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Affidamento condiviso: dal caso di cronaca alle applicazioni giurisprudenziali e le sue prospettive.
Avv. Marco Baio
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Normativa di riferimento
Normativa sovranazionale - Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 (firmata
e ratificata dall'Italia con legge 176/1991); - Carta di Nizza del 2000; - Regolamento CE n.2201/2003
Roma, 4 novembre 2011 Avv. Marco Baio
Normativa di riferimento
Normativa domestica
- Costituzione Repubblica Italiana; - Codice Civile (cos come novellato dalla legge 54/2006)
Roma, 4 novembre 2011 Avv. Marco Baio
Art. 9: Gli Stati Parti vigilano affinch il fanciullo non sia separato dai suoi genitori contro la loro volont a meno che le autorit competenti non decidano, sotto riserva di revisione giudiziaria e conformemente con le leggi di procedura applicabili, che questa separazione necessaria nell'interesse preminente del fanciullo. Gli Stati Parti rispettano il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi, di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i suoi genitori, a meno che ci non sia contrario all'interesse preminente del fanciullo.
Art. 10: Un fanciullo i cui genitori risiedano in Stati diversi deve avere il diritto di mantenere, salvo circostanze eccezionali, relazioni personali e contatti diretti regolari con entrambi i genitori.
Art. 18: Gli Stati Parti si devono adoperare al massimo per garantire il riconoscimento del principio comune secondo il quale entrambi i genitori hanno una responsabilit comune in ordine all'allevamento ed allo sviluppo del fanciullo.
Carta di Nizza del 2000 (CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA)
Art. 24 comma n. 3: Ogni bambino ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ci sia contrario al suo interesse.
Regolamento CE n. 2201/2003
Art. 2: L'affidamento si considera esercitato congiuntamente da entrambi i genitori quando uno dei titolari della responsabilit genitoriale non pu, conformemente ad una decisione o al diritto nazionale, decidere il luogo di residenza del minore senza il consenso dell'altro titolare della responsabilit genitoriale.
Art. 30: E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacit dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternit.
Roma, 4 novembre 2011 Avv. Marco Baio
Art. 155 II comma Valuta prioritariamente la possibilit che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori (a. condiviso) .... oppure stabilisce a quale di essi i figli sono affidati Art. 155-bis c.c. Il giudice pu disporre laffidamento dei figli ad uno solo dei genitori qualora ritenga con provvedimento motivato che laffidamento allaltro sia contrario allinteresse del minore (a. esclusivo in casi particolari)
Cosa si sceglie?
Affidamento congiunto
Prima della riforma una modalit alternativa all'affidamento esclusivo al singolo genitore era costituita dal cd. affidamento congiunto, mediante il quale le parti si obbligavano a perseguire il modello educativo individuato di comune accordo dai genitori. L'affidamento congiunto presumeva l'esistenza di uno "spirito collaborativo" ovvero "l'assenza di una elevata conflittualit fra i genitori, nonch una comprovata capacit di dialogo" degli stessi.
COLLOCAZIONE ATTUALE DEI MINORI (a prescindere dalla richiesta paterna) La giurisprudenza ha disgiunto dal concetto di affidamento l'elemento della collacazione
9 8 7 6 5 4 3 2
.
1 0 Madre Padre
15
10
0 Madri Padri
La solidariet familiare ed il legame con la prole sopravvive alle vicende della coppia all'esito della separazione e/o divorzio.
Cassazione
alla regola dell'affido condiviso pu derogarsi solo ove la sua applicazione risulti pregiudizievole per linteresse del minore, con la duplice conseguenza che leventuale pronuncia di affidamento esclusivo dovr essere sorretta da una motivazione non solo pi in positivo sulla idoneit del genitore affidatario, ma anche in negativo sulla inidoneit educativa ovvero manifesta carenza dellaltro genitore (Cass. n. 24526 del 2/12/2010).
Roma, 4 novembre 2011 Avv. Marco Baio
La pretestuosa richiesta di affidamento esclusivo del minore pu comportare la condanna per lite temeraria (responsabilit aggravata).
Lo strumento offerto dall'art. 96, c. 3, c.p.c. adatto a sanzionare comportamenti di uso pretestuoso e disfunzionale del processo in danno delle parti in causa e di ogni altro cittadino che abbia chiesto la tutela delle proprie posizioni giuridiche all'Autorit Giudiziaria
BIGENITORIALITA'
Affido condiviso: bigenitorialit minore. diritto alla in capo al Affido condiviso: dovere della bigenitorialit in capo ai genitori. Condivisione da parte dei genitori di un progetto genitoriale comune, voluto da entrambi, di responsabilit, scelta ed impegno a confrontarsi su ci che bene per il figlio, riconoscendosi reciprocamente una qualche stima come genitore.
La nuova legge attribuisce al minore una situazione giuridica soggettiva, sottolineando il suo diritto ad un continuo rapporto con entrambi i genitori, da cui ha diritto di ricevere cura, assistenza, mantenimento ed educazione.
Affido condiviso
Ipotesi ritenute quali motivi non sufficienti per una pronuncia di affido esclusivo: 1) la distanza tra i genitori; 2) la conflittualit, anche elevata, tra i coniugi; 3) gli orientamenti sessuali e religiosi, il tipo di educazione impartita; 4) il tipo di attivit lavorativa svolta dal genitore;
Affido esclusivo
(casi eccezionali)
Ipotesi ritenute quali motivi per una pronuncia di affido esclusivo: I) assenza di rapporti genitore-figlio o insanabile contrasto con il minore; II) illegittimit del comportamento del genitore verso il figlio: maltrattamenti fisici o psicologici, abusi, gravi violazioni del dovere di mantenimento; III) genitore che abusa di sostanze alcoliche o tossicodipendente; IV) grave patologia psichiatrica; V) figlio che rifiuta categoricamente ogni rapporto con uno dei genitori; VI) inidoneit educativa ovvero manifesta carenza del genitore.
Roma, 4 novembre 2011 Avv. Marco Baio
DDL 957/2010
Il c.d. condiviso bis, prevede nello specifico: l'abolizione del collocamento del figlio presso un genitore, in quanto il figlio avr domicilio presso entrambi i genitori, e il tempo della sua presenza presso ciascun genitore sar "paritetico"; la legittimazione attiva dei nonni a proporre nel giudizio di separazione la domanda relativa al loro autonomo diritto di visita; il mantenimento dei figli in forma diretta e per capitoli di spesa; in via residuale, la determinazione di un assegno perequativo posto a carico di un genitore o di entrambi, da versare su un conto corrente comune intestato al figlio, anche se minore; il versamento diretto dell'assegno al figlio maggiorenne, che con questo assegno deve contribuire alle spese familiari; la perdita di efficacia ope legis dell'assegnazione della casa familiare, in caso di convivenza more uxorio del genitore con cui vive abitualmente il minore.
Roma, 4 novembre 2011 Avv. Marco Baio
Legenda
Deroga = eccezione alla regola Ope legis = per effetto diretto della legge Pacta sunt servanda = gli accordi vanno rispettati More uxorio = stato di convivenza come se ci fosse regolare matrimonio