come punti luminosi emananti raggi. Tuttavia, osservate con un buon cannocchiale o con un telescopio, le stelle appaiono del tutto sprovviste di raggi. Questi dunque non sono reali, ma frutto dell'interazione tra la luce stellare e l'occhio umano. Guardando la volta stellata, inoltre, ci si rende conto che la maggior parte degli astri notturni mostra una rapida variazione di splendore che noi percepiamo come un costante scintillio. Tale scintillazione permane anche se si osservano le stelle a mezzo di strumenti. Ma questo non un fenomeno dovuto alle stelle in quanto tali. La sua causa sta nell'alternarsi, nell'atmosfera terrestre, di masse d'aria di densit e umidit differenti. La luce stellare, attraversando questi diversi strati atmosferici in continua trasformazione, viene rifratta. Questo fenomeno rende difficoltose le osservazioni con il telescopio ottico. La scintillazione diminuisce infatti con l'altezza, cessando ai limiti dell'atmosfera, in cui la luce non deve attraversare strati d'aria. Ci che persiste anche all'osservazione telescopica ed talvolta visibile a occhio nudo, la differenza di splendore tra una stella e l'altra. Si tratta di un 23

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carattere dovuto alla natura delle stelle e non a una nostra illusione ottica. Gli antichi stabilivano la grandezza delle stelle a seconda del loro splendore, ma ci errato. L'esperienza insegna che oggetti grandi e splendenti possono apparire anche piccolissimi e opachi quando si trovano a grande distanza. Lo splendore delle stelle solo uno splendore apparente, che non testimonia affatto della loro grandezza o della loro distanza. Nonostante ci gli astronomi hanno classificato le stelle seguendo l'uso degli antichi, ossia suddividendole in stelle di prima, seconda, terza grandezza ecc., in relazione al loro diverso splendore. Le caratteristiche che permettono di catalogare i corpi celesti in gruppi omogenei sono: La magnitudine: la diversa luminosit delle stelle servita fin dai tempi antichi a suddividere le stelle in sei ordini di grandezza. Oggi il termine grandezza sostituito da magnitudine che pu essere di due tipi: magnitudine apparente (m) e magnitudine assoluta (M). Con il termine magnitudine apparente si indica la luminosit di una stella per come noi la vediamo, mentre col termine magnitudine assoluta si indica la luminosit intrinseca di una stella, che corrisponde alla luminosit che le singole stelle mostrerebbero se poste a una distanza standard da noi pari a 10 parsec. Una volta nota la magnitudine assoluta di una stella possibile risalire alla distanza della stella per confronto con la sua magnitudine apparente (M=m + 5 5 log d). Non tutte le stelle hanno una magnitudine costante come le variabili pulsanti che a cicli regolari emettono maggiore o minore energia. Stelle doppie: esistono sistemi di stelle che ruotano intorno a un baricentro comune e si eclissano a vicenda a intervalli regolari; quando una delle due stelle viene occultata la sua luce viene intercettata e si osserva una diminuzione della luminosit complessiva del sistema. Colori, temperature e spettri stellari: lo studio dei corpi luminosi avviene in buona parte con esami spettroscopici; un qualunque raggio luminoso da origine a uno spettro, cio a una striscia (visibile su uno schermo o su una lastra fotografica) formata da bande con tutti i colori delliride (dal rosso che corrisponde a luce con grandezza donda maggiore al blu con lunghezza donda minore). Gli spettri sono una specie di impronta digitale dei vari elementi chimici. Esaminando le posizioni e gli spessori delle righe negli spettri possiamo determinare gli elementi del corpo da cui viene prodotta la luce. Il tipo spettrale dipende dalla temperatura del corpo emittente e le stelle non hanno tutte la stessa temperatura, quindi vengono classificate in una serie di classi spettrali, ordinate in funzioni di valori decrescenti della temperatura. Le analisi spettrali hanno messo in evidenza una notevole uniformit nella composizione chimica delle atmosfere stellari: Idrogeno 80%, Elio 19%, 1% di altri elementi chimici che conosciamo.

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Stelle in fuga e stelle in avvicinamento: le stelle si muovono nel firmamento. E ovvio che la velocit di una stella che si sposta pu essere stimata con sufficiente approssimazione se la direzione del movimento perpendicolare alla linea che unisce losservatore alla stella stessa. Ma alcuni corpi si allontanano o si avvicinano: in questo caso le stime sono fornite dalla spettroscopia attraverso lapplicazione delleffetto Doppler2[2].

TRA STELLA E STELLA: MATERIA INTERSTELLARE E NEBULOSE


Nelluniverso si trovano diffusi polveri finissime e gas. Tale materia interstellare risulta spesso concentrata in ammassi di materia chiamati nebulose composte da idrogeno (il pi abbondante), elio, ossigeno, azoto, carbonio e polvere interstellare. Le nebulose sono di tre tipi: nebulose oscure perch prive di luce.

Effetto Doppler: in una sorgente di luce che si allontana velocemente da noi aumenta la lunghezza donda della luce che viene emessa. Come conseguenza la stella ci appare pi rossa di quanto sia in realt.
2[2]

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nebulose a riflessione perch debolmente luminose se attraversate dalla luce di una stella vicina.

nebulose ad emissione se dotate di una tenue luce propria.

L'estensione di una nebulosa (la "fabbrica" nella quale si producono le stelle) si pu aggirare anche attorno al centinaio di anni luce. Il gas della nebulosa inizia a concentrarsi verso il centro per effetto della forza gravitazionale che spinge gli atomi di idrogeno l'uno contro l'altro. Ad un certo punto, quando gli atomi di H sono concentrati enormemente nel centro, inizia un processo di fusione nucleare che in grado di fornire il massimo dell'energia dalla materia.

IL DIAGRAMMA H-R
Il diagramma di Hertsprung-Russell mostra la relazione tra massa, colore e luminosit. La sequenza principale lo stato in cui si vengono a trovare le stelle di medie dimensioni come il Sole. La classe spettrale non altro che una classificazione delle stelle in base alla temperatura e quindi al colore. Va dall'azzurro al rosso e segue l'ordine O-B-A-F-G-K-M-N-R. Esiste poi una suddivisione ulteriore, per ampliare la precisione degli intervalli considerati, all'interno di ciascuna classe spettrale. L'ulteriore suddivisione va da 0 a 9 (ad esempio B2, G5) in ordine decrescente di luminosit.

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COME NASCONO E MUOIONO LE STELLE


probabile che le stelle nascano dai cosiddetti globuli di Bok, veri addensamenti di gran quantit di polveri e gas che appaiono come nuclei oscuri e nettamente circoscritti allinterno della diffusa luminosit delle nebulose. Allinterno dei globuli possono innescarsi moti turbolenti, che frammentano i globuli in ammassi pi piccoli, allinterno dei quali la reciproca attrazione gravitazionale tra le particelle della nebulosa d inizio ad un processo daggregazione. Con il proseguire delladdensamento, lenergia gravitazionale si trasforma in energia cinetica facendo aumentare al temperatura del corpo gassoso, che si trasforma in una protostella da cui si diffondono radiazioni infrarosse. A causa della forza di gravit, la contrazione prosegue e il nucleo della protostella si riscalda; ma se la massa iniziale scarsa la temperatura non arriva a far innescare le reazioni termonucleari: la contrazione si arresta e il corpo si raffredda, lasciando unoscura nana bruna (stella mancata). Se invece la massa sufficiente, continua a scaldarsi, fino a raggiungere temperature di 15 milioni di K, sufficienti a far innescare il processo termonucleare di trasformazione dellidrogeno in elio. In tale reazione 4 nuclei didrogeno si fondono in un singolo nucleo delio. Ma nel corso della fusione una parte della massa scompare e si converte in energia. Il calore liberato da tale reazione fa aumentare la pressione dei gas verso lesterno, fino a compensare la forza di gravit: si giunge cos ad una fase di stabilit, durante la quale, la stella, ormai adulta, si trova nella sequenza principale del diagramma H-R, che rappresenta, quindi, la fase dellevoluzione di una stella. Quando lidrogeno quasi consumato del tutto, il nucleo delio che si formato finisce per collassare, cio per contrarsi su se stesso; in tale processo si riscalda progressivamente fino a temperature di 100 milioni di K, sufficienti ad innescare nuove reazioni termonucleari, che trasformano lelio in carbonio. La stella entrata in una nuova fase e appare come una gigante rossa, ora la sua evoluzione seguir diverse strade secondo la sua massa iniziale.

Stelle con massa iniziale poco inferiore a quella del sole 27

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Continuano a collassare gradualmente fino a divenire corpi delle dimensioni della terra, con i nuclei degli atomi immersi in un mare continuo delettroni. Questa lorigine delle nane bianche, che sono destinate a raffreddarsi lentamente perch prive di una fonte denergia nucleare. Stelle con massa iniziale come quella del sole Allo stadio di giganti rosse, espellono i loro strati pi esterni trascinati via dal vento stellare, dando origine a nubi sferiche di gas in espansione. Tali involucri vengono chiamati nebulose planetarie. Senza linvolucro esterno, la gigante rossa si trasforma in un nucleo rovente che continua a riscaldarsi ed a contrarsi a spese dellidrogeno, fino al punto in cui la nebulosa scompare e la stella centrale diventa una nana bianca. In alcuni casi si osservano vere e proprie esplosioni stellari, che si manifestano con un improvviso aumento di luminosit e che danno origine alle novae. Stelle con massa iniziale superiore di una decina di volte quella solare Le temperature interne subiscono un forte innalzamento, fino ad alcuni miliardi di K, creando un nucleo di ferro. A questo punto il collasso si fa cos rapido e violento da provocare unesplosione; gran parte della stella, supernova, si disintegra e viene lanciata nello spazio. Il materiale rimante contrae per la forza di gravit, ma vista lenorme massa rimasta, la sua densit aumenta in maniera inconcepibile, provocando unulteriore trasformazione: elettroni e protoni si fondono dando vita ad una stella di neutroni con un diametro di soli 20/30 Km. Stelle con massa iniziale superiore a qualche decina di volte quella del sole Dopo la fase di supernova, il collasso gravitazionale prosegue incontrastato formando un corpo sempre pi piccolo con un campo gravitazionale immenso. Questo stadio chiamato buco nero. Un buco nero un pauroso oggetto freddo a senso unico: qualunque cosa pu entrarvi, ma non uscirne.

Anche nella storia l'illusione stata presente; l'Italia, ad esempio, entr in guerra nel 1915 con l'illusione di espandere i propri territori e di divenire una grande potenza.

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LA PRIMA GUERRA MONDIALE


La guerra che ebbe inizio nel 1914 e si protrasse per pi di quattro anni, fino al 1918, fu diversa dai conflitti precedenti per molti aspetti e costitu un fatto nuovo nella storia dellumanit per i suoi caratteri e le sue conseguenze: si pot parlare di guerra mondiale perch, per la prima volta, nel conflitto furono coinvolte tutte le potenze industriali e con esse il resto del mondo, da queste controllato sotto forma di colonie e protettorati. La tecnologia si mette al servizio della distruzione: vengono sperimentate nuove tecniche belliche, come ad esempio i carri armati, gli aeroplani e i gas tossici. L'occasione che port alla 1 guerra mondiale fu l'assassinio dell'arciduca ereditario d'Austria Francesco Ferdinando e della consorte, a Sarayevo, ad opera dello studente serbo Gavril Prinzip, il 28 giugno 1914. Questo avvenimento ruppe i fragili equilibri su cui si basavano le relazioni tra gli stati europei e innesc una reazione a catena di atti e decisioni che ebbero come sbocco inevitabile il conflitto armato. Lattentato di Sarajevo aveva cos dato allAustria-Ungheria e alla Germania un pretesto per attuare la loro volont di guerra. Ma un intreccio di cause di natura politica, economica e culturale determinarono la guerra. Le CAUSE POLITICHE sono da ricercare: nella tensione, irrisolta, tra Francia e Germania; nella questione balcanica, in cui Austria e Russia avevano opposti interessi; nella rivalit fra Germania ed Inghilterra sulle colonie; nel sistema di alleanze che legava le potenze europee, in modo che la guerra dovesse essere generale. Fra le CAUSE ECONOMICHE si deve considerare: la perdita del ruolo di prima potenza dell'Inghilterra; la spietata concorrenza nei Paesi europei per difendere le proprie economie; la fine della conquista coloniale; la corsa agli armamenti divenuta un grande affare economico che saldava gli interessi dell'industria pesante con il militarismo ed il nazionalismo. Per ci che concerne le CAUSE CULTURALI all'idea di patria si andava associando un insieme di elementi reazionari, di razzismo, di aggressivit imperialistica, di istinto di potenza. Pertanto anche le ideologie ed i fenomeni culturali diffusi costituirono una delle ragioni dello scoppio del conflitto. Il 28 luglio 1914 (dopo un ultimatum non accettabile dai serbi), lAustria dichiar guerra alla nazione balcanica, ritenuta responsabile dellassassinio, e bombard la capitale Belgrado.

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I due contrapposti sistemi di alleanze (Triplice Alleanza tra Austria, Germania e Italia e lIntesa tra Francia e Inghilterra, a cui si affiancher la Russia in difesa della Serbia, suo stato satellite) portarono alla guerra generale. Subito dopo la dichiarazione di guerra l'Italia fu divisa fra interventisti e neutralisti ritenendo non operante la Triplice Alleanza, poich la guerra aveva carattere offensivo e non difensivo come stabilivano i patti. A FAVORE della guerra erano i nazionalisti che rivendicavano terre italiane (Trento e Trieste) o parzialmente italiane (Istria e Dalmazia), gli irredentisti che rivendicavano solo Trento e Trieste in nome degli ideali risorgimentali, i socialisti riformisti ed i radicali. CONTRO la guerra furono la maggioranza degli italiani, operai e contadini, rappresentanti del partito socialista e cattolici, i liberali ed i giolittiani. Per, nellaprile del 1915, dopo unaccesa contestazione interna tra interventisti e contrari allintervento, il ministro degli esteri italiano Sonnino, stipul, allinsaputa del Parlamento, il Patto di Londra, che impegnava lItalia ad entrare in guerra a fianco dellIntesa nel giro di un mese e le garantiva, in caso di vittoria, il Trentino e il Tirolo meridionale, Trieste, lIstria, la Dalmazia, esclusa la citt di Fiume, e la base di Valona in Albania. Il conflitto cominci, per lItalia, il 24 maggio del 1915, quando lesercito varc il fiume Piave, aprendo un nuovo fronte. All'inizio delle operazioni militari la strategia tedesca, che avrebbe voluto una GUERRA LAMPO, si scontr con la capacit di resistenza degli eserciti dell'Intesa (Inghilterra, Francia, Russia, Giappone); la guerra divenne cos DI POSIZIONE, con milioni di soldati fronteggiantesi lungo centinaia di Km di trincee, sul fronte occidentale e su quello orientale. A questi due si aggiunse quello marino, dove combattevano Inghilterra e Germania, per garantirsi possibilit di rifornimento di armamenti e di generi di consumo. I primi due anni di guerra furono caratterizzati da un sostanziale equilibrio militare fra le forze in campo; divenne un conflitto di logoramento su tutti i fronti. Questa situazione cominci a far coagulare una decisa opposizione alla guerra, animata da gruppi di socialisti e dalla Chiesa cattolica che si pronunciarono contro quell'inutile massacro. Il 1917 l'anno fondamentale del conflitto. Sul piano militare si verificarono due fatti destinati a pesare notevolmente: l'ingresso degli USA in guerra e l'uscita della Russia, attraversata da una crisi che avrebbe portato alla caduta dello zarismo ed alla rivoluzione comunista. A ci si aggiunse il rifiuto della guerra da parte dei soldati, cosa che divenne un fenomeno di massa e che produsse diserzioni ed atti di insubordinazione collettiva. Il disfattismo dei soldati andava di pari passo con quello delle popolazioni, travagliate dalla miseria, dalla carestia crescente, dall'inflazione e dalle condizioni di lavoro spesso insopportabili. Questa situazione determin un ulteriore autoritarismo da parte dei governi che vide la delegittimazione del Parlamento. In questo periodo prese avvio la decisiva offensiva austro-tedesca per risolvere il conflitto prima dell'ingresso in 30

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guerra degli USA. A farne per primo le spese fu l'esercito italiano, sconfitto a Caporetto con gravissime perdite umane e materiali; ma l'offensiva tedesca si aren sul fronte occidentale, dove gli eserciti franco-inglesi resistettero strenuamente. Con l'arrivo delle forze americane, le armate dell'Intesa passarono alla controffensiva e nel giro di 3 mesi, da agosto ad ottobre 1918, ebbero la meglio sugli austro-tedeschi. Si apr cos, a Versailles, la conferenza di pace. Al tavolo delle trattative si scontrarono due diverse strategie: quella francese a cui si adegu il resto dell'Europa animato dal desiderio di annientare la Germania, e quella americana, propugnata dal presidente Wilson, volta a promuovere la riorganizzazione politica e territoriale dell'Europa sulla base del principio dell'autodeterminazione dei popoli. Purtroppo prevalse la prima tendenza, pertanto le legittime aspirazioni nazionali di diversi popoli furono subordinate al desiderio di imporre durissime condizioni ai vinti. Sorsero nuove nazioni: Austria, Ungheria, Yugoslavia, Cecoslovacchia, Polonia. L'Italia ottenne il Trentino, l'Alto Adige, Trieste e l'Istria ma non la Dalmazia.

DOPOGUERRA IN EUROPA
La fine della prima guerra mondiale lasci i paesi belligeranti stremati. Ai contraccolpi geografici (i morti avevano superato i 10 milioni di unit) si aggiungevano le difficolt economiche: le industrie che avevano prodotto materiale bellico dovevano essere riconvertite mentre il bilancio pubblico era stremato da un indebitamento vertiginoso; questa situazione aliment un forte malessere sociale (di cui l'inflazione e la disoccupazione dei reduci erano le cause pi rilevanti) e le conseguenze si fecero sentire sul piano politico, dove alla domanda delle masse popolari di partecipare maggiormente alla vita politica, fecero riscontro le tendenze di alcuni a risolvere in chiave autoritaria la crisi del sistema liberale. I sistemi politici dei paesi vincitori trovarono difficolt a governare ed a risolvere la gravissima crisi economica e sociale esplosa nell'immediato dopoguerra e trascinatasi per i primi 20 anni. Gli accordi di pace non furono in grado di ricostruire un nuovo ordine internazionale. Tale difficolt affondava le sue radici nel progressivo declino economico dell'Europa che divenne economicamente tributaria di altri centri, primo fra tutti gli USA. Lo stato liberale e la democrazia politica sembrarono incapaci di risolvere i problemi pi assillanti; ci permise risoluzioni in chiave autoritaria. Anche l'Inghilterra fu in questo periodo travagliata da lotte sindacali senza precedenti che culminarono nel 1926 in un grande sciopero di minatori che rischi di far precipitare la situazione politica; il governo inglese riusc ad incanalare tali proteste entro l'alveo istituzionale. In Francia si assistette ad una radicalizzazione dello scontro politico e sociale. 31

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Negli USA, usciti dalla crisi economica, prevalsero le tendenze isolazioniste e pi conservatrici, che limitarono notevolmente il ruolo di questo paese nello scacchiere internazionale. Il timore del bolscevismo port all'adozione di restrizioni nei confronti dell'emigrazione, considerata veicolo di infiltrazioni comuniste. Il clima di intolleranza sfoci in provvedimenti repressivi; uno in particolare fece molto scalpore: la condanna a morte di 2 anarchici italiani, SACCO e VANZETTI, ingiustamente accusati di un omicidio a sfondo politico. In Germania la crisi del dopoguerra raggiunse una radicalizzazione estrema. Fu proclamata la Repubblica di Weimar che afferm l'egemonia della socialdemocrazia. Ma all'interno del movimento operaio si affermarono anche tendenze rivoluzionarie che si coagularono nel movimento spartachista. Lo scontro tra il governo e la sinistra raggiunse il suo apice nel 1919 con una grande manifestazione a Berlino, stroncata nel sangue. Dopo l'episodio si scaten la controrivoluzione animata dalla formazioni pi reazionarie legate ai circoli militari. Una di queste, a Monaco, si organizz in Partito Socialista capeggiato da Adolf Hitler che tent un colpo di stato; il tentativo fall e Hitler fu arrestato. L'episodio fu un chiaro sintomo di una situazione politica irrimediabilmente deteriorata.

BIBLIOGRAFIA
Italiano "Dal testo alla storia Dalla storia al testo" vol. 3 Tomo Primo/a - Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria; Paravia. Filosofia "Protagonisti e testi della filosofia" vol. 3 - Abbagnano, Fornero; Paravia. Latino "Vocis imago" vol. 3 - Meringhi, Gori; Edizioni scolastiche Bruno Mondadori. Inglese "Literature and beyond" vol. 3 - De Luca, Grillo, Pace, Ranzoli; Loescher Editore. Storia dell'arte "Arti, correnti e artisti" volume secondo - Adorno, Mastrangelo; D'Anna. Geografia Astronomica "Il globo terrestre e la sua evoluzione" - Palmieri, Parotto; Zanichelli. Storia "Il manuale" vol. 3 - Giardina, Sabbatucci, Vidotto; La Terza. 32

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