pp.12ss Ragionare e giudicare criticamente vuol dire
non ispirarsi al principio di una Ragione forte,
ma utilizzare i principi e gli strumenti di una umana ragionevolezza situata, relativa e fallibile, che pu condurci a comparare fatti e azioni, situazioni e progetti e aiutarci a pensarne di diversi e migliori
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
La critica non il luogo in cui si utilizzano e
producono certezze, ma una forma culturale,
una attitudine e stile mentale, che anticipa, precede, dispone le operazioni di giudizio
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
Allimmagine potente di una critica
impersonalmente connotata, finalizzata alla
separazione di vero e falso, va sostituita linterpretazione della critica come atteggiamento morale e politico del soggetto
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
Foucault, Quest-ce que la
critique?
la critica designa il movimento attraverso il
quale il soggetto si riconosce il diritto di interrogare la verit nei suoi effetti di potere e il potere nei suoi discorsi di verit La critica assume la forma di unesperienza propriamente pratica, in situazione, nella quale si rende possibile concepire lesercizio umano della libert, sottraendosi a canoni, principi o valori universali cos come ad ogni rigidit metodologica. Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una pedagogia critica
La critica desiderio e ricerca di verit, non
possesso di essa ma aspirazione; essa
quindi pratica e non compimento (Fadda) Se lo spazio della critica essenzialmente lo spazio interrogante, la critica anche crisi per lineluttabilit della scelta che ogni giudizio comporta e che implica dubbio, rischio, lacerazione, incertezza.
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
Proprio perch condizione della scelta e del
giudizio oculati, la critica anche il luogo
primo di esercizio della libert intesa non come illusione di totale indipendenza ma come consapevolezza della natura e del carattere di tutto ci che costituisce per noi condizionamento.
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
Il pensiero critico ha come sua fondamentale
caratteristica limpegno a ripensare
costantemente le teorie e le pratiche, mettendosi sempre e da capo in gioco, sempre di nuovo in discussione, non adagiandosi mai sui risultati raggiunti, non aspirando mai ad esiti definitivi
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
Si tratta di sottoporre ad analisi critica i
modelli universalizzanti, astratti, riduttivi dei
saperi oggettivi i quali, se per un verso consentono di sfuggire alla variet, alla contingenza e al cambiamento, inevitabilmente escludono quanto della realt antropologica risulta ad essi irriducibile e di individuare altre forme di pensiero e di conoscenza atte a coprire i luoghi inaccessibili a quei modelli. Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una pedagogia critica
Rita Fadda, pp. 17ss
La radice del termine , dal verbo ,
io giudico, ne dichiara la funzione: criticare
giudicare, ma anche scegliere a ragion veduta. La critica prende corpo solo quando ci siamo di fronte ad un oggetto da esplorare ed essa consiste, in primo luogo, in unoperazione negativa che quella di togliere lapparenza, senza di cui non ci dato coglierlo oltre la sua immediata datit. La critica non pu stare laddove c un oggetto che si presenta come immediatamente noto, risolto, concluso. Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una pedagogia critica
Criticare non constatare, n riprodurre
La conoscenza scientifica ci consente di
produrre giudizi tendenzialmente adeguati e
non arbitrari
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
La critica anche crisi perch giudizio aperto,
indagine provvisoria, avanzamento ma anche
cammino a ritroso, e spesso il cammino a ritroso consente di avanzare E rischio perch presuppone la scelta: il termine critica rimanda alla congettura, al calcolo, al confronto, al discernimento, ma tutto ci non indirizza verso un sistema generale di regole, che fungono da garanzie, proprio in quanto permangono gli elementi di scelta e dunque di arbitrio. Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una pedagogia critica
In quanto luogo della scelta e del giudizio
oculato, la critica anche il luogo primo di
esercizio della libert, libert non come illusione di totale indipendenza, ma come consapevolezza dei condizionamenti, come sospetto, come luogo privilegiato per mettere a nudo, intuire, riconoscere la natura e il carattere di ci che ci condiziona.
Tratto da: Colicchi E., a cura di, Per una
pedagogia critica
Esercizio della libert non si traduce in
assenza di vincoli, ma in assunzione di
responsabilit, obbligo anche morale di assumere consapevolezza di tutto ci che nel nostro teorizzare, nelle nostre scelte pratiche ci condiziona e occasione di ricerca e di messa a nudo della natura e del carattere di tali condizionamenti.