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Anche questo passer (da "Il Gioco Della Vita" - Osho).

Padronanza degli Stati dAnimo Pensare Io sono la mente inconsapevolezza. Comprendere che la mente solo un meccanismo, proprio come lo il corpo, conoscere che la mente separata... viene la notte, viene il giorno: non identificarti con la notte. Non dire: Io sono la notte, non dire: Io sono il giorno. Viene la notte, viene lalba, viene il giorno e di nuovo torna la notte: la ruota continua a girare, ma tu resti presente, attento, sveglio, consapevole di non essere nulla di tutto ci. E la stessa cosa vale per la mente. Esplode la rabbia, ma tu ti dimentichi diventi la rabbia. Affiora lavidit, e tu ti dimentichi diventi avido. Insorge lodio, e ti dimentichi diventi odio. Questa inconsapevolezza. Consapevolezza osservare che la mente colma di avidit, di rabbia, di odio o di brama, ma tu sei un semplice osservatore, un testimone imparziale di tutto ci. In questo caso, puoi vedere lavidit che affiora, ingigantisce, fino a espandersi come una nuvola nera, e poi scomparire... mentre tu ne resti intoccato. Quanto a lungo potr restare? La tua rabbia momentanea, la tua avidit momentanea, la tua bramosia momentanea. Osserva semplicemente per un po di tempo, e rimarrai sorpreso: ognuna di quelle cose viene e se ne va. E tu resti l, inattaccato, quieto e sereno. La cosa pi essenziale da ricordare questa: quando ti senti bene, in uno stato danimo estatico, non iniziare a pensare che durer in eterno. Vivi il momento con gioia, al massimo della felicit, vivilo totalmente, ben sapendo che, cos come giunto, se ne andr proprio come una brezza che rinfresca la tua casa, la colma di fragranze primaverili, ed esce dalla porta sul retro. Questa la cosa pi importante da ricordare. Se inizi a pensare a come rendere permanenti i tuoi momenti di estasi, hai gi iniziato a distruggerli. Quando giungono, sii grato; quando se ne vanno, ringrazia lesistenza. Resta aperto. Accadr molte volte: non giudicare mai, non scegliere mai, non privilegiare nulla. Resta in uno stato danimo privo di scelta. Certo, ci saranno momenti in cui sarai infelice. E con questo? Ci sono persone infelici che non hanno mai conosciuto un solo istante destasi; rispetto a loro, tu sei fortunato. Anche nella tua infelicit, ricorda che questo stato danimo non durer per sempre: anche questo passer, non esserne troppo disturbato. Resta quieto. Cos come esistono il giorno e la notte, ci sono momenti di gioia e momenti di tristezza; accettali in quanto parte della dualit della natura: le cose stanno cos. E tu sei un semplice osservatore, un testimone imparziale: non diventi la felicit e non diventi linfelicit. La felicit viene e va, linfelicit viene e va. Una cosa resta sempre presente sempre e per sempre ed losservatore, il testimone imparziale. Pian piano centrati sempre di pi in quellosservatore. Verranno i giorni e verranno le notti... verranno le vite e verranno le morti... verr il successo e verr il fallimento. Ma se tu sei centrato in colui che osserva visto che quella lunica realt dentro di te tutto solo un fenomeno mutevole, di transizione, qualcosa che passa e se ne va. Prova a sentire per un istante ci che sto dicendo: sii un semplice osservatore... Non aggrapparti a un qualsiasi istante, solo perch bello; e non respingere alcun istante, solo

perch triste. Smetti di comportarti cos: lhai fatto per infinite incarnazioni, eppure non hai mai avuto successo, n potrai mai riuscirci. Lunico modo per trascendere, per restare al di l, trovare un luogo dal quale puoi osservare tutti questi fenomeni mutevoli, senza identificarti con loro. Ti narrer un antico racconto Sufi... Un re disse ai saggi che aveva a corte: Voglio farmi fare un anello bellissimo. Possiedo uno tra i diamanti pi belli e voglio incastonarlo in un anello. E nellanello voglio tener nascosto un messaggio che mi possa essere utile in un istante di assoluta disperazione. Devessere un messaggio brevissimo, in modo che lo possa nascondere sotto il diamante, allinterno dellanello stesso. I saggi di quel re erano tutti grandi studiosi, uomini in grado di scrivere profondi trattati, ma dare al re un messaggio di non pi di due o tre parole, in grado di aiutarlo in un istante di assoluta disperazione... pensarono e scrutarono nei loro testi, senza riuscire a trovare nulla di nulla. Il re aveva un vecchio servitore, per lui era quasi un padre era gi stato al servizio di suo padre. La madre del re era morta giovane e quelluomo lo aveva accudito, pertanto il re non lo considerava un semplice servo, provava per lui un profondo rispetto. Quel vecchio gli disse: Io non sono un sapiente, un uomo colto, uno studioso; ma conosco quel messaggio poich esiste un unico messaggio. Quelle persone non te lo possono dare; solo un mistico potrebbe, un uomo che ha realizzato il proprio essere. Nella mia lunga vita qui a palazzo ho incontrato ogni sorta di persone, e una volta anche un mistico. Anche lui era ospite di tuo padre e io ero stato messo al suo servizio. Quando ripartito, come ringraziamento per tutti i miei servigi, mi ha dato questo messaggio..., e il servitore lo scrisse su un pezzettino di carta, lo pieg e disse al re: Non leggerlo, tienilo semplicemente nascosto nellanello. Aprilo solo quando ogni altra cosa si sar rivelata un fallimento; aprilo solo quando senti di non avere pi alcuna via duscita. E quel momento venne ben presto. Il paese fu invaso e il re perse il suo regno. Stava fuggendo con il suo cavallo per salvarsi la vita e i cavalli dei nemici lo inseguivano. Era solo, i nemici erano tanti. A un certo punto il sentiero di fronte a lui termin, si trovava in una gola cieca: di fronte a lui cera un baratro, caderci dentro avrebbe significato una morte certa. Non poteva neppure tornare indietro: i nemici gli erano alle calcagna e gi poteva sentire lo scalpitare e i nitriti dei loro cavalli. Non poteva pi avanzare e non poteva prendere unaltra strada... Allimprovviso si ricord dellanello. Lo apr, prese quel rotolino di carta e lesse un messaggio il cui valore era veramente prezioso. Diceva semplicemente: Anche questo passer. Sul re discese un profondo silenzio, mentre quella frase penetrava in lui: Anche questo passer... e pass! Tutto passa, in questo mondo nulla permane. I nemici che lo stavano inseguendo si perdettero nella foresta, presero un altro sentiero; pian piano lo scalpitare dei loro cavalli si allontan e scomparve. Il re prov una profonda gratitudine per il suo servitore e per quellignoto mistico. Quelle parole si rivelarono miracolose. Ripieg il foglietto, lo rimise nellanello, ricostru il suo esercito e riconquist il regno. E il giorno in cui rientr nella capitale, vittorioso, mentre tutti inneggiavano a lui e lo festeggiavano con musiche e danze, e lui si sentiva al settimo cielo per la felicit e lorgoglio di quella conquista... Di fianco al suo cocchio camminava il vecchio servitore, che gli disse: Anche questo un momento adatto per leggere unaltra volta quel messaggio!. Il re disse: Cosa vuoi dire? Adesso sono un vincitore, il popolo mi sta festeggiando. Non sono affatto disperato, non sono in una situazione senza vie duscita. E il vecchio gli disse: Ascolta. Ecco cosa mi disse quel mistico: questo messaggio non serve solo nei momenti di disperazione, serve anche quando si alle stelle per la felicit. Non serve solo quando si sconfitti; utile anche quando si vincitori non solo quando ti trovi in fondo a un vicolo cieco, ma anche quando sei in cima a una vetta.

Il re apr di nuovo lanello, lesse il messaggio: Anche questo passer, e allimprovviso la stessa pace, lo stesso silenzio, tra quella folla che festeggiava e lo inneggiava, che danzava intorno a lui... ma ogni orgoglio, lego se nerano andati. Tutto passa. Il re chiese al vecchio servitore di salire sul cocchio e di sedere vicino a lui. E gli chiese: C qualcosaltro? Tutto passa... il tuo messaggio mi stato di immenso aiuto. E il vecchio disse: La terza cosa che quel santo mi disse questa: Ricorda, tutto passa. Tu solo permani sempre; tu resti in eterno, in quanto testimone. Tutto passa, ma tu rimani. Tu sei la realt; tutto il resto non altro che un semplice sogno. Ci sono sogni meravigliosi, e ci sono incubi terribili... ma non importa che si tratti di un sogno magnifico o di un incubo terrificante; ci che conta colui che osserva il sogno. Colui che vede lunica realt.

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