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2. Davanti a una parola che inizia con
3. Davanti a una parola che inizia con una qualsiasi consonante (eccetto )accompagnata da
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4. Davanti a una gutturale accompagnata da:
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5. Quando due parole costituiscono un coppia fissa e la seconda parola ha laccento sulla prima sillaba, la congiunzione
br<[,w" rq,bo (Es 25,3) @s,k,w" bh'z" ma (Gn 24,35) bh'z"w> @s,k,
Il verbo ebraico
Il verbo ebraico si basa generalmente su tre consonanti radicali (ad es. btk) Si possono individuare due gruppi di verbi: 1) Verbi forti: che conservano le tre consonanti radicali in tutte le coniugazioni 2) Verbi deboli: che nel corso di coniugazione possono a volte perdere una o pi consonanti radicali (quando tra le radicali si trova una consonante quiescente yod, waw, he, alef o una consonante soggetta ad assimilazione - nun)
I verbi si dividono anche in: 1. Verbi attivi: che esprimono unazione 2. Verbi stativi: che esprimono uno stato. Il verbo ebraico indica principalmente laspetto dellazione che pu essere: 1. completa convenzionalmente indicata con il perfetto; coniugazione che possiede i suffissi pronominali aggiunte al tema 2. incompleta convenzionalmente indicata con l'imperfetto; coniugazione che possiede sia prefissi sia suffissi aggiunte al tema.
A tali aspetti si aggiungono nella coniugazione di ogni verbo: limperativo, linfinito, il participio. La qualit (attiva, passiva, riflessiva) dellazione (regolare, intensiva, causativa) viene espressa mediante sette forme verbali: 1. Qal forma base, esprime lazione elementare indicata nella radice (scrivere); 2. Nifal forma passiva o riflessiva del Qal (fu scritto); 3. Piel aspetto intensivo-attivo dellazione (scrivere con forza, incidere); 4. Pual forma passiva del Piel (fu inciso); 5. Hifil forma causativa attiva (far scrivere, dettare); 6. Hofal forma causativa passiva (essere dettato); 7. Hitpael aspetto riflessivo-intensivo (scriversi, corrispondere).
I nomi che designano le forme verbali (ad eccezione di Qal) provengono dal verbo l[;P' (egli fece); nelle recenti grammatiche viene spesso usato come paradigma il verbo lj;q' (egli uccise). Come prima studieremo il PERFETTO (qtal) della forma base QAL del verbo forte.
Osservazioni:
In ebraico, lordine tradizionale di un paradigma verbale comincia con la terza persona e procede fino alla prima. Nel perfetto, c una distinzione per genere nella forma della 3 e della 2 persona del singolare e della 2 persona plurale. Le altre forme, la 1 persona singolare e la 1 e la 3 persona plurale, non si diversificano a seconda del genere del soggetto.
bt;K' hb't.K'(
Wbt.K'( Wbt.K'(
scrissero
3f
2m
T'b.t;K'
scrivesti
tu (m.)
2f
T.b.t;K' yTib.t;K'
Le desinenze date nel paradigma costituiscono modello per quasi tutti i verbi nella lingua ebraica. Si incontreranno diverse variazioni nei temi (cio consonanti radicali prese insieme con le loro vocali) dei vari tipi di verbi, ma le desinenze in s stesse rimangono piuttosto costanti.
Il tema del verbo katab cambia a seconda del suffisso aggiunto: Davanti alle terminazioni non accentate -ta (2ms), -t (2fs), -ti (1s) e -nu (1pl) il tema rimane lo stesso come nella terza persona masc. sing: katabta, katabt, katabti, katabnu. Laggiunta delle terminazioni -ah (3fs) e -u (3pl), accentate e composte da una vocale, apre la sillaba finale del tema, con la riduzione della seconda vocale tematica a in (ka - t - bah; ka - t - bu).
Le terminazioni -tem e -ten sono sempre accentate. Per il fatto che iniziano con una consonante (una nuova sillaba), la seconda sillaba del tema rimane chiusa e immutata (k - tab - tem). La prima vocale tematica ridotta in .
Quando la consonante finale della radice la stessa di quella con cui comincia il suffisso, viene scritta solo una lettera, ma con il daghesh forte;
2. i verbi al perfetto che indicano una percezione, un atteggiamento o una disposizione del soggetto verso un oggetto possono essere tradotti con il presente indicativo:
3. i verbi che indicano stati mentali o fisici del soggetto e per questo non hanno un oggetto diretto, possono essere tradotti con il presente (essere + aggettivo):
sono vecchio (opp. sono diventato vecchio, sono invecchiato) 4. Raramente in prosa, ma pi frequentemente in poesia e nelle espressioni proverbiali, il perfetto usato per esprimere unattivit abituale senza uno specifico valore temporale e pu essere tradotto con il presente (scrivo).
Luomo ricord le parole.
Luomo scrisse la parola nel libro.
Si pu trovare il soggetto o qualche altro elemento prima del verbo, ma un tale ordine spesso condizionato da particolari relazioni tra diverse proposizioni o serve a porre lenfasi sullelemento che posizionato per primo:
Il verbo concorda in persona, numero e genere con il suo soggetto. I soggetti pronominali fanno parte della forma verbale stessa.
Non ricordai la parola.
Egli gli (a lui) diede la donna.
Egli la diede a lui come moglie. (oggetto diretto pronominale; oggetto indiretto pronominale)
Egli diede la donna alluomo. (oggetto diretto nominale; oggetto indiretto nominale)