Consistenza fluida Trasparenza e assenza di colore Compatibilità con i pigmenti all’applicazione (viscosità) Mantiene le proprietà ottiche del Stabilità alla luce (assenza di All’essicazione mantiene il pigmento, esaltandone proprietà reazioni di fotolisi e di reazioni pigmento senza separare le fasi cromatiche ed estetiche fotochimiche)
Proprietà filmogene: capacità di Stabilità degli agenti chimici
formare un film resistente ed ambientali (Es: H2O e O2) elastico che aderisca al supporto TECNICHE PITTORICHE
• TEMPERA: Pittura medievale e rinascimentale su tavola o tela, si utilizzavano leganti
proteici (uovo, colla, caseina, latte) o polisaccaridi (gomme vegetali) dispersi in acqua. • OLIO: Pittura Nord Europea o Fiamminga nel XIII secolo, Italiana nel XV secolo, si utilizzavano oli siccativi. • MISTA: Appartengono ai periodi di transizione, in cui oli, tempere e resine venivano miscelati fra di loro, si fa riferimento alla tempere grasse. LA PITTURA NELLA PREISTORIA DAL PALEOLITICO… All’inizio gli uomini preistorici non utilizzavano pennelli per dipingere, bensì si servivano delle mani sporcate con sangue animale oppure spruzzando il colore dalla bocca per ricavare semplici impronte delle mani.
Simulazione della tecnica dello spruzzo (impronte di mani)
…AL NEOLITICO • Soltanto successivamente si cominciarono ad usare ramoscelli carbonizzati o punte acuminate per delineare i contorni del soggetto artistico, spesso costituito da figure di animali cacciati (cervi, tori, cavalli ecc...). • Queste forme venivano poi colorate con diversi pigmenti: ocra, ocra rossa, bruni e nero carbone (materiali facilmente reperibili)
Simulazione delle tecniche del dipinto paleolitico
PITTURA RINASCIMENTALE LE BOTTEGHE • All’epoca i pittori non usavano lavorare da soli, anzi avevano vere e proprie botteghe con molti collaboratori. • I ragazzi giovani (dai 9 ai 13 anni) macinavano i minerali da cui estraevano i pigmenti, mentre i più grandi si esercitavano a disegnare le sagome
-Creazione del colore
TEMPERA ROSSO D’UOVO: LA PIU’ DIFFUSA
PROPRIETA’: A differenza degli oli hanno minore
Ottiche tendenza ad ingiallire grazie a diverse proteine Elastiche Meccaniche di Resistenza Di Coesione Creano un’ emulsione fra la soluzione acquosa colloidale della componente proteica e un insieme di oli e grassi animali
Gli emulsionanti stabilizzano la soluzione
UN IMPORTANTE EMULSIONANTE: LA LECITINA La struttura della lecitina ne spiega le proprietà
La lecitina ha doppia natura (idrofila e
idrofobica) forma micelle che aiutano i liquidi a combinarsi in un miscuglio -Micelle stabile IMPRIMITURA • Con questa fase viene preparato opportunamente il supporto del dipinto (in legno rivestito di tela). • Si utilizza una miscela di colla animale e di gesso. COLLE ANIMALI COLLE: (il termine colla viene usato come • Le colle sono leganti proteici che sinonimo di adesivo) vengono estratti dalle parti cartilaginee Colla d’ossa o da pelli animali Colla di pesce Colla di coniglio • Proteina principale nelle colle animali è Colla di pelle il collagene
• Proteina fibrosa con funzione
strutturale STRUTTURA DEL COLLAGENE
Le fibre di collagene hanno una
struttura ad alfa-elica che si uniscono a gruppi di tre unità tenute insieme da legami idrogeno con effetto stabilizzante. DENATURAZIONE DEL COLLAGENE Le fibre si separano nelle singole catene e si disperdono casualmente nel liquido. Con il raffreddamento o l’evaporazione dell’acqua, le catene tendono a riassemblarsi nella struttura originale; per questo, durante la preparazione, é importante mantenere la soluzione in temperatura. PREPARAZIONE DELLA COLLA La colla va messa in un pentolino, ricoperta di acqua tiepida o fredda e lasciata a riposare per un periodo di tempo piuttosto lungo (dalle 12 alle 18 ore). In tal modo la colla si gonfia e si ammorbidisce. A questo punto la si mette in cottura, a bagnomaria, scaldando a circa 50-55 °C; questa fase dura dai 20 ai 30 minuti durante i quali bisogna mescolare il prodotto. La cottura termina quando la colla assume la consistenza e la fluidità del miele. DISEGNO E TECNICA DELLO SPOLVERO • Il disegno viene opportunamente preparato su carta e successivamente viene riportato su tela con una serie di buchi ottenuti con un punteruolo che seguono il più precisamente possibile il tracciato del disegno. In un secondo tempo, attraverso l’impiego di un tampone realizzato con un tessuto a trama larga chiuso a sacchetto e contenente polvere di carbone finissima, il tracciato del disegno viene riportato sulla tela (tecnica dello spolvero). I vari puntini neri vengono poi uniti con il carboncino a costituire il profilo preciso del disegno che ora è pronto per la somministrazione del colore. PITTORI • I più esperti molte volte potevano dipingere insieme al capobottega con pennelli e colori distribuiti in ciotole. • Ogni ciotola conteneva un colore diverso e spesso i pittori erano in grado di riconoscere un colore attraverso il nome assegnato, per derivazione. PRODUZIONE INDUSTRIALE DEI COLORI NUOVI MATERIALI ARTISTICI • Con l’avvento della rivoluzione industriale gli artisti non sono più obbligati a prodursi i colori da soli. • A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, vengono prodotte infinite varietà di colori, già pronti per l’uso, venduti in tubetti di stagno. • Disporre di colori pronti all’uso e facilmente trasportabili, induce gli artisti ad operare en plein air, giungendo con l’impressionismo a raffigurare non più la natura, ma le sensazioni cromatiche e luminose che il pittore percepisce di fronte a essa. • Oggi si usano materiali diversi e innovativi (colori acrilici, plastica, polistirolo, smalti industriali e oggetti di uso comune); ma anche la luce e le tecniche digitali diventeranno mezzi espressivi importanti dell’arte contemporanea. Cambiano anche i supporti: le facciate degli edifici urbani diventano enormi tele dove poter dipingere con vernici compresse in bombolette spray che hanno permesso la nascita della nuova corrente artistica definita Street art. Made by Simone Suriano, Martina Carella, Mattia Fenoglio III E