Professional Documents
Culture Documents
La
moneta
non
affonda
Energia che occorre fornire a una mole di liquido perché evapori alla
temperatura di ebollizione normale (kJ/mol o Kcal/mol)
Processo endotermico (H > 0)
Entalpie molari
di
vaporizzazione
all temp. di
ebollizione
normale
su b
P Ke RT
Punto triplo 0.01°C e 4,56 torr (A). Punto critico 374°C 1,66x 105 torr
(218 atm) (E) 5
Liofilizzazione
Alimento congelato posto sotto vuoto a P<4,56
torr.
Il ghiaccio sublima e l’alimento si disidrata a t<
di quelle necessarie per l’evaporazione.
L’alimento si mantiene inalterato (per sapore e
proprietà organolettiche) e torna allo stato
originario per addizione di acqua.
DIAGRAMMA DI STATO DELLA CO2
- -
Un fluido si dice essere in uno stato supercritico (e si dice fluido
supercritico) quando si trova in condizioni di temperatura
superiore alla temperatura critica e pressione superiore alla
pressione critica. In queste condizioni le proprietà del fluido sono in
parte analoghe a quelle di un liquido (ad esempio la densità) ed in
parte simili e quelle di un gas (ad esempio la viscosità).
In termini generali i fluidi supercritici hanno proprietà intermedie a
quelle di un gas e un liquido. In aggiunta, non esiste tensione
superficiale in un fluido supercritico, data l'inesistenza di legami
liquido/gas.
Una delle più importanti proprietà è quella della solubilità di un
materiale nel fluido. In un fluido supercritico la solubilità tende ad
incrementare con la densità del fluido (a temperatura costante).
Dal momento che la densità aumenta con la pressione, la solubilità
quindi tende ad aumentare con la pressione.
I fluidi supercritici hanno densità e potere solvatante
analogo ai liquidi, ma hanno elevata diffusività dei
soluti e bassa viscosità che induce un elevato
trasferimento di massa e riduzione del tempo di
estrazione. La densità dei fluidi supercritici e il loro
potere solvente può essere modificato cambiando P
e T applicate.
CO2 è il fluido supercritico più usato ed ha il
vantaggio di non essere tossica, non infiammabile,
di essere chimicamente inerte, a basso costo, di
essere eliminata dal campione per semplice
decompressione e avere una temperatura critica
bassa (31°) che permette l’uso con componenti
termolabili.
I vantaggi dell'estrazione con fluidi supercritici (rispetto
all'estrazione con liquidi) risiedono soprattutto nella rapidità
dell'operazione, date le basse viscosità ed alta diffusività dei
supercritici. Le estrazioni possono essere rese selettive
controllando la densità del mezzo ed il materiale estratto è
facilmente recuperato abbassando la pressione, permettendo
al fluido supercritico di ritornare alla fase gassosa ed
evaporare, lasciando poche tracce di solvente.
Questa è una tecnica utilizzata largamente nel
decaffeinare i chicchi non tostati del caffè, nell'estrazione
di luppolo per la produzione di birra e la produzione di olii
essenziali e prodotti farmaceutici derivati da vegetali.