You are on page 1of 41

Lo stato liquido è uno stato di

aggregazione con caratteristiche


intermedie tra quelle dello stato
gassoso (altamente disordinato) e
quelle dello stato solido
(altamente ordinato).
Lo stato liquido
- I liquidi hanno un volume proprio ma non hanno forma propria
- presentano ordine a “corto raggio” e disordine a “lungo raggio”
- hanno, di solito, densità minore (di poco) rispetto ai solidi
- sono poco comprimibili
- si espandono (di poco) per innalzamento della temperatura
- diffondono (lentamente) l’uno nell’altro
- sono isotropi: presentano proprietà fisiche uguali in tutte le direzioni
- presentano una viscosità (resistenza al flusso) che dipende dalla
massa molare e dalla forma delle molecole costituenti
- tendono ad assumere la minore area superficiale possibile
- bagnano la superficie con cui sono messi a contatto, quando le
forze di coesione intermolecolari sono minori di quelle di
adesione (interazione con la superficie); non bagnano le superfici,
quando le forze di coesione sono maggiori di quelle di adesione.
Tensione superficiale

Tensione superficiale: energia che bisogna spendere per


aumentare la superficie di un liquido di una quantità
unitaria (J/m2). Diminuisce all’aumentare di T.

La
moneta
non
affonda

Alcuni insetti sfruttano la tensione


superficiale per camminare sull’acqua
La goccia diventa sferica
CAPILLARITA’

La capillarità è l'insieme di fenomeni dovuti alle


interazioni fra le molecole di un liquido e un solido sulla
loro superficie di separazione.
Si manifesta sulla superficie del liquido in contatto col
solido che può presentarsi sollevata (nel caso
dell'acqua) o infossata (nel caso del mercurio) rispetto
al resto della superficie. Le forze che si manifestano
sono la coesione, l'adesione e la tensione superficiale.
Il nome deriva dal fatto che il fenomeno è
particolarmente evidente nei tubi sottili di sezione
paragonabile a quella di un capello.
CAPILLARITA’
La capillarità è un fenomeno che permette all'acqua di salire in tubicini molto
sottili. Questo fenomeno è spiegato dall'esistenza di forze di attrazione tra le
molecole dell'acqua e le pareti del tubicino. In un tubo capillare, il numero di
molecole dell'acqua a contatto con il vetro è molto piu' grande, quindi
prevalgono le forze di adesione sulle forze di coesione.
l'elevata intensità delle forze di
coesione del liquido costringe il
livello nel capillare sotto il pelo
libero dell'acqua
L'uomo ha sfruttato il fenomeno della capillarita' nella
carta assorbente, nello stoppino dei lumi a petrolio e dei
fornellini ad alcool.
La conoscenza del fenomeno ha portato l'uomo a
risolvere alcuni problemi ad esso legati: le vecchie
costruzioni con le pareti di mattoni che poggiano
direttamente sul terreno, possono essere molto umide a
causa dei numerosi pori capillari esistenti nei mattoni.
Basta allora tagliare i muri tutto intorno alla costruzione e
inserire un foglio isolante di catrame che impedirà la
salita dell'acqua.
La capacità delle carte assorbenti di raccogliere
acqua è la manifestazione del fenomeno della
capillarità. L'animazione mostra come un foglio di
carta assorbente, del tipo di quelle confezionate in
rotoli da cucina, riesca ad asciugare un piano
bagnato.
Il fenomeno della capillarità si può sfruttare per colorare
i fiori: immergendo lo stelo di un fiore in una soluzione
di colorante, questo risale per capillarità lungo il gambo
fino a raggiungere i petali, colorandoli.
All'interno del tronco delle piante ci sono degli stretti
canali, xilema (con un diametro che può variare tra 0.05
e 0.50 mm), formati da cellule vuote perché morte,
impilate in modo da formare una lunga colonna: l'acqua
sale al loro interno, risalendo - quindi in senso contrario
alla forza di gravità - fino ad un'altezza massima di circa
30 cm (per uno xilema di 0.05 mm).
Evaporazione e tensione di vapore
In un liquido non tutte le molecole hanno la stessa energia
cinetica
evaporazione
condensazione

molecole in grado di evaporare (dalla superficie)


Entalpia molare di evaporazione (Hvap)

Energia che occorre fornire a una mole di liquido perché evapori alla
temperatura di ebollizione normale (kJ/mol o Kcal/mol)
Processo endotermico (H > 0)

Entalpie molari
di
vaporizzazione
all temp. di
ebollizione
normale

Condensazione: conversione di un vapore in un liquido


Hcond = -Hvap
Processo esotermico (H < 0)
Tensione di Vapore verso
Tensione di vapore
Temperatura ↓
pressione del vapore in
equilibrio col suo liquido
l'animazione mostra l'aumento della pressione della fase
gassosa con la temperatura al di sotto della temperatura
critica.
La tensione di vapore dipende dalla natura del liquido e dalla T:
 H vap / RT
P  K e

Quando un liquido evapora in presenza di altri gas, la pressione della


fase gassosa risultante è la somma delle pressioni parziali dei
diversi gas (es. acqua che evapora all’aria: Pgas= Pgas aria + PH2O).
Ebollizione di un liquido
Ebollizione e tensione di vapore
Se si aumenta il riscaldamento di un liquido in ebollizione,
aumenta la velocità con cui il liquido bolle ma non la T di
ebollizione
La T di ebollizione aumenta e diminuisce rispettivamente
con l’aumentare e con il diminuire della pressione esterna

Distillazione a pressione ridotta: molti prodotti alimentari vengono


concentrati facendo evaporare l’acqua a bassa pressione (P= 9,2 torr,
Teb = 10°C), per evitare la degradazione termica di tali prodotti.
La pressione esercitata dalla fase gassosa (vapore) in equilibrio
con il solido si chiama tensione di vapore del solido e dipende
dalla T

su b

P  Ke RT

H sub  entalpia molare di sublimazione


H sub  H fus  H vap
Diagrammi di stato
Condizioni di T e P alle quali sono presenti le varie fasi di un sistema e le condizioni
alle quali si hanno i passaggi di fase
Diagramma di stato dell’acqua
Diagramma delle fasi dell’acqua E
E

Punto triplo 0.01°C e 4,56 torr (A). Punto critico 374°C 1,66x 105 torr
(218 atm) (E) 5
Liofilizzazione

Alimento congelato posto sotto vuoto a P<4,56
torr.
Il ghiaccio sublima e l’alimento si disidrata a t<
di quelle necessarie per l’evaporazione.
L’alimento si mantiene inalterato (per sapore e
proprietà organolettiche) e torna allo stato
originario per addizione di acqua.
DIAGRAMMA DI STATO DELLA CO2

Punto triplo di CO2  5.1 atm e -58°C


A 1atm l’anidride carbonica solida (ghiaccio secco) sublima senza
fondere e negli estintori è tenuta allo stato liquido a P> 5.1 atm
Estintori a CO2
Al momento dell'apertura della bombola, il liquido
trovandosi all'aperto, istantaneamente evapora in parte,
provocando un brusco abbassamento di temperatura (-79
°C) tale da solidificare l'altra parte in una massa gelida e
leggera detta "neve carbonica" o "ghiaccio secco".

Per questo abbassamento di temperatura, le parti


metalliche dell'estintore divengono freddissime e
pericolose: possono ustionare la pelle se vengono
toccate, perciò si consiglia di fare sempre molta
attenzione e di reggere l'estintore solo dalla maniglia e dal
cono diffusore.
La neve carbonica, adagiandosi sui corpi che bruciano, si
trasforma rapidamente in gas sottraendo una certa
quantità di calore; il gas, che è più pesante dell'aria,
circonda i corpi infiammabili, provoca un abbassamento
della concentrazione di ossigeno, e spegne il fuoco per
soffocamento.
Negli estintori coinvolti tutti e tre gli stati di aggregazione
Fluidi supercritici
Hanno proprietà intermedie fra un gas ed un liquido

- -
Un fluido si dice essere in uno stato supercritico (e si dice fluido
supercritico) quando si trova in condizioni di temperatura
superiore alla temperatura critica e pressione superiore alla
pressione critica. In queste condizioni le proprietà del fluido sono in
parte analoghe a quelle di un liquido (ad esempio la densità) ed in
parte simili e quelle di un gas (ad esempio la viscosità).
In termini generali i fluidi supercritici hanno proprietà intermedie a
quelle di un gas e un liquido. In aggiunta, non esiste tensione
superficiale in un fluido supercritico, data l'inesistenza di legami
liquido/gas.
Una delle più importanti proprietà è quella della solubilità di un
materiale nel fluido. In un fluido supercritico la solubilità tende ad
incrementare con la densità del fluido (a temperatura costante).
Dal momento che la densità aumenta con la pressione, la solubilità
quindi tende ad aumentare con la pressione.
I fluidi supercritici hanno densità e potere solvatante
analogo ai liquidi, ma hanno elevata diffusività dei
soluti e bassa viscosità che induce un elevato
trasferimento di massa e riduzione del tempo di
estrazione. La densità dei fluidi supercritici e il loro
potere solvente può essere modificato cambiando P
e T applicate.
CO2 è il fluido supercritico più usato ed ha il
vantaggio di non essere tossica, non infiammabile,
di essere chimicamente inerte, a basso costo, di
essere eliminata dal campione per semplice
decompressione e avere una temperatura critica
bassa (31°) che permette l’uso con componenti
termolabili.
I vantaggi dell'estrazione con fluidi supercritici (rispetto
all'estrazione con liquidi) risiedono soprattutto nella rapidità
dell'operazione, date le basse viscosità ed alta diffusività dei
supercritici. Le estrazioni possono essere rese selettive
controllando la densità del mezzo ed il materiale estratto è
facilmente recuperato abbassando la pressione, permettendo
al fluido supercritico di ritornare alla fase gassosa ed
evaporare, lasciando poche tracce di solvente.
Questa è una tecnica utilizzata largamente nel
decaffeinare i chicchi non tostati del caffè, nell'estrazione
di luppolo per la produzione di birra e la produzione di olii
essenziali e prodotti farmaceutici derivati da vegetali.

You might also like