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Comportamento dei Gas Perfetti

•Le leggi dei gas


•Il gas perfetto
•Temperatura assoluta
•Equazione di stato
•Teoria cinetica dei gas
•I gas reali
Stati d’aggregazione della materia

SOLIDO: LIQUIDO: GASSOSO:


Forma e volume Forma del Forma e volume
propri. recipiente in cui è del recipiente in
contenuto, ma cui è contenuto.
volume proprio.

Parametri di stato
Volume: in m3, oppure (non ufficialmente) in L
Massa: in kg, oppure in mol
Pressione: in N m-2 = Pa, oppure in atm
Temperatura: in K, oppure (non ufficialmente) in °C
Gli stadi di aggregazione
C` e` quindi un crescendo di energia cinetica delle particelle con l`aumento della
temperatura Man mano che aumenta l`energia queste da ferme si muovono piu`
velocemente attorno ai loro siti di legame. Cambiano via via di stato di aggregazione
aumentando la distanza tra di loro, finche` non iniziano a staccarsi le sub-particelle
atomiche, che a livelli energie ancora piu` elevate si disgregano nelle loro costituenti.
Liquidi e aeriformi
• Allo stato liquido la materia e` un fluido il cui volume è costante a temperatura e pressione costanti.
• Nello stato liquido l'energia delle particelle è più elevata che nello stato solido, gli spazi intermolecolari sono pero`
ancora molto ridotti rispetto allo stato gassoso , motivo per il quale un liquido e`poco comprimibile, presentando
in genere una densità di poco inferiore a quella del solido
• Esse  non sono legate saldamente e, pur non potendo allontanarsi come nello stato aeriforme, scivolano le une
sulle altre rompendo legami tra loro e formandone di nuovi in continuazione, adattandosi alla forma del recipiente :
questo movimento si identifica con l`agitazione termica. Tali forze possono, inoltre, essere di diversa natura.
• le molecole costituiscono la superficie del liquido sono invece adiacenti a un numero di molecole minori e quelle
che hanno un'energia cinetica più elevata possono passare dalla massa liquida all'atmosfera soprastante,
trasformandosi cioè in vapore. Ne deriva che tutti i liquidi, anche a temperature largamente inferiori al loro punto
di ebollizione, presentano una tendenza più o meno spiccata a evaporare: tale tendenza aumenta con la
temperatura perché con questa aumenta l'energia cinetica delle molecole. Dal vapore che viene così a formarsi al
disopra della superficie liquida, le molecole presentano una certa tendenza a ritornare nella massa liquida. A ogni
temperatura viene così a stabilirsi un equilibrio nel quale si uguagliano il numero di molecole di liquido che, in un
certo istante, evaporano e il numero di molecole che contemporaneamente condensano, ossia ritornano dallo
stato gassoso a quello liquido. La pressione del vapore del liquido, in queste condizioni, prende il nome di
tensione di vapore del liquido stesso e aumenta con la temperatura in ragione logaritmica.
• L'evaporazione di un liquido è rallentata, in presenza di altri gas, dalla collisione delle molecole che tendono a
passare allo stato di vapore con molecole degli altri gas (N2, O2, etc., se si tratta idi ara). Se invece, mediante una
pompa, si fa il vuoto, l'evaporazione è piu` veloce.
• Inoltre nei liquidi come in tutti i fluidi, la liberta` di movimento delle particelle fa si che la pressione esercitata da
esse sia uguale in tutte le direzioni, secondo la a noi nota legge di Stevino.
GAS
Non hanno né forma né volume propri. Sono facilmente
comprimibili.
Sono in genere gassose le sostanze costituite da
molecole piccole e di basso peso molecolare.

H2 N2 O2 F2 Cl2

He Ne Ar

CO CO2 NO2 SO2 CH4


PROPRIETA’ DEI GAS
Lo stato gassoso può essere considerato come
lo stato fisico che la materia assume
quando le particelle,
con forze di attrazione molto deboli,
sono libere di muoversi in condizioni di elevato disordine.
disordine

Poiché le particelle si trovano distanti tra loro,


la materia allo stato gassoso presenta
una densità inferiore
rispetto a quella che ha allo stato liquido e allo stato solido.
PROPRIETA’ DEI GAS
Tutti i gas hanno caratteristiche comuni
e il loro comportamento non dipende dal tipo di sostanza,
ma dalle condizioni sperimentali.
sperimentali

• Non hanno forma propria:


propria un gas assume sempre la forma del
contenitore che lo contiene e che occupa per intero
• Possono espandersi:
espandersi il volume di un gas aumenta
se aumenta il volume del suo contenitore
• Possono essere compressi:
compressi il volume di un gas diminuisce
se diminuisce il volume del suo contenitore
• Sono completamente miscibili:
miscibili due gas diversi
nello stesso contenitore si mescolano completamemte….
l’aria è una miscela formata da numerose sostanze gassose .
PROPRIETA’ DEI GAS
Sebbene i gas normalmente risultino invisibili

Gli esperimenti mostrano che 4 variabili


dette GRANDEZZE DI STATO
(di cui solo 3 indipendenti)
sono sufficienti a descrivere completamente
il comportamento di un gas.

Pressione (p)
Volume (V)
Temperatura (T)
Numero di particelle (n)
PRESSIONE DEI GAS
Nei gas le particelle non sono legate,
legate
ma si muovono in modo caotico
grazie all’energia di cui dispongono,
urtandosi ripetutamente
tra loro e contro le pareti del recipiente.

L’urto di una singola particella,


date le sue piccole dimensioni,
non ha un effetto apprezzabile,
ma la somma
degli urti di miliardi di particelle
genererà su ogni unità di superficie
una forza,
forza
il cui effetto macroscopico
è proprio la pressione.
PRESSIONE DEI GAS
La pressione p
è data dal rapporto tra la forza F,
che agisce perpendicolarmente sulla superficie,
e l’area s della superficie stessa.

L'unità di misura della


pressione nel S.I. è il
pascal (Pa), pari a un
newton (N) per metro
quadrato (m2).
1 Pa = 1N / m2
Leggi empiriche dei gas

Le proprietà dei gas dipendono in maniera semplice da P T V


e n. Quando due di queste grandezze sono costanti esiste
una relazione semplice fra le altre due. Tali relazioni furono
scoperte tra la metà del 1600 e del 1800 e sono note come
leggi empiriche dei gas.

Legge di Boyle
Leggi di Gay-Lussac
Legge di Avogadro
Le trasformazioni dei gas

Una massa di gas viene racchiusa


in un recipiente munito di pistone
scorrevole.
Se conosciamo la pressione, il
volume e la temperatura allora lo
stato del gas è perfettamente
noto.
Si dice che gas subisce una trasformazione
Ogni volta che passa da uno stato iniziale caratterizzato dai
valori p1 , V1 , t1 ad uno stato finale caratterizzato dai nuovi
valori p2 , V2 , t2
La legge di Boyle
Supponiamo di premere lentamente
lo stantuffo. Se la temperatura del
gas si mantiene costante, la sua
pressione cresce sempre di più.
Ma se la temperatura si mantiene
costante allora il gas subisce una
trasformazione isoterma.
ISOTERMA = temperatura costante

Intorno al 1650 due fisici, separatamente, (Boyle e Mariotte)


formularono la seguente legge:
Se la temperatura di una data massa di gas viene mantenuta
costante, il volume V varia in modo inversamente
proporzionale alla pressione p.
Generalizzando le sue osservazioni nel 1660 Boyle formulò una legge fisica
rappresentabile matematicamente come PV=K

In una trasformazione isoterma (a


temperatura costante) il volume
di una quantità di gas varia in
modo inversamente proporzionale
alla pressione

P V
100 8
200 4
400 2

GAS 14
GRAFICO DELLA LEGGE DI BOYLE

La legge di Boyle
può essere anche rappresentata
graficamente
riportando,
per ogni temperatura T,
sulle ascisse
di un sistema di assi cartesiani
i valori dei volumi V
e sulle ordinate
quelli delle relative pressioni p.
Si ottiene una curva,
detta ISOTERMA di BOYLE,
BOYLE rappresentata
da un ramo di iperbole equilatera.
La prima legge di Gay-Lussac
detta anche legge di Charles
Se riscaldiamo il gas con la fiamma, la temperatura del gas aumenta, il
volume aumenta ma la pressione resta costante perché la pressione che
contrasta il gas è dovuta al peso del pistone e dei pesetti che si trovano sul
pistone stesso.

Si definisce trasformazione isobara


una trasformazione durante la
quale la pressione del gas rimane
costante.
ISOBARA = stessa pressione

La prima legge di Gay-Lussac afferma che il volume del gas varia con una legge
lineare espressa dalla formula
Vt  V0 (1  α  t)
Vt= volume alla temperatura t
V0= volume alla temperatura di 0°C
 = coefficiente di dilatazione termica a volume costante (=1/273,16 C)
t = temperatura in °C
La legge di Charles e Guy
Lussac costituisce di fatto la
legge della dilatazione termica
dei gas

A pressione sufficientemente bassa per qualsiasi gas le


rette si intersecano tutte in un unico punto sull’asse delle
ascisse.
Questo punto corrisponde a – 273,15°C
Ciò implica che a t=-273,15°C V=0.
Questo però non è possibile perché i gas liquefano prima.
La seconda legge di Gay-Lussac
Blocchiamo il pistone con una vite in modo che non si possa
spostare.
Se riscaldiamo il gas con la fiamma, la temperatura del gas
aumenta, il volume è costretto a restare costante mentre la
pressione aumenta.

Si definisce trasformazione isocora


una trasformazione durante la quale
il volume del gas rimane costante.
ISOCORA = stesso spazio, cioè stesso
volume

La seconda legge di Gay-Lussac afferma che la pressione del gas varia con una
legge lineare espressa dalla formula
p t  p 0 (1    t)
pt= pressione alla temperatura t
p0= pressione alla temperatura di 0°C
 = coefficiente di dilatazione termica =a pressione costante (1/273,16 C)
t = temperatura in °C
SCALA KELVIN DI TEMPERATURA
Dato che tutti i grafici
delle leggi di Charles e Gay-Lussac
intersecano l’asse delle temperature
a -273.15°C,
73.15°C
Lord Kelvin
propose di usare questo valore
come zero
di una scala assoluta di temperature:
la scala Kelvin.
Kelvin
0 Kelvin (0 K) è la temperatura
dove il volume di un gas è nullo,
e cessa ogni movimento molecolare.
1 K = 1 °C

19
Vediamo adesso, con alcuni passaggi matematici, che forma assume la legge di
Charles e Guy Lussac, se la temperatura viene espressa in Kelvin.

1 1
V  V0 [1  t] t  (T -273) V  V0 [1  (T -273)]
273 273

T -273 T 273 V0T V0


V  V0 (1  ) V  V0 (1  - ) V V T
273 273 273 273 273

Poiché V0, e 273 sono delle costanti,


anche il loro rapporto è costante
V0
273
K V  KT
Nella legge di Charles e Guy Lussac quindi delle quattro variabili di stato (n, P, V,
T), n e P vengono tenute costanti, mentre il volume varia in funzione della
temperatura. (K ha significato di costante)
GAS 20
Legge di Avogadro
Nel 1808 Gay-Lussac dopo alcuni esperimenti concluse che per reazioni in
fase gassosa, alla stessa pressione e temperatura, i rapporti di volume dei
reagenti sono espressi da numeri interi

2 H2 (g) + O2(g)  2 H2O(g)

2 volumi 1 volume 2 volumi


Nel 1811 Avogadro interpretò questi risultati in quella che oggi è nota come
la legge di Avogadro:

Volumi uguali di qualsiasi gas, nelle stesse condizioni di


temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di
molecole
Una mole di ogni gas contiene lo stesso numero di molecole (il numero di
Avogadro = 6,0221023) e per tale legge deve occupare lo stesso volume ad
una certa temperatura e pressione.
Il volume di una mole di gas è chiamato volume molare Vm e a 0°C ed 1 atm di
pressione vale 22,4 L/mol (dipende quindi da T e P ma non dalla natura del
gas).

Le condizioni di 0°C ed 1 atm di pressione sono spesso dette condizioni di


temperatura e pressione standard (STP). (vale solo per i gas).
EQUAZIONE DI STATO DEI GAS IDEALI
Riassumiamo
– V  1/P; legge di Boyle
– V  T; legge di Charles – Gay Lussac
– V  n; legge di Avogadro

Le tre leggi hanno il limite


di prendere in considerazione due variabili alla volta…

Possiamo combinare queste relazioni


ed ottenere una unica legge:

V  nT/p  pV = nRT
23 R = Costante universale dei Gas
Si può ricavare il valore della costante R considerando le
condizioni standard

P 1,00 atm L atm


R  Vm   22,4 L/mol   0,0821
T 273 K K mol

Se moltiplichiamo entrambi i membri per n (le moli di gas)

T T
Vm  R  per n n Vm  n R 
P P
V
da cui

P V nRT
LEGGE DEI GAS IDEALI
Problema:
Un gas ha un volume di 785 L a 21°C. Quale è il suo
volume a 28°C?

Vf Vi Vi
 Vf   Tf
Tf Ti Ti

Vi=785 L Ti=21 + 273= 294 K

Vf= ? Tf=28 + 273= 301 K

Vi 301 K
Vf   Tf  785 L   804 L
Ti 294 K
Applicazioni della legge dei gas ideali

Note tre delle quantità P, V T, n si calcola la quarta usando


la formula PV=n R T

Problema: Quanti grammi di O2 ci sono in una bombola di


50,0 L a 21°C se la pressione è 15,7 atm?
P= 15,7 atm V= 50,0 L T= 21+273 = 294 K n = ?

PV 15,7 atm  50,0 L


n   32,5 mol
RT 0,0821 L atm/(K mol)  294 K

massa O2 = 32,5 mol  32,0 g/mol = 1,04  103 g


Il modello particellare del gas ideale
Come sappiamo, le leggi descrivono i fenomeni ed i modelli li spiegano

Per spiegare il comportamento dei gas, descritto dalle leggi già affrontate, è stato
elaborato un modello generale, il modello particellare del gas ideale, secondo
cui tutti i gas ideali, indipendentemente dalla loro natura chimica, presentano le
seguenti caratteristiche:

•Le particelle del gas si muovono a grande velocità in tutte le direzioni dello
spazio e la velocità è proporzionale alla temperatura.

•Le particelle sono puntiformi ed hanno quindi volume trascurabile rispetto a


quello del recipiente che le contiene.

•Tra le particelle non esistono forze né attrattive, né repulsive.

•Le particelle si urtano tra loro, ed urtano le pareti del recipiente, in modo
perfettamente elastico, ossia senza accelerare né rallentare. La frequenza degli
urti sulle pareti determina la pressione del gas.
GAS 27
In realtà i gas reali non rispettano rigorosamente il modello: le particelle non
sono infatti puntiformi, ma hanno dimensioni finite, anche se piccolissime; tra di
loro si esercitano forze attrattive o repulsive, anche se infinitesime.

Tuttavia tanto più vi si approssimano quanto più sono rarefatti (a bassa


pressione) e lontani dalla temperatura di liquefazione, per i gas, o di
condensazione, per i vapori; ovvero quanto più sono distanti dalla transizione tra
stato aeriforme e stato liquido

GAS 28
Analizziamo ora le leggi dei gas alla luce del modello particellare

Legge di Charles e Guy Lussac: se la temperatura aumenta, aumenta anche la


velocità delle particelle di gas; per continuare ad urtare con la stessa frequenza le
pareti del recipiente, mantenendo costante la pressione, esse hanno quindi
bisogno di più spazio. Se il gas non è contenuto in un recipiente rigido, tenderà ad
occupare uno spazio maggiore, cioè a dilatarsi.

Legge di Guy Lussac: un aumento di temperatura del gas determina un aumento


della velocità delle particelle; se lo spazio disponibile non può cambiare, gli urti
contro le pareti sono più violenti e frequenti e si ha un aumento della pressione.

Legge di Boyle: a temperatura costante la velocità delle particelle non varia, se


riduco il volume riduco lo spazio a loro disposizione ed aumenta quindi la
frequenza degli urti con le pareti del recipiente, provocando un aumento della
pressione. Viceversa accadrà invece se il volume aumenta.

GAS 29
Esiste anche un modo più rigoroso di ricavare l’equazione di stato dei gas
perfetti dalle leggi dei gas, attraverso il procedimento di seguito descritto

Consideriamo una mole di gas a condizioni standard, ovvero:


P0 = 1 atmosfera t = 0°C e quindi V0 = 22,4 L

A temperatura costante portiamo la pressione da P0 a P, per la legge di Boyle il


volume varierà da V0 a V0’, cosicché risulti: V0’ P = V0 P0 (1).

t
A pressione costante portiamo poi la temperatura da 0°C a
V  V (1 
0
'
)
t; per la legge di Charles otteniamo quindi che: 273

V0 P0 V0 P0 t
Essendo però per la (1) V0'  Risulta che V (1  )
P P 273
Trasformiamo ora la temperatura da Celsius in Kelvin e quindi otteniamo:
t = T- 273
GAS 30
t T -273.15 T 273 T
L’espressione (1  ) diventa 1 ( )  1  
273 273.15 273 273 273

V0 P0 Ponendo V0 P0
PV  RT
Otteniamo
E dunque PV  T  R
273 poi 273 infine

Generalizzando per un numero n di moli


otteniamo l’equazione di stato dei gas perfetti PV  nRT
R assume valori diversi a seconda delle unità di misura usate V0 P0
R
per misurare volume e pressione nella relazione 273

Se i volumi si misurano in litri e le pressioni in 22.4 L 1 atm


 0.082
atmosfere l’espressione diventa: 273
GAS 31
Nel Sistema Internazionale, ove i volumi si
misurano in m3 e le pressioni in Pascal, 0, 0224m3 1, 013 105 Pa
ricordando che 1L=10-3 m3 e 1atm=1,013  8,31
105 Pa, l’espressione diventa: 273

Non è necessario ricordare a memoria tutte le leggi dei gas poiché PV


esse sono collegate tra loro all’interno dell’equazione di stato dei  Rn
gas perfetti, che possiamo scrivere come segue T

Consideriamo ora un certo quantitativo di gas che in una trasformazione passa da


uno stato 1 (caratterizzato da P1 V1 T1) ad uno stato 2 (caratterizzato da P2 V2 T2)

Le grandezze caratterizzanti i due stati PV PV


sono allora collegate dalla seguente
1 1
 2 2
relazione, essendo n ed R sempre costanti T1 T2

GAS 32
Legge di Dalton
(pressioni parziali)
• Immaginiamo di mescolare m gas diversi, che
non interagiscano chimicamente fra loro, in un
contenitore di volume V
• Sia pk la pressione parziale del gas k-esimo,
cioè la pressione che il gas eserciterebbe in
assenza degli altri gas
• La legge stabilisce che la pressione risultante
del miscuglio è la somma delle pressioni
m
parziali:
p   pk
k1
Legge di Dalton
• Questa legge può essere dimostrata
semplicemente nel caso del gas ideale,
partendo dal dato sperimentale che la
pressione risulta uguale a: RT
m
p 
V k1
nk

• Ricordando la definizione di pressione


parziale, abbiamo:
m m
RT
p    n k   pk
k1 V k1
Esercizi
Un recipiente di 5 litri contiene 42 g di ossigeno alla temperatura
ambientale di 19°C. Calcolare la pressione del gas.

Svolgimento
La formula da applicare è l’inversa che si ricava dalla equazione di
stato: nRT
pV  nRT p
V
La massa molare dell’ossigeno è:
32 g/mol pertanto n= 42g / 32 (g/mol) = 1,3125 mol
Il volume è di 5 litri = 0,005 m3
T = 19 °C + 273,16 = 292,16 K
nRT 1,3125mol  8,314 J (mol  K )  292,16 K
p  3
 637617Pa
V 0,005m
Esercizi autoapprendimento
Quante moli di molecole sono contenute in 84,06 g di azoto?

Durante una trasformazione isobara un gas occupa un volume di 6


litri alla temperatura di 100 K. Ricavare il volume che il gas occuperà
ad una temperatura tripla.

Un quantitativo di gas occupa un volume di 3 litri alla pressione di


200 000 Pa. Se il gas è alla temperatura di 23°C qual è il numero di
moli di gas?

8 g di elio occupano un volume di 3,5 litri alla pressione di 800 000


Pa. Ricavare la temperatura del gas.
La teoria cinetica dei gas.
Brevi cenni
La teoria cinetica dei gas è quella parte della Meccanica che si
propone di descrivere il comportamento dei gas perfetti analizzando
il movimento casuale delle molecole e applicando ad esse le leggi
della Dinamica di Newton.

Le molecole vengono considerate punti materiali, privi di


dimensione, ma dotati di massa ed in continuo movimento, con
velocità v all’interno del recipiente che contiene il gas.
La teoria cinetica dei gas
Secondo questa ipotesi
- il volume proprio di ciascuna molecola è trascurabile rispetto
all’intero volume occupato dal gas;
- le forze molecolari sono trascurabili, cioè le molecole di gas non
sono soggette a forze di attrazione o repulsione tra di loro;
-Nel loro moto disordinato le molecole urtano spesso contro le pareti
del recipiente, ma gli urti sono completamente elastici, cioè la
velocità delle molecole dopo l’urto cambia verso ma non intensità.

In base a questo modello, la pressione p di un gas contenuto in un


qualsiasi recipiente, è dovuta agli urti che le molecole del gas
compiono contro le pareti del recipiente stesso.

In realtà le molecole possiedono valori di velocità differenti, per cui si


va a considerare una velocità media, detta velocità quadratica media.
v12  v22  ....  v N2
vqm 
N
Pressione
Si consideri un gas con N molecole, ognuna di massa m, rinchiuse in un contenitore cubico
di volume V. Si supponga che una molecola collida con la parete del contenitore
perpendicolare all'asse delle coordinate x e rimbalzi nella direzione opposta con uguale
velocità (urto elastico). Dunque la quantità di moto persa dalla particella e ceduta alla parete
è data da -2mvx dove vx è la componente x della velocità iniziale della molecola.
Tra un urto e il successivo contro la stessa parete la molecola percorre 2 volte la distanza l
tra le pareti, ovvero 2l =vx∆t , con un numero di urti al secondo n = vx/2l
La variazione della quantità di moto totale in un secondo è ∆Q= -n 2mvx .
∆Q= -(vx/2l)2mvx = mv2x /l . Dalla teoria sull’impulso la variazione della quantità di moto in
un secondo è uguale alla forza esercitata sulla particella dalla parete. Quindi per il III
principio la forza esercitata dalle molecole sulle pareti è

Fx=
ossia la somma delle forze secondo x di tutte le molecole di gas nel contenitore.
Ragionando in modo analogo per gli altri assi dal momento che le molecole si muovono di
moto casuale in tutte le direzioni e poichè

per ogni particella, l'espressione della forza media totale diventa


Pressione 2
vrms è la radice quadratica media della velocità del gas. Pertanto la pressione, la forza per
unità di superficie, è uguale a

dove A è l'area della parete. Perciò, se consideriamo che l'area della sezione del
contenitore moltiplicata per la lunghezza è il volume, si ottiene l'espressione

dove V è il volume. Inoltre, siccome Nm è la massa totale del gas e massa diviso volume è
densità

dove ρ è la densità del gas.


Il risultato è interessante e significativo perché mette in relazione la pressione, proprietà
macroscopica, all'energia cinetica media di ciascuna molecola (1/2 mvrms2), proprietà
microscopica.
Si noti che il prodotto tra pressione e volume è semplicemente i due-terzi dell'energia
cinetica totale.
Energia Cinetica
ricordando la formula del ponendo mvrms2 = 2Km Notiamo che sia R che NA sono
calcolo della pressione costanti fisiche, quindi anche il
possiamo allora portare V a loro rapporto sarà una
sinistra, ottenendo l'equazione costante. Questa è la Costante
Per calcolare l'energia di Boltzmann, indicata con kB,
cinetica, spostiamo Km a
che ha valore uguale a 1,381 ×
sinistra; 10-23 J/K.
Quindi la formula dell'energia
Per l'equazione di stato dei
cinetica di un gas perfetto
gas perfetti, sappiamo che
così facendo ci rendiamo monoatomico è
conto che sono in relazione tra
PV = nRT loro due valori molto
importanti, n (numero di moli
dove R è la Costante del gas del gas), e N (numero di
molecole del gas), legati tra Questa formula, come quella
perfetto, pari a 8,3143 J/(mol ×
loro dalla formula N = n × NA. precedente per la pressione,
K), e n è il numero di moli del
NA è il Numero di Avogadro, mette in relazione una
gas. A questo punto possiamo
grandezza microscopica come
equiparare le due equazioni, e una costante che indica la
l'energia cinetica delle particelle
ci risulterà quantità di atomi o molecole in
di gas e una grandezza
una mole di sostanza, ed è
macroscopica come la loro
uguale a 6,022 × 10-23 mol-1. Di
temperatura. La relazione tra
conseguenza, se N/n = NA,
esse è la prova che la
temperatura è data
dall'agitazione termica delle
La teoria cinetica dei gas
Questa è una importante conclusione che ci permette di chiarire
meglio i concetti di calore e di temperatura, per tutti i corpi.

Il calore è un trasferimento di energia che determina un aumento


dell’energia cinetica delle molecole del corpo che lo assorbe e
quindi un aumento della temperatura.
Una perdita di calore comporta invece una diminuzione dell’energia
cinetica delle molecole.
I Gas Reali
 I gas reali non sempre si comportano idealmente,
specialmente a basse temperature e alte pressioni
 I motivi di questa deviazione dall’idealità vanno
ricercati in due fatti:
 Gli atomi e le molecole hanno un volume finito, anche allo
zero assoluto
 Le molecole interagiscono fra loro
 Una manifestazione di ciò è il fenomeno del
cambiamento di fase

© Dario Bressanini
Gas reali

p  Nella figura, il piano p,V è


stato suddiviso in diverse
regioni a seconda delle fasi
gas presenti
 Al di sotto dell’isoterma
liquido critica, il gas è detto, più
propriamente, vapore
invece che gas
vapore +
liquido
vapore
v
Equazione di Van der Waals
 È utile avere una equazione di stato approssimata
che mi descriva i gas reali
 Varie equazioni, più o meno empiriche, sono state
sviluppate.
 La più nota è stata ideata da Van der Waals, nella
sua tesi di Laurea
J. van der Waals,
1837-1923,
Premio Nobel 1910.

© Dario Bressanini
Equazione di Van der Waals
 Partiamo dall’equazione dei gas ideali pV = nRT
 Le molecole a corta distanza si respingono, quindi il
volume accessibile al gas non è V ma (V-nb)
 La pressione dipende dalla frequenza di collisione con
il recipiente, e dalla forza con cui avvengono gli urti.
Ambedue questi fattori vengono attenuati dalla
presenza di forze attrattive, proporzionalmente al
numero di molecole, per un fattore pari a a(n/V)2

© Dario Bressanini 46
Attrazione Molecolare

© Dario Bressanini 47
Volume Molecolare

© Dario Bressanini 48
Equazione di Van der Waals
2
nRT n
p  a 
V  nb V 
 a,b costanti dipendenti dal gas
a misura delle forze attrattive
b volume proprio delle molecole
 a,b ricavate da un fit dei dati sperimentali

© Dario Bressanini 49
Equazione di Van der Waals
  n 
2

 p  a  V  nb   nRT
 V
   

Attenzione a non dare troppo significato fisico alle costanti a e b

Sebbene non possiamo aspettarci che questa semplice


equazione descriva accuratamente tutti i gas reali,
questa cattura alcune caratteristiche essenziali

© Dario Bressanini 50
Altre diapositive che possono essere utili per la comprensione
Gas reali
p
• I gas reali si discostano dal
comportamento ideale tanto più,
quanto più elevata è la pressione
e bassa la temperatura
• Nel piano p,V, le isoterme reali
non sono iperboli, ma assumono
una forma più complessa
• Percorrendo l’isoterma più bassa
partendo da destra troviamo
nell’ordine: il punto R, un
L R segmento rettilineo, il punto L

v
Gas reali
• Il segmento rappresenta il fenomeno della
p
liquefazione, cioè la presenza
contemporanea di due fasi: gassosa e
liquida
• R è detto punto di rugiada, ove il gas inizia a
liquefare
• L è il punto di liquefazione totale: tutto il gas
è trasformato in liquido
• Il fatto che il segmento sia parallelo all’asse
V significa che durante la liquefazione su
un’isoterma, la pressione rimane costante
• Quando il gas è completamente liquefatto,
l’isoterma cresce molto rapidamente: ciò
L corrisponde al fatto che un liquido è
R pochissimo compressibile

v
Gas reali
p • Durante la liquefazione il gas è in
equilibrio con il liquido e prende il
nome di vapore saturo
• Maggiore è la temperatura dell’isoterma,
più corto è il segmento di liquefazione
• Ad una certa temperatura, specifica per
ogni gas, il segmento si annulla
• Questa è la temperatura critica TC; la
corrispondente isoterma critica è
rappresentata in rosso in figura
• Al di sopra di questa temperatura non è
possibile liquefare il gas, qualunque sia
la pressione applicata

v
Gas reali
p
• Nella figura, il piano p,V
è stato suddiviso in
diverse regioni a
gas seconda delle fasi
presenti
liquido • Al di sotto dell’isoterma
critica, il gas è detto, più
propriamente, vapore
vapore +
invece che gas
liquido
vapore
v
Moli e numero di Avogadro
 Una mole di una qualunque sostanza contiene un numero di
atomi o molecole pari a NA=6,02×1023 (numero di Avogadro)
 Il peso molare M di una sostanza è pari al peso di una mole
della sostanza in esame
 Massa di un atomo (molecola): m  M N A
 Esempio: per l’alluminio M=26,9815 g/mol  in 26,9815g di Al
ci sono NA atomi  la massa di un atomo di Al è 4,48×10-23g
 Data una massa Mcam di una sostanza, il numero di moli è:
M cam M cam
n 
M mN A
 Il numero di atomi è invece dato da:
N  nN A
Isoterme reversibili per i gas perfetti
p
Se T è costante,
l’equazione pV=nRT
rappresenta un ramo di
A iperbole nel piano pV

Legge di Boyle:
B
pV=costante

VA V
VB
Lavoro compiuto dal gas nel tratto AB:
B B
nRT VB
L   pdV   dV  nRT  lnV  A  nRT ln
B

A A
V VA
Se VB>VA (espansione) è L>0; se VB<VA (compressione) è L<0
Isoterme reversibili per i gas perfetti
p
Se T è costante,
l’equazione pV=nRT
rappresenta un ramo di
A iperbole nel piano pV

Legge di Boyle:
B
pV=costante

VA V
VB
Lavoro compiuto dal gas nel tratto AB:
B B
nRT VB
L   pdV   dV  nRT  lnV  A  nRT ln
B

A A
V VA
Se VB>VA (espansione) è L>0; se VB<VA (compressione) è L<0
Isobare reversibili per i gas perfetti
p
Se p è costante, si ha un
tratto di retta orizzontale
nel piano pV
A B
1a Legge di Gay-Lussac:
V/T=costante

VA VB V
Lavoro compiuto dal gas nel tratto AB:
B B
L   pdV  p  dV  pVB  V A   pΔV
A A

Se VB>VA (espansione) è L>0; se VB<VA (compressione) è L<0


Isocore reversibili per i gas perfetti
p
Se V è costante, si ha un
tratto di retta verticale nel
B
piano pV

2a Legge di Gay-Lussac:
A p/T=costante

V
Lavoro compiuto dal gas nel tratto AB:
B
L   pdV  0 perchè V A  VB
A

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