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La combustione una reazione chimica il cui risultato il fuoco con
produzione di grandi quantit di energia sotto forma di calore e luce.
Il fenomeno pu essere rappresentato graficamente
dall'immagine di un triangolo i cui lati sono rispettivamente: il
comburente, il combustibile e la temperatura.
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COMBURENTE:
Generalmente l'ossigeno (O
2
) contenuto nell'aria che permette al
combustibile di bruciare.
COMBUSTIBILE:
E' la sostanza (solido, liquido o gas) in grado di bruciare.
TEMPERATURA:
E' la temperatura minima di infiammabilit di ciascun combustibile
che emetta vapori in quantit sufficiente da formare una miscela
incendiaria con il comburente.
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La definizione e la designazione delle classi di incendio viene fornita dalla
Norma EN 2.
I simboli letterali seguenti hanno lo scopo sia di classificare i fuochi di
diversa natura, sia di semplificare il linguaggio o la scrittura relativa a
questi fuochi.
CLASSE A
CLASSE B
CLASSE C
CLASSE D
CLASSE E
fuochi da materiali solidi, generalmente di natura
organica, la cui combustione avviene con
formazione di braci
fuochi da liquidi o solidi liquefatti
fuochi di gas
fuochi di metalli
fuochi da apparecchiature elettriche in tensione che
richiedono estinguenti dielettrici non conduttori

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La protezione ant incendio consiste nell'insieme delle misure
finalizzate alla riduzione dei danni conseguenti al verificarsi di
un incendio.

Gli interventi si suddividono in due categorie:

misure di protezione attiva
misure di protezione passiva

in relazione alla necessit o meno dell'intervento di un
operatore o dell'azionamento di un impianto.

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Barriere Antincendio:
isolamento dell'edificio;
distanze di sicurezza esterne ed interne;
muri tagliafuoco, schermi etc.
Strutture aventi caratteristiche di resistenza al fuoco commisurate
ai carichi d'incendio;
Materiali classificati per la reazione al fuoco;
Sistemi di ventilazione;
Sistema di vie d'uscita commisurate al massimo affollamento
ipotizzabile dell'ambiente di lavoro e alla pericolosit delle
lavorazioni.

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Pi specificatamente la resistenza al fuoco pu definirsi come l'attitudine di
un elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare:
stabilit R - attitudine di un elemento da costruzione a conservare la
resistenza meccanica sotto l'azione del fuoco
tenuta E - attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare ne
produrre, se sottoposto all'azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas
caldi sul lato non esposto al fuoco
isolamento termico I - attitudine di un elemento da costruzione a ridurre,
entro un dato limite, la trasmissione del calore

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con il simbolo REI si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un
determinato tempo, la stabilit, la tenuta e l'isolamento termico;

con il simbolo RE si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un
determinato tempo, la stabilit e la tenuta;

con il simbolo R si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un
determinato tempo, la stabilit.


Quindi in relazione ai requisiti degli elementi strutturali in termini di materiali da
costruzione utilizzati e spessori realizzati, essi vengono classificati da un numero che
esprime i minuti primi per i quali conservano le caratteristiche suindicate in funzione delle
lettere R, E o I .

R 60 R 90 R 120
RE 60 RE 90 RE 120
REI 60 REI 90 REI 120

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L'insieme delle misure di protezione che richiedono l'azione di un uomo o
l'azionamento di un impianto sono quelle finalizzate alla precoce rilevazione
dell'incendio, alla segnalazione e all'azione di spegnimento dello stesso.

Questo insieme costituito da:
estintori
lancia antincendio
rete idrica antincendio
impianti di rivelazione automatica d'incendio
impianti di spegnimento automatici
dispositivi di segnalazione e d'allarme
evacuatori di fumo e calore
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Le sostanze estinguenti pi utilizzate sono:
ACQUA
SCHIUMA
POLVERE
ANIDRIDE CARBONICA (CO
2
)
GAS NITROGENI AD ELEVATA PERCENTUALE
DI OSSIGENO (O
2
)

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Tipo di Incendio
Sostanze Estinguenti
ACQUA
GETTO
PIENO
ACQUA
GETTO
NEBULIZZAT
A
SCHIUM
A
POLVER
E
CO
2
Materiali comuni: legno, carta ecc.
Liquidi infiammabili non miscelabili
con lacqua: vernici, benzine, oli
lubrificanti ecc.
Liquidi infiammabili miscelabili con
lacqua: alcool, acido acetico ecc.
Sostanze Comburenti: Ossigeno,
nitrati, cloro ecc.
Sostanze reagenti con lacqua: Sodio,
Potassio, carburo di calcio
Gas Infiammabili: Idrogeno, metano,
etilene, acetilene, GPL ecc.
Apparecchiature Elettriche: motori
elettrici, gruppi elettrogeni cabine
elettriche.
Costruzioni Particolari:
apparecchiature delicate, tappeti di pregio
SI
NO
SI SI SI SI
SI SI SI
SI SI SI SI SI
SI SI
SI SI
SI SI
SI SI
SI
SI
NO
NO NO NO NO
NO NO NO
NO NO NO
NO NO NO
NO NO
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COLORAZIONE DEGLI ESTINTORI E DEI
RECIPIENTI CONTENENTI GAS COMPRESSI E LIQUEFATTI

Secondo il D.M.20.12.82 gli estintori devono essere verniciati di rosso
per evidenziare maggiormente questi presidi, che devono essere installati
in posizione facilmente accessibile e ben visibili.

Secondo la circolare del 2.2.57 del Min.dei Trasporti che sostituisce
lart.18 del D.M. 12.9.25 qui di seguito sono riportati i colori prescritti:
ROSSO IDROGENO B/N ARIA
ARANCIONE ACETILENE GRIGIO CO
2
BIANCO OSSIGENO NERO AZOTO
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MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI

Il DATORE DI LAVORO il responsabile dellefficienza dei prescritti
mezzi di protezione.
La norma tecnica UNI 9994 regolamenta tutte le attivit di manutenzione

In ogni caso necessario effettuare le seguenti azioni:
la sorveglianza, per garantire che i mezzi predisposti siano sempre
disponibili;
il controllo, per valutare periodicamente, in genere sul luogo di
installazione, lefficienza degli estintori. (D.P.R. 27.04.1955 n.547, art.34,
comma c);
la revisione, per accertare in officina specializzata con prove, a
scadenze pi lunghe rispetto a quelle del controllo, il mantenimento nel
tempo delle caratteristiche efficienza e sicurezza.
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EFFICACIA DEGLI ESTINTORI

Lefficacia di un estintore nello spegnere un focolaio di incendio data
dalla combinazione di diversi fattori:
TIPO DI ESTINTORE
QUANTITA ESTINGUENTE
TIPO DI FOCOLAIO
TIPO DI COMBUSTIBILE
FATTORI AMBIENTALI (Umidit, Areazione ecc. dei locali)
FORMAZIONE ADDETTI
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CAPACITA ESTINGUENTE

La capacit estinguente di un estintore riportata sulletichetta
dellestintore sottoforma di sigla, stabilita secondo prove di
omologazione normate.

Le sigle sono composte da un numero che affianca una lettera.

Il numero ci d la capacita estinguente rispetto alla Classe di fuoco

Es. 21A 69B C

Perch un estintore sia a norma di legge la sua capacit estinguente
non deve essere inferiore a 13A 89B


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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

TECNICA DI INTERVENTO - insieme di accorgimenti, dettati
dallesperienza e anche dal buon senso, che servono a rendere ottimale
unazione di estinzione, variabili a seconda del tipo di estintore usato.
REGOLE GENERALI






Attenersi alle istruzioni duso
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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Operare a giusta distanza

Distanza variabile entro i 3 e 10 a
seconda del tipo di estintore e
compatibilmente con lentit del
calore irradiato
Dirigere il getto alla base delle fiamme
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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Non attraversare le fiamme con il
getto

Cercare di spegnere le fiamme pi vicine per
aprirsi la strada per unazione in profondit
Prima erogazione a ventaglio
seconda erogazione in profondit
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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Non sprecare inutilmente la
sostanza estinguente

Operare sopra vento rispetto al
fuoco
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TIPI ESTINTORI

ESTINTORI IDRICI SCHIUMOGENI
ESTINTORI A POLVERE
ESTINTORI SCHIUMOGENI
ESTINTORI AD ANIDRIDE CARBONICA
NOVITA

Miscela di polveri a base di Bicarbonato
di sodio o di potassio o di solfato di
ammonio o fosfato di ammonio
Soluzione di acqua e sostanze
schiumogene miscelata con aria
Gas incolore, inodore, non nocivo per
concentrazioni < 22 %
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ESTINTORI A POLVERE

PER USARLO OCCORRE:

Disinserire la spinetta della valvola.

Dirigere l'erogatore verso il fuoco.

Abbassare con decisione la valvola di
apertura verso la maniglia di presa e
scaricare l'intero contenuto sul focolaio
MANOMETRO
DELLA
PRESSIONE
SPINETTA
VALVOLA DI
APERTURA
MANIGLIA
AZOTO
POLVERE
USCITA
EROGATORE
POLVERE
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ESTINTORI AD ANIDRIDE CARBONICA

Formula chimica CO
2

Stato Aggregazione Liquido-Gassoso
Peso CO2 liquida 0.910 Kg/litro
1 litro di CO
2
500 l di CO
2
gas
Pressione a 20 C 56.5 atm
Pressione a 30 C 73 atm
Temperatura Critica 31.01
C
Gittata utile 1.5 - 2.5 m.
A. Leva comando valvola erogatrice
B. Valvola sovrappressione e controllo
C. Tubo Pescante
D. Tubo erogatore
E. Valvola a molla erogatrice
F. CO2 gassosa propellente
G. CO2 liquida estinguente
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Consente di indirizzare un getto di
acqua sull'area dove si generato
l'incendio.

PER USARLA OCCORRE:
Svolgere completamente la manichetta

Connettere all'impianto.

Avvitare la lancia alla manichetta

Dirigere la lancia verso il fuoco

Aprire la valvola dell'impianto di
erogazione dell'acqua, facendo
attenzione a non subire il colpo dariete
dovuto alla pressione dellacqua
LANCIA
ANTINCENDIO
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Il Datore di lavoro tenuto ad adottare, fra le misure generali di
tutela dei lavoratori, misure di emergenza da attuare in caso di lotta
antincendio e misure di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo
grave e immediato.
Queste misure sono riassunte dal piano di emergenza.


D. Lgs. 626/1994
art. 4, comma 5, lettere h) e q)
art.12, comma 1, lettera d) ed e)
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Deriva dall'analisi degli eventi incidentali che si possono verificare, cio,
in sostanza, dalla valutazione di rischio richiesta dall'art. 4, comma 1 del
D. Lgs. 626/1994.
La valutazione del rischio evidenzia i pericoli e le situazioni da affrontare
in emergenza.
Il piano di emergenza deve stabilire esattamente le azioni da compiere
per mettere in sicurezza l'attivit e garantire l'esodo dei lavoratori e
dellutenza A seguito della redazione del piano di emergenza,
obbligatorio in forma scritta in aziende da 10 dipendenti in su, il datore
di lavoro deve provvedere alla nomina della squadra di emergenza
destinata ad attuare le procedure previste.
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Il datore di lavoro deve designare per iscritto i componenti della
squadra di emergenza, fra i lavoratori che presentano idonei
requisiti.

I LAVORATORI NON POSSONO RIFIUTARE LA DESIGNAZIONE

se non per un valido e giustificato motivo.
D.Lgs. 626/94 - art. 12 comma 3.
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Il numero di addetti di cui deve comporsi la squadra di emergenza
determinato dalla valutazione del rischio e dalle operazioni da
effettuarsi nel ristretto periodo dell'emergenza.
Una volta determinato il numero dei lavoratori che compongono la
squadra di emergenza, bisogner provvedere alla formazione degli
stessi.
La formazione dovr riguardare preferibilmente un numero di
lavoratori almeno doppio rispetto all'organico previsto per la
squadra, per tenere conto di eventuali ferie, malattie, ecc.
La squadra di emergenza deve essere sempre presente a pieno
organico in azienda, in quanto costituisce un presidio antincendio.
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Chiunque rilevi un principio di incendio o altre situazioni di pericolo
(fumo, scoppio, crollo, allagamento, ecc.) deve attuare la seguente
procedura:
avvertire il personale addetto alla gestione dellemergenza,
utilizzando i numeri di telefono indicati dalla apposita
cartellonistica, specificando:
1.la propria identit;
2.il luogo dellevento;
3.le caratteristiche del pericolo (incendio, fuga di gas, ecc.);
4.una valutazione, di massima, della gravit della situazione;
5.se si utilizza un apparecchio telefonico, dare il numero del telefono di
chiamata;
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Avvertire le persone che potrebbero
essere coinvolte dagli sviluppi
dellevento.
Se specificatamente addestrati ed a
conoscenza delle modalit duso degli
estintori, intervenire direttamente per
spegnere o circoscrivere i focolai
dincendio.
Non utilizzare le manichette
antincendio, il cui uso riservato al
personale della squadra antincendio
appositamente addestrato.
PER QUALUNQUE CASO DI
NECESSITA TELEFONARE AI NUMERI
SPECIFICATAMENTE SEGNALATI PER
LEMERGENZA
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Non farsi prendere dal panico.
Non gridare al fuoco.
Non correre.
Chiudere la porta del locale in cui si sta sviluppando lincendio.
Avvisare gli addetti della squadra antincendio.
Avvertire lUfficio Prevenzione e Protezione
Non attardarsi, n tornare indietro a raccogliere gli effetti personali.
Portarsi senza indugio alluscita di sicurezza pi prossima secondo le
istruzioni ricevute o seguendo le indicazioni predisposte.
Non usare gli ascensori.
In presenza di fumo camminare al centro del corridoio in posizione
abbassata, proteggendo le vie respiratorie con un fazzoletto
possibilmente umido.
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In presenza di fumo o fiamme opportuno:
Bagnare un fazzoletto e legarlo sulla bocca e sul naso, in modo da
proteggere per quanto possibile dal fumo le vie respiratorie.
Se necessario, avvolgere la testa con indumenti di lana pesanti (cappotti,
sciarpe pullover ecc. ) in modo da proteggere i capelli dalle fiamme.
Nel caso che le fiamme avvolgano una persona, indispensabile impedirle di
correre, farla distendere in terra e soffocare le fiamme con indumenti o altro.
Qualora risultasse impossibile percorrere le vie di uscita dal luogo in cui ci si
trova per impedimenti dovuti a fiamme, forte calore, fumo intenso, opportuno:
Restare nellambiente stesso.
Chiudere completamente le porte di accesso. Chiudere le fessure a filo del
pavimento con gli indumenti disponibili, mantenendo umido, ove possibile,
il lato interno della porta applicando su di essa indumenti bagnati.
Se non c fumo, tenere le finestre chiuse, per evitare che lafflusso daria
rafforzi lincendio che divampa allesterno.
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EVITARE DI ESSERE DI INTRALCIO ALLE SQUADRE
DI EMERGENZA
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COSA NON FARE
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FLASH-OVER o Ritorno di Fiamma

Un incendio in un locale chiuso se non dispone di un quantitativo di aria
sufficiente diventa latente; in pratica tutto il materiale presente nel
locale sottoposto alle temperature, potenzialmente incendiabile, ma
non brucia per assenza del comburente (OSSIGENO).
In tale situazione sono possibili due casi:
1.Non viene fornito ossigeno allincendio tutto il materiale
destinato a spegnersi per soffocamento ed a raffreddarsi

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