You are on page 1of 9

La manipolazione del film come consumo creativo

Luscita del film ampiamente anticipata da spoiler, foto, rivelazioni, fughe di notizie, rumours. La proliferazione di rivelazioni e indiscrezioni avvolge il film prima del suo consumo effettivo Un tema centrale, connesso alle dinamiche di appropriazione simbolica del cinema, dei suoi linguaggi, delle sue narrazioni e dei suoi protagonisti, la memoria filmica, la costituzione di un archivio sterminato di clip, frammenti in cui il film viene condiviso e celebrato.

Con Youtube si assiste a una gemmazione del testo filmico, a una proliferazione di racconti, discorsi, frammenti di testo che si diramano da un tronco centrale, allargandosi talvolta a dismisura, fino a diventare essi stessi dei fenomeni mediali, attirando linteresse del sistema dellinformazione. Questi frammenti che si staccano dal testo originario sono vincolati ad esso ma al tempo stesso esibiscono una certa autonomia semiotica. Il film viene smontato e rimontato. Il valore simbolico del cinema viene costantemente ri-enunciato.

I soggetti coinvolti nei processi di riapertura del racconto cinematografico sono numerosi e possiedono competenze e interessi profondamente differenziati

Le pratiche che agiscono sulla forma del testo sono molteplici e variegate

Infine i prodotti di questa manipolazione sfuggono a qualsiasi classificazione, i confini che li distinguono sono spesso sfumati. La stabilit di queste forme espressive infatti sempre temporanea, aperta a nuove rielaborazioni.

Manipolare un testo cinematografico significa infatti riaprirne la forma, agire sullenunciato in maniera attiva, trasformare lo sguardo e il bagaglio di competenze dello spettatore in unazione creativa sul testo, spesso fondata sulle logiche del bricolage, su uno stile enunciativo che passa per la frattura e la ricomposizione dei frammenti di unopera di partenza

Gli obiettivi sono molteplici:


testimoniare in Rete apprezzamento o critica nei confronti di un film, di un regista, di un attore, di una sceneggiatura, agendo sul materiale cinematografico per argomentare la propria riflessione nei confronti di unaudience che si riconosce in un bagaglio di competenze e interessi comuni

manipolare a vari livelli la struttura di film di largo consumo o di produzioni indipendenti di culto per dimostrare una competenza sul piano professionale della regia o del montaggio
proporre

il rifacimento di alcune sequenze che occupano un posto di rilievo nelleconomia narrativa del racconto per dimostrare il proprio talento sul piano della recitazione.

Come afferma Henry Jenkins (2006, pp. 161-162), la nuova cultura partecipativa si forma al crocevia di tre tendenze: tecnologie e strumenti di tipo nuovo consentono ai consumatori di archiviare, commentare, appropriarsi e far ricircolare i contenuti dei media

una gamma di subculture promuove la produzione mediale fai-da-te, un discorso che d forma al modo in cui i consumatori utilizzano tali tecnologie

le tendenze economiche a favore dei conglomerati mediali orizzontali incoraggiano il flusso di immagini, idee e narrative che coprono una molteplicit di canali e assegnano modalit pi attive agli spettatori [...] Le audience interattive sono qualcosa di pi di unidea di marketing e qualcosa di meno della democrazia semiotica

Come ribadisce Lev Manovich (2010, p. 25), si tratta di riconoscere ed esplorare il peso culturale giocato dai software nei numerosi processi di produzione sempre pi fondati sulle pratiche del remix. Come lalfabeto, la matematica, il torchio tipografico, il motore a scoppio, lelettricit e i circuiti integrati, il software riadatta e rimodella, almeno potenzialmente, ogni cosa a cui si applica [] Quindi, si pu parlare della nostra societ come di una societ dei software e della nostra cultura come di una cultura dei software, perch oggi il software gioca un ruolo centrale nel plasmare sia gli elementi materiali sia molte delle strutture immateriali che insieme costituiscono la cultura

Questi contributi audiovisivi non si distribuiscono in maniera indiscriminata in Rete, ma proliferano intorno a produzioni cinematografiche di vasto richiamo, imposte allattenzione del pubblico e della critica per molteplici ragioni che riguardano il successo commerciale, la sperimentazione sul versante della regia o del montaggio, linnovazione tecnologica, loriginalit dello script, la presenza di attori di grande successo

Esistono dunque in Rete delle zone di concentrazione di queste pratiche della deformazione, aree in cui il discorso sociale sul cinema si condensa e al tempo stesso si allarga a partire dalla dissezione dellopera filmica fino alla dissoluzione della sua forma in una molteplicit di frammenti testuali.

Bibliografia
F. Casetti, M. Fanchi (a cura), Terre incognite. Lo spettatore e le nuove forme dellesperienza di visione del film, Carocci, Roma 2006. E.De Blasio, G. Gili, M. Hibberd, M. Sorice, La ricerca sullaudience, Hoepli, Milano 2007

E. De Blasio, P. Peverini (a cura), Open cinema. Scenari di visione cinematografica negli anni 10, Edizioni Ente dello Spettacolo, Roma 2010
L. De Giusti, L. (a cura), Immagini migranti. Forme intermediali del cinema nellera digitale,, Marsilio, Venezia 2008. N. Dusi, L. Spaziante, (a cura), Remix-Remake. Pratiche di replicabilit, Meltemi, Roma 2006 R. Eugeni, Semiotica dei media. Le forme dellesperienza, Carocci, Roma 2010

M. Giovagnoli, Cross-media, le nuove narrazioni, Apogeo, Milano 2009


H. Jenkins, Fan, blogger e videogamers. Lemergere delle culture partecipative nellera digitale, Franco Angeli, Milano 2008 L. Manovich, Software Culture, Olivares, Milano 2010 D.N. Rodowick, Il cinema nellera del virtuale, Olivares, Milano 2008 S. Sonvilla-Weiss, (ed.), Mashup Cultures, Springer, Wien 2010 C. Tryon, Reinventing Cinema, Movies in the Age of Media Convergence, Rutgers University Press, New Brunswick-New Jersey-London 2009

You might also like