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Articolo 23 e 53 sono i pilastri fondamentali sui quali si basa il sistema tributario italiano, Larticolo 23 nessuna prestazione patrimoniale (o personale)

pu essere imposta se non in base alla legge disciplina il principio di legalit del tributo. L articolo evidenzia come prima cosa che qualsiasi imposta per essere introdotta nel sistema tributario italiano deve essere prevista e disciplinata dalla legge. Questa una forma di garanzia assoluta per i contribuenti.

Allinterno dellarticolo ci si pone innanzitutto un problema di qualificazione della prestazione . Infatti c da dire che il termine prestazione personale (come ad esempio il servizio militare) non ha alcun rilievo ai fini fiscali perch il servizio militare non pu essere imposto ad un soggetto se non previsto dalla legge. Quindi ha rilievo solo la prestazione patrimoniale (esempio tributo) . Partendo sempre

dallart 23 si fa riferimento alle prestazioni patrimoniali imposte, il tributo una particolare prestazione patrimoniale imposta perch si caratterizza di un requisito quale la causa impositionis, e si differenzia da altre prestazioni patrimoniali imposte come ad esempio lespropriazione per pubblica utilit. Il tributo come prestazione patrimoniale imposta ha una sua causa giustificatrice che la capacit contributiva. Perch larticolo recita se non in base alla legge, invece di se non per legge? Per spiegare ci bisogna introdurre il concetto di RISERVA DI LEGGE che si ha quando una materia da disciplinare affidata alla sola legge (ed in questo caso ASSOLUTA) oppure alla legge e ai regolamenti ministeriali (ed in questo caso relativa). Se il legislatore avesse utilizzato lespressione SE NON PER LEGGE, la riserva di legge individuata dallart 23 sarebbe stata assoluta (cio gli elementi che caratterizzavano limposta erano tutti quanti determinati dalla sola legge) ma non cosi in verit, poich la riserva di legge individuata dallart 23 relativa, per questo larticolo recita SE NON IN BASE ALLA LEGGE.

Difatti soggetti e presupposto dimposta sono individuati dalla legge e disciplinati integralmente da essa. Poi successivamente la legge (decreti legge o decreti

legislativi) indicano i criteri guida che lAmministrazione Finanziaria deve rispettare, per poter disciplinare B.I. ed Aliquota attraverso i regolamenti ministeriali. La parola LEGGE, enunciata nellarticolo, indica sia la legge formale dello Stato, ma anche gli atti aventi forza di legge (decreto legge e decreto legislativo), (decreto legge pu essere emanato dal governo in caso di necessit e di urgenza,dalla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale deve essere convertito in legge entro 60 gg, altrimenti perde di efficacia. Il decreto legislativo invece viene emanato dal governo per via della legge delega da parte del parlamento, una volta pubblicato sulla gazzetta ha valenza a tutti gli effetti.). Lart 23 va coordinato con lart 5 della

Costituzione che riconosce e promuove le autonomie locali: soltanto una riserva di legge relativa pu lasciare dedito spazio alle esigenze di autonomia degli enti locali. Lart 53 primo comma: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese dello Stato in ragione della propria capacit contributiva. Ci introduce il significato di capacit contributiva, inoltre ci spiega il motivo per il quale il soggetto passivo obbligato al pagamento dellimposta (per lart.2) solidariet economica). Siccome limposta non una controprestazione in quanto il soggetto passivo non riceve un beneficio a fronte del pagamento dellimposta, la giustificazione dellimposta stata ritrovata nellarticolo 2 della costituzione che sancisce la doverosit dellimposta alla luce della solidariet economica. Quindi il contribuente avverte il dovere di concorrere alle spese dello stato per motivi di solidariet economica e vi concorre nei limiti della propria capacit contributiva. Non esiste una norma di legge che disciplina la capacit contributiva. La definizione c stata offerta dalla Corte costituzionale che in alcune sentenze degli anni 70 lha definita come: Lattitudine del soggetto a produrre o a manifestare ricchezza, e la sua caratteristica leffettivit, ovvero la possibilit di tassare il reddito che esiste oggi (attuale). In questo modo abbiamo letto lart 53 in relazione allart 2 della costituzione, affermando chiaramente che se da un lato la

capacit contributiva causa giustificatrice del tributo, dallaltro limite massimo della contribuzione, infatti i soggetti che percepiscono un reddito pari al minimo vitale sono esonerati dalla tassazione. E qui entra in gioco il diritto al rimborso del contribuente, il quale se ha versato attraverso il procedimento delle ritenute pi di quanto doveva suo diritto chiedere al rimborso la differenza. Con lespressione TUTTI del primo comma,individuata dal Costituente sta ad indicare il principio di tassazione del reddito mondiale,cio che i soggetti passivi residenti (residenza

fiscale = collegamento che il soggetto ha con il territorio dello Stato italiano) nel territorio dello Stato italiano vengono tassati in Italia, sia per i redditi prodotti in Italia che per quelli prodotti allestero. Inoltre, la regola dello Stato italiano impone che se non sei residente in Italia e produci reddito nel territorio italiano viene comunque tassato dal territorio italiano. Qualora si creasse un problema di doppia imposizione intervengono le convenzioni internazionali = accordi tra paesi volti ad evitare il pericolo di doppia imposizione.

Il secondo comma dellart 53: Il sistema tributario improntato a criteri di progressivit. Si invece soffermato sulla progressivit del sistema tributario, introducendo due concetti equit verticale ed equit orizzontale. Equit verticale: soggetti che hanno diversi ammontari di reddito devono essere tassati in base ad aliquote via via sempre piu crescenti (irpef). Equit orizzontale: Parliamo di soggetti che percependo lo stesso reddito dovrebbero essere tassati nello stesso modo ma ci non accade, (nel nostro sistema non tassato la famiglia, perch non soggetto passivo in quanto non produce reddito, ma il singolo individuo ad essere tassato, quindi si ha una disparit di trattamento e si parlato di quoziente familiare, che ancora oggi non stato attuato ma il legislatore ha introdotto il sistema delle detrazioni, esempio spese mediche familiari). La progressivit non continua ma a scaglioni, poich vuole assicurare equit alla tassazione e tale criterio tende a non scoraggiare la produzione di ricchezza (notaio-operaio). La progressivit a scaglioni consiste nel prendere la B.I suddividerla per scaglioni di reddito ed applicare a

ciascuno scaglione unaliquota pi che proporzionale rispetto allaliquota dello scaglione precedente. TRIBUTO: consiste in unobbligazione che ha per oggetto una prestazione pecuniaria(denaro) a titolo definitivo, che nasce dalla legge ed perci coattiva, al verificarsi di un presupposto di fatto. Il tributo si differenzia dalle altre prestazioni patrimoniali coattive, per la causa impositionis rappresentata dalla capacit contributiva. I l tributo uno strumento coattivo volto a procurare unentrata coattiva. Il tributo una categoria che comprende al suo interno limposta,la tassa, il tributo speciale o contributo e il monopolio fiscale. Non esistono tributi innominati perch ogni tributo ha quattro elementi caratterizzanti:1) essere attivi e passivi.(ATTIVO, finanziaria che lo si stato dotato della di i soggetti che possono potest riscossione; impositiva Passivo, e il

lamministrazione

occupa

contribuente).2) Il presupposto lesistenza di una situazione di fatto rivelatrice di capacit contributiva,in altre parole il fatto scelto dal legislatore al verificarsi del quale sorge automaticamente in capo al soggetto passivo lobbligo di pagare il tributo.3) La base imponibile quellammontare su cui verr applicata

laliquota,ovvero la traduzione quantitativa del presupposto. 4)L aliquota il rapporto tra lammontare dellimposta e la somma imponibile espresso in percentuale. LIMPOSTA secondo Giannini una prestazione pecuniaria che un ente pubblico ha il diritto di esigere in virt della sua potest di imperio, nei casi e nella misura e nei modi stabilito dalla legge allo scopo di conseguire unentrata. Lespressione diritto di questa definizione fa riferimento allart.2 perch ogni qualvolta che in capo al contribuente si realizza il dovere di concorrere alle spese pubbliche seppure in regione della propria capacit contributiva,allo stesso tempo si ha in capo allente pubblico il diritto di esigere il pagamento dellimposta(creazione di un rapporto giuridico dimposta tra amministrazione finanziaria e contribuente previsto e

disciplinato dalla legge) . Secondo Abbamonte il rapporto giuridico dimposta viene rappresentato attraverso lausilio di un triangolo dove al vertice c la legge e ai due lati lamministrazione e il contribuente. Infatti negli anni 50 il ministro della finanza Vanoni parl di patto di fiducia tra contribuente e amministrazione finanziaria per questo il nostro un sistema di fiscalit di massa basato sullautotassazione e ci significa che il contribuente nel momento in cui a conoscenza del verificarsi del presupposto deve procedere a liquidare limposta. Limposta dunque

unobbligazione ex lege(coattiva) che nasce in capo al soggetto passivo al verificarsi del presupposto dimposta. In capo a soggetto passivo individuiamo due figure: sostituto dimposta, colui che si sostituisce al soggetto passivo nel pagamento dellimposta,ovvero colui che anticipa le somme di denaro e dovr farsele restituire dal contribuente perch in capo allo stesso che si verifica il presupposto; responsabile dimposta che colui che si affianca la soggetto passivo ed responsabile qualora il soggetto passivo non adempia al pagamento dellimposta e ha lobbligo di rivalsa sul soggetto passivo. (Esempio acquirente di un immobile che stipula con il notaio un atto di compravendita . Una volta registrato latto,limposta che lacquirente dovr pagare limposta di registro. Se scade il termine entro cui bisogna adempiere, il notaio obbligato ad affiancarsi al soggetto passivo e pagher coattivamente limposta per suo conto). La funzione dellimposta quella delle obbligazioni di riparto(Berlini) ossia quella di ripartire tra i consociati una parte della spesa pubblica che intende essere finanziata con lobbligazione tributaria .A causa dellevasione fiscale molti contribuenti vedono aumentare laliquota e ci crea conflittualit tra i contribuenti. Dalla teoria dellimposta nasce il principio di indisponibilit. Quando si di fronte al pagamento dellimposta parliamo di attuazione della stessa che significa individuare un presupposto tassabile, determinare la base imponibile, applicare laliquota e corrispondere la somma che ne deriva allamministrazione finanziaria, che riscuoter limposta dando cos attuazione. Lattuazione

dellimposta data da due procedure:laccertamento e la riscossione. Latto con il quale il soggetto passivo partecipa allaccertamento la dichiarazione dei redditi, mentre lamministrazione vi partecipa mediante latto di avviso di accertamento precisando che lattivit di controllo dovrebbe avere carattere eventuale essendo tutto rimesso alla doverosit di versare del contribuente. Con lavviso di accertamento deve essere comunicato attraverso la notifica al contribuente e deve essere giustamente motivato a pena di nullit dellatto. Mentre nella fase di riscossione lamministrazione partecipa mediante liscrizione al ruolo,ovvero lelenco di tutti i soggetti debitori nei confronti del fisco. Al contribuente vene notificata la cartella di pagamento e come mezzo di tutela vi limpugnazione. Se il soggetto dovesse dimenticare di impugnare la cartella laccertamento diventa definitivo e quindi per il contribuente non ci sono pi mezzi di tutela. Mentre il contribuente partecipa alla riscossione mediante il pagamento diretto dellimposta. Esistono tre tipologie di controllo svolti dallamministrazione finanziaria: 1. LIQUIDAZIONE AUTOMATICA: lamministrazione finanziaria esegue un controllo sulla dichiarazione dei redditi, volto ad individuare errori meramente formali (esempio errore nel digitare il codice fiscale). 2. CONTROLLO ISTRUTTORIO: a met tra un controllo formale e un controllo sostanziale, lamministrazione in questo caso esegue un controllo sulle eventuali detrazioni e deduzioni, e potr chiedere, attraverso lavviso bonario, spiegazioni al contribuente. 3. CONTROLLO SOSTANZIALE: mira a determinare la reale capacit contributiva del contribuente, confrontando il reddito dichiarato con quello effettivo, se la dichiarazione stata presentata; se la dichiarazione dei redditi non stata presentata si pu comunque procedere

allaccertamento del reddito mediante laccertamento DUFFICIO. Con il controllo sostanziale parleremo di metodi di accertamento. Metodo analitico o analitico contabile: si analizza in maniera analitica, cio voce per voce i componenti del reddito dichiarato allo scopo di verificare se il suddetto reddito coincide o meno con quello effettivamente prodotto. La differenza tra questi due tipi riguarda il tipo di contribuente sottoposto a controllo, se una persona fisica si adotta il metodo analitico, se invece un imprenditore, e in quanto tale tiene le scritture contabili, si adotta allora il metodo analitico-contabile; laccertamento ordinario del nostro sistema perch viene utilizzato in prima battuta e trova fondamento nella legge n825 del 1970. Negli anni 70 si avuta la riforma del sistema tributario italiano, il primo principio introdotto con la legge n825 fu quello della tassazione del reddito effettivo per dare piena attuazione allarticolo 53 della costituzione. Prima di questa legge si era diffuso molto il concordato tributario diventato un vero e proprio patteggiamento dellimposta, tra il contribuente e lamministrazione finanziaria, di conseguenza

limposta stabilita era negativa, fu cos che il legislatore con la legge n825 decise di inserire il principio di tassazione del reddito effettivo e di annullare il concordato tributario. Metodo sintetico: un metodo presuntivo, basato sulle presunzioni, (ragionamenti deduttivi che da un fatto noto mi permettono di giungere ad un fatto ignoto), che consiste nel determinare il reddito complessivo del contribuente partendo dalla spesa. ( rivolto alle persone fisiche, per coloro che svolgono attivit dimpresa con questo accertamento calcolo il reddito complessivo anche quello dimpresa). Laccertamento sintetico pu essere: puro o da redditometro. Quello puro prevede

che lamministrazione finanziaria scelga discrezionalmente gli indici di spesa e su base presuntiva stabilisca lammontare di reddito

complessivo, risulta poco utilizzato perch richiede troppo tempo. Il redditometro un decreto ministeriale introdotto negli anni 80, ed stato da poco aggiornato, in questo decreto sono stabiliti gli indici di spesa e attraverso il coefficiente di moltiplicazione si giunge al reddito complessivo del contribuente (parliamo sempre di reddito medio ordinario). Il coefficiente di moltiplicazione paragonabile al sistema GE.RI.CO negli studi di settore, cio non si conosce il ragionamento alla loro base, che permette di definire il reddito. Anche il redditometro qualificato come presunzione legale relativa, quindi il contribuente ha lonere della prova,( si hanno gli stessi problemi degli studi di settore, molto probabilmente anche laccertamento da redditometro subir le variazioni da presunzione legale relativa a presunzione semplice), e quindi il contribuente deve mostrare che il coefficiente di

moltiplicazione non adeguato (esempio polizza vita). Metodo o accertamento basato sugli studi di settore: si fa riferimento a settori economici e furono introdotti al fine di rendere pi efficace laccertamento tributario. Sono stati costituiti lasciando piena autonomia allamministrazione finanziaria, la quale ha inviato dei

questionari ai contribuenti di settore, per poter raccogliere info sullattivit svolta e sui ricavi prodotti, dopo sono state testate a campioni per controllarne la veridicit, adoperando un sistema matematico-statistico, al fine di eliminare lerrore umano, successivamente queste info si

inseriscono nel sistema GE.RI.CO (sistema dei compensi e dei ricavi), attraverso tale sistema informativo possibile ottenere i ricavi medi da associare a ciascun settore economico. Una volta determinato lammontare

dei ricavi sono state chiamate in causa le associazioni di categoria per confermare i dati ottenuti, da questo procedimento logico-deduttivo. Alcuni studiosi considerano questo accertamento di tipo induttivo, altri invece lo considerano analitico-presuntivo e come tale disciplinato dallart 39 del DPR 600 del 1973. Lamministrazione finanziaria ha voluto qualificare gli studi di settore come presunzione legale relativa, (una presunzione legale se il collegamento tra fatto noto e fatto ignoto contenuto nella legge; relativa perch in diritto tributario non esistono presunzioni assolute, in quanto lamministrazione non pu richiedere il pagamento di una maggiore imposta al contribuente, senza dare la possibilit al soggetto passivo di difendersi.). Qualificando in questo modo gli studi di settore si genera linversione dellonere della prova, cio lamministrazione finanziaria pu eseguire un controllo automatico, notificando al

contribuente un avviso di accertamento nel quale si chiede allo stesso di motivare le cause per le quali, il reddito prodotti sia inferiore rispetto a quello stimato in riferimento del settore di appartenenza. In questo modo lonere (probazio diabolica prova che non si pu dare) della prova si scarica sul contribuente e di conseguenza gli accertamenti sono pi veloci. Nel 2008 il legislatore con la circolare n5 ha interpretato gli studi di settori come presunzioni semplici e non pi come presunzione legale relativa (la presunzione semplice un indizio, mentre quella qualificata possiede le caratteristiche della gravit, concordanza e precisione; il contribuente pi tutelato da questultima in quanto pi precisa). Ovvero i risultati degli studi di settore sono meri indizi e devono essere provati, quindi lamministrazione contraddittorio finanziaria al convoca il contribuente infatti in sede di

(preventivo

contenzioso,

lamministrazione

finanziaria chiede perch vi questa contraddizione tra i risultati ottenuti con gli studi di settore e il reddito dichiarato dal soggetto, questa fase si

chiude spesso con laccertamento con adesione, che appunto un tipo di accertamento basato sul contraddittorio) per verificare se i risultati ottenuti dagli studi di settore coincidono con il caso reale. Accertamento induttivo-extracontabile: utilizzato per la

determinazione di un reddito normale o presunto. Nel secondo comma dellart 39 il legislatore specifica le ipotesi, al verificarsi delle quali, lamministrazione finanziaria pu adottare questo tipo di accertamento. Le ipotesi sono: linattendibilit delle scritture contabili la pi rilevante, oppure quando in sede di verifica fiscale il contribuente sottrae le scritture contabili alle verifiche. Solo al verificarsi di tali ipotesi, stabilite dalla legge, lamministrazione finanziaria pu

determinare con questo accertamento il reddito complessivo del contribuente. Si adotta anche quando vi sono delle presunzioni non qualificate, cio non dotate dei requisiti di: PRECISIONE, GRAVIT E CONCORDANZA. Questo tipo di accertamento detto extra-contabile perch va oltre la contabilit, in quanto questultima inattendibile, ed ripeto una delle ipotesi che porta allutilizzo di questo metodo di accertamento. Tutti i metodi che si basano sulle presunzioni per calcolare il reddito complessivo sono metodi presuntivi (sintetico, induttivo extra-contabile, studi di settore). Sicuramente il processo di accertamento pi idoneo in base al principio di tassazione del reddito effettivo quello analitico o analitico-contabile, per questo motivo il legislatore decise di introdurre lobbligo di tenuta delle scritture contabili da parte dei soggetti che svolgono attivit dimpresa, poich le scritture tenute regolarmente permettevano di determinare il reddito effettivo. Nel corso degli anni per il problema dellevasione fiscale diventato sempre pi rilevante, questo richiedeva un controllo capillare analitico, che si traduce sicuramente in

un grosso dispendio di risorse economiche e di persone. In questi anni sono stati numerosi gli strumenti, introdotti dal legislatore, di determinazione presuntiva del reddito (redditometro, studi di settore..ecc). Il concetto di base di questi strumenti : una cosa tassare effettivamente il reddito prodotto, altra cosa quella di accertare il reddito medio ordinario. Negli anni successivi alla riforma il legislatore al fine di ridurre levasione fiscale oltre agli strumenti di accertamento del reddito presuntivi, rintrodusse

nuovamente il concordato tributario detto oggi accertamento con adesione. Laccertamento con adesione rientra nellambito degli istituti con i quali si intende determinare la giusta imposta (ossia la reale capacit contributiva) attraverso un modello non pi autoritativo ma bens bilaterale consensuale, che si fonda sul contraddittorio anticipato. Infatti nellaccertamento con adesione vecchia maniera, lamministrazione finanziaria determinava in via autonoma la maggiore imposta e poi convocava il contribuente proponendogli di accettare questo atto di accertamento unilaterale, con i vantaggi relativi alle riduzioni delle sanzioni, evitando il contenzioso; ( il contenzioso tributario il processo che ha ad oggetto le controversie tra amministrazione finanziaria e contribuente, in tale processo il contribuente impugna latto dellamministrazione finanziaria). Oggi invece laccertamento con adesione ha carattere bilaterale e consensuale, in quanto il contribuente viene convocato dallamministrazione finanziaria dando luogo al contenzioso anticipato e si giunge ad un accordo, al fine di stabilire la giusta imposta. La consensualit ha come limite il principio della legalit del tributo e quello dellindisponibilit dellobbligazione tributaria, cio la

determinazione dellimposta non pu essere lasciata al libero arbitrio dei due soggetti dei rapporto giuridico, ma sappiamo che deve essere stabilita dalla legge.

Interpello : Al fine di originare comportamenti elusivi, e favorire i rapporti tra contribuenti e fisco, lart 21 della legge 413\91 ha introdotto nel nostro ordinamento tributario il diritto di interpello con cui, ciascun contribuente , prima della conclusione di contrattazioni, pu preventivamente interpellare la competente A.F. , affinch essa dichiari la propria interpretazione di una determinata legge ritenuta incerta dal contribuente (INTERPELLO SPECIALE) Con lapprovazione dello Statuto del Contribuente stato ampliato lambito di applicazione del diritto di interpello, introducendo INTERPELLO GENERALIZZATO (o ORDINARIO) = il quale costituisce lo strumento principale con cui lAgenzia Delle Entrate esplica, nei confronti della generalit dei contribuenti, lattivit interpretativa della legge, volta ad individuare il corretto trattamento tributario della fattispecie. In altre parole la normativa fissa regole ben precise, volte a tutelare il contribuente che facendo leva sulle circolari del fisco, si comporti in un certo modo.

Il contribuente pu presentare istanza di interpello presso lAgenzia delle Entrate, per linterpretazione di disposizioni di legge relative a fatti concreti e personali. LA.F. tenuta a dare risposta entro 120 giorni ed in caso contrario, listanza del contribuente si intende accettata N.B: Sulla tassa parte della dottrina afferma che non pu essere configurata come tributo, considerandola come controprestazione in danaro di un servizio prestato dallo stato o dagli enti pubblici a un privato, dietro sua esplicita richiesta e che procura un vantaggio diretto ed immediato al richiedente. Altra parte della dottrina afferma che vi un errore di fondo, infatti secondo il Micheli il soggetto generalmente libero di avvalersi o meno di un servizio che lo stato rende nellesplicazione delle sue funzioni fondamentali. Tuttavia se il soggetto decide o obbligato a richiedere allo Stato tale servizio, egli deve adempiere allobbligazione tributaria che la legge gli impone a suo carico. Nella visione della tassa come tributo la volont del privato ha il compito di far sorgere a carico del richiedente

lobbligazione ex lege al verificarsi del presupposto (si paga solo usufruisce del tributo). Per la parte della dottrina che considera la tassa come tributo, questa risulta essere coattiva indipendentemente dalla volont del soggetto passivo. Un esempio la TARSU cio la tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, che si paga per il servizio di smaltimento dei rifiuti effettuato dal Comune, sono tenuti al pagamento tutti coloro che occupano o detengono locali nel territorio comunale. IRPEF LImposta sul reddito delle persone fisiche un imposta personale (in quanto colpisce linsieme dei redditi complessivi posseduti dalle persone fisiche periodica (il periodo di tempo serve per delimitare il reddito effettivo tassabile)e progressiva (perch la sua aliquota cresce al crescere della B.I. realizzando la parit di sacrificio dei cittadini di fronte alla legge).La progressivit consente di garantire una parit tra i contribuenti a seconda del proprio livello di capacit contributiva. La progressivit pu essere continua = quando ad ogni minima variazione della B.I. corrisponde una variazione dellaliquota , o a scaglioni = quando laliquota cresce a seguito dellaumento del reddito di una certa entit. Lobiettivo dellIRPEF quello di colpire la totale capacit contributiva, rappresentata dal reddito complessivo prodotto dal contribuente, eccedente il fabbisogno di vita (le spese necessarie fiscali, giuridiche e socialmente utili) dello stesso. Presupposto dellIrpef il possesso dei redditi in denaro o in natura rientrati nelle categorie di reddito stabilite nellart 6 tra cui ricordiamo 1) REDDITI FONDIARI, 2) REDDITI DI CAPITALE, ( un reddito lordo in quanto non si tiene conto delle spese strumentali inerenti la sua produzione) 3)REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE, ( un reddito lordo in quanto non si tiene

conto delle spese strumentali inerenti la sua produzione) 4)REDDITI DI LAVORO AUTONOMO , ( un reddito netto in quanto si tiene conto

delle spese strumentali inerenti la sua produzione) 5)REDDITI DIMPRESA un reddito netto in quanto si tiene conto delle spese strumentali inerenti la sua produzione) 6) REDDITI DIVERSI. Soggetti passivi Irpef . LIRPEF applicata sulle persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato. In particolare i residenti per i redditi complessivi posseduti , e i non residenti per i soli redditi prodotti in Italia. Si considerano residenti anche le persone fisiche iscritte nelle anagrafi delle popolazioni residenti, chi ha domicilio in Italia e chi cancellato dallanagrafe delle popolazioni residenti emigrato allestero nei paesi esteri con regime fiscale privilegiato (i cosiddetti paradisi fiscali). Il periodo dimposta lanno solare. Ad ogni anno corrisponde un obbligazione tributaria autonoma. deducibili(spese necessarie) con esclusione dei redditi esenti da imposta (assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo dimposta o dimposta sostitutiva) , i corrispettivi derivanti da borse di studio, le maggiorazioni sociali per trattamenti pensionistici e gli assegni familiari. Determinazione dellIRPEF : SOMMATORIA DEI REDDITI NETTI (individuati dallart 6) imputati al contribuente. = REDDITO COMPLESSIVO LORDO . REDDITO COMPLESSIVO LORDO- ONERI DEDUCIBILI sp. fiscali, giuridiche, socialmente utili = B.I. BASE IMPONIBILE X ALIQUOTE (aliquote crescenti per scaglioni di reddito)= IRPEF LORDA IRPEF LORDA DETRAZIONI (carichi di famiglia)= IRPEF NETTA (facoltativo) IRPEF NETTA SCOMPUTO DI ACCONTI o CREDITI DIMPOSTA 1)Redditi fondiari = sono fondiari quei redditi che si riferiscono a terreni e fabbricati situati sul territorio dello Stato iscritti o che devono essere iscritti con attribuzione di rendita nel catasto edilizio o nel catasto dei terreni. Essi si suddividono in redditi dei fabbricati e redditi dei terreni. A loro volta i redditi dei terreni si suddividono in a) redditi dominicali e redditi agrari. I redditi fondiari si calcolano con metodo del reddito medio ordinario in quanto risulta difficile risalire al valore effettivo di rendite catastali. B.I. data dalla sommatoria algebrica dei redditi posseduti dal soggetto passivo gli oneri

Tutti questi redditi concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente. Reddito dominicale = rappresenta quella parte di reddito medio ordinario imputabile al possessore o proprietario del fondo(DOMINUS ossia di colui che dispone del terreno). Per calcolare il reddito dominicale ci si rif alle tariffe destimo fiscale derivanti dalla legge catastale. Non concorrono a produrre reddito dominicale ; - terreni dati in affitto per uso non agricolo, - terreni destinati ad attivit dimpresa(che producono reddito dimpresa), - terreni che costituiscono pertinenze di fabbricati urbani. Reddito agrario = rappresenta quella parte di reddito medio ordinario imputabile a colui che coltiva il fondo traendo profitto dalla coltivazione della terra. Se lattivit agricola svolta dal possessore ad esso vengono imputati sia il reddito agricolo che dominicale, mentre se lattivit svolta da un affittuario (coltivatore)ad esso viene imputato e tassato solo il reddito agrario. Anche per il calcolo del reddito agrario ci si rifa a tariffe di estimo fiscale derivanti dalla legge catastale. N.B. il reddito agrario nasce come fondiario, ma pu mutare e trasformarsi in reddito dimpresa se eccede i limiti di potenzialit del terreno. Redditi dei fabbricati = costituiscono quella parte del reddito medio ordinario ritraibile da ciascuna unit immobiliare urbana di cui il contribuente ne sia il proprietario. Titolare del reddito dei fabbricati il proprietario dellimmobile, lusufruttuario o colui che vanta diritti di uso dellabitazione. Il suo valore risulta dalla rendita risultante dalliscrizione nel catasto. Il catasto lelenco dei beni immobili censiti in uno Stato. 2)Redditi di capitale = Il legislatore non ne da una definizione specifica ma si preoccupa ad evidenziarne le caratteristiche peculiari a) si tratta di ricavi in denaro o in natura derivanti dallimpiego di beni e servizi b) non sono redditi percepiti nellesercizio di attivit dimpresa c) sono generalmente tassati alla fonte con ritenuta alla fonte (a titolo di acconto) dal soggetto che li eroga. d) I redditi di capitale sono tassati in base al principio dimputazione per cassa (che prevede il momento del pagamento cio dellincasso quale momento fondamentale ai fini della tassazione). Si applica il principio per cassa anche per i redditi di lavoro autonomo e dipendente. No redditi dimpresa ( per i quali vige il principio della competenza per cui importante il periodo di competenza in cui si maturano crediti e debiti dimpresa ai fini della tassazione). Il reddito di capitale costituito dallammontare degli interessi, utili e proventi percepiti nel periodo dimposta. Esso deve essere imputato al periodo dimposta

nel quale percepito senza alcuna deduzione. Ex sono (i compensi per prestazioni, utili e proventi, interessi derivanti da mutui depositi e c\c) 3)Redditi di lavoro dipendente = sono quei redditi che si riferiscono a rapporti di lavoro subordinato. Ai fini Irpef tali redditi vengono tassati secondo ritenuta alla fonte effettuata dal datore di lavoro (che funge da sostituito dimposta) , che versa allerario (Stato) le trattenute operate sulle retribuzioni dei lavoratori. In modo si garantisce il pagamento dellimposta del contribuente favorendo un entrata rapida e veloce nelle casse dello Stato e con il vantaggio di rendere minima levasione fiscale. 4)Redditi di lavoro autonomo = sono quei redditi che derivano dallesercizio di arti e professioni . Per arti e professioni si intende lesercizio abituale anche se non esclusivo di attivit di lavoro autonomo diverse da quelle di impresa, anche se esercitata in forma di associazione priva di personalit giuridica. Tale reddito un reddito netto, ossia per determinarlo occorre fare la differenza tra compensi percepiti (risultanti da specifiche scritture contabili, calcolati al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali) e le spese sostenute nellesercizio abituale dellarte o della professione. Elementi caratterizzanti sono quindi a) esercizio di attivit arti e professione abituale b)mancanza vincolo di subordinazione c) esercizio di attivit diverse da quelle di impresa. Per tale categoria di reddito si adottato un sistema di ritenuta dallimposta (e non alla fonte) dato che risulta difficile calcolare il reddito effettivo conseguito a fine anno, per gli autonomi esercenti arti e professioni. Cosi si stabilita un aliquota forfettaria pari al 20%. La ritenuta dimposta effettuata da coloro che versano compensi ai lavoratori , ed essi al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi provvederanno a detrarre lammontare delle ritenute subite. 5)Redditi dimpresa = ci si riferisce a redditi che derivano dallesercizio abituale e professionale, anche se non esclusivo di un attivit commerciale. E determinato apportando allutile (o perdita) risultante dal C.E., relativo allesercizio chiuso nel periodo dimposta, variazioni in aumento o decremento in seguito allapplicazione dei criteri fiscali. Qualora non sia adottata la contabilit ordinaria ,ma vi sono i presupposti per ladozione della contabilit semplificata, il reddito non viene determinato pi in base al bilancio, poich la sua redazione non pi obbligatoria, ma sar dato dalla differenza tra componenti positive e negative.

6) Redditi diversi = sono tutti quei redditi che non rientrano nelle categorie precedenti come ; derivanti da operazioni speculative -redditi derivanti da premi e vincite - redditi derivanti dallutilizzazione di opere dellingegno o brevetti - redditi derivanti da attivit occasionali IRES (Imposta sul reddito delle societ) sostituisce lIRPEG LIRES ha la funzione di colpire i redditi di tutti i soggetti diversi dalle persone fisiche(e delle societ di persone residenti essendo i loro redditi imputati per trasparenza ai soci). LIRES si configura come imposta personale che colpisce con aliquota proporzionale(non progressiva) la capacit contributiva totale, ossia il reddito delle persone giuridiche ed enti assimilati. IL PRESUPPOSTO DIMPOSTA DELLIRES lo stesso dellIRPEF cio il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie indicate nellart 6. I criteri di territorialit sono gli stessi dellIRPEF e il tributo dovuto per periodi di imposta. Il Periodo dimposta costituito dallesercizio e periodo di gestione della societ o dellente, come risulta per legge o dallatto costitutivo. Se il periodo non determinato dalla legge sintende costituito dallanno solare. LALIQUOTA DIMPOSTA proporzionale stata fissata al 27,5% . SOGGETTI PASSIVI DELLIRES -spa, sapa, srl, societ cooperative, societ di assicurazioni, societ europee -enti commerciali residenti pubblici e privati -enti non commerciali -le societ e gli enti di ogni tipo non residenti. Sono invece escluse da tale imposta le societ di persone e quelle assimilate i cui redditi sono soggetti ad IRPEF, sono escluse anche gli organi e le -redditi

amministrazioni dello Stato, i comuni, i consorzi tra enti locali, le comunit montane, le Province e le Regioni. BASE IMPONIBILE Lart 75 del TUIR dispone che limposta IRES si applica al REDDITO COMPLESSIVO NETTO costituito dalla somma degli utili complessivi netti conseguiti nel periodo dimposta.Tale reddito varia per lappartenenza ad una certa categoria di soggetti che sono: -societ ed enti commerciali residenti -enti non commerciali residenti -societ ed enti commerciali non residenti -societ ed enti non commerciali non residenti. REDDITO COMPLESSIVO DEI SOGGETTI COMMERCIALI RESIDENTI Per le societ di capitali e per gli enti commerciali residenti, il reddito complessivo considerato interamente reddito dimpresa. Il reddito complessivo determinato apportando allutile o alla perdita risultante dal conto economico dellesercizio chiuso nel periodo dimposta, le variazioni in aumento o in diminuzione derivante dallapplicazione dei criteri stabiliti dalle norme del TUIR(cd. Principio di derivazione).Il TUIR consente anche il RIPARTO della perdita di un periodo dimposta in diminuzione dal reddito dei periodi dimposta successivi, non oltre il quinto e per lintero importo che trova capienza nel reddito imponibile degli anni successivi. Inoltre le perdite realizzate nei primi 3 anni desercizio possono essere scomputate in diminuzione dal reddito complessivo dei periodi dimposta successivi senza limiti di tempo purch si tratti di una nuova attivit. Tale diritto vien meno se sia trasferita a terzi la maggioranza delle partecipazioni o anche che nei 2 anni precedenti o successivi risulti modificata lattivit principale per cui la societ era stata fondata. DETERMINAZIONE DEL REDDITO DIMPRESA VARI MODI Le disposizioni ai fini Ires per determinare la base imponibile di societ ed enti commerciali residenti si applica anche alle imprese individuali e alle societ di persone. 1)TESI DEL DOPPIO BINARIO (UTILE DI ESERCIZIO REDDITO IMPONIBILE

Infatti la determinazione del reddito dimpresa parte dal risultato (utile, pareggio, perdita ) del conto economico, redatto in base alle regole privatistiche in materia dellesercizio chiuso nel periodo dimposta. A tale risultato poi devono essere apportate nella dichiarazione dei redditi delle variazioni in aumento o in diminuzione, quando non vi sia coincidenza tra i valori assunti ai fini di esso e quelli risultanti dallapplicazione della disciplina tributaria sui componenti di reddito. Si ha dunque una dipendenza parziale del reddito dimpresa dal risultato economico. Quindi per fatti e valutazioni oggetto di regolamentazione tributaria occorre applicare tali regole e vedere se portino a risultati diversi, se cos si procede alle variazioni in aumento o in diminuzione a seconda del caso sul reddito. COMPONENTI POSITIVE CE; ricavi, plusvalenze, sopravvenienze attive, proventi finanziari, rimanenze COMPNENTI NEGATIVE CE; interessi passivi, minusvalenze, sopravvenienze passive, ammortamenti, accantonamenti VARIAZIONI IN AUMENTO= INCLUSIONE TRA I COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO NON IMPUTATI A CE . ESCLUSIONE TOTALE O PARZIALE DI COSTI DEDOTTINEL CE IN QUANTO INDEDUCIBILI AI FINI FISCALI VARIAZIONI IN DIMINUZIONE= INCLUSIONE TRA I COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO DI ONERI NON IMPUTABILI A CE. DOI COMPONENTI POSITIVI DEL CE. Infine diciamo che la scelta di muovere dal conto economico(CE) si fonda sul riconoscimento in questo della pi fedele rappresentazione degli esiti dellattivit dimpresa alla luce del principio della capacit contributiva. 2) PRINCIPIO DI COMPETENZA (carpentieri) Secondo il principio di Competenza costi e ricavi si intendono conseguiti nel momento in cui si perfeziona la fattispecie giuridica dal quale ricavo o costo traggono origine, indipendentemente dalle entrate o uscite di cassa. Per fattispecie giuridica si intende il periodo in cui nasce lobbligo di pagare il corrispettivo, o sorge il diritto di ricevere (percepire)il corrispettivo.(Praticamente si guarda al contratto). 2)PRINCIPIO CERTEZZA ED OBIETTIVA DETERMINABILIT ESCLUSIONE TOTALE O PARZIALE

necessario che dei componenti positivi e negativi ne sia certa lesistenza e sia obiettivamente determinabile lammontare, in caso contrario nn possibile determinare limponibile. 4) PRINCIPIO DI CONTINUITA Le valutazioni dei componenti deve essere eseguita in modo da assicurare la comparabilit dei bilanci nel tempo. 5)PRINCIPIO DELLINERENZA (Carpentieri) regola la deducibilit dei costi nel reddito dimpresa. Mi dice quali sono i costi che si possono dedurre dal R.I. abbattendolo, e quali sono quei costi che non centrano niente con lattivit dimpresa e per cui non possono essere dedotti fiscalmente. Sappiamo che il R.I. deve essere tassato al netto delle spese sostenute. Mi pongo problema dellinerenza , perche tale principio serve ad evitare che si possano dedurre dal R.I. ,spese relative ad acquisti personali familiari dellimprenditore, non inerenti allattivit dimpresa. norma base che disciplina la deducibilit dei costi dimpresa Art 109 Comma 5 TUIR Stabilisce che i ricavi, le spese e le altre componenti negative di reddito sono deducibili, se e nella misura in cui, si riferiscono ad attivit o a beni da cui derivano ricavi \ altri proventi, che concorrono a formare il reddito dimpresa. (definizione pi amplia) N.B. prima la norma lart 109. recitava sono deducibili costi sostenuti per produrre i ricavi (definizione passata molto stretta). Precedentemente la correlazione costi \ ricavi era diretta ed immediata (acquisto m.p per costruire bene che poi vender), ora la correlazione non pi immediata ma relativa allattivit dimpresa , in quanto possono esserci costi inerenti allattivit dimpresa, ma non produttivi di ricavi (ex R & Sdi una formula per realizzazione di un farmaco,da parte impresa farmaceutica). 6)PRINCIPIO DELLA IMPUTAZIONE A CONTO ECONOMICO(INDEDUCIBILIT) Le spese e gli altri componenti negativi non sono ammessi in deduzione se e nella misura in cui non risultano imputati al CE relativa allesercizio di competenza. (devono essere stati regolarmente contabilizzati e fatti partecipare alla formazione del reddito desercizio che da esso emerge) 7)CALCOLO FINALE REDDITO DIMPRESA: R-L-M- F-A- alfaD- sigma W La

R = ricavi ossia cessioni di beni e prestazioni di servizi nelambito attivit dimpresa L = prestazioni di lavoro al lordo degli oneri contributivi (stipendi) M = costi variabili, m.p., semilavorati, utili per poter esplicitare lattivit dimpresa F = oneri finanziari netti, dati dalla differenza interessi attivi e passivi. Gli interessi attivi maturati nel corso dellesercizio dimpresa formano il reddito dimpresa, mentre gli interessi passivi sono interessi che la societ paga nel momento in cui si rivolge a terzi ai quali chiede prestiti . A = ammortamento . Quando parliamo di ammortamento facciamo riferimento ai beni strumentali dellattivit dimpresa ( impianti macchinari). Il costo storico del macchinario\impianto viene ripartito tra i diversi esercizi in cui il bene utilizzato, le quote di amm.to si calcolano in base ad una % stabilita dal Ministero delle Finanze. Esistono 3 tipi di amm.to ;ordinario = legato al normale utilizzo del bene. Si applica la % della quota di amm.to, stabilita con decreto dal Ministero delle Finanze ammortizzando per ogni esercizio una quota di costo del bene acquistato , accelerato = utilizzo del bene appieno nei primi 3 anni di vita del bene Il coefficiente di ammortamento sar maggiore rispetto a quello ordinario proprio perch utilizzo il bene in maniera intensiva. e anticipato = la quota di amm.to il doppio di quello ordinario nei primi 3 esercizi alla data di acquisto del bene stesso. D = dividendi W= rimanenze SOMMATORIA RICAVI+ CESSIONE BENI E SERVIZI+CESSIONE DI AZIONI E OBBLIGAZIONI-SPESE PRESTAZIONI DI LAVORO-COSTI VARIABILI-ONERI FINANZIARI NETTI-AMMORTAMENTI+/-DIVIDENDI+/-VARIAZIONE DELLE RIMANENZE+/PLUSVALENZE PATRIMONIALI= REDDITO DIMPRESA REGIMI OPZIONALI 1)REGIME DI TRASPARENZA FISCALE Gli art 115 e 116 hanno introdotto il regime di trasparenza fiscale per le societ di capitali.

Lopzione deve essere esercitata dalla societ di capitali e da tutti i soci ed vincolante per 3 esercizi. Optando per tale regime le societ di capitali partecipate da altre societ di capitali possono imputare il reddito complessivo prodotto direttamente a ciascun socio proporzionalmente alla partecipazione agli utili e indipendentemente dalla loro effettiva percezione. Per tale regime sono ammesse solo le societ di capitali residenti al cui capitale sociale partecipano esclusivamente altre societ di capitali residenti in misura non inferiore al 10% e non superiore al 50%, sia con riferimento ai diritti di voto che alla partecipazione agli utili. 2)TASSAZIONE DI GRUPPO: CONSOLIDATI FISCALE E MONDIALE prevista la dichiarazione di un'unica base imponibile nella quale vengono sommati i redditi delle imprese appartenenti al gruppo (imprese controllante e controllate), con conseguente compensazione tra redditi e perdite fiscali del gruppo stesso. Sono previsti 2 sistemi di consolidamento:Nazionale (per societ residenti), Mondiale(per societ anche non residenti). IL CONSOLIDATO NAZIONALE consente la determinazione in capo alla controllante di una unica base imponibile di gruppo.In sostanza limpresa controllante in sede di dichiarazione dei redditi provvede ad aggregare il proprio imponibile e gli imponibili delle societ controllate determinando cos un reddito complessivo globale. IL CONSOLIDATO MONDIALE la tassazione di gruppo pu essere estesa anche a societ non residenti. Alla societ controllante in Italia vengono imputati per trasparenza i redditi e le perdite delle controllate estere in proporzione alla quota di partecipazione complessiva:redditi e perdite delle controllate estere devono essere ricalcolati in base alle norme tributarie nazionali.Tale opzione viene esercitata solo dalla societ controllante di grado pi elevato residente nel territorio dello Stato e deve riguardare tutte le societ controllate le quali non devono esercitare alcuna opzione. La prima opzione ha durata quinquennale e i bilanci delle societ partecipanti al consolidato devono essere certificati. REDDITO COMPLESSIVO DEGLI ENTI NON COMMERCIALI RESIDENTI dato dalla somma dei redditi fondiari di capitali e di impresa e diversi ovunque prodotti e a prescindere dalla loro destinazione. Sono esclusi invece i redditi

di lavoro autonomo e subordinato e i redditi esenti alla fonte a titolo dimposta o ad imposta sostitutiva. REDDITO COMPLESSIVO DEGLI ENTI NON RESIDENTI formato solo dai redditi prodotti nello Stato, con lesclusione di quelli esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo dimposta o ad imposta sostitutiva .

IVA (Imposta sul valore aggiunto) INTRODOTTA CON RIFORMA N 825\1970 prima esisteva lIGE (imposta generale sulle entrate). LIGE non risult essere un imposta neutrale dato che gravava interamente sul valore dei beni ad ogni scambio e dunque il costo del bene alla fine di questo processo di scambi risultava gravato interamente dallimposta. LI.V.A. invece assoggetta a tributo solo il Valore Aggiunto al bene Limposta sul valore aggiunto il tributo pi rilevante nel settore delle imposte indirette. LIVA colpisce le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello stato, nellesercizio dellimpresa, di arti o professioni e le importazioni da chiunque effettuate. Da tale definizione possibile individuare 3 presupposti -oggettivo ; ossia cessioni di beni e prestazioni di servizio soggettivo ; ossia contribuente di diritto (imprenditori ed esercenti attivit di lavoro autonomo) e di fatto (consumatore finale= non ha obblighi \adempimenti nei confronti dellerario), territoriale; ossia le operazioni imponibili si considerano effettuate sul territorio dello Stato Italiano. Caratteristiche IVA: NEUTRALE , ossia indifferente nel numero di passaggi, perch questa imposta assoggetta a tributo solo il v.a., quindi il carico fiscale sempre lo stesso a prescindere dal numero degli operatori economici che hanno compiuto la traslazione.

-ISTANTANEA, ossia loccasione del prelievo rappresentata da ogni scambio del bene o servizio.

-TRASPARENTE (in quanto sempre noto il carico fiscale in ogni fase del processo produttivo)

-A PAGAMENTO FRAZIONATO(in quanto ad ogni passaggio ciascun contribuente paga il tributo per il valore che ha aggiunto al bene attraverso il meccanismo imposta su imposta)

-PROPORZIONALE CON ALIQUOTE DIFFERENZIATE(in quanto viene applicata in proporzione al VA e in base alle diverse aliquote che variano a seconda della necessit del bene.Maggiori aliquote per beni voluttuosi o reputati dannosi per la salute)

-GRAVANTE SUL CONSUMATORE FINALE ( che risulta essere il soggetto inciso in quanto non ha lopportunit di detrarre liva acquisti in quanto non pu esercitare la rivalsa, come invece pu fare lesercente attivit autonoma , artigiano ect)

IL MECCANISMO DELLIVA si fonda sul metodo imposta da imposta Esempio (scatolette di legno importante )per spiegare liva 1)passaggio : sono un produttore di scatolette di legno, per produrre ho bisogno della materia prima legno, cosi vado dal mio fornitore per comprare la materia prima legno, il quale emetter una fattura dove annoter il costo unitario della materia prima +lIVA. Pago al mio fornitore sia il prezzo della materia prima che lIva che sar per me un IVA ACQUISTI e quindi un iva a credito, perch e come se vantassi un credito nei confronti dello Stato, poich ho pagato limposta. 2) passaggio. Io produttore utilizzo la materia prima legno acquistata per trasformarla in scatolette e venderle sul mercato al grossista. A questo punto sono io ad emettere fattura facendomi pagare dal grossista il prezzo della scatoletta + lIVA che sar un IVA VENDITE e quindi un iva DEBITO Mi far pagare dal cliente finale il prezzo della scatoletta pi lIva che sar un Iva VENDITE e quindi un Iva a debito. 3) passaggio. Io produttore di scatolette , soggetto passivo di diritto verser allo Stato il saldo IVA dato dalla differenza IVA VENDITE IVA ACQUISTI , esercitando successivamente diritto di rivalsa sul consumatore finale che non potr traslare limposta, risultando essere neutro ai fini della tassazione. Il consumatore finale non potr detrarre lIVA ACQUISTI in quanto non pu esercitare la RIVALSA-

Le operazioni ai fini IVA : Non Imponibili = sono quelle operazioni che anche se materialmente eseguite in Italia sono considerate per presunzione di legge come se non fossero state eseguite nel territorio italiano e come tali non soggette ad IVA , per difetto del requisito di territorialit dellimposta. Esse per sono soggette agli adempimenti formali dellIVA, fatturazione, registrazione e dichiarazione, concorrendo alla formazione del volume daffari. Per tali operazioni ammessa lintegrale detrazione dellIVA pagata sugli acquisti, ossia lIVA a CREDITO. acquisti in sospensione di imposta = per effettuarli ci si avvale delliva a credito (acquisti)facendo valere cosi il credito che si vanti nei confronti dello Stato. Escluse = sono quelle operazioni non soggette n al pagamento dellimposta n agli adempimenti formali come accade per le operazioni non imponibili ed esenti. Quindi sono operazioni del tutto estranee al campo di applicazione dellIVA. Esenti = sono quelle operazioni che non vengono assoggettate al pagamento dellimposta dellIVA in forza di un espressa disposizione di carattere agevolativo , nel senso che si tratta di cessioni di beni e di prestazioni di servizi ritenute meritevoli, per scelte di politica economica, di giungere al consumatore senza aggravio di imposta. Questultime potrebbero quindi rientrare nel campo di applicazione IVA, per espressa disposizione di carattere agevolativo del legislatore fiscale. BASE IMPONIBILE E ALIQUOTE La base imponibile comprende tutte le somme relative a corrispettivi dovuti a seguito di una cessione di beni e servizi. Sono tuttavia escluse dalla base imponibile alcuni elementi: le somme dovute a titolo di interessi moratori, ed il valore normale dei beni ceduti a titolo di sconto,premio ed abbuono, e infine rimborsi e anticipazioni. Laliquota invece doveva essere unica per lIVA, ma poi la CE cominci ad ammettere deroghe a tale unicit dellaliquota: -aliquota ordinaria del 20% -aliquota ridotta del 10% -aliquota ridotta del 4% Carpentieri 1 lezione

Reddito dimpresa : Art 55 T.U. (definisce quali sono i redditi dimpresa Lapplicazione delle imposte lasciata al contribuente, cio sono i contribuenti che devono auto dichiarare il presupposto dimposta. Ciascun contribuente deve autodeterminare il suo reddito imponibile, quantificarlo e versare limposta. Sistema fondato sullautodichiarazione. Se si sbaglia la determinazione di un provento, possono derivare sanzioni da parte dellAmministrazione Finanziaria. Laccertamento fatto a campione,selettivo, da parte degli uffici dell.A.F. e non sulla platea dei contribuenti. Per su ogni dichiarazione dei redditi viene effettuato il controllo cartolare, cio a computer verifica dei conti. Le imprese di piccole dimensioni non sono accertate in maniera continuativa dall.A.F., mentre i controlli si incrementano a seguito del crescere delle dimensioni dazienda, difatti su quelle di grandi dimensioni si effettua il tutoraggio dell A.F. cio controllo a campione sulle attivit delle imprese di grandi dimensioni in modo continuativo. genere le piccole imprese (famiglia) evadono (non dichiarano tutto ma solo parzialmente, deduce costi non inerenti,dipendente in nero, paga straordinari ) le grandi (strutturalmente diverse divisione patrimonio soci da quello dell impresa)eludono, cio cercano di aggirare la norma fiscale(cio utilizzare la norma per fine diverso prendendosi beneficio senza aver diritto ad averlo), pianificazione di scala,cio allocare gli investimenti nel modo che risulta pi conveniente fiscalmente. (ex spostare in territori fiscalmente pi agevolati, brevetti, marchi,impianti produttivi ma non che non dichiara ricavi, utili, cercher di minimizzare il carico fiscale in altri modi , esempio attraverso la conoscenza del nostro sistema tributario, attraverso la scelta della struttura giuridica migliore). (Ex di non elusione, se sei una societ di capitali non paghi lirpef ma paghi lires esempio in cui non si aggira la norma ma si rispetta cio che la norma dispone). Quali sono le attivit che producono R.I. ? Il Reddito dImpresa = Art 55 dice che sono R.I. gli utili che derivano dallesercizio di imprese commerciali. Per esercizio di imprese commerciali si intende lesercizio per professione abituale ancorch non esclusiva in due tipi di attivit ;1) attivit indicate nellart 2195 del c.c., e 2) le attivit indicate alle lettere b,c, del 2 comma dellart 32 T.U.,che eccedono i limiti ivi stabiliti. Queste due tipi di attivit producono reddito dimpresa anche se non organizzate in forma dimpresa. (1parte) Inoltre sono considerati redditi dimpresa, quelli che derivano dallesercizio di attivit organizzate in forma dimpresa, dirette alla prestazione di servizi che non rientrano nellart 2195 del c.c. (2parte) In

1 parte analisi: Abitualmente = le attivit stagionali o quelle occasionali,non sono continuative e non producono reddito dimpresa ma redditi diversi. Le Attivit che rientrano nellart 2195 sono : - attivit di trasporto per terra e per mare, attivit manifatturiere, imprese cessioni\ prestazioni di beni e servizi, attivit finanziaria. Tali attivit del 2195 anche se non organizzate in forma dimpresa, si considerano per fini fiscali produttrici di reddito dimpresa . Notiamo distinzione tra imprenditore commerciale che sempre organizzato(organizza i propri fattori produttivi), ed imprenditore fiscale che produce reddito dimpresa anche se non organizzato. Quali sono i soggetti che svolgono un attivit del 2195 che per non sono organizzati (cio fiscalmente considerati imprenditori commerciali ma che non lo sono civilmente). Artigiani, venditori ambulanti, rappresentanti di commercio. (Imprenditori commerciali per il fisco non per il codice civile) Il fisco non distingue la grande dalla piccola impresa , le ritroviamo entrambe nella stessa categoria. data dallart 55. Le attivit che rientrano nellart 32 2 comma lettere b,c, che se superano una certa soglia diventano redditi dimpresa, sono Reddito agrario = nasce come sottospecie di reddito fondiario e pu mutarsi in reddito dimpresa se eccede i limiti di potenzialit del terreno. Lart 32 mi dice che il reddito agrario costituito dalla parte del reddito medio ordinario dei terreni imputabile al capitale di esercizio e al lavoro di organizzazione impiegati, nei limiti della potenzialit del terreno nellesercizio di attivit agricole . Cos il reddito medio ordinario dei terreni? La rendita catastale di un immobile reddito medio ordinario non effettivo. Il reddito agrario la quota imputabile allesercizio delle attivit agricole, nei limiti della potenzialit del terreno. Il reddito agrario quindi resta fondiario,determinato su base catastale (determinato in modo forfettario su leggi catastali) se resta nei limiti della potenzialit del terreno. Se supero la differenza diventar reddito dimpresa, devo determinarlo analiticamenteIl requisito di organizzazione fondamentale nella nozione civilistica dimprenditore, non lo per la nozione fiscale dellimprenditore

contabilmente come differenza costi ricavi.(componenti reddituali negative e positive) Le attivit che posso fare su un terreno : 1) Coltivazione, silvicoltura = sempre considerata fondiario, ossia determinata su base catastale, nei limiti della potenzialit del terreno 2) Allevamento bestiame = attivit che possono tramutarsi in attivit produttrici di reddito dimpresa. Quando allevo animali, con mangimi ottenibili per almeno 1\4 dal terreno (limite di potenzialit terreno), quindi sussiste questo rapporto tra vastit del terreno e numero di animali,tale allevamento considerato reddito fondiario determinato su base catastale. Se supero la soglia di1\4si produrr in reddito dimpresa. 3) Manipolazione, trasformazione, conservazione, commercializzazione dei prodotti agricoli = anche queste attivit possono tramutarsi in attivit produttrici di reddito dimpresa. Analisi 2 parte art 55 Quali sono le attivit di prestazione di servizi non rientranti nel 2195 produrranno reddito dimpresa solo se organizzate in forma dimpresa. Consulente finanziario, i mediatori immobiliari, i fotografi, producono reddito dimpresa o di lavoro autonomo. Se organizzate in forma dimpresa rientrano nella seconda parte dell art 55, se non organizzate in forma dimpresa finiscono nel reddito di lavoro autonomo. (no di lavoro dipendente perche non sussiste vincolo di subordinazione). (N.B. i professionisti intellettuali producono solo reddito di lavoro autonomo) N.B. Se si esercita un attivit commerciale come societ di capitali, s.a.s tutto il reddito che producono considerato reddito dimpresa. Lo dice lordinamento. Non devo quindi fare una verifica dellart.55 valido per persone fisiche e imprese individuali, in quanto la forma giuridica del soggetto mi dice che quel soggetto organizzato in s.a.s produce direttamente reddito dimpresa. Per gli enti commerciali vale lo stesso discorso, la forma sostanza e mi dice che reddito produce (dimpresa). Per gli enti non commerciali, che non hanno per oggetto esclusivo principale lesercizio di attivit commerciale, visto come una persona fisica e quindi pu produrre redditi di qualsiasi tipo.

2 lezione Carpentieri Come si determina il reddito dimpresa? Secondo lart 83 del T.U. il R.I. si determina, apportando allutile o alla perdita risultante dal C.E., relativo allesercizio chiuso nel periodo dimposta, le variazioni in aumento o in diminuzione, conseguenti allapplicazione dei criteri stabiliti dalle norme fiscali. Questa disposizione dice che per determinare R.I. ai fini fiscali, devo partire dal risultato del Bilancio Civilistico (utile \ perdita risultante dal C.E.). Guardo lutile o la perdita relativo allesercizio chiuso nel periodo dimposta. Il periodo dimposta solitamente coincide con lanno solare, e rappresenta il periodo nel quale si misura la variazione del Reddito(utile o perdita) rispetto al patrimonio iniziale. considerare di apportare aggiustamenti ai fini Non ci si ferma qua per la fiscali, che incidono sulla determinazione R.I. Lutile del bilancio solo il punto di partenza, ad esso devo determinazione della B.I. del Reddito dImpresa. Aggiustamenti = variazioni in aumento o diminuzione dellImponibile rispetto al risultato (utile) del bilancio di esercizio. Dopo tali aggiustamenti avr l Imponibile fiscale. Variazioni in aumento utile civilistico = ex sicuramente un costo imputato a C.E.,che ha influenzato il bilancio civilistico, ma non deducibile ai fini fiscali per qualche ragione. Variazioni in aumento dellutile civilistico (R.I. > U.B.C)= ex un ricavo (provento) non imputato a C.E., cio non rilevante ai fini del Bilancio Civilistico, ma rilevante ai fini fiscali, sul risultato fiscale. In entrambi casi il risultato fiscale pi alto dellutile civilistico. Mentre abbiamo una variazione Variazione in diminuzione (R.I. < U.B.C.)= ex costi non imputati a C.E., non sono confluiti nella formazione del Bilancio Civilistico, ma che sono fiscalmente deducibili, non giocano sul Bilancio civilistico, e che giocano nella determinazione del Reddito Impresa. Ovviamente trattandosi di costi non considerati nella determinazione dellutile di Bilancio,ma si rilevano nella determinazione del R.I., si avr una variazione in diminuzione, perch questi costi sgonfiano lutile fiscale rispetto a quello civilistico. Un'altra ipotesi di variazione diminuzione, Ex ricavo imputato a C.E., rilevante ai fini del Bilancio Civilistico, ma non rilevante ai fini fiscali (reddito dimpresa)

Queste variazioni derivano dal fatto che certe componenti (di costo o di ricavo) rilevate ai fini civilistici e non ai fini fiscali o viceversa. Cio sono componenti che possono rilevare lutile civilistico e non il reddito dimpresa o viceversa. In tutti questi casi avr una variazione, che pu essere in diminuzione ( se porta a riduzione del reddito dimpresa rispetto allutile civilistico), o in aumento ( caso contrario) Come faccio a ad imputare temporalmente le singole componenti di reddito del reddito dimpresa?? Criterio di imputazione temporale = a quale periodo devo imputare un costo o un ricavo? Nel nostro sistema tributario i criteri dimputazione sono sostanzialmente due : CASSA (se ho un costo guardo il momento del pagamento, o dellincasso del corrispettivo se ho un ricavo. In tali momenti costo sostenuto e ricavo conseguito, sono riferibili\) o per il R.I. importante il p. COMPETENZA (se ho un costo\ricavo, lo rilevo quando si perfeziona la fattispecie giuridica da cui trae origine quel costo o quel ricavo) (principio di competenza),. Consiste nel prendere in considerazione, la fattispecie giuridica, per quale si intende il periodo in cui nasce lobbligo giuridico di pagare quel costo, o sorge il diritto di ricevere (percepire)il corrispettivo.(Praticamente si guarda sostanzialmente al contratto). Il reddito dimpresa imputato in via generale, per competenza e non per il principio di cassa, secondo il quale si rilevano costi e ricavi nel momento del pagamento del costo, o dellincasso del corrispettivo. Art 109 del T.U. = dice che i ricavi, le spese e gli altri componenti positivi o negativi, concorrono a formare il reddito dimpresa nel periodo di competenza . Il principio che si segue, per imputare a periodo il singolo componente il p.di Competenza ! Quando si verifica il momento di competenza in cui contratto? Il legislatore fiscale, si preoccupa di dare qualche specificazione in pi, offrendo una serie di criteri. Infatti per individuare il periodo di competenza ci dice che costi e ricavi possono derivare da operazioni di Cessioni di beni e prestazioni di servizio. Le prime , sono contratti che si configurano come obbligazione di dare, le seconde come obbligazione di fare. nasce lobbligo di

pagamento o sorge il diritto al corrispettivo, senza guardare di volta in volta il

Quando considero conseguito il corrispettivo per Cessione di beneo costo per lacquisto di Bene? Nel caso delle cessioni di beni occorre fare una distinzione tra 1)cessione di beni mobili = per contratti aventi ad oggetto cessione di beni mobili, il corrispettivo si considera conseguito e la spesa si considera sostenuta, alla data della consegna o spedizione del bene. Se per la propriet del bene si trasferisce successivamente alla data di consegna o spedizione, si guarda alleffetto traslativo della propriet del bene. 2) beni immobili = per contratti aventi ad oggetto cessione di beni immobili, il corrispettivo si considera conseguito alla data di stipula dellatto. Anche qui se la propriet del bene si trasferisse successivamente alla stipula del contratto , se successiva, si guarda alleffetto traslativo della propriet. -Nel caso delle prestazioni di servizio, il corrispettivo si intende conseguito alla data di ultimazione della prestazione. Pero ci sono anche contratti con prestazioni periodiche, (ex contratto di mutuo, locazione) e non ultimate. Allora in questo caso se il corrispettivo periodico, perch la prestazione continuativa nel tempo, guardo alla data di maturazione dei corrispettivi. Art 109 Comma 5 TUIR Stabilisce che i ricavi, le spese e le altre componenti di cui, nellesercizio di competenza , non sia ancora certa lesistenza o determinabile, in modo obiettivo lammontare, concorrono a formare il reddito nellesercizio in cui si verificano queste condizioni Per certezza delle componenti reddituali, si intende certezza giuridica del credito o del debito su cui si fonda la componente reddituale, la quale inoltre deve essere oggettivamente determinabile (quantificabile). Se nel periodo di competenza questa certezza del credito del debito ed obiettiva determinabilit non si verificano, devo attendere il momento in cui si manifestano. funziona il reddito dimpresa. Eccezione alla regola: Ci sono alcune componenti del reddito dimpresa che vengono imputate per cassa . Queste sono ; contributi in conto capitale, utili da partecipazione, compensi spettanti agli amministratori. PRINCIPIO DELLINERENZA regola la deducibilit dei costi nel reddito dimpresa. Mi dice quali sono i costi che si possono dedurre dal R.I. abbattendolo, e quali sono quei costi che non centrano niente con lattivit dimpresa e per cui non possono essere dedotti fiscalmente. Sappiamo che il R.I. deve essere tassato al netto delle spese sostenute. Mi pongo problema dellinerenza , perche tale principio serve ad evitare che si possano dedurre dal R.I. ,spese Cosi

relative ad acquisti personali familiari dellimprenditore, non inerenti allattivit dimpresa. disciplina la deducibilit dei costi dimpresa Art 109 Comma 5 TUIR Stabilisce che i ricavi, le spese e le altre componenti negative di reddito sono deducibili, se e nella misura in cui, si riferiscono ad attivit o a beni da cui derivano ricavi \ altri proventi, che concorrono a formare il reddito dimpresa. (definizione pi amplia) N.B. prima la norma lart 109. recitava sono deducibili costi sostenuti per produrre i ricavi (definizione passata molto stretta). Precedentemente la correlazione costi \ ricavi era diretta ed immediata (acquisto m.p per costruire bene che poi vender), ora la correlazione non pi immediata ma relativa allattivit dimpresa , in quanto possono esserci costi inerenti allattivit dimpresa, ma non produttivi di ricavi (ex R & Sdi una formula per realizzazione di un farmaco,da parte impresa farmaceutica, in cui il ricavo non detto che si realizzi)che risultano essere comunque deducibili fiscalmente perch la norma collega la deducibilit del costo alla pertinenza con lattivit dimpresa. Se quindi dal reddito dimpresa deduco non solo costi legati a ricavi, ma anche costi inerenti allattivit dimpresa che non hanno generato ricavi, vuol dire che fiscalmente si pu dedurre anche una perdita dimpresa. Esse non muoiono, ma possono essere riportate a nuovo, cio tali perdite possono essere utilizzate (scomputate) negli anni successivi a compensazione dellutile degli esercizi successivi, pesando nella determinazione del reddito dimpresa negli anni successivi, non morendo a fine anno. esercizi successivi. Ci sono poi alcune norme fiscali che prevedono delle delimitazioni preventive, ex lege, alla deducibilit fiscale di certe spese. Ci sono per il legislatore, spese parzialmente deducibili, in quanto sospettate di non essere del tutto inerenti allattivit dimpresa, ed essere sostenute per fini personali da parte dellimprenditore. (ex spese per autoveicoli, cellulari, spese di rappresentanza). In parte inerenti e in parte no, per cui limprenditore potr dedurre solo una certa % della spesa, stabilit dal legislatore. Lezione 3 Carpentieri Premessa : Art 83 T.U. = alla base della determinazione del reddito dimpresa Le perdite dunque sono importanti ai fini fiscali, perch abbattono(riducono)il reddito negli La norma base che

complessivo. Lultima parte dellarticolo dedicata a quei soggetti che redigono il bilancio di esercizio in base ai principi contabili internazionali (IASS). Abbiamo detto

che per determinare il reddito di impresa partiamo dal risultato (utile\perdita) di bilancio e questultimo redatto sulla base dei principi contabili. Al risultato di bilancio si apportano le variazioni in aumento o diminuzione che dipendono dallapplicazione delle norme fiscali. internazionali. Differenze principi contabili nazionali \ internazionali 1) P.C.I. sono elaborati ed interpretati dallo IASB che un organismo sovranazionale. La particolarit nel nostro sistema sta nel fatto che un impresa nazionale redige il proprio bilancio sulla base di principi internazionali. P.C.I. e P.C.N. differiscono nellinquadramento delle operazioni: difatti i P.C.I sono basati sul principio della PREVALENZA DELLA SOSTANZA ECONOMICA SULLA FORMA GIURIDICA, mentre i P.C.N. sono basati sul principio della PRUDENZA, ossia servono a guidare gli amministratori nella redazione del bilancio di esercizio. I P.C.N., si fermano alla FORMA del contratto, mentre i P.C.I. vanno oltre, guardando la SOSTANZA ECONOMICA DELLOPERAZIONE, scoperchiando il contratto. 2) Normalmente i P.C.I. nascono per migliorare la trasparenza e la comparabilit dell informazione finanziaria delle societ quotate sul mercato. I P.C.I. si basano sul VALORE DI MERCATO (attuale) dando informazione trasparente sulle condizioni del patrimonio corrente della societ, nei confronti del mercato. Se una societ ha comprato beni 10 anni fa , e li ha lasciati iscritti al valore di acquisto (storico), il valore sar vecchio, mentre se guardo al valore normale (attuale) cambia la percezione dellimpresa da parte del mercato. I P.C.I. quindi basandosi sul valore di mercato e sulla prevalenza sostanza economica sulla forma, servivano a migliorare la trasparenza e la comparabilit dellinformazione finanziaria delle societ quotate sul mercato. 3) Dalla logica dei P.C.I.,basata sul valore di mercato, emergevano cos i cosiddetti PLUS VALORI LATENTI = dati dalla differenza tra COSTO STORICO (ACQUISTO) VALORE DI MERCATO di quel bene. In pratica come se si portassero tutti i valori (discrizione) del patrimonio della societ ai valori di mercato, attualizzando loperazione. attualizzato. (Ex chi investe Il patrimonio della societ cosi in Borsa e vuole comprare un azione, vuole Per redigere un bilancio civilistico si seguono diverse modalit, che possono rifarsi a principi contabili nazionali o

sapere quanto vale in quel momento la societ e non gli interessa i costi storici di acquisto beni ). Quindi i P.C.I. nascono con la logica di dare a chi

vuole investire in societ quotate sul mercato, un informazione realistica e trasparente della societ stessa.,armonit delle informazioni rappresentando il valore del patrimonio della societ attualizzandolo. Quindi da un lato i P.C.I., rendono pi attuale linformazione sul patrimonio delle societ, dall altro lato sono pi neutrali rispetto allo strumento giuridico con cui viene svolta lattivit, cio guardando le operazioni dimpresa secondo il criterio della prevalenza sostanza sulla forma. 2)3)Mentre i P.C.N. si basano sul principio della PRUDENZA e tendono a fermarsi ai COSTI DI ACQUISIZIONE DEI BENI (COSTO STORICO)della societ, non attualizzandoli. Logica ovviamente meno trasparente. 4) Chi utilizza i P.C.I.,obbligatoriamente \ facoltativamente redazione del bilancio civilistico? societ che redigono il bilancio consolidato (obbligate) societ che emettono strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati (motivo di trasparenza) obbligate banche ed intermediari finanziari dal 2006 obbligate societ assicurative che vendono strumenti finanziari obbligate per la

Altre societ se optano per esprimere il bilancio seguendo le regole dei principi contabili internazionali, tale scelta sar irrevocabile. Lart 83 ci dice che per le imprese che redigono il bilancio in base ai P.C.I. (IASS), valgono anche in deroga alle disposizioni fiscali, i criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione in bilancio previsti da tali principi contabili. Con tale norma si vuole dire che il Reddito dImpresa determinato a presa diretta del Bilancio Civilistico. Cio il risultato di Bilancio vale anche ai fini fiscali, non bisogna pi apportare variazioni +\-. Quindi non valgono pi i principi stabiliti dallart 109 (competenza, inerenza ect) (P.C.I.) Il R.I. abbiamo visto si determina, normalmente partendo dal risultato del C.E. apportando variazioni in aumento o diminuzione previste dalle norme fiscali . (logica P.C.N.) Adesso la norma dellart 83, ci dice che per le imprese che adottano i P.C.I. esse seguono i criteri qualificazione, imputazione temporale e classificazione di bilancio anche in deroga delle disposizioni fiscali. Quindi determinazione del reddito dimpresa ancorata a tali criteri .(logica P.C.I.) Premessa la

Nella determinazione del reddito dimpresa importante capire come funziona il REGIME DEI BENI DIMPRESA , ossia dei beni che fanno parte del patrimonio dellimpresa Il reddito dimpresa un reddito onnicomprensivo , cio ogni entrata (ricavo) e ogni costo sostenuto realizzato dallimpresa, rilevano la determinazione del suo reddito. Quindi tutte le componenti positive e negative che limpresa sostiene o acquisisce, riconducibili allesercizio dell attivit dimpresa, rilevano la formazione del suo reddito di impresa. Questo vuol dire che concorrono a formare reddito dimpresa anche componenti reddituali non rilevanti. Il reddito di impresa si determina come differenza tra tutti i costi e tutti i ricavi. - E importante individuare i beni che fanno parte del patrimonio dellimpresa, perch questi beni hanno un regime fiscale particolare. Sul regime beni dimpresa, distinguiamo : che ne detiene la titolarit 2) BENI APPARTENENTI ALLIMPRENDITORE INDIVIDUALE = tali beni possono essere personali e relativi allimpresa. Occorre non confondere Patrimonio dellImpresa con Patrimonio personale Imprenditore. Perch bisogna individuare i beni dimpresa sia per le societ commerciali che per imprenditori individuali ? Perch i beni dimpresa( producono costi deducibili dal reddito dimpresa) sono beni che consentono la deduzione dei costi di acquisizione ma che sono destinati a produrre componenti reddituali positive (plusvalenze per B.S., o ricavi attesi per B.M.). Distinguiamo due tipologie di beni . Beni Merce = sono i beni alla cui produzione, al cui scambio diretta lattivit dellimpresa. (Cio i beni che limpresa produce per vendere. Se sono impresa che produce biscotti, i miei beni merce saranno le scatole di biscotti) -Beni non Merce (strumentali) = sono i beni acquistati, utilizzati strumentalmente per svolgere l attivit dimpresa ( Ex impresa di biscotti, beni strumentali saranno gli impianti, i camion per consegnare le scatole di biscotti) Tali beni rientrano entrambi nel Patrimonio dimpresa, e sussiste tra essi differenze di contabilizzazione 1) BENI APPARTENENTI A SOCIETA COMMERCIALI (di persone e capitali)= essi sono tutti considerati relativi allimpresa

Beni merce =

rilevato in contabilit sotto il profilo reddituale, ossia in

contabilit non si tiene conto della variazione del Patrimonio, ma si rilevano solo le componenti reddituali costi \ ricavi (ex cio del costo sostenuto per lacquisto di materie prime per produrre i beni merce pronti per la vendita, da cui ci si attende un ricavo ). Sui beni Merci la rilevazione solo a costi \ ricavi , non varia lo S.P. (prima avevo cassa e ora risconti invenduti) di volta in volta. Aspetto un ricavo dalla vendita dei beni merce, a fine anno dovr correggere il costo esposto in contabilit per tener conto delle rimanenze di magazzino. Quindi beni Merce vengono RIMANENZE. esposti in contabilit a COSTI \ RICAVI e

Le rimanenze servono a rettificare costi che non hanno trovato

il corrispondente in ricavi di vendita Beni strumentali = rilevato in contabilit sia sotto profilo reddituale che sotto il profilo patrimoniale. (ex acquisto di un capannone iscritto sia il costo sostenuto che il patrimonio che si modificato perch al posto della cassa ho un bene strumentale che ha un valore )Bene Strumentale viene registrato in contabilit al COSTO STORICO(prezzo dacquisto) , ed ha una particolarit, ossia il B.S. ha un utilit ripetuta, ossia utilizzabile in pi anni. Il costo del bene strumentale viene ripartito, pro quota, in pi esercizi dimposta)in base alla vita utile del bene, ricorrendo al (periodo criterio

dellAMMORTAMENTO. N.B. = sia nel caso si acquisti beni merce che beni strumentali , si creano premesse per dedurre costi . I costi sostenuti per produrre beni merce, vengono spesati (dedotti) interamente nel periodo dimposta dacquisizione, mentre i costi sostenuti per produrre beni strumentali, vengono (dedotti) ripartiti con lammortamento pro quota, in diversi esercizi (periodi dimposta). In entrambe le ipotesi sono costi che mi deduco dal Reddito dImpresa, che abbattono il reddito (riducono lutile). I costi cosi dedotti,che hanno

diminuito il reddito dimpresa dovranno trasformarsi in componenti reddituali positive (plus valenze nel caso di beni strumentali, ricavi nel caso di beni merce) quando cedo\vendo il bene. Come viene fuori il ricavo se esce un bene merce dallimpresa ?

Il ricavo il corrispettivo della cessione. Come viene fuori la plusvalenza dallimpresa? La plusvalenza data dalla differenza tra corrispettivo per cessione del bene strumentale, - VALORE FISCALMENTE RICONOSCIUTO, per il quale si intende V.F.= costo storico diminuito degli ammortamenti) Abbiamo detto che entrare nel regime dei beni di impresa, mi consente di dedurre i costi dei beni che entrano in questo regime. Questi beni mi aspetto che escano dal regime beni dimpresa, producendo componente reddituale positiva (plusvalenza, ricavo). Ma il bene pu uscire da tale regime, anche in altri modi o meglio ipotesi (non solo tramite cessione a titolo oneroso dietro corrispettivo) per DESTINAZIONE A FINALITA ESTRANEE ALLIMPRESA .Tali ipotesi sono: se esce un bene strumentale

* lassegnazione dei beni ai soci *lautoconsumo = significa destinare bene merce o strumentale per uso personale. In tal caso il bene ha prodotto costi, ma non produce ricavi (perch il bene limprenditore se lo porta a casa, lo auto consuma e non lo vende sul mercato, non si verifica il corrispettivo di cessione.) Ma la norma fiscale mi dice che i beni Merce una volta entrati nel regime dimpresa, e dunque hanno dato luogo alla deduzione dei costi, possono uscire normalmente dietro cessione a titolo oneroso, quindi a fronte di un corrispettivo, se invece li autoconsumo avr comunque un ricavo(finto) legato non per al corrispettivo, bens legato al valore normale (di mercato) del bene e applicher lIVA. (ex acquisto di un computer come imprenditore, il cui costo lo

deduco, per la norma fiscale dovr sempre aspettarmi un ricavo atteso

plusvalenza). In altre parole, la norma fiscale mi dice, attenzione, nel caso in cui non si verifica corrispettivo per cessione di bene, ci si attende sempre un ricavo legato al valore di mercato del bene che sta uscendo dallimpresa.

4 Lezione Carpentieri Riepilogo Affinit e Differenze tra Ricavi e Plusvalenze Entrambi, Ricavi e Plusvalenze rappresentano componenti positive di reddito dimpresa, e possono entrambi derivare da cessione a titolo gratuito di beni merce o strumentali, non ceduti a titolo oneroso,dietro corrispettivo.DESTINAZIONE PER FINI ESTRANEI ALLATTIVTA DIMPRESA (plusvalenze ; valore normale valore fiscalmente riconosciuto,se a titolo gratuito, il corrispettivo non c ) Differenze: 1)diversit del bene a cui ci si riferisce 2) diversit nella componente reddituale 3) Metodologie di determinazione diverse I Ricavi derivano (emergono) dalla produzione e dallo scambio di beni merce, su cui si fonda lattivit dimpresa ,rappresentano componente ordinaria di reddito. Il ricavo il corrispettivo per cessione di bene merce. Se a titolo gratuito si guarda il valore normale del bene (valore di mercato) Plusvalenze derivano (emergono) dalla cessione a titolo oneroso di beni strumentali(ad utilit pluriennale) , rappresentano componente straordinaria di reddito. Essa si determina per differenza: corrispettivo cessione bene strumentale valore fiscalmente riconosciuto (dato dal costo storico diminuito degli

ammortamenti). Se il valore fiscalmente riconosciuto pari a O, lintera plusvalenza sar tassabile. Domanda esame Qual il regime delle plusvalenze allinterno del reddito dimpresa? Esse derivano da beni strumentali, componenti straordinaria (si

verificano una tantum), la plusvalenza normalmente si determina(quantifica) in questo modo possibile che emerga da operazioni a titolo gratuito, in qst caso riferimento sar valore normale. La logica alla base delle plusvalenze finte , quella evitare che il regime dimpresa sia utilizzato solo per la deducibilit dei costi e far scomparire lImponibile. PEX PARTICIPATION EXEMPTION C nel nostro sistema tributario un regime ad hoc, di esenzione della partecipazione, dettato per le plusvalenze derivanti da partecipazioni societarie. Se cedo

partecipazione societaria, essa da luogo ad una plusvalenza esente (PEX) e non pi tassabile (come abbiamo visto per le plusvalenze derivanti da beni strumentali). La partecipazione societaria un bene particolare, detto dai tributaristi bene di secondo grado, perch la partecipazione in una societ (azione FIAT o ENI) un bene riflesso in un bene di altro tipo. (la mia azione Fiat\Eni avr un valore non suo proprio, che dipende dal valore della societ, di cui rappresenta una partecipazione). Sia se la partecipazione sia quotata oppure no, il suo valore dipende dal valore del patrimonio del reddito della societ sottostante. Quindi il suo valore aleatorio \ oscillante non fisso. Abbiamo visto che le forme giuridiche per svolgere attivit dimpresa sono diverse ( imprenditore individuale, societ di capitali, enti commerciali che svolgono attivit dimpresa); se scelgo lo strumento societario (sia che si tratti di persone che di capitali) ho una complicazione ai fini fiscali, in quanto rischio che il reddito dimpresa struttura in forma di societ sia tassato due volte, in capo alla societ che lo

produce, ed in capo al socio stesso nel momento che percepisce il dividendo (problema di doppia imposizione= stesso reddito tassato due volte) . Lo strumento di scelta societaria, mi offre per il vantaggio fiscale dellimposta proporzionale non progressiva per le societ di capitali. Se possiedo un azione (partecipazione) accetto il rischio di essere retribuito in base ai risultati conseguiti dalla societ. Se compro un azione il valore aleatorio perch dipende dal valore della societ sottostante(investimento aleatorio)praticamente come se stessi comprando un diritto a partecipare ai risultati dellimpresa. Se compro azione in una societ di capitale non detto che ho diritto al dividendo, perch la distribuzione di eventuali utili deliberata dal Consiglio di

Amministrazione. Se lazione che voglio acquistare,non fosse quotata sul mercato, devo fare una perizia sul valore della societ e far valere il riflesso societario sulla mia azione che ho comprato. Se vendo un azione realizzo la plusvalenza come

componente reddituale positiva e straordinaria. Quindi la partecipazione societaria un bene di 2 grado, valore non fisso ma oscillante in funzione del valore societ, e che da origine a due componenti reddituali ; a) il dividendo (pezzettino dellutile della societ, ma non detto che sia distribuito effettivamente) b) plusvalenza (la realizzo con la cessione dellazione sul mercato). Queste due componenti di reddito che possono venir fuori dalla cessione di una

partecipazione derivano da un reddito societario. Se il reddito gi stato tassato in capo alla societ giusto ritassarlo? NO. Il regime PARTICIPATION EXEMPTION esenta da tassazione sia il dividendo che le plusvalenze che derivano da partecipazione societaria, perch queste componenti derivano da un reddito che stato gi tassato in capo alla societ.(per scelta sistematica non si tassa un'altra volta in capo al socio) Che differenza c tra esercitare unattivit dimpresa in forma di societ di persone, di capitali ? Il problema della doppia imposizione come si risolve?

Per SOCIETA DI PERSONE (+ diritti responsabilit) = il problema della doppia imposizione, si risolve per trasparenza della societ per il fisco. Difatti il reddito dimpresa viene imputato per trasparenza ai soci. Il fisco vede dietro alla societ i soci che la costituiscono. La doppia imposizione eliminata, poich la societ non visibile. Il reddito

prodotto dalla societ,ovviamente dovr essere dichiarato da ciascun socio in proporzione della quota di partecipazione alla societ. Ma la societ potrebbe anche decidere di non distribuire il reddito ai

soci,rinvestirlo quindi giusto tassare i soci su un reddito che non hanno mai avuto ? Come si giustifica la trasparenza? In una societ di persone, il socio anche amministratore, cio esprime le sue decisioni allinterno della societ, e quindi prender decisioni in merito a che utilizzo fare dellUTILE generato. Per tale motivo, si pu decidere di tassare per trasparenzaimputando il reddito ai soci anche se effettivamente in tasca non giunto. E come se il socio avesse avuto a disposizione per un momento il reddito (utile) prodotto, decidendo che farne se investirlo o prenderselo sotto forma di dividendo. La trasparenza si giustifica sotto il profilo della capacit contributiva in virt della posizione che il socio ha (cio amministratore) nella societ di persone. SOCIETA DI CAPITALI = non si applica il principio della trasparenza perch (se la Fiat fa utili pagano gli azionisti) se imputassi il reddito ai soci,e come se violassi il principio di capacit contributiva, tassando soggetti per un reddito che non in effetti non hanno mai percepito . In una societ di capitali un socio si assume un ASPETTATIVA sullUTILE, non ha diritto di monetizzare lutile sotto forma di dividendo se non viene deliberata la distribuzione. Nelle societ di capitali

prima della PEX,e della riforma Tremonti, cera stata nel sistema tributario, lIRPEG fino al 2003,per la risoluzione del problema di doppia imposizione. LIRPEG consentiva di tassare il reddito (utili) prodotto in capo alla societ di capitali. Tale imposta aveva un aliquota non progressiva ma proporzionale (37%). Quando il reddito veniva

distribuito al socio cosa accadeva? Sorgeva il problema della doppia imposizione. Ma come si risolveva? Si risolveva considerando questa imposta proporzionale , pagata dalla societ come

anticipazionedellimposta dovuta dai soci

quando il reddito veniva

distribuito. Praticamente veniva prima applicata lIRPEG dalla societ con aliquota proporzionale, poi successivamente quando la societ distribuiva utili (dividendo) ai soci, la societ accreditava al socio anche il pezzettino dimposta corrispondente al dividendo che gli

corrispondeva. Cio limposta pagata dalla societ era considerata come un imposizione in acconto dellimposizione dovuta dai soci. Per cui se ai soci arrivava il dividendo, la societ gli attribuiva accanto al dividendo anche un BONUS corrispondente al pezzettino dimposta che su quel dividendo era gi stata pagata dalla societ. (e come se io societ dia al socio il dividendo derivante da un utile gi tassato al 37%, ora tu socio in quanto persona fisica devi fare i conti con la tua aliquota irpef che dipende dal tuo reddito complessivo (che la societ non conosce), e vedi se quel che ho pagato io societ basta, oppure se hai un aliquota pi alta devi versare una differenza in pi, mentre se hai un aliquota pi bassa del 37% andrai a credito, avrai diritto al rimborso della parte eccedente). Questo

era un sistema corretto preciso, che consentiva di misura il prelievo sulleffettiva capacit contributiva del socio. (aliquota bassa e aliquota alta in base al tipo di socio).

Questa ipotesi valida se il socio di societ di capitali una persona fisica. Se il socio di societ di capitali era un soggetto IRPEG (quindi altra societ)? Se era un soggetto IRPEG , dato che aveva la stessa aliquota gi pagata dalla societ, si cristallizza il prelievo in capo alla societ, cio non cera un conguaglio (revisione dellimposta). I soggetti sono uguali fiscalmente. Questo meccanismo del credito dimposta, funziona pensando che

limposta pagata dalla societ sia un acconto dellimposta dovuta dal socio, il quale pu farsi i suoi conti , andando a pagare il Conguaglio . Cosa succede se il socio della societ estero (non residente ) ? (il

meccanismo dellIRPEG,basato sul credito dimposta eacconti conguagli, non funzionava bene in tal caso, per cui salt con la riforma Tremonti ) Con laumentare della globalizzazione delleconomia, cresceva il fenomeno di soci esteri per le societ di capitali,per cui bisognava trovare un nuovo sistema che fosse uniforme, ossia adatto per tutti, non creando discriminazioni, al fine di risolvere il problema della doppia imposizione. Qui entra in gioco il meccanismo

PARTICIPATION EXEMPTION = esenzione dividendi plusvalenze Si tassa (imputa) il reddito prodotto dalle societ di capitali solo in capo alla societ

Il reddito della societ sar assoggettato ad IRES (non pi IRPEG), laliquota si abbassata al 27%. Se si tassa il reddito solo in capo alla societ,allora il dividendo arriver al socio detassato. Con il sistema della PEX, guardo solo la societ, i soci esento da imposta, sono trasparenti. In questo sistema non c pi la misurazione della capacit contributiva anche del socio, mi fermo alla capacit contributiva della societ, con aliquota al 27%, disinteressandomi dei soci. Questo meccanismo

lo si fa valere sia per dividendi che per plusvalenze, che sono redditi riflessi del reddito societario che gi stato tassato in capo alla societ, non tasso pi ne dividendo,ne plusvalenza. (REGIME PEX)

Lezione 5 Carpentieri Riepilogo ; Attraverso il regime PEX abbiamo visto che il reddito societario veniva

tassato solo in capo alla societ di capitali, e si evitava la doppia imposizione, detassando le componenti positive di reddito (dividendo, plusvalenze),che giungevano quindi al socio detassate, per scelta sistematica del legislatore fiscale. Tale scelta sistematica stata perseguita fino ad un certo punto dal legislatore fiscale, perch in realt, per ragioni di gettito, rimasta comunque una piccola %(minimale) di tassazione in capo al socio, quando percepisce il dividendo. Se il socio , della societ di capitali, un soggetto IRES (societ) ; il dividendo che percepisce viene detassato per il 95% del suo ammontare, cio verr tassato per il 5% del suo ammontare, con aliquota del 27,5 % sul 5%. Se il socio, della societ di capitali, un soggetto IRPEF (persona fisica); la tassazione cambia a seconda se il dividendo deriva da 1)partecipazione qualificata della societ o da 2) partecipazione non qualificata. Se il dividendo deriva da possesso di 2) partecipazione non qualificata, viene tassato con

imposta sostitutiva alla fonte (applicata dal soggetto che mi paga il dividendo) ossia una ritenuta secca, con aliquota al 12,5 %. Il dividendo non andr in

dichiarazione dei redditi, perch assoggettato ad un imposta alla fonte (direttamente dal soggetto che mi paga il dividendo) e percepir il dividendo al netto del 12,5 %. Tutti i dividendi assoggettati ad imposta sostitutiva non entrano in dichiarazione dei redditi perch, limposta sostitutiva sostituisce le imposte dovute (praticamente i dividendi hanno gi scontato limposta e quindi non rientrano pi nella determinazione del reddito

complessivo,altrimenti si rischierebbe di tassare due volte un medesimo reddito ) . Invece se il dividendo deriva da 1) partecipazione qualificata,il

dividendo concorrer a formare il reddito complessivo del socio, nella misura del 49,72 %, e sar assoggetto ad aliquota della persona fisica, che non si conosce a monte (perche progressiva a seconda dello scaglione di riferimento dal 23%al 42%). I soggetti Ires hanno una tassazione pi bassa sul dividendo, rispetto ai soggetti Irpef, pi elevata e quindi pesante. (abbiamo cosi spiegato la DOPPIA IMPOSIZIONE PARZIALE PER RAGIONI DI

GETTITO) . Il regime Pex non perfetto, nel nostro sistema tributario. La scelta del regime Pex ha effetti anche sulle plusvalenze da partecipazione, perch se si sceglie di detassare il dividendo, bisogna trattare allo stesso modo anche la plusvalenza. La partecipazione abbiamo detto un bene di 2 grado che deriva da un reddito gi tassato in capo alla societ, bisogna detassare coerentemente sia dividendo che Il regime di detassazione (esenzione) della plusvalenza, plusvalenza. riguarda solo certi tipi di

partecipazioni societarie che hanno determinati requisiti). Se i requisiti non si rispettano la plusvalenza torna ad essere tassabile. Requisiti che la partecipazione deve avere, per beneficiare del regime DETASSAZIONE della PLUSVALENZA PEX, di

Requisiti soggettivi: dipendono dalle scelte dellimprenditore nel corso della sua attivit 1. La partecipazione societaria deve essere detenuta continuamente per almeno 12 mesi, prima della cessione 2. Le partecipazioni devono essere iscritte nella categoria delle

IMMOBILIZAZIONI FINAZIARIE nel primo bilancio chiuso durante il periodo di possesso 1.2. Tali requisiti sono la base su cui si fonda un bene strumentale, ossia un bene dinvestimento che perduri nel tempo aspetto un ricavo dalla vendita. Ai fini della detassazione, vale sempre la 1 iscrizione in bilancio delle azioni, tra le IMMOBILIZAZIONI FINANZIARIE perch per esigenze dimpresa potrebbe, cambiare la collocazione, in quanto potrebbero essere smobilizzate, spostate in ATTIVO CIRCOLANTE, se c bisogno di liquidit. Requisiti oggettivi : dipendono dalla natura della partecipazione che si acquista 3. Non possibile compare partecipazioni di societ residenti in un PARADISO FISCALE, perch se la logica PEX serve per evitare una doppia imposizione(in capo alla societ e in capo al socio), se compro azioni di societ in PARADISI FISCALI, sto comprando azioni di societ i cui redditi non sono stati tassati in capo alla societ. e non beni merce da cui mi

Quindi non avrebbe senso dare sulla plusvalenza che viene fuori dalla vendita della partecipazione un esenzione. Se detassasi la plusvalenza da partecipazione in societ in paradisi fiscali, concederei una doppia esenzione al socio, perch il reddito non stato tassato in capo alla societ del paradiso fiscale, e quindi se vendessi lazione realizzerei una plusvalenza che dovr essere tassata.

4. La societ, di cui si acquisisce la partecipazione, deve svolgere unattivit commerciale . N.B. Per farsi che la plusvalenza che viene fuori dalla vendita della partecipazione, sia detassata al 95% , i quattro requisiti enunciati, devono essere contemporaneamente rispettati, altrimenti se viene a mancare anche solo uno di essi, la PLUSVALENZA sar tassata integralmente (sar un delta dato dalla differenza tra corrispettivo di cessione costo acquisto del bene al netto degli ammortamenti) . E come se esistessero, nel nostro sistema fiscale, due regimi fiscali di circolazione delle partecipazioni. 1) a tassazione ordinaria)rilevanza fiscale 2) in esenzione dalla tassazione, i cui regimi dipendono dai requisiti dettati dal legislatore. Se non si rispettano, la plusvalenza cade in tassazione ordinaria, mentre se si rispettano tutti e quattro si entra in esenzione. Che succede sulle minusvalenze? Se cedo un bene strumentale, posso realizzare anche una minusvalenza (si verifica se vendo il bene strumentale ad un valore inferiore rispetto al valore fiscalmente riconosciuto) .Essa si determiner sempre per differenza tra Corrispettivo per cessione di bene (basso) e valore fiscalmente riconosciuto( sar un valore inferiore per) . Le minusvalenze non sono deducibili , risultano fiscalmente neutre.

Dove conviene mettersi nel regime di esenzione o nel regime a rilevanza fiscale ? Se mi metto nel regime PEX (di esenzione), va bene se faccio una plusvalenza dalla vendita della partecipazione, ma meno bene per le minusvalenze perch non le posso dedurre. Se mi metto nel regime a rilevanza fiscale,

la plusvalenza sar tassata, ma potr dedurre leventuale minusvalenza. Componenti reddito dimpresa

Le sopravvenienze sono delle componenti reddituali che si determinano per effetto di modifiche di operazioni gi contabilizzate prima. Quindi diciamo che io soggetto passivo contabilizzo una certa operazione, che in un certo modo pu variare o modificarsi nellesercizio successivo, quindi sopravvengono ad operazioni gi precedentemente contabilizzate e smentiscono la precedente contabilizzazione che avevamo dato, quindi sopravvengono ad una certa operazione che avevamo gi contabilizzato precedentemente. Le sopravvenienze si dividono in attive e passive: Sopravvenienze attive: sono le componenti positive del reddito, quindi se le modifiche o variazioni sulla contabilizzazione gi fornita, sono variazioni in positivo allora la sopravvenienza sar positiva, quindi la modifica sar in meglio cio positiva.es. (avevo dei costi iscritti in bilancio nellesercizio precedente, (si imputano per competenza), invece mi rendo conto alla rettifica che questi costi li avevo sovrastimati, allora iscrivo in bilancio una sopravvenienza attiva cio mi riduco un costo. Modifico allora un operazione che avevo gi contabilizzato, che in realt si tramuta in un costo minore che avevo gi sostenuto). Sopravvenienza passiva: sono le componenti negative del reddito, quindi se le modifiche o variazioni sulla contabilizzazione gi fornita, sono variazioni in negativo allora la sopravvenienza sar negativa, quindi la modifica sar in peggio cio negativa.es.(considero un ricavo su base contrattuale che un soggetto mi deve, ma siccome la prestazione o il lavoro non viene svolto come prestabilito dal contratto, il ricavo non mi viene retribuito. In questo caso mi sopravviene sulla contabilizzazione una modifica in negativo cd. Sopravvenienza passiva). Interessi Passivi sono delle componenti molto importanti per la determinazione del reddito dimpresa, in quanto le imprese hanno sempre fatto ricorso ai

debiti(muti,finanziamenti) e gli interessi passivi sono proprio gli interessi che una

societ paga per la contrazione di finanziamenti. Il legislatore ha sempre guardato tale categoria di ip con un certo sospetto, perch le imprese preferivano piuttosto che usare la loro liquidit, indebitarsi con finanziamenti in quanto gli i.p. diventano una componente del reddito cio un costo e quindi abbattono anche gli utili, e riducono di conseguenza il reddito dimpresa. Con la legge finanziaria del 2008 il sistema di deducibilit degli interessi passivi stato modificato e si passati dal precedente regime Thin Capitalization allattuale regime fiscale di DEDUCIBILITA LIMITATA degli interessi passivi. Entrambi i regimi prevedevano dei limiti agli int. pas. Quindi limpresa non pu indebitarsi a dismisura ma avr un limite alla deducibilit di questi interessi, questo comporta un aumento delle capitalizzazioni piuttosto che dellindebitamento il quale converrebbe maggiormente per le imprese. Il regime di thin capitalization limitava la deducibilit degli interessi passivi alle imprese che si facevano finanziare dai soci, perch molto spesso socio e societ guardando le proprie aliquote dove luna imposta il provento dellaltra, quindi dove uno paga e laltro guadagna in un rapporto di finanziamento, se chi deve pagare limposta ha un aliquota pi bassa del soggetto che deduce tutto sommato conviene creare questo flusso reddituale in quanto un soggetto paga laliquota del 27,5% (societ) mentre laltro paga unaliquota del 23%(socio), quindi vi un guadagno per entrambi le parti. La thin capitalization limitava la deducibilit ma soltanto quando il finanziatore era il socio e quando il finanziamento eccedeva una certa quantit del capitale sociale. Cio se il socio mi finanzia ed io mi indebito nei confronti del mio socio per una certa quantit che supera il mio capitale sociale, allora la normativa fiscale interveniva dicendo guarda questo un debito strano nei confronti del tuo socio cos venivano bloccati questi finanziamenti eccedenti il capitale sociale fatti dal socio nei confronti della societ, il motivo per cui la norma interveniva era quello di evitare eventuali arbitraggi tra deduzione in capo alla societ e tassazione in capo al socio(di solito si fa nei confronti di un socio estero).

Nel 2008 viene abolito il regime di thin capitalization, ed introdotto quello attuale che da un limite agli interessi passivi per evitare che le imprese si indebitino a dismisura. Il limite viene definito rispetto alla congruit degli interessi passivi rispetto a quelli attivi ed rispetto al suo ROL(risultato operativo lordo), cio la norma vuole trovare dei parametri di comodit degli interessi passivi deducibili, quindi la nuova norma si applica a tutti i tipi di finanziamento ed si basa allindividuazione di un parametro di congruit di questi i.p. Parametri di deducibilit (PLAFOND) 1) Sono deducibili per limpresa tutti gli interessi passivi fino allammontare degli interessi attivi che la societ possiede. 2) Gli interessi attivi non ci sono se sono stati per intero assorbiti dagli interessi passivi 3) ROL, cio posso dedurre gli interessi passivi per un ammontare corrispondente al 30 % del ROL. Gli int. Pas che non riesco a dedurmi nel periodo desercizio, li posso riportare in avanti, in attesa che avr un rol capiente o int. Attiv capienti da permetterci la deduzione, ma senza scadenza, cio gli int. Pas che non riesco a dedurmi nel periodo desercizio me li porto nei periodi successivi ma senza scadenza cio senza limiti temporali, quindi li porto a nuovo nei miei esercizi successivi senza limiti di tempo. Tale norma pensata per incentivare limpresa a capitalizzare ed a ridurre lindebitamento rendendolo meno conveniente. Ammortamento il costo dacquisizione del bene strumentale non viene dedotto nellesercizio in cui il bene stato acquisito, ma viene ripartito nei diversi esercizi in cui il bene strumentale sar utilizzato quindi lammortamento viene utilizzato per i beni ad utilit pluriennali.

Le quote di ammortamento si determinano facendo riferimento alla vita utile del bene, ai fini fiscali per evitare controversie su quali siano i termini di vita utile del bene, esse vengono fissate da un decreto ministeriale, cio il ministero delle finanze in relazione alla tipologie del bene mi dice qual la quota di ammortamento ed in quanti periodi dimposta ammortizzo il bene. Ammortamento Accelerato posso dedurre delle quote di ammortamento superiori a quelle derivanti dallapplicazione dei coefficienti ministeriali quindi alle quote di ammortamento ordinario, se per dimostro di aver utilizzato il bene in misura superiore a quella normale di settore es.(ciclo di lavorazione continuo cio le macchine lavorano in modo continuato senza interruzione, il bene essendo utilizzato di pi io posso aumentare la quota di ammortamento per cui mi prendo in deduzione un costo pi alto). Ammortamento Anticipato consisteva nel portarsi in deduzione una quota di costo superiore a quella derivante dallammortamento ordinario. Questa tipologia di ammortamento stata abolita dal legislatore. Sia ammortamento accelerato che quello ordinario dipendono dalluso del bene nel settore in cui questo viene utilizzato.

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