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Semiotica e pubblicit

Seconda parte

Paolo Peverini
ppeverini@luiss.it

Messaggio-destinatario
I testi pubblicitari possono essere (Volli 2003):

Pi o meno indirizzati a un target definito


Pi o meno intrusivi Pi o meno presenti allatto di vendita e di consumo Pi o meno locali

Pi o meno evitati dal destinatario


Pi o meno interattivi Soggetti a una lettura pi o meno veloce

I testi pubblicitari

Nel corso del tempo la semiotica ha ridefinito loggetto del proprio sguardo analitico, dallo studio dei segni si passati allo studio dei testi pubblicitari Come afferma Ugo Volli (2003, pp. 7-8) possibile avvicinarsi allo studio delle forme espressive della testualit pubblicitaria prendendo in considerazione alcuni parametri come la relazione tra messaggio e destinatario e la struttura interna dei testi

Organizzazione interna
I testi pubblicitari possono essere:

Pi o meno iconici Pi o meno verbali Pi o meno narrativi Pi o meno ludici Pi o meno pratici Pi o meno utopici

Il segno pubblicitario

Il circuito della comunicazione

Le filosofie pubblicitarie
Jean Marie Floch (1992) individua quattro grandi filosofie pubblicitarie

Pubblicit referenziale: fondata sulla messa in scena di una situazione realistica, sullesibizione del valore dellonest. Le caratteristiche sono una struttura narrativa forte che illustri gli effetti derivanti dalluso del prodotto, la mancanza di flashback, luso ridotto di slogan e aggettivi, limpiego di un linguaggio verbale argomentativo, concreto Pubblicit sostanziale: il prodotto viene messo in scena e reso desiderabile evidenziandone non le caratteristiche ma lestetica Pubblicit mitica: il prodotto viene proposto come un sogno, un oggetto del desiderio valorizzato tramite uno stile di vita ideale Pubblicit obliqua: utilizzo del paradosso, di un discorso indiretto non immediatamente percepibile. Questa pubblicit si indirizza a un target collaborativo che ama lironia, la citazione, il rovesciamento dei clich

Le forme non convenzionali

Nel corso degli ultimi anni si sono affermate strategie e forme espressive alternative che ricercano il contatto con il pubblico al di fuori degli spazi mediali canonici

Per fare presa su consumatori sempre pi assuefatti al linguaggio pubblicitario ladvertising assume forme alternative:

Imprevedibili performance teatrali nelle metropoli Adesivi mimetizzati negli spazi di uso comune Cortometraggi apparentemente amatoriali diffusi nel web

Bibliografia
A. Abruzzese, F. Colombo (a cura), Dizionario della pubblicit, Zanichelli, Bologna 1994
R. Barthes, Rhtorique de limage, in Communication, 4, pp. 40-52, 1982 R. Barthes, Elementi di semiologia, Torino, Einaudi 1966 C. Bianchi, Spot. Analisi semiotica dellaudiovisivo pubblicitario, Carocci, Roma 2005 V. Codeluppi, Il potere della marca, Bollati Bringhieri, Torino 1996 U. Eco, La struttura assente, Milano, Bompiani 1968

R. Eugeni, A. Fumagalli (a cura), Semiotica della pubblicit. Metodi, teorie, storie, Milano, ISU Universit Cattolica 1999
G. Fabris, La pubblicit. Teoria e prassi, Milano, Franco Angeli 1992 M. Ferraresi, Pubblicit e comunicazione, Roma, Carocci 2002 M. Ferraresi, La marca, Roma, Carocci 2003 J. M. Floch, Semiotica, marketing e comunicazione, Milano, Franco Angeli 1992 J. M. Floch, Identit visive, Milano, Franco Angeli, 1997

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U. Volli, Semiotica della pubblicit, Roma-Bari, Laterza 2003


S. Traini, Semiotica della comunicazione pubblicitaria, Milano, Bompiani 2008

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