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INTRODUZIONE ALL’ECONOMIA POLITICA

‫وقف طفل صغير أمام والدته و هو يرتعش‬ ‫‪‬‬


‫من قسوة البرد في أحد أيام شتاء ‪ ،1929‬و‬
‫سألها ببراءة‪ :‬لماذا ل تدفئين المنزل يا أمي؟‬
‫قالت الم‪ :‬لنه ل يوجد لدينا فحم يا ولدي‪.‬‬
‫فسألها الطفل‪ :‬ولماذا ل يوجد فحم بالمنزل؟‬
‫أجابت الم‪ :‬لن والدك متعطل عن العمل‪ .‬و‬
‫عاد البن يسألها‪ :‬و لماذا يتعطل أبي عن‬
‫العمل؟ قالت الم‪ :‬لنه يوجد فحم كثير‬
‫بالسواق يا ولدي‪.‬‬
Per scoprire l’utilità di tali indicatori è utile
porsi le seguenti domande:
 Come facciamo a sapere se
un’economia va bene o no?
 Cos’è la crisi e quando possiamo dire
che c’è?
 Cosa è la bilancia commerciale?
 Come tutto ciò può influire sulla nostra
vista e sul nostro lavoro?
Pil ⇒ Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è il
valore complessivo dei beni e servizi prodotti
all'interno di un Paese in un anno e destinati
ad usi finali.

 Pil – Misura del valore della produzione di beni


e servizi
 Beni e servizi → scambiati sul mercato
→ Offerta ⇔ Domanda
 Il Pil è scomponibile sia dal lato dell’offerta che
dal lato della domanda
 La somma C+I+G ⇒ spesa in beni e
servizi da parte dei residenti (spesa
nazionale)
 Per calcolare la domanda totale di beni e
servizi nazionali (= domanda di beni e
servizi prodotti nell’economia) bisogna
considerare che:
 alcuni beni prodotti all’interno sono ceduti
all’estero (esportazioni)
 alcuni beni prodotti all’estero sono acquistati
nell’economia (importazioni)
 La domanda aggregata di beni nazionali (Z) è
dunque pari a:
Z= C+I+G+X-Q

 Altre grandezze rilevanti sono infine:


 Disavanzo Commerciale  NX=X-Q
Differenza fra importazioni ed esportazioni
 Disavanzo pubblico  D=G-T
Differenza fra spesa pubblica ed entrate dello
Stato
 Tecnicamente siamo in crisi quando il
PIL di una nazione segna variazioni
negative per tre trimestri consecutivi.
 Un PIL che va male significa che si
riducono i posti di lavoro => si fermano i
salari => si riducono i consumi => si
riduce il gettito fiscale => aumenta il
deficit.
 Insomma si ferma l’economia fino ad un
certo punto. Ma come si può fermare
questo ciclo?
 Durante la crisi le aspettative dei privati tendono a peggiorare e perciò
tendono a consumare di meno ed investire di meno, mentre i risparmi
aumentano (dispersione della ricchezza).
 Spetta solo allo stato dare una svolta all’economia mediante:
 La politica fiscale => Meno tasse => più reddito disponibile => più
consumo.
 Deficit spending => Aumentare la spesa pubblica per stimolare la
domanda aggregata.
 Alimentare le aspettative tramite i mass media (continuare a dire che il
peggio è alle spalle anche se non è vero!!).
 Abbassare il tasso degli interessi per incentivare gli investimenti.
 …… Ci sono tante cose che si possono fare l’importante è non stare a
guardare.
 C’è una teoria che lega l’andamento congiunturale del PIL al
tasso di disoccupazione, e si chiama la legge di Okun, questa
legge dice simplicemente che: “Se il Pil diminuisce di due punti
percentuali rispetto alle possibilità di crescita di lungo termine, la
disoccupazione è destinata, dopo qualche mese, ad aumentare di
un punto percentuale”

 E così, se il Pil dell’Italia scende di 5 punti in un anno e dato che


la crescita di lungo periodo dell’economia italiana è all’1 per cento
annuo, a causa della crisi, la disoccupazione in Italia deve salire
di circa tre punti. Se, prima della crisi, siamo partiti dal 6 per
cento di tasso di disoccupazione, sulla base della legge di Okun,
possiamo aspettarci che la brutta botta subita dal Pil italiano nel
2009 finirà per tradursi in una disoccupazione non lontana dal 9
per cento in questi primi mesi del 2010.

 Ciò che vediamo oggi è il manifestarsi della legge di Okun.


 Dal 1996 ad oggi, i salari in italia sono cresciuti (al
netto dell’inflazione) solo dello 0,6%. Ma perché?
 E’ semplice: un PIL più alto significa una nazione più
ricca e quindi salari più alti (a parità di popolazione
all’aumentare del PIL cresce anche il PIL pro-
capite).
 La regola del 70: se prendiamo 70 diviso il tasso di
crescita del PIL troviamo quanti anni ci servono per
raddoppiarlo, per esempio:
 Il PIL italiano cresce in media del 1%, quindi ci
vogliono 70 anni per raddoppiare il PIL pro capite e
quindi anche in qualche misura i salari.
 IL PIL cinese cresce in media del 10% quindi ai
cinesi bastano 7 anni per farlo.
 Le cause delle variazioni delle esportazioni
nette (X-M) sono tre:
 Una variazione delle preferenze per i beni
di importazione.
 Un aumento del reddito rispetto ai redditi
degli altri paesi.
 Un aumento dei prezzi interni rispetto a
quelli esteri, causato o dall’apprezzamento
della valuta nazionale o da un più alto
tasso di inflazione nel paese in questione
rispetto all’estero.
Il Pil e le sue componenti durante la Grande Recessione

Questo era durante la crisi (metà 2008-metà 2009), Ma ora che il peggio è
passato (come si dice)?
Il Pil e le sue componenti durante il terzo trimestre 2009

In tutti i casi, la ripresa in Italia, se ci sarà, sarà trainata dalle esportazioni e


non certo dalla domanda interna. Ma può essere diversamente in
un’economia globale?

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