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CONCETTO DI RISCHIO

■ IL RISCHIO DERIVA DAL FATTO CHE IL


RENDIMENTO EFFETTIVO DI UN
INVESTIMENTO PUO’ ESSERE DIVERSO DAL
RENDIMENTO ATTESO.
■ TALE DIFFERENZA DIPENDE DA DIVERSE
CAUSE, ALCUNE DELLE QUALI SONO
SPECIFICHE DELL’INVESTIMENTO IN ESAME
(RISCHIO SPECIFICO DI UN PROGETTO O
RISCHIO SPECIFICO D’ IMPRESA) MENTRE
ALTRE SONO COMUNI A TUTTI GLI
INVESTIMENTI (RISCHIO-MERCATO O
RISCHIO SISTEMATICO)
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LE COMPONENTI DEL RISCHIO
■ Project specific risk: è il rischio specifico del progetto e riguarda i flussi di
cassa che il progetto può produrre. E’ possibile commettere errori di
previsione di detti flussi. Tale componente di rischio tende ad essere eliminato
da quelle aziende che effettuano numerosi investimenti simili.
■ Competitive risk: è il rischio di ottenere dal progetto flussi di cassa diversi da
quelli previsti a causa di azioni poste in essere dai concorrenti.
■ International risk: l’azienda si espone a tale rischio quando realizza attività
all’estero (rischio di cambio e rischio politico)
■ Industry specific risk: è composto a sua volta da tre componenti di rischio:
– Rischio tecnologia
– Rischio legge
– Rischio materie prime

■ Gli azionisti possono sottrarsi ai rischi suddetti diversificando il loro


portafoglio titoli.
■Il rischio sistematico, invece, che rappresenta l’ultima componente
del rischio, non è eliminabile nemmeno con una accorta diversificazione
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RISCHIO SISTEMATICO

■ Tale rischio è originato dalle variabili


macroeconomiche che hanno un impatto
su tutte le imprese e su tutti i progetti,
anche se in misura diversa.
■ Si tratta di una componente di rischio non
eliminabile.
■ Il rischio sistematico è misurato dal beta.
■ Il beta esprime la sensibilità del rendimento
di una azione ai movimenti del mercato.
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COMPONENTI DEL RISCHIO E POSSIBILE
GRADO DI CONTROLLO/ABBATTIMENTO

■ TIPO DI RISCHIO AZIENDA INVESTITORE

■ Project specific risk alto alto


■ Competitive risk basso alto
■ Industry specific risk possibile alto
■ International risk possibile alto
■ Systematic risk non possibile non possibile

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BETA
Rendimento
azione j, (%)

10,9

Rendimento del
10 mercato, (%)

Il rendimento dell’azione j varia in media l’1,09% per ogni


variazione dell’1% del mercato. Il beta è dunque 1,09.
Quando il mercato cresce dell’1%, l’azione j cresce dell’1,09%.
Quando il mercato diminuisce del 2%, l’azione j diminuisce del
2,18% (ossia 2 * 1,09). 5
VALORI DI BETA PER ALCUNE
AZIENDE MULTINAZIONALI
■ AT&T 0,76
■ BM SQUIBB 0,80
■ DIGITAL 1,30
■ EXXON 0,67
■ FORD 1,30
■ MC DONALD 1,07
■ MC GRAW 1,32
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La diversificazione elimina il rischio specifico

SQM del RISCHIO


portafoglio SPECIFICO

RISCHIO
SISTEMATICO

15 Numero
titoli
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IPOTESI DI BASE DEL CAPM
■ IL RISCHIO VIENE VALUTATO DA UN OPERATORE
BEN DIVERSIFICATO
■ NON ESISTONO COSTI DI TRANSAZIONE
■ NON ESISTONO LIMITI MINIMI DI INVESTIMENTO
■ IL MERCATO E’ EFFICIENTE PER CUI NON ESISTONO
ATTIVITA SOPRAVALUTATE O SOTTOVALUTATE
■ NELLA REALTA’ LE ULTIME TRE IPOTESI NON SONO
DEL TUTTO VERIFICATE PER CUI NON SI PUO’
SEMPRE ARRIVARE AD UNA DIVERSIFICAZIONE
EFFICIENTE
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CAPM

Rj = i + (Rm – i) × ßj

Premio
generico per il Rischio
Tasso sistematico
rischio
free risk
azionario

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RM - i
■ Rm – i con segno negativo non è
concepibile.
■ Se in certi periodi si presenta, occorre
procedere con una forzatura per “riportarlo”
a valori positivi.

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esempio
Rm i (Rm – i)

USA 6% 3% 3%

Italia 2% 7% -5%

(Rm-i)ITA = (Rm-i)USA + Premio inefficienza del mercato


Premio inefficienza del mercato = Rend.titolo USA con
stesso rating del titolo free risk italiano – i americano
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esempio
■ Ipotizziamo che in USA un titolo con lo
stesso rating dei titoli di stato italiani sia
pari al 4,5%.
■ Premio ineff.mercato = 4,5% - 3% = 1,5%
■ Sapendo che:
■ (Rm-i)ITA = (Rm-i)USA + Premio inefficienza del mercato
■ (Rm – i) ITA = (6 – 3) + 1,5 = 4,5%

■ Rj = 7% + (4,5%)* ßj
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